Quell’Ictus fottuto!!
Colpito, accoltellato, a tradimento, e basta una telefonata per saperlo. "Guarda che Guido è in ospedale… gravissimo…". La voce di Andrea arriva la sera, quando sono ormai disarmato, raccolto, finalmente caldo tra le mura di casa. Forse è per questo che taccio, ferito e incredulo, se non il fiato per un’imprecazione e le solite quattro inutili parole "Quando?… Come?… Gli altri lo sanno?… Arrivo subito…."
Il giaccone preso con furia, due parole a mia moglie, in fretta verso l’ospedale e… il tempo rallenta e ogni gesto si impantana nel ricordo degli ultimi giorni.
"Non sto molto bene… sarà l’influenza… ragazzi mi sa che quest’anno devo passare la mano." Aveva detto così Guido, qualche giorno prima, e ci eravamo rimasti un po’ male, noi, gli Amici… non si poteva mancare all’appuntamento col Santo, il 15 gennaio del 2006. Già… il Santo…. per alcuni solo un’occasione folkloristica per esibire l’atavico rito propiziatorio del buon raccolto e della salute degli armenti. Folklore. Solo il ricordo, sbiadito e contaminato, della paura contadina che si affida alla protezione di un Santo eremita. Il Monaco Santo, e la sua coorte di suonatori, pagliacci, pastori, donzelle, demoni, maschere della vita di sempre.
Per alcuni è solo folklore, ma per noi no.
E’ trovarsi ancora amici, da una vita, con le stesse persone, le stesse famiglie, gli stessi affetti, e le cose e la carne cambiate dal tempo… ritrovare i lineamenti amici, il ricordo dei volti andati, il contarsi ancora, la sorpresa per i volti nuovi, che nuovi non sono, ma solo sbocciati alla fanciullezza o alla gioventù.
Come ogni anno, da trenta a questa parte, il Santo ti obbliga ancora a fare un bilancio. Un bastardo bilancio, di quelli sempre più frequenti da un po’ di tempo a questa parte. E lo fai. Come rifiutarsi? Senza paura, perché sai di non essere Solo, ma Amico,e questo riscalda il cuore più del vino sincero che oggi si fa brindare senza sottintesi né scuse. Né occorrono scuse per entrare nelle case, spalancate al Santo e a Noi, con la generosità dei semplici e la nobiltà dell’animo. Amici.
La musica va e vibra la pelle, e i pori assumono essenze e profumi e tepori. Amici.
Oltre gli sgambetti del tempo, dove c’è solo l’io e il tu, senza titoli, benemerenze, pezzi di carta o di ferro, riconoscimenti della vita e degli uomini. Solo Io e Tu, senza timori. Amici. Più che fratelli.
Ti piace pensare che il senso sia questo. E che la vita stessa attinga a questo significato. Amici.
Il ritmo dei suoni è il ritmo del tuo stesso cuore, e il mantice dell’armonica i tuoi stessi polmoni. E poi il canto… il canto che dice e che svela ansie, paure, e speranze dell’uomo di ogni tempo. Svuotato di ogni fede tecnologica, di ogni legame globalizzante, di ogni illusione di onnipotenza, di ogni sofisma intellettuale, di ogni umana superbia. "Proteggi il mio Raccolto, ti prego, proteggi i miei Armenti, proteggi i miei Affetti".
E torno bambino, o forse lo sono sempre stato. E torno a combattere la paura di diventare grande, il turpe demonio che lusinga e violenta, che incanta e rimescola i sensi e i significati. Osceno compagno di strada, bello, licenzioso, bizzarro, ripugnante demonio. Quello che vuole trasformare la vita in sogni, e se cedi, i sogni riprendono a muoversi e più e più folli si contorcono in ogni senso.
Il vero della tua vita è invece riposto, protetto, custodito, eppure ancora fragile e prezioso come cristallo. Il vero senso della tua vita, di quel poco o tanto che resta, è vederti come ieri eri e come oggi sei, e di come la Compagnia non sia cambiata seppur ferita dagli attentati del Tempo e del Male. E se qualcuno s’è perso nei miasmi del cammino, altri si sono aggiunti, e i figli, e i figli dei figli, e le belle ragazze dalle gambe tornite, ora mogli, e già madri da tempo.
E’ questa la tua vita. La ascolti, e ne tocchi le corde, che ti legano, tese, agli affetti profondi. Capisci appieno che questo legame è la tua Libertà, che questo vincolo è la tua salvezza, che questo appartenere è il tuo significato.
Guardi la tua vita, e ne fai vibrare le corde. Sei Musica e suoni la Vita!
…..
Arrivo in ospedale. Giovanni, Bianca, Pietro, Luigi, Lucia, Andrea, sono già lì. Un abbraccio lungo tra noi come si fosse già orfani, di un amico, di un tempo, di una risata, di una poesia. Il tempo di ricordare l’ultimo incontro, l’ultimo abbraccio, l’ultimo bicchiere di vino bevuto insieme. E’ un attimo… è un secolo.
Entriamo insieme, come se ognuno avesse bisogno dell'altro. Guido è lì, attaccato a dei tubi. Un roco sospiro. Il capo riverso da un lato.
Il Signor Camice Bianco dice che le speranze sono pochissime.
Dice, il Signor Camice Bianco, che il nostro amico è ormai lontano, e non può più sentirci.
Però Andrea si avvicina più degli altri, una carezza sulla mano immobile, un bacio sulla fronte madida, e dagli occhi socchiusi di Guido scende una lacrima.
Oggi, 23 gennaio del 2006, il mio amico Guido è morto. Questo Life è per lui.
A Guido.
Agli Amici di sempre.
Alla Vita.
PS
Per chi volesse approfondire il tema del culto su Sant’Antonio Abate rimando a uno dei tanti siti sull’argomento: http://spazioinwind.libero.it/grottole/santuario.htm
Colpito, accoltellato, a tradimento, e basta una telefonata per saperlo. "Guarda che Guido è in ospedale… gravissimo…". La voce di Andrea arriva la sera, quando sono ormai disarmato, raccolto, finalmente caldo tra le mura di casa. Forse è per questo che taccio, ferito e incredulo, se non il fiato per un’imprecazione e le solite quattro inutili parole "Quando?… Come?… Gli altri lo sanno?… Arrivo subito…."
Il giaccone preso con furia, due parole a mia moglie, in fretta verso l’ospedale e… il tempo rallenta e ogni gesto si impantana nel ricordo degli ultimi giorni.
"Non sto molto bene… sarà l’influenza… ragazzi mi sa che quest’anno devo passare la mano." Aveva detto così Guido, qualche giorno prima, e ci eravamo rimasti un po’ male, noi, gli Amici… non si poteva mancare all’appuntamento col Santo, il 15 gennaio del 2006. Già… il Santo…. per alcuni solo un’occasione folkloristica per esibire l’atavico rito propiziatorio del buon raccolto e della salute degli armenti. Folklore. Solo il ricordo, sbiadito e contaminato, della paura contadina che si affida alla protezione di un Santo eremita. Il Monaco Santo, e la sua coorte di suonatori, pagliacci, pastori, donzelle, demoni, maschere della vita di sempre.
Per alcuni è solo folklore, ma per noi no.
E’ trovarsi ancora amici, da una vita, con le stesse persone, le stesse famiglie, gli stessi affetti, e le cose e la carne cambiate dal tempo… ritrovare i lineamenti amici, il ricordo dei volti andati, il contarsi ancora, la sorpresa per i volti nuovi, che nuovi non sono, ma solo sbocciati alla fanciullezza o alla gioventù.
Come ogni anno, da trenta a questa parte, il Santo ti obbliga ancora a fare un bilancio. Un bastardo bilancio, di quelli sempre più frequenti da un po’ di tempo a questa parte. E lo fai. Come rifiutarsi? Senza paura, perché sai di non essere Solo, ma Amico,e questo riscalda il cuore più del vino sincero che oggi si fa brindare senza sottintesi né scuse. Né occorrono scuse per entrare nelle case, spalancate al Santo e a Noi, con la generosità dei semplici e la nobiltà dell’animo. Amici.
La musica va e vibra la pelle, e i pori assumono essenze e profumi e tepori. Amici.
Oltre gli sgambetti del tempo, dove c’è solo l’io e il tu, senza titoli, benemerenze, pezzi di carta o di ferro, riconoscimenti della vita e degli uomini. Solo Io e Tu, senza timori. Amici. Più che fratelli.
Ti piace pensare che il senso sia questo. E che la vita stessa attinga a questo significato. Amici.
Il ritmo dei suoni è il ritmo del tuo stesso cuore, e il mantice dell’armonica i tuoi stessi polmoni. E poi il canto… il canto che dice e che svela ansie, paure, e speranze dell’uomo di ogni tempo. Svuotato di ogni fede tecnologica, di ogni legame globalizzante, di ogni illusione di onnipotenza, di ogni sofisma intellettuale, di ogni umana superbia. "Proteggi il mio Raccolto, ti prego, proteggi i miei Armenti, proteggi i miei Affetti".
E torno bambino, o forse lo sono sempre stato. E torno a combattere la paura di diventare grande, il turpe demonio che lusinga e violenta, che incanta e rimescola i sensi e i significati. Osceno compagno di strada, bello, licenzioso, bizzarro, ripugnante demonio. Quello che vuole trasformare la vita in sogni, e se cedi, i sogni riprendono a muoversi e più e più folli si contorcono in ogni senso.
Il vero della tua vita è invece riposto, protetto, custodito, eppure ancora fragile e prezioso come cristallo. Il vero senso della tua vita, di quel poco o tanto che resta, è vederti come ieri eri e come oggi sei, e di come la Compagnia non sia cambiata seppur ferita dagli attentati del Tempo e del Male. E se qualcuno s’è perso nei miasmi del cammino, altri si sono aggiunti, e i figli, e i figli dei figli, e le belle ragazze dalle gambe tornite, ora mogli, e già madri da tempo.
E’ questa la tua vita. La ascolti, e ne tocchi le corde, che ti legano, tese, agli affetti profondi. Capisci appieno che questo legame è la tua Libertà, che questo vincolo è la tua salvezza, che questo appartenere è il tuo significato.
Guardi la tua vita, e ne fai vibrare le corde. Sei Musica e suoni la Vita!
…..
Arrivo in ospedale. Giovanni, Bianca, Pietro, Luigi, Lucia, Andrea, sono già lì. Un abbraccio lungo tra noi come si fosse già orfani, di un amico, di un tempo, di una risata, di una poesia. Il tempo di ricordare l’ultimo incontro, l’ultimo abbraccio, l’ultimo bicchiere di vino bevuto insieme. E’ un attimo… è un secolo.
Entriamo insieme, come se ognuno avesse bisogno dell'altro. Guido è lì, attaccato a dei tubi. Un roco sospiro. Il capo riverso da un lato.
Il Signor Camice Bianco dice che le speranze sono pochissime.
Dice, il Signor Camice Bianco, che il nostro amico è ormai lontano, e non può più sentirci.
Però Andrea si avvicina più degli altri, una carezza sulla mano immobile, un bacio sulla fronte madida, e dagli occhi socchiusi di Guido scende una lacrima.
Oggi, 23 gennaio del 2006, il mio amico Guido è morto. Questo Life è per lui.
A Guido.
Agli Amici di sempre.
Alla Vita.
PS
Per chi volesse approfondire il tema del culto su Sant’Antonio Abate rimando a uno dei tanti siti sull’argomento: http://spazioinwind.libero.it/grottole/santuario.htm
Bellissimo, vibrante e toccante.
E tremendamente vero.
Messaggio modificato da TOAD il Jan 23 2006, 11:54 PM
E tremendamente vero.
Messaggio modificato da TOAD il Jan 23 2006, 11:54 PM
QUOTE(walter55 @ Jan 23 2006, 11:12 PM)
Quell’Ictus fottuto!!
ci sono passata poche settimane fa, questa maledetta malattia si è portata via una parte importante della mia...non immagini quanto possa sentirti vicino....
per questo non aggiungo altre parole ma solo un pensiero per Guido ..... che da Lassù sarà sicuramente fiero di un AMICO come te.....
credo che non avrebbe gradito regalopiù bello di questo!
bravo e complimenti.
sono senza parole. Anche ad averle non riuscirebbero a venire fuori.
bravo e complimenti.
sono senza parole. Anche ad averle non riuscirebbero a venire fuori.
un lavoro di Giacomelliana memoria.
A GUIDO!!! A GUIDO!!! A GUIDO!!!
A GUIDO!!! A GUIDO!!! A GUIDO!!!
Non ci sono parole....................
Un pensiero per Guido...............
Un pensiero per Guido...............
Ho letto e guardato le immagini tutto d'un fiato, sono arrivato alla fine e ho avuto un tremito, ...... ogni commento sarebbe riduttivo.
Guido sarà contento, ha passato la sua vita accompagnato da Amici.
Guido sarà contento, ha passato la sua vita accompagnato da Amici.
Un life che è una poesia. Non so aggiungere altro, è una dichiarazione 'd'amore' bellissima, a Guido, alla Vita. E' uno scorcio di vita raccontato in modo stupendo.
Un pensiero per Guido.
Messaggio modificato da Darkangy il Jan 24 2006, 07:23 AM
Un pensiero per Guido.
Messaggio modificato da Darkangy il Jan 24 2006, 07:23 AM
Come dice un cantante famoso di questi tempi:
"conosci un altro modo x fregar la morte?"
L'unico modo e' l'amore, quello che hai donato tu al tuo caro amico...
Con affetto
gaetano
"conosci un altro modo x fregar la morte?"
L'unico modo e' l'amore, quello che hai donato tu al tuo caro amico...
Con affetto
gaetano
bellissimo walter, racconto toccante, a tratti spiritoso, commovente.
Le foto sono originalissime, sembrano dei quadri, mi son piaciute un sacco, meriterebbero degli ingrandimenti 30 x 45 per tappezzare la casa!
ciao e complimenti!
Le foto sono originalissime, sembrano dei quadri, mi son piaciute un sacco, meriterebbero degli ingrandimenti 30 x 45 per tappezzare la casa!
ciao e complimenti!
Uno splendido Omaggio alla memoria di Guido... Incredibili Foto surreali...
Guido da lassù sarà commosso e di sicuro sarà con voi il 15 Gennaio 2007 e tutti i 15 Gennaio a venire...
A Guido, alla vita...
Luca
Guido da lassù sarà commosso e di sicuro sarà con voi il 15 Gennaio 2007 e tutti i 15 Gennaio a venire...
A Guido, alla vita...
Luca
Toccante, profondo, commovente...
E ancora queste parole non bastano per descrivere la bellezza di quello che hai scritto.
Guido non potrebbe essere più orgoglioso di un Amico così
Lorenzo
E ancora queste parole non bastano per descrivere la bellezza di quello che hai scritto.
Guido non potrebbe essere più orgoglioso di un Amico così
Lorenzo
Io ho paura della Morte.
Perché non averne? Perché sentirsi vigliacco?
Perché cedere per forza all' idea dell' eternità che passa per la Morte?
Io voglio vivere, a lungo e bene.
Egoismo? Forse.
Eppure arriva per chiunque. La partita a scacchi (ricordate Il Settimo Sigillo di Bergman?) puoi solo tentare di vincerla, ma riuscirci è impossibile.
Intanto ti interroghi sul perché, lo fai rivolgendoti a Dio, consapevole dei tuoi limiti e chiedi un segno, quello che ti dia la conferma che no finisce tutto lì.
Perché non averne? Perché sentirsi vigliacco?
Perché cedere per forza all' idea dell' eternità che passa per la Morte?
Io voglio vivere, a lungo e bene.
Egoismo? Forse.
Eppure arriva per chiunque. La partita a scacchi (ricordate Il Settimo Sigillo di Bergman?) puoi solo tentare di vincerla, ma riuscirci è impossibile.
Intanto ti interroghi sul perché, lo fai rivolgendoti a Dio, consapevole dei tuoi limiti e chiedi un segno, quello che ti dia la conferma che no finisce tutto lì.
Immagini mosse vagamente confuse, stupende.
Immagini vere come quelle che restano nella memoria, leggermente offuscate da un bicchiere di troppo o mosse da un accenno di ballo o da una risata.
Immagini che sono lo specchio di una vita dei suoi affetti, delle sue conquiste, delle sue sconfitte.
Immagini che restano nel nostro cuore,
Un cuore che a volte si stanca di proseguire il proprio cammino e se ne vola via, portandole con se e lasciandoci sgomenti di fronte al mistero della vita e della morte.
Grandi sentimenti Walter.
Immagini vere come quelle che restano nella memoria, leggermente offuscate da un bicchiere di troppo o mosse da un accenno di ballo o da una risata.
Immagini che sono lo specchio di una vita dei suoi affetti, delle sue conquiste, delle sue sconfitte.
Immagini che restano nel nostro cuore,
Un cuore che a volte si stanca di proseguire il proprio cammino e se ne vola via, portandole con se e lasciandoci sgomenti di fronte al mistero della vita e della morte.
Grandi sentimenti Walter.
Difficile guardare questo life prescindendo dalla vicenda umana in cui l'hai immerso.
Le foto sono belle, ma è il racconto (soprattutto la sua premessa e l'epilogo) ad avermi incantato e fatto riflettere.
Alle amicizie che non passeranno mai,
Giuseppe
Le foto sono belle, ma è il racconto (soprattutto la sua premessa e l'epilogo) ad avermi incantato e fatto riflettere.
Alle amicizie che non passeranno mai,
Giuseppe
Guarda, ho i brividi.......
Mi hai fatto ricordare cosa significa veramente l'amicizia e cosa più importante,il vero valore della vita!!!
Grazie
Andrea
Mi hai fatto ricordare cosa significa veramente l'amicizia e cosa più importante,il vero valore della vita!!!
Grazie
Andrea
Mi spiace per il tuo amico Walter,
anche perchè dalle tue parole doveva essere una persona speciale.
un saluto.
anche perchè dalle tue parole doveva essere una persona speciale.
un saluto.
penso che per Guido quello che hai fatto oggi è una cosa veramente grande...
leggendo il tuo racconto mi sono venuti i brividi...
ti siamo vicini..
una preghiera...
ciao
simone cesana
leggendo il tuo racconto mi sono venuti i brividi...
ti siamo vicini..
una preghiera...
ciao
simone cesana
Quello che ci hai mostrato, Walter, fa onore a Te a Guido e a tutta la vostra cerchia di Amici Sinceri, per la vita e per la morte! State certi che lui non vi abbandonerà mai, sarà sempre in mezzo a voi.
Un requiem per l'amico Guido.
Un requiem per l'amico Guido.
Ho letto oggi una delle pagine più belle che mi sia capitato, quale omaggio all'Amicizia. Quella Vera, Grande, Per sempre.
P.S. Le foto sono splendide.
P.S. Le foto sono splendide.
