com'è che va di moda postar foto e chiamarle tutte "senza titolo" o "st"??
pubblicare così, senza titolo... è un po' come un battesimo senza dare il nome...
...ma che "creatura" è se non merita nemmeno il nome da parte del padre/madre??
boh, sarò troppo all'antica per capire ste mode...
Messaggio modificato da mikifano il May 19 2016, 08:00 PM
pubblicare così, senza titolo... è un po' come un battesimo senza dare il nome...
...ma che "creatura" è se non merita nemmeno il nome da parte del padre/madre??
boh, sarò troppo all'antica per capire ste mode...
Messaggio modificato da mikifano il May 19 2016, 08:00 PM
Me lo chiedevo anche io... Forse non sanno quello che hanno fotografato
Fabio
Fabio
dici è una questione di moglie ubriaca e botte piena?
ho visto tante belle foto dal titolo pertinente, anche se non entusiasmante... perlomeno presentavano!
ho visto tante belle foto dal titolo pertinente, anche se non entusiasmante... perlomeno presentavano!
Poca fantasia?poco artistici?poco poeti?.....insomma poco!
Giuliano
Giuliano
Vero.
A volte però ho visto altre foto con titoli da piangere.
Saper scegliere il titolo è arte pure quella.
Pensa ad un figlio di nome Sciu Ellen come nel riminese accadde.
Confesso che io spesso lascio addirittura il nome del file: fantasia corta e pudore sommati.
A volte però ho visto altre foto con titoli da piangere.
Saper scegliere il titolo è arte pure quella.
Pensa ad un figlio di nome Sciu Ellen come nel riminese accadde.
Confesso che io spesso lascio addirittura il nome del file: fantasia corta e pudore sommati.
Pensa ad un figlio di nome Sciu Ellen come nel riminese accadde.
Confesso che io spesso lascio addirittura il nome del file: fantasia corta e pudore sommati.
Confesso che io spesso lascio addirittura il nome del file: fantasia corta e pudore sommati.
vuoi mettere la pasticceria "Biutiful"?
sei nelle marche... se vuoi ti dò l'indirizzo... ma entra solo per guardarli in faccia....
il nome del file è il meno peggio possibile
vuoi mettere la pasticceria "Biutiful"?
sei nelle marche... se vuoi ti dò l'indirizzo... ma entra solo per guardarli in faccia....
il nome del file è il meno peggio possibile
sei nelle marche... se vuoi ti dò l'indirizzo... ma entra solo per guardarli in faccia....
il nome del file è il meno peggio possibile
Umberto Eco diceva che un libro non dovrebbe avere un titolo per non influenzare il lettore ed ha ragione. Se intitolo una foto campo di grano oppure tramonto oppure pane nostro o panem et circenses o Triticum durum, chi guarda vede foto diverse
Umberto Eco diceva che un libro non dovrebbe avere un titolo per non influenzare il lettore ed ha ragione. Se intitolo una foto campo di grano oppure tramonto oppure pane nostro o panem et circenses o Triticum durum, chi guarda vede foto diverse
Umberto Eco dava aria ai denti, a volte...
Il fatto è che il titolo DEVE far parte della foto (o di qualsiasi altra opera). Serve a dare una chiave di lettura. Perché, che lo vogliamo o no, OGNI opera si presta a infinite letture, a seconda del contesto in cui viene inserita (ovvero, della chiave di lettura con cui viene "letta"... anche se una "vera" lettura non dovrebbe risentire di questo, ma è un altro discorso, e pure molto complicato ). Ci sono già state ampie discussioni su questo, in passato, anche su questo forum...
com'è che.....
.. meglio una foto senza titolo che un titolo senza foto...
personalmente non amo i titoli li lascio a chi ha più fantasia, a chi ha necessità di "spiegare" , o indirizzare l'osservatore verso un determinato percorso visivo.
Messaggio modificato da andy68 il May 20 2016, 06:07 AM
personalmente non amo i titoli li lascio a chi ha più fantasia, a chi ha necessità di "spiegare" , o indirizzare l'osservatore verso un determinato percorso visivo.
Messaggio modificato da andy68 il May 20 2016, 06:07 AM
non mi ricordo chi lo disse..se HCB o...se ad una foto serve un titolo per spiegarla..allora ha fallito lo scopo
non mi ricordo chi lo disse..se HCB o...se ad una foto serve un titolo per spiegarla..allora ha fallito lo scopo
Giusto.
Inoltre basta andare a una mostra di fotografia o sfogliare un fotolibro di un fotografo affermato: non troveremo quasi mai i titoli.
Il titolo di solito viene utilizzato dai fotografi scarsi per cercare di dare un senso a foto completamente inutili Nei casi in cui sia necessario spiegare agli altri il nostro lavoro è molto meglio utilizzare delle didascalie.
Messaggio modificato da capannelle il May 20 2016, 07:34 AM
il titolo è una cosa, la didascalia è un'altra!
certo che se serve una didascalia per capire quel che si vede... o ci si rivolge a gente che non ne capisce (tipo le foto nei libri di testo su cui si studia) o vuol dire che la foto è fallita o perlomeno complicata (come capita spesso a me)
ripeto: pubblicare e non sapere come intitolarla (non la didascalia o la spiegazione) è come battezzare un bimbo e chiedere al prete o chi altro in chiesa di scegliere loro il nome... con la giustificazione che tanto il figlio l'abbiamo fatto come meglio potevamo...
certo che se serve una didascalia per capire quel che si vede... o ci si rivolge a gente che non ne capisce (tipo le foto nei libri di testo su cui si studia) o vuol dire che la foto è fallita o perlomeno complicata (come capita spesso a me)
ripeto: pubblicare e non sapere come intitolarla (non la didascalia o la spiegazione) è come battezzare un bimbo e chiedere al prete o chi altro in chiesa di scegliere loro il nome... con la giustificazione che tanto il figlio l'abbiamo fatto come meglio potevamo...
Un po' di link interessanti... Discussioni su questo forum, di tanto tempo fa.
Questa, ad esempio.
Al suo interno si linea questo messaggio di un'altra grande discussione.
E quest'altra. Le immagini sono andate perdute, ma i post rimanenti sono tuttora interessanti.
E una sulla LETTURA della fotografia... Anzi, due! ;-)
Questa, ad esempio.
Al suo interno si linea questo messaggio di un'altra grande discussione.
E quest'altra. Le immagini sono andate perdute, ma i post rimanenti sono tuttora interessanti.
E una sulla LETTURA della fotografia... Anzi, due! ;-)
caspita! tanto da leggere... dopo sbircio e vi dirò....
miki, hai dimenticato quelle chiamate "..."
Comunque sia, al di la dell'importanza del titolo per la presentazione dalla foto stessa, in un forum sarebbe importante per il ritrovamento della discussione a riguardo a distanza di tempo, Ma probabilmente chi non mette il titolo non vuole assolutamente che la sua foto venga ritrovata.
E' nelle linee guida del forum, ma alla fine mi viene sempre in mente un proverbio altoatesino che dice "se 'u sceccu non voli biviri, hai vogghia 'mi ci frischi".
Per i sottotitoli ci stiamo attrezzando.
Comunque sia, al di la dell'importanza del titolo per la presentazione dalla foto stessa, in un forum sarebbe importante per il ritrovamento della discussione a riguardo a distanza di tempo, Ma probabilmente chi non mette il titolo non vuole assolutamente che la sua foto venga ritrovata.
E' nelle linee guida del forum, ma alla fine mi viene sempre in mente un proverbio altoatesino che dice "se 'u sceccu non voli biviri, hai vogghia 'mi ci frischi".
Per i sottotitoli ci stiamo attrezzando.
dalla discussione ho capito una cosa:
qualcuno non ha ben chiara la differenza tra il titolo e la didascalia e di conseguenza pensa che se becca un commento sulla foto senza titolo o "st" o "......." ha fatto una foto #########... perché qualcuno l'ha commentata senza... didascalia.. e senza titolo!
ricordo un tale che numerava le sue foto e aggiungeva una parola, massimo due
erano i tempi delle pellicole e questo scattava con una Mamiya 7... per lui scattare due rulli (10 foto cad) in un giorno era uno sproposito
P.S.
ANZI NO!
molti di quelli che non mettono il titolo, poi mettono la didascalia..
...e allora teoria della foto ben riuscita o della barzelletta che fa ridere... ahahaha
qualcuno non ha ben chiara la differenza tra il titolo e la didascalia e di conseguenza pensa che se becca un commento sulla foto senza titolo o "st" o "......." ha fatto una foto #########... perché qualcuno l'ha commentata senza... didascalia.. e senza titolo!
ricordo un tale che numerava le sue foto e aggiungeva una parola, massimo due
erano i tempi delle pellicole e questo scattava con una Mamiya 7... per lui scattare due rulli (10 foto cad) in un giorno era uno sproposito
P.S.
ANZI NO!
molti di quelli che non mettono il titolo, poi mettono la didascalia..
...e allora teoria della foto ben riuscita o della barzelletta che fa ridere... ahahaha
Umberto Eco dava aria ai denti, a volte...
Il fatto è che il titolo DEVE far parte della foto (o di qualsiasi altra opera). Serve a dare una chiave di lettura. Perché, che lo vogliamo o no, OGNI opera si presta a infinite letture, a seconda del contesto in cui viene inserita (ovvero, della chiave di lettura con cui viene "letta"... anche se una "vera" lettura non dovrebbe risentire di questo, ma è un altro discorso, e pure molto complicato ). Ci sono già state ampie discussioni su questo, in passato, anche su questo forum...
Il fatto è che il titolo DEVE far parte della foto (o di qualsiasi altra opera). Serve a dare una chiave di lettura. Perché, che lo vogliamo o no, OGNI opera si presta a infinite letture, a seconda del contesto in cui viene inserita (ovvero, della chiave di lettura con cui viene "letta"... anche se una "vera" lettura non dovrebbe risentire di questo, ma è un altro discorso, e pure molto complicato ). Ci sono già state ampie discussioni su questo, in passato, anche su questo forum...
Povero Eco
L'Umberto parlava di questo spiegando perché aveva intitolato "il nome della rosa" così. Argomentava molto bene che se lo avesse chiamato "Il Delitto dell'Abazia" o "Adso" o "L'abazia" o "l'inquisizione" ecc., avrebbe dato, appunto, una chiave di lettura al lettore. Secondo lui, questo è limitare la libertà del lettore ma soprattutto dell'opera che invece deve essere lasciata libera (io umilmente condivido). Diceva pure che l'artista non dovrebbe mai commentare una sua opera e che molte chiavi di letture viste dai lettori lui non le aveva pensate/volute ma alla fine c'erano: l'opera vive di vita propria.
Nel Pendolo di Focault, Sempre Eco, a un suo personaggio che parla di opere d'arte d'arte fa dire che i titoli vanno a periodi: c'è la fase dei titoli in francese, di "Ellisse 64", la fase di... (e fa una serie di esempi, non ho voglia di andarmi a vedere al citazione esatta). Questo mi sembra già un ottimissimo motivo per dare il meno possibile titoli. Adesso vanno di moda in inglese.
La foto sgangherata che metto sotto potevo titolarla "posacenere giallo" (e chi guarda si cerca il posacenere) oppure "simmetria di ombre", oppure "corsetta sulla spiaggia", oppure "The beach before the summer season" o magari "Tityre tu patulae recubans" o "sub tegmine fagi" (e sarebbero titoli pertinenti). Credo di averla chiamata D5100. Comunque questa discussione mi piace (e adesso cambio titolo alla foto in Sub tegmine fagi).
Messaggio modificato da mtdbo il May 21 2016, 02:37 PM
le mie foto nelle gallery non hanno il titolo,solo il numero che della foto con l'aggiunta a volte di qualche lettera,ma è un mio riferimento per capire che tipo di post produzione ho fatto,però le mie foto nelle gallery sono quasi tutte all'interno di album che descrivono l'evento...dare un titolo ad ogni mia foto sarebbe troppo complicato per me,per via del numero di foto e anche perché a volte bisognerebbe avere troppa fantasia
Saluti,Gigi
Messaggio modificato da luigi67 il May 21 2016, 03:04 PM
Saluti,Gigi
Messaggio modificato da luigi67 il May 21 2016, 03:04 PM
Povero Eco
L'Umberto parlava di questo spiegando perché aveva intitolato "il nome della rosa" così. Argomentava molto bene che se lo avesse chiamato "Il Delitto dell'Abazia" o "Adso" o "L'abazia" o "l'inquisizione" ecc., avrebbe dato, appunto, una chiave di lettura al lettore. Secondo lui, questo è limitare la libertà del lettore ma soprattutto dell'opera che invece deve essere lasciata libera (io umilmente condivido). Diceva pure che l'artista non dovrebbe mai commentare una sua opera e che molte chiavi di letture viste dai lettori lui non le aveva pensate/volute ma alla fine c'erano: l'opera vive di vita propria.
Nel Pendolo di Focault, Sempre Eco, a un suo personaggio che parla di opere d'arte d'arte fa dire che i titoli vanno a periodi: c'è la fase dei titoli in francese, di "Ellisse 64", la fase di... (e fa una serie di esempi, non ho voglia di andarmi a vedere al citazione esatta). Questo mi sembra già un ottimissimo motivo per dare il meno possibile titoli. Adesso vanno di moda in inglese.
La foto sgangherata che metto sotto potevo titolarla "posacenere giallo" (e chi guarda si cerca il posacenere) oppure "simmetria di ombre", oppure "corsetta sulla spiaggia", oppure "The beach before the summer season" o magari "Tityre tu patulae recubans" o "sub tegmine fagi" (e sarebbero titoli pertinenti). Credo di averla chiamata D5100. Comunque questa discussione mi piace (e adesso cambio titolo alla foto in Sub tegmine fagi).
L'Umberto parlava di questo spiegando perché aveva intitolato "il nome della rosa" così. Argomentava molto bene che se lo avesse chiamato "Il Delitto dell'Abazia" o "Adso" o "L'abazia" o "l'inquisizione" ecc., avrebbe dato, appunto, una chiave di lettura al lettore. Secondo lui, questo è limitare la libertà del lettore ma soprattutto dell'opera che invece deve essere lasciata libera (io umilmente condivido). Diceva pure che l'artista non dovrebbe mai commentare una sua opera e che molte chiavi di letture viste dai lettori lui non le aveva pensate/volute ma alla fine c'erano: l'opera vive di vita propria.
Nel Pendolo di Focault, Sempre Eco, a un suo personaggio che parla di opere d'arte d'arte fa dire che i titoli vanno a periodi: c'è la fase dei titoli in francese, di "Ellisse 64", la fase di... (e fa una serie di esempi, non ho voglia di andarmi a vedere al citazione esatta). Questo mi sembra già un ottimissimo motivo per dare il meno possibile titoli. Adesso vanno di moda in inglese.
La foto sgangherata che metto sotto potevo titolarla "posacenere giallo" (e chi guarda si cerca il posacenere) oppure "simmetria di ombre", oppure "corsetta sulla spiaggia", oppure "The beach before the summer season" o magari "Tityre tu patulae recubans" o "sub tegmine fagi" (e sarebbero titoli pertinenti). Credo di averla chiamata D5100. Comunque questa discussione mi piace (e adesso cambio titolo alla foto in Sub tegmine fagi).
Bellissimo intervento il tuo, dotto ma leggero....a proposito come lo vedi il mare, bucolico? a me "bucolico" fa pensare a prati fiori e colline