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Considerazioni Sulla D70
Analisi
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belt
Nikonista
Messaggio: #1
Utilizzo la nikon D70 da più di un anno e posto che sono completamente daccordo sul fatto che la foto la fa il fotografo mi sento però di muovere alcune considerazioni su questo ottimo prodotto:

1) ergonomia a livelli assoluti
2) materiali robusti ed affidabili nonostante la plastica regni incontrastata
3) affidabilità anche in situazioni critiche tipo umidità ecc.
4) software di gestione intuitivo e funzionale
5) assistenza nital eccellente

Ma:

1) nelle situazioni di luce non controllata il sensore è veramente troppo sensibile alle alte luci e per luce non controllata intendo quasi tutto ciò che non è luce da studio, pertanto ritengo lo sviluppo di un sensore più prestante sotto questo punto di vista sia assolutamente necessario per avvicinare sostituire la pellicola in modo serio. Questo problema induce a sottoesporre volontariamente con perdita delle ombre che anche se recuperate in post produzione evidenziano scarsa dinamica e rumore. Per non parlare poi del disastroso effetto spaccature quando il sole è presente nel mirino.

2) perchè non si implementa finalmente la funzione dello specchio su prima dello scatto, ho letto su alcuni post che tale funzione non si confà ad una macchina di basso profilo, ma ricordo che il basso profilo della nikon D70 si posiziona attorno ai 1200€ (corpo) al momento della sua uscita che non mi sembra una cifra del tutto irrisoria.

3) la regolazione del bianco che trovo ottima nelle situazione a luce naturale diventa praticamente impossibile da regolare in modo soddisfacente in situazioni con luce artificiale, provate a fotografare un foglio bianco posto sotto ad un illumunazione artificiale e scoprirete che è praticamente impossibileriottenere il bianco originale. Sono daccordo in post produzione tale aspetto è risolvibile ma perchè sprecare tempo?

Un saluto e buone foto
Mauro Miletto

salvatore_
Messaggio: #2
...

visto ke tiri in ballo la pellicola...

perkè prima per ottenere delle foto più contrastate o altro se sviluppavi e stampavi in proprio dovevi cambiare il tipo di carta???

bè ora bisogna ritoccarle cmq .. ma nella "camera oscura digitale" ...

... saluti
_Led_
Messaggio: #3
QUOTE(belt @ May 18 2005, 11:42 AM)
Utilizzo la nikon D70 da più di un anno e posto che sono completamente daccordo sul fatto che la foto la fa il fotografo mi sento però di muovere alcune considerazioni su questo ottimo prodotto:

1) ergonomia a livelli assoluti
2) materiali robusti ed affidabili nonostante la plastica regni incontrastata
3) affidabilità anche in situazioni critiche tipo umidità ecc.
4) software di gestione intuitivo e funzionale
5) assistenza nital eccellente

*



D'accordo.

QUOTE(belt @ May 18 2005, 11:42 AM)

Ma:

1) nelle situazioni di luce non controllata il sensore è veramente troppo sensibile alle alte luci e per luce non controllata intendo quasi tutto ciò che non è luce da studio, pertanto ritengo lo sviluppo di un sensore più prestante sotto questo punto di vista sia assolutamente necessario per avvicinare sostituire la pellicola in modo serio. Questo problema induce a sottoesporre volontariamente con perdita delle ombre che anche se recuperate in post produzione evidenziano scarsa dinamica e rumore.
*




Ieri sera per provare RSE ho recuperato un NEF sottoesposto per errore di + di 3 stop: risultato perfettamente stampabile con un po' di riduzione del rumore di crominanza. Con la pellicola era normale recuperare queste situazioni? Io non lo so perché quelle foto semplicemente le buttavo...

QUOTE(belt @ May 18 2005, 11:42 AM)


Per non parlare poi del disastroso effetto spaccature quando il sole è presente nel mirino.
*



Dopo due settimane ricompare il blooming, ci mancava. Chiudi il diaframma.

QUOTE(belt @ May 18 2005, 11:42 AM)

2) perchè non si implementa finalmente la funzione dello specchio su prima dello scatto, ho letto su alcuni post che tale funzione non si confà ad una macchina di basso profilo, ma ricordo che il basso profilo della nikon D70 si posiziona attorno ai 1200€ (corpo) al momento della sua uscita che non mi sembra una cifra del tutto irrisoria.

*



D'accordo, ma sembra che, non essendo previsto in fase di progetto, non era possibile implementarlo con un aggiornamento del firmware.


QUOTE(belt @ May 18 2005, 11:42 AM)

3) la regolazione del bianco che trovo ottima nelle situazione a luce naturale diventa praticamente impossibile da regolare in modo soddisfacente in situazioni con luce artificiale, provate a fotografare un foglio bianco posto sotto ad un illumunazione artificiale e scoprirete che è praticamente impossibileriottenere il bianco originale. Sono daccordo in post produzione tale aspetto è risolvibile ma perchè sprecare tempo?
*



E perché non utilizzare la premisurazione del bianco? E' l'unico modo per ottenere risultati adeguati anche su Canon 1Dsm2 o Nikon D2x...funziona molto bene anche sulla D70.

QUOTE(belt @ May 18 2005, 11:42 AM)


Un saluto e buone foto
Mauro Miletto
*



Anche a te, ciao.
gorreri@imotionline.com
Messaggio: #4
QUOTE(belt @ May 18 2005, 10:42 AM)

1) nelle situazioni di luce non controllata il sensore è veramente troppo sensibile alle alte luci e per luce non controllata intendo quasi tutto ciò che non è luce da studio, pertanto ritengo lo sviluppo di un sensore più prestante sotto questo punto di vista sia assolutamente necessario per avvicinare sostituire la pellicola in modo serio. Questo problema induce a sottoesporre volontariamente con perdita delle ombre che anche se recuperate in post produzione evidenziano scarsa dinamica e rumore. Per non parlare poi del disastroso effetto spaccature quando il sole è presente nel mirino.

2) perchè non si implementa finalmente la funzione dello specchio su prima dello scatto, ho letto su alcuni post che tale funzione non si confà ad una macchina di basso profilo, ma ricordo che il basso profilo della nikon D70 si posiziona attorno ai 1200€ (corpo) al momento della sua uscita che non mi sembra una cifra del tutto irrisoria.

3) la regolazione del bianco che trovo ottima nelle situazione a luce naturale diventa praticamente impossibile da regolare in modo soddisfacente in situazioni con luce artificiale, provate a fotografare un foglio bianco posto sotto ad un illumunazione artificiale e scoprirete che è praticamente impossibileriottenere il bianco originale. Sono daccordo in post produzione tale aspetto è risolvibile ma perchè sprecare tempo?

Un saluto e buone foto
Mauro Miletto
*



1) Vero, ma è un problema di tutti i sensori, infatti la Fuji sta puntanto molto sul suo nuovo sensore con una gamma dinamica piu estesa.

2) Quoto sono d'accordo anch'io.

3) Quoto.
giannizadra
Messaggio: #5
QUOTE(belt @ May 18 2005, 11:42 AM)
Utilizzo la nikon D70 da più di un anno e posto che sono completamente daccordo sul fatto che la foto la fa il fotografo mi sento però di muovere alcune considerazioni su questo ottimo prodotto:

1) ergonomia a livelli assoluti
2) materiali robusti ed affidabili nonostante la plastica regni incontrastata
3) affidabilità anche in situazioni critiche tipo umidità ecc.
4) software di gestione intuitivo e funzionale
5) assistenza nital eccellente

Ma:

1) nelle situazioni di luce non controllata il sensore è veramente troppo sensibile alle alte luci e per luce non controllata intendo quasi tutto ciò che non è luce da studio, pertanto ritengo lo sviluppo di un sensore più prestante sotto questo punto di vista sia assolutamente necessario per avvicinare sostituire la pellicola in modo serio. Questo problema induce a sottoesporre volontariamente con perdita delle ombre che anche se recuperate in post produzione evidenziano scarsa dinamica e rumore. Per non parlare poi del disastroso effetto spaccature quando il sole è presente nel mirino.

2) perchè non si implementa finalmente la funzione dello specchio su prima dello scatto, ho letto su alcuni post che tale funzione non si confà ad una macchina di basso profilo, ma ricordo che il basso profilo della nikon D70 si posiziona attorno ai 1200€ (corpo) al momento della sua uscita che non mi sembra una cifra del tutto irrisoria.

3) la regolazione del bianco che trovo ottima nelle situazione a luce naturale diventa praticamente impossibile da regolare in modo soddisfacente in situazioni con luce artificiale, provate a fotografare un foglio bianco posto sotto ad un illumunazione artificiale e scoprirete che è praticamente impossibileriottenere il bianco originale. Sono daccordo in post produzione tale aspetto è risolvibile ma perchè sprecare tempo?

Un saluto e buone foto
Mauro Miletto
*



Siccome ho appena visto un tuo réportage con ottime immagini, Belt, spero che tu non voglia una D70 che se ne vada in giro da sola a inquadrare e scattare: nel tuo caso sarebbe un peccato... dry.gif
La postproduzione è essenziale, tanto più con i raw, e fa parte del divertimento.
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #6
Giusto un commento relativo alla funzione di "alzata dello specchio".
Concordo con il fatto che in situazioni nelle quali si vuole ottenre il massimo della nitidezza riducendo al minimo le vibrazioni (es. macrofotografia), questa possibilità è una vera manna dal cielo, ma giusto per fare un paragone... la F100 stessa, macchina semi-pro (ma considerata pro dai più) non permette questa opzione, eppure resta sempre una fotocamera di un certo livello.
In parecchie occasioni, il famoso "sacchetto" (con sabbia o che altro) posto sul pentaprisma permette risultati sorprendenti in termini di assorbimento delle vibrazioni.

Franz
belt
Nikonista
Messaggio: #7
Non voglio essre frainteso in compagnia della mia D70 mi trovo benissimo e sicuramente procedo con serenità verso approfondimenti che riguardano il linguaggio fotografico, inoltre la postproduzione non rappresenta un problema.
Sono e rimangono appunti di viaggio dove elenco una serie di punti che a volte frenano la spontaneità dello scatto.
Se la D70 andasse in giro da sola a fare fotografie sarebbe per me un prodotto di scarso interesse.
belt
Nikonista
Messaggio: #8
Ah! Dimenticavo...
non capisco la misura di 3008*2000 pixel quando le stampe anno un rappoto di 2/3 e mi costringono quando stampo a piena pagina a tagliare quei maledetti 8 pixel in più.
odisseo
Messaggio: #9
Ciao Belt
Hai idea di quanto sono piccoli 8 pixel?
E quanto diventano ancora più piccoli nel momento in cui l'immagine viene "insaccata" (mi riferisco ai dpi) per essere stampata?

Facendo un rapido calcolo sulla base di una foto stampata in formato 20x30....

3000:30=3008:x

puoi vedere che quegli 8 pixel equivalgono a 0,8 millimetri
belt
Nikonista
Messaggio: #10
Sono daccordo ma 8mm o 8m sempre un grop bisogna fare
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #11
QUOTE(Led566 @ May 18 2005, 12:04 PM)
Dopo due settimane ricompare il blooming, ci mancava. Chiudi il diaframma.


Se chiudendo il diaframma (senza sottoesporre) l'effetto scompare,
sicuramente non si tratta di blooming.



_Led_
Messaggio: #12
QUOTE(StefanoBonfa @ May 19 2005, 10:58 AM)
QUOTE(Led566 @ May 18 2005, 12:04 PM)
Dopo due settimane ricompare il blooming, ci mancava. Chiudi il diaframma.


Se chiudendo il diaframma (senza sottoesporre) l'effetto scompare,
sicuramente non si tratta di blooming.
*



Ma anche si...
Il blooming della D70, da quello che mi risulta anche in seguito a prove empiriche effettuate da me, compare grazie all'effetto combinato dell'otturatore meccanico (tendina) e dell'otturatore elettronico. Per tempi uguali o più lenti di 1/250 c'é pochissima differenza tra tempo di esposizione e tempo in cui la superficie del sensore rimane esposta alla luce diretta, per cui, se l'esposizione è corretta, il blooming non compare. Per tempi più rapidi di 1/250 la luce diretta colpisce il sensore sempre per almeno 1/250, cosicché anche se l'esposizione è corretta il fenomeno compare.
Fai caso a tutte le foto col blooming postate qui sopra (in un anno ne ho viste decine): tutte con tempi 1/1000 o + brevi e diaframmi spalancati, poi cerca qualche foto di tramonti senza blooming: tutte con tempi più lenti di 1/500...
Concordo sul fatto che altre macchine (es D100) sono meno prone al blooming, ma i motivi vanno ricercati, a mio parere, nel diverso tipo di otturatore meccanico e, forse, nel filtro AA più spinto.
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #13
Ripeto: il blooming non scompare chiudendo il diaframma.

Sento spesso incriminare il filtro Anti Aliasing anche se non ha niente a che vedere con questo effetto, anzi, visto che nella D70 funge anche da filtro IR, la sua presenza non può essere che vantaggiosa.

Purtroppo, ci sono molti altri effetti che si manifestano alle alte luci, e spesso non si manifestano mai da soli.
Ad esempio, riguardo la casistica citata relativa ai tempi di posa, uno dei principali fenomeni da prendere in considerazione è sicuramente lo smear, visto che stiamo parlando di un CCD Interline.

Il blooming, a parità di architettura interna e di pilotaggio, dipende essenzialmente dall'esposizione.
Ricordo che l'esposizione, in una fotocamera digitale, è il prodotto dell'intensità luminosa per il tempo di integrazione.
Il tempo di integrazione è il tempo in cui si raccolgono le cariche elettriche generate dalla luce, e può essere controllato sia a livello meccanico (otturatore) che elettronico.
Se si chiude il diaframma, si riduce la quantità di luce che raggiunge il sensore, ma per non avere sottoesposizione il tempo di integrazione deve aumentare di conseguenza per lasciare l'esposizione (un prodotto) immutata.
Bisogna anche tener presente che ai bordi di un blooming l'esposizione dei singoli pixel può superare la zona lineare, quindi la risposta ai vari colori diventa erratica e tipicamente si notano piccole fasce di false colorazioni.
Lo smear dipende da molti fattori e si manifesta in varie forme, ma in modo particolare si manifesta quando il sensore rimane illuminato alla fine del tempo di integrazione.


_Led_
Messaggio: #14
QUOTE(StefanoBonfa @ May 19 2005, 06:53 PM)
Ripeto: il blooming non scompare chiudendo il diaframma.

Sento spesso incriminare il filtro Anti Aliasing anche se non ha niente a che vedere con questo effetto, anzi, visto che nella D70 funge anche da filtro IR, la sua presenza non può essere che vantaggiosa.

Purtroppo, ci sono molti altri effetti che si manifestano alle alte luci, e spesso non si manifestano mai da soli.
Ad esempio, riguardo la casistica citata relativa ai tempi di posa, uno dei principali fenomeni da prendere in considerazione è sicuramente lo smear, visto che stiamo parlando di un CCD Interline.

Il blooming, a parità di architettura interna e di pilotaggio, dipende essenzialmente dall'esposizione.
Ricordo che l'esposizione, in una fotocamera digitale, è il prodotto dell'intensità luminosa per il tempo di integrazione.
Il tempo di integrazione è il tempo in cui si raccolgono le cariche elettriche generate dalla luce, e può essere controllato sia a livello meccanico (otturatore) che elettronico.
Se si chiude il diaframma, si riduce la quantità di luce che raggiunge il sensore, ma per non avere sottoesposizione il tempo di integrazione deve aumentare di conseguenza per lasciare l'esposizione (un prodotto) immutata.
Bisogna anche tener presente che ai bordi di un blooming l'esposizione dei singoli pixel può superare la zona lineare, quindi la risposta ai vari colori diventa erratica e tipicamente si notano piccole fasce di false colorazioni.
Lo smear dipende da molti fattori e si manifesta in varie forme, ma in modo particolare si manifesta quando il sensore rimane illuminato alla fine del tempo di integrazione.
*



A questo punto devi spiegare a noi comuni mortali che cosa è lo smear, poiché da una traduzione maccheronica intuisco che quello che io (e molti altri...) chiamo blooming possa essere in realtà smear...
_Led_
Messaggio: #15
QUOTE(Led566 @ May 20 2005, 08:19 AM)
QUOTE(StefanoBonfa @ May 19 2005, 06:53 PM)
Ripeto: il blooming non scompare chiudendo il diaframma.

Sento spesso incriminare il filtro Anti Aliasing anche se non ha niente a che vedere con questo effetto, anzi, visto che nella D70 funge anche da filtro IR, la sua presenza non può essere che vantaggiosa.

Purtroppo, ci sono molti altri effetti che si manifestano alle alte luci, e spesso non si manifestano mai da soli.
Ad esempio, riguardo la casistica citata relativa ai tempi di posa, uno dei principali fenomeni da prendere in considerazione è sicuramente lo smear, visto che stiamo parlando di un CCD Interline.

Il blooming, a parità di architettura interna e di pilotaggio, dipende essenzialmente dall'esposizione.
Ricordo che l'esposizione, in una fotocamera digitale, è il prodotto dell'intensità luminosa per il tempo di integrazione.
Il tempo di integrazione è il tempo in cui si raccolgono le cariche elettriche generate dalla luce, e può essere controllato sia a livello meccanico (otturatore) che elettronico.
Se si chiude il diaframma, si riduce la quantità di luce che raggiunge il sensore, ma per non avere sottoesposizione il tempo di integrazione deve aumentare di conseguenza per lasciare l'esposizione (un prodotto) immutata.
Bisogna anche tener presente che ai bordi di un blooming l'esposizione dei singoli pixel può superare la zona lineare, quindi la risposta ai vari colori diventa erratica e tipicamente si notano piccole fasce di false colorazioni.
Lo smear dipende da molti fattori e si manifesta in varie forme, ma in modo particolare si manifesta quando il sensore rimane illuminato alla fine del tempo di integrazione.
*



A questo punto devi spiegare a noi comuni mortali che cosa è lo smear, poiché da una traduzione maccheronica intuisco che quello che io (e molti altri...) chiamo blooming possa essere in realtà smear...
*



Ok..in tempo di google non è ammessa ignoranza. Una rapida ricerca mi ha confermato che quello che chiamavo blooming è in realtà smearing.
Mo' vallo a spiegare a tutti quelli che continuano a chiamarlo blooming...
Potevo pure farla prima 'sta ricerca...

Quindi tornando alla "spaccatura": se chiudo il diaframma e allungo i tempi lo "smearing" scompare o no?

P.S. Stefano continua a postare. Sei un pozzo di conoscenza "sensoriale" (intesa come imaging sensors!)

Messaggio modificato da Led566 il May 20 2005, 07:38 AM
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #16
QUOTE(Led566 @ May 20 2005, 08:35 AM)
se chiudo il diaframma e allungo i tempi lo "smearing" scompare o no?


Se si tratta solo di smear questa pratica può essere risolutiva, tutto dipende dalla perfetta sincronizzazione otturatore meccanico - trasferimento dati.

Tieni inoltre presente che nella D70 lo smear è molto contenuto (siamo a valori di circa -90 dB secondo gli standard di misurazione Sony).

Bisognerebbe comunque capire cosa si intende per "spaccature".
Può trattarsi semplicemente di isolate zone fortemente sovraesposte e quindi prive di dettagli, con pixel in saturazione ma non ancora in blooming.




_Led_
Messaggio: #17
QUOTE(StefanoBonfa @ May 20 2005, 07:11 PM)
QUOTE(Led566 @ May 20 2005, 08:35 AM)
se chiudo il diaframma e allungo i tempi lo "smearing" scompare o no?


Se si tratta solo di smear questa pratica può essere risolutiva, tutto dipende dalla perfetta sincronizzazione otturatore meccanico - trasferimento dati.

Tieni inoltre presente che nella D70 lo smear è molto contenuto (siamo a valori di circa -90 dB secondo gli standard di misurazione Sony).

Bisognerebbe comunque capire cosa si intende per "spaccature".
Può trattarsi semplicemente di isolate zone fortemente sovraesposte e quindi prive di dettagli, con pixel in saturazione ma non ancora in blooming.
*



Io pensavo che belt si riferisse allo "smearing", visto che è un argomento ricorrente...

Messaggio modificato da Led566 il May 20 2005, 06:54 PM
belt
Nikonista
Messaggio: #18
No non intendo zone sovraesposte dove naturalmente i pixel non contengono nessuna informazione ma a vere e proprie spaccature che attraversano il fotogramma.
Non ho un esempio evidentissimo poichè quando mi capita cancello le immagini, tuttavia allego una porzione di immagine dove il fenomeno è visibile seppur non in modo drammatico.
Nel riquadro rosso si vede la tendenza del disco solare a spaccare verso sinistra deviando dal cerchio naturale del sole
Anteprima(e) allegate
Immagine Allegata

 
_Led_
Messaggio: #19
QUOTE(belt @ May 20 2005, 08:58 PM)
No non intendo zone sovraesposte dove naturalmente i pixel non contengono nessuna informazione ma a vere e proprie spaccature che attraversano il fotogramma.
Non ho un esempio evidentissimo poichè quando mi capita cancello le immagini, tuttavia allego una porzione di immagine dove il fenomeno è visibile seppur non in modo drammatico.
Nel riquadro rosso si vede la tendenza del disco solare a spaccare verso sinistra deviando dal cerchio naturale del sole
*



Smearing, avevo capito bene e confermo quello che avevo detto: chiudendo fino ad avere tempi più lenti di 1/500 sparisce.
luca.bertinotti
Messaggio: #20
Ohooooo! mad.gif mad.gif
Io non ho capito nullaaa! blink.gif
Ma che giocate a ping-pong?! blink.gif
Ma che siete marziani?!
Blooming... Smearing... mammamia che paroloni... Io lo chiamavo "giramento di cohones"...
biggrin.gif
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #21
QUOTE(Led566 @ May 20 2005, 10:07 PM)
chiudendo fino ad avere tempi più lenti di 1/500


Se riesci a conciliare i diaframmi, sarebbe meglio un tempo leggermente più lungo di 1/250.

Attenzione
Mai foto dirette al sole se non è al tramonto o comunque non è attenuato da nubi o altro.
Si rischia di bruciare pixels e CFA !


Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #22
QUOTE(belt @ May 20 2005, 08:58 PM)
Nel riquadro rosso si vede la tendenza del disco solare a spaccare verso sinistra deviando dal cerchio naturale del sole


Capisco che non è piacevole vedere termini come blooming, smearing, etc.
Non fa piacere neanche a me, ma è l'unico modo per poter descrivere sinteticamente certi fenomeni.
Cercare di coniare dei termini italiani, oltre che presuntuoso, sarebbe anche risibile e non farebbe altro che creare ancora più confusione.
Ormai sono termini che fanno parte di una terminologia usata a livello internazionale, quindi... se vuoi la bicicletta devi pure pedalare.

La sbavatura che si vede nel riquadro rosso è dovuta essenzialmente a blooming,
in quella in basso fuori dal riquadro credo ci sia anche una notevole componente di smearing, anche se di un tipo particolare.

In questi casi bisogna anche controllare le foto successive, specie se si scatta in rapida sequenza.
Nel reset interno, può succedere che non tutte la cariche vengano svuotate e la loro presenza si può far sentire nelle immagini successive.

Non mi linciate, tiro fuori un altro termine strano... per chi è interessato e si vuole documentare, ho appena parlato di "image lag".



belt
Nikonista
Messaggio: #23
Mi sembra evidente che tu sia molto ferrato su aspetti più tecnici riguardanti i sensori pertanto se non ti è di troppo disturbo potresti inserire una traduzione semplice dei termini:

blooming
smearing
image lag

Se non hai tempo o voglia (lo capisco) grazie comunque per i tuoi interventi precedenti.
Mauro Miletto

PS è quindi vero che diaframmando fino ad ottenere tempi nell'ordine di 1/250 si riduce il fenomeno visibile nella foto.
Nelle foto hai individuato due fenomeni da cosa li distingui?
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #24
QUOTE(belt @ May 21 2005, 05:17 PM)
potresti inserire una traduzione semplice dei termini:
blooming
smearing
image lag


Riguardo la traduzione, come ho già detto, sono termini internazionali e non vanno tradotti.

Posso comunque cercare di dare una semplice spiegazione intuitiva di due di questi effetti, riguardo lo smear si dovrebbe entrare in dettagli tecnici alquanto specialistici per cui ti devi basare su quanto ho detto in precedenza.

Immagina il sensore come tanti bicchieri quadrati, uno accanto all'altro.
La luce produce cariche elettriche che vengono raccolte in questi bicchieri.
Quando questi bicchieri sono pieni, le cariche cominciano a traboccare verso i bicchieri vicini.
Questo trabocco di cariche non è altro che il blooming.
In pratica noterai delle zone sovraesposte che si sono espanse a macchia, interessando zone limitrofe.

Prima di ogni foto bisogna svoutare completamente i bicchieri.
Se questo svuotamento, per motivi tecnici, non viene eseguito perfettamente, parte delle cariche rimarranno nei bicchieri, andando così ad "inquinare" la foto successiva.
Questo è l'image lag.

Led566, riguardo la foto "Esempio", mi dispiace dirtelo, ma in questo caso anche chiudendo il diaframma non otterresti un gran che.

Si tratta di effetti compositi, nella sbavatura in basso a mio avviso c'è anche una componente di smear, ma l'effetto di gran lunga predominante è un classico blooming, quindi chiudendo il diaframma non si risolve il problema.

Fosse così semplice risolvere il blooming !
Si agisce sul clock, si costruiscono canali di drenaggio verticali e laterali, anche compromettendo altre caratteristiche, ma il blooming rimane ancora un problema per i CCD.



lzeppelin
Messaggio: #25
Il Cmos per la sua natura diversa soffre di Blooming?
 
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