A mio modesto parere in questo bellissimo forum manca uno spazio dedicato a quel mondo fantastico che è la sala posa dove poter raggruppare tutti gli argomenti di interesse per coloro che vogliono conoscerla o che già la frequentano.
La sala posa è un luogo unico perché permette di fotografare a qualunque ora o con qualunque condizione atmosferica, di fare qualunque tipo di foto senza nessuno che venga a disturbare, ma sopratutto di capire veramente come funziona l'illuminazione perché tutto viene costruito attivamente, non bisogna mai subire la luce, gli oggetti, le persone e lo sfondo che il caso ci fa trovare, e queste conoscenze che acquisiamo diventano utilissime in ogni occasione nel mondo esterno (ad esempio sfruttando le enormi potenzialità dell'illuminazione creativa dei flash Nikon). Stimola la creatività perché non si riprende la realtà ma la si deve costruire attivamente. Si può avere uno sfondo pulito perfettamente in modo che tutta l'attenzione sia sul soggetto, la differenza con gli altri ambienti è la stessa che si avrebbe ascoltando la stessa musica in una stanza senza alcun rumore che disturbi oppure in mezzo al traffico.
Farsi una piccola sala posa non è difficile e la spesa può essere inferiore a quella di una delle ottiche che avete in borsa. Basta un porta fondale, in pratica due stativi uniti in alto da una barra, una stoffa bianca, nera o colorata, e un paio di illuminatori flash o a luce continua. Questi si costruire ottenere con delle lampade da muratore e della carta da forno ma ormai ci sono tantissime offerte nei siti di fotografia per ogni tasca.
Se si è appassionati di still life, di soggetti immobili, si può utilizzare qualunque lampada, anche con luce non bianchissima, tanto poi la macchina fotografica o il pc possono ri bilanciare tutto, e giocando con il tempo si può esporre perfettamente l'immagine. Invece con i soggetti viventi è meglio avere abbastanza luce da evitare il mosso. Si possono utilizzare luci fisse oppure flash. Le prime hanno il problema che in genere scaldano molto, quindi tendono a sciogliere il trucco delle modelle, consumano molta corrente sprecandola in calore. I flash invece hanno molta più luce, consumano meno, non scaldano, hanno una luce più bianca che quindi non c'è bisogno di correggere dominanti di colori amplificando un canale rgb e quindi pure il rumore. In genere quelli da studio hanno una piccola lampada pilota che serve a prevedere l'effetto che il lampo avrà prima ancora di scattare. La velocità del lampo in genere impedisce di avere (micro) mosso nelle fotografie.
Come locale si può utilizzare il salotto di casa, ma alla lunga questa soluzione si presenta in tutta la sua scomodità, dovendo montare e smontare tutto ogni volta che si vuole scattare. Il vantaggio è che si possono usare tutti i mobili e gli accessori che si hanno in casa, come sedie, poltrone, cappelli, vestiti, ecc. Oppure si può usare un garage, togliendo ogni volta eventuali automobili, si può cercare un fotoclub vicino o addirittura metterne su uno insieme uno con gli amici per dividersi l'affitto di una sede. Qualcuno affitta la sala di qualche professionista quando non la usa, cioè la sera o nei fine settimana, quando gli amatori possono dedicarsi alla loro passione e i professionisti riposano.
In pratica più la sala è grande e meglio è, per diversi motivi. Intanto se è piccola dovrete stare, sopratutto per le foto a figura intera, vicini ai soggetti usando un grandangolare e avrete una brutta deformazione prospettica, inoltre il grandangolare facilmente prenderà tutta la stanza andando fuori dal fondale che praticamente diverrà piccolo, ancora con poco spazio la luce del soggetto inquinerà lo sfondo e viceversa e sarà più difficile mascherare con bandiere e pannelli. Infine, con poco spazio le luci saranno troppo vicine ai soggetti che si ritroveranno delle parti buie e delle altre bruciate, ma lo vedremo più avanti.
La sala non deve disporre necessariamente di una grande illuminazione perché tanto poi dovrete usare la vostra ma deve essere riscaldata adeguatamente d'inverno.
La prima cosa da sapere è che la luce può essere dura o morbida, cioè dare ombre dure, in cui non si riesce a vedere alcun dettaglio, un po' come in una giornata di sole senza nubi, oppure può essere morbida, soffusa, con ombre sfuocate e appena accennate. E ovviamente tutte le possibili vie di mezzo. La durezza della luce dipende solo dalla grandezza e dalla distanza della luce. Se avete una luce piccola, come un flash nudo, e molto lontana la luce sarà dura, invece sarà morbida se avete un grande diffusore, come un ombrello o un soft box, che dovrebbe essere grande come il soggetto da illuminare e non più distante della grandezza stessa. Se le pareti sono bianche potete usarle come un grande diffusore, ma avrete difficoltà invece a impedire che la luce vada dovunque togliendo ogni ombra e tridimensionalità. Infatti, anche se il nome fotografia significa disegnare con la luce, è l'ombra che disegna la scena e dà tridimensionalità. Per questo si usano delle alette intorno alle parabole delle luci, per impedire che la luce impazzi dovunque. Per lo stesso motivo si deve fare attenzione all'uso degli specchi, che se da una parte aiutano i modelli a mettersi in posa, dall'altra fanno rimbalzare la luce dovunque con effetti imprevedibili.
Esiste una infinità di parabole e accessori per modulare la luce dei flash da studio: gli ombrelli sono leggeri, pieghevoli, trasportabili, facili da montare, fanno una luce molto diffusa ma difficile da contenere, da delimitare, sotto questo aspetto di soft box sono meglio ma costano di più e sono più scomodi. Ci sono parabole poi di diverse misure e conicità per ottenere gli effetti più svariati sino agli snoot, degli imbuti che fanno una macchia molto stretta.
Un utile ed economico accessorio sono dei pannelli di polistirolo con un lato dipinto di nero che serve per dare contrasto impedendo che la luce sbavi dovunque e l'altro bianco per ammorbidire le ombre quando serve.
Dei teli colorati servono sempre, per coprire sedie o poltrone e farne oggetti sempre diverse, per staccare i soggetti e dare contrasto, per vestire e scoprire le persone ritratte.
Un oggetto veramente utile sono le cassette delle bottiglie dell'acqua, quelle da sei, di plastica. Si reperiscono praticamente gratis dovunque e possono fungere da sedie e sgabelli, zavorrati con bottiglie possono reggere in piedi dei pannelli di polistirolo, se coperte da un lenzuolo diventano degli oggetti da scena dove far sedere le persone ritratte. Impilate diventano una scaletta d'emergenza, ma è meglio avere una scala che vi potrà servire anche per fare foto da una prospettiva insolita.
Delle pinze con la molla, si trovano dai ferramenta, possono servire per stringere dei vestiti troppo larghi, per fissare i pannelli di polistirolo, ecc.
E poi raccogliete tutti quegli oggetti che possano dare un tono alle persone ritratte che spesso non sanno dove mettere le mani, cappelli, ventagli, e poi pettini e trucchi, fazzoletti, ciabatte, accappatoi, nastro adesivo, filo di ferro, cacciavite e tutto quello che può aiutare per ogni emergenza, in sala posa bisogna sempre saper improvvisare. Se fotografate piccoli oggetti raccogliete cartoncini bianchi, neri, colorati e di alluminio per riflettere la luce.
Tenete sempre un piccolo frigo o almeno un armadietto con acqua o qualche genere di ristoro per cortesia. Una radio può alleggerire la sedute.
Un oggetto che rende più professionale il lavoro è un esposimetro esterno per flash, permette non solo di regolare con precisione il diaframma da settare in macchina ma pure da regolare le varie luci in modo che abbiano un gradiente ben predefinito. Ad esempio per bruciare il fondale senza che la luce comprometta il soggetto come in un controluce, lo sfondo deve ricevere al massimo due stop di luce in più.
Quando invitate qualcuno per fare delle foto ricordate sempre loro di portare diversi vestiti di diverso genere, uno serio, sobrio, uno sportivo, uno casual, uno allegro, un costume, eventualmente uno spiritoso, un pigiama, se fanno uno sport o una attività particolare qualcosa che richiami in modo da avere tante foto diverse, non tutte quasi uguali, da usare nelle diverse occasioni per fare un book in cui mostrano che sono in grado di figurare per ogni necessità. L'abito fa il monaco, almeno in sala posa.
Potete reclutare amici e parenti ma con una modella professionista che sa come posare e ha un fisico adatto sarà più facile iniziare e farsi un portfolio tale da attrarre sempre più persone. Cercate sempre di spiegare chiaramente cosa volete ottenere, se chiamate degli amici fate sempre prima loro un po' di foto con gli schemi di illuminazione che conoscete meglio, in modo da consegnare loro comunque un po' di scatti belli che li gratifichino, prima di usarli come cavie umane per provare situazioni nuove.
Ricordatevi di far firmare sempre la liberatoria per poter mettere sul vostro sito le vostre foto, ne trovate molte sul web.
Non comprate due illuminatori con la stessa potenza perché di solito si usa una luce principale, più forte, e una secondaria più debole. È vero che di solito si possono regolare, ma una delle due sarebbe sempre surriscaldata e l'altra quasi inutilizzata, inoltre non potreste giocare molto con i diaframmi se una è già al massimo e l'altra al minimo.
Se scegliete di usare dei lampeggiatori ricordatevi che il tempo di un lampo si misura in millesimi di secondi, non decimi, quindi variare il tempo nella fotocamera non cambierà l'esposizione come avviene sotto il sole o le luci continue. Invece per variare l'esposizione dovete variare la potenza dei lampeggiatori, il diaframma della macchina o al peggio la sensibilità iso, cosa da evitare perché in genere si fanno le foto in sala per avere la massima qualità. In pratica si usa il tempo di sincroflash, che è il tempo più veloce possibile che la macchina può usare con i flash così da evitare che la luce ambiente possa inquinare l'immagine, cosa che potrebbe avvenire usando un tempo lungo, ammesso che nella stanza ci siamo lampade o finestre. L'ideale sarebbe essere al buio, non tanto perché una luce debole possa influenzare il risultato ma perché così è possibile usare le flebili luci pilota dei flash da studio per prevedere l'effetto che avremo.
Se viceversa volete fare le foto estreme con solo una candela accesa procuratevi un bel cavalletto, una ottica super luminosa, una macchina che vada su di iso impunemente e una modella coi nervi di ghiaccio per evitare una foto mossa, problema praticamente inesistente con i flash.
La tridimensionalità massima è data da una luce laterale, radente, si ha un lato chiaro uno in ombra, tutti i particolari vengono sottolineati da una ombra nera, evidente sopratutto se è una luce dura. Ovviamente non va molto bene con una donna di una certa età perché evidenzia rughe ed imperfezioni, va bene con un uomo rude o per mostrare la trama di una stoffa. Dal lato opposto abbiamo la luce frontale, come quella del flash sulla fotocamera, che appiattisce tutto perché non fa ombre, spariscono tutte dietro al soggetto, è la luce glamour tipica delle riviste patinate, spariscono nasoni, rughe, brufoli. Una via di mezzo è una lampada a 45° da un lato.
Per schiarire un po' le ombre senza togliere troppo la tridimensionalità si può mettere dal lato opposto una altra luce che deve essere più soffusa per non creare una doppia ombra innaturale. Un pannello bianco può fare questa funzione ma è più difficile da gestire, perché se lo allontano la luce diminuisce ma diventa più dura, come dicevamo sopra.
In genere la luce dovrebbe essere un po' più alta perché in natura il nostro occhio è abituato così, ma facciamo attenzione alla caduta di luminosità nelle gambe: la luce, come il suono, cade col quadrato della distanza; il sole è distante dalla testa ai piedi delle persone praticamente nello stesso modo mentre una torcia sopra le teste, in una sala non tanto alta, rischia di “bruciare”, nel senso di sbiancare troppo, la faccia e lasciare le gambe nere. Si può ovviare eventualmente mettendo un pannellino bianco, anche solo un cartoncino, in basso che rifletta un po' di luce sulle gambe.
Se ne può mettere una da dietro in alto che accenda i capelli, utile sopratutto con le bionde ricce, provoca un piacevole effetto xxx di Fatima, a qualcuno piacciono proprio bruciati, bianchi, ad altri meno, ma va a gusti. Con lo sfondo bianco si possono usare due torce a 45° di lato per bruciarlo e far galleggiare le persone nel bianco. Quando il fondo è nero una si può piazzare su uno snoot, cioè su una parabola molto stretta che fa una macchia di luce sullo sfondo, simile ad una aureola dietro al soggetto, la luce fa un disegno grigio, quasi bianco, che va sfumando. Una altra si può piazzare dietro ai soggetti dall'angolo opposto alla luce principale per evitare, sopratutto quando sono vestiti di scuro, che il lato meno illuminato sparisca nel buio, schiarendo il bordino.
Vediamo adesso qualche foto:
Questa è una luce dura, molto tridimensionale ma dura, va bene con una modella molto giovane perché evidenzia ogni imperfezione, le ombre sono chiuse, non permettono cioè di vedere alcun dettaglio, la persona si perde nel nero totale. Ovviamente è stato usato un solo flash molto laterale.
Qui vediamo l'effetto di più luci, alla nostra sinistra, la destra del modello, vi è una luce principale, più forte, dall'altro lato una più soffusa e debole permette di avere un ombra che rende la tridimensionalità ma non è nera, si vedono i dettagli. Dalla parte opposta poi c'è ancora un bordino schiarito da un'altra luce posteriore, un controluce. Ed infine, se guardiamo bene, vediamo che lo sfondo non è nero ma con un gradiente di grigio perché una luce bianca sul nero produce un grigio.
Un vecchio trucco: per capire che tipo di luci siano state piazzate davanti ai soggetti basta guardarne il riflesso negli occhi, se non sono stati ritoccati.
Questa è una silhouette, ma non è completamente piatta come un'ombra sul muro, ha una certa tridimensionalità che si può ottenere e regolare variando l'intensità della luce, il diaframma, la distanza del soggetto dallo sfondo. Qui ovviamente lo sfondo deve essere molto più illuminato delle persone, parecchi stop di più.
Questi sono solo dei consigli teorici ma basta spostare di pochissimo una luce e cambia la personalità dei soggetti, la drammaticità, l'atmosfera; l'importante è fare pratica, arruolare tutti i conoscenti e scattare... e avere degli amici con cui scambiare impressioni, trucchi, idee, anche solo via internet, magari sfruttando questo grandissimo forum. Se vi piace la fotografia lanciatevi in questo mondo e avrete grandi soddisfazioni: coraggio, divertiamoci!
Fabriziogiuffra(CHIOCCIOLA)alice.it – Skype: Fabritius38 – Messenger: fabrizione@live.it
La sala posa è un luogo unico perché permette di fotografare a qualunque ora o con qualunque condizione atmosferica, di fare qualunque tipo di foto senza nessuno che venga a disturbare, ma sopratutto di capire veramente come funziona l'illuminazione perché tutto viene costruito attivamente, non bisogna mai subire la luce, gli oggetti, le persone e lo sfondo che il caso ci fa trovare, e queste conoscenze che acquisiamo diventano utilissime in ogni occasione nel mondo esterno (ad esempio sfruttando le enormi potenzialità dell'illuminazione creativa dei flash Nikon). Stimola la creatività perché non si riprende la realtà ma la si deve costruire attivamente. Si può avere uno sfondo pulito perfettamente in modo che tutta l'attenzione sia sul soggetto, la differenza con gli altri ambienti è la stessa che si avrebbe ascoltando la stessa musica in una stanza senza alcun rumore che disturbi oppure in mezzo al traffico.
Farsi una piccola sala posa non è difficile e la spesa può essere inferiore a quella di una delle ottiche che avete in borsa. Basta un porta fondale, in pratica due stativi uniti in alto da una barra, una stoffa bianca, nera o colorata, e un paio di illuminatori flash o a luce continua. Questi si costruire ottenere con delle lampade da muratore e della carta da forno ma ormai ci sono tantissime offerte nei siti di fotografia per ogni tasca.
Se si è appassionati di still life, di soggetti immobili, si può utilizzare qualunque lampada, anche con luce non bianchissima, tanto poi la macchina fotografica o il pc possono ri bilanciare tutto, e giocando con il tempo si può esporre perfettamente l'immagine. Invece con i soggetti viventi è meglio avere abbastanza luce da evitare il mosso. Si possono utilizzare luci fisse oppure flash. Le prime hanno il problema che in genere scaldano molto, quindi tendono a sciogliere il trucco delle modelle, consumano molta corrente sprecandola in calore. I flash invece hanno molta più luce, consumano meno, non scaldano, hanno una luce più bianca che quindi non c'è bisogno di correggere dominanti di colori amplificando un canale rgb e quindi pure il rumore. In genere quelli da studio hanno una piccola lampada pilota che serve a prevedere l'effetto che il lampo avrà prima ancora di scattare. La velocità del lampo in genere impedisce di avere (micro) mosso nelle fotografie.
Come locale si può utilizzare il salotto di casa, ma alla lunga questa soluzione si presenta in tutta la sua scomodità, dovendo montare e smontare tutto ogni volta che si vuole scattare. Il vantaggio è che si possono usare tutti i mobili e gli accessori che si hanno in casa, come sedie, poltrone, cappelli, vestiti, ecc. Oppure si può usare un garage, togliendo ogni volta eventuali automobili, si può cercare un fotoclub vicino o addirittura metterne su uno insieme uno con gli amici per dividersi l'affitto di una sede. Qualcuno affitta la sala di qualche professionista quando non la usa, cioè la sera o nei fine settimana, quando gli amatori possono dedicarsi alla loro passione e i professionisti riposano.
In pratica più la sala è grande e meglio è, per diversi motivi. Intanto se è piccola dovrete stare, sopratutto per le foto a figura intera, vicini ai soggetti usando un grandangolare e avrete una brutta deformazione prospettica, inoltre il grandangolare facilmente prenderà tutta la stanza andando fuori dal fondale che praticamente diverrà piccolo, ancora con poco spazio la luce del soggetto inquinerà lo sfondo e viceversa e sarà più difficile mascherare con bandiere e pannelli. Infine, con poco spazio le luci saranno troppo vicine ai soggetti che si ritroveranno delle parti buie e delle altre bruciate, ma lo vedremo più avanti.
La sala non deve disporre necessariamente di una grande illuminazione perché tanto poi dovrete usare la vostra ma deve essere riscaldata adeguatamente d'inverno.
Le luci
La prima cosa da sapere è che la luce può essere dura o morbida, cioè dare ombre dure, in cui non si riesce a vedere alcun dettaglio, un po' come in una giornata di sole senza nubi, oppure può essere morbida, soffusa, con ombre sfuocate e appena accennate. E ovviamente tutte le possibili vie di mezzo. La durezza della luce dipende solo dalla grandezza e dalla distanza della luce. Se avete una luce piccola, come un flash nudo, e molto lontana la luce sarà dura, invece sarà morbida se avete un grande diffusore, come un ombrello o un soft box, che dovrebbe essere grande come il soggetto da illuminare e non più distante della grandezza stessa. Se le pareti sono bianche potete usarle come un grande diffusore, ma avrete difficoltà invece a impedire che la luce vada dovunque togliendo ogni ombra e tridimensionalità. Infatti, anche se il nome fotografia significa disegnare con la luce, è l'ombra che disegna la scena e dà tridimensionalità. Per questo si usano delle alette intorno alle parabole delle luci, per impedire che la luce impazzi dovunque. Per lo stesso motivo si deve fare attenzione all'uso degli specchi, che se da una parte aiutano i modelli a mettersi in posa, dall'altra fanno rimbalzare la luce dovunque con effetti imprevedibili.
Esiste una infinità di parabole e accessori per modulare la luce dei flash da studio: gli ombrelli sono leggeri, pieghevoli, trasportabili, facili da montare, fanno una luce molto diffusa ma difficile da contenere, da delimitare, sotto questo aspetto di soft box sono meglio ma costano di più e sono più scomodi. Ci sono parabole poi di diverse misure e conicità per ottenere gli effetti più svariati sino agli snoot, degli imbuti che fanno una macchia molto stretta.
Altri oggetti.
Un utile ed economico accessorio sono dei pannelli di polistirolo con un lato dipinto di nero che serve per dare contrasto impedendo che la luce sbavi dovunque e l'altro bianco per ammorbidire le ombre quando serve.
Dei teli colorati servono sempre, per coprire sedie o poltrone e farne oggetti sempre diverse, per staccare i soggetti e dare contrasto, per vestire e scoprire le persone ritratte.
Un oggetto veramente utile sono le cassette delle bottiglie dell'acqua, quelle da sei, di plastica. Si reperiscono praticamente gratis dovunque e possono fungere da sedie e sgabelli, zavorrati con bottiglie possono reggere in piedi dei pannelli di polistirolo, se coperte da un lenzuolo diventano degli oggetti da scena dove far sedere le persone ritratte. Impilate diventano una scaletta d'emergenza, ma è meglio avere una scala che vi potrà servire anche per fare foto da una prospettiva insolita.
Delle pinze con la molla, si trovano dai ferramenta, possono servire per stringere dei vestiti troppo larghi, per fissare i pannelli di polistirolo, ecc.
E poi raccogliete tutti quegli oggetti che possano dare un tono alle persone ritratte che spesso non sanno dove mettere le mani, cappelli, ventagli, e poi pettini e trucchi, fazzoletti, ciabatte, accappatoi, nastro adesivo, filo di ferro, cacciavite e tutto quello che può aiutare per ogni emergenza, in sala posa bisogna sempre saper improvvisare. Se fotografate piccoli oggetti raccogliete cartoncini bianchi, neri, colorati e di alluminio per riflettere la luce.
Tenete sempre un piccolo frigo o almeno un armadietto con acqua o qualche genere di ristoro per cortesia. Una radio può alleggerire la sedute.
Un oggetto che rende più professionale il lavoro è un esposimetro esterno per flash, permette non solo di regolare con precisione il diaframma da settare in macchina ma pure da regolare le varie luci in modo che abbiano un gradiente ben predefinito. Ad esempio per bruciare il fondale senza che la luce comprometta il soggetto come in un controluce, lo sfondo deve ricevere al massimo due stop di luce in più.
Le persone
Quando invitate qualcuno per fare delle foto ricordate sempre loro di portare diversi vestiti di diverso genere, uno serio, sobrio, uno sportivo, uno casual, uno allegro, un costume, eventualmente uno spiritoso, un pigiama, se fanno uno sport o una attività particolare qualcosa che richiami in modo da avere tante foto diverse, non tutte quasi uguali, da usare nelle diverse occasioni per fare un book in cui mostrano che sono in grado di figurare per ogni necessità. L'abito fa il monaco, almeno in sala posa.
Potete reclutare amici e parenti ma con una modella professionista che sa come posare e ha un fisico adatto sarà più facile iniziare e farsi un portfolio tale da attrarre sempre più persone. Cercate sempre di spiegare chiaramente cosa volete ottenere, se chiamate degli amici fate sempre prima loro un po' di foto con gli schemi di illuminazione che conoscete meglio, in modo da consegnare loro comunque un po' di scatti belli che li gratifichino, prima di usarli come cavie umane per provare situazioni nuove.
Ricordatevi di far firmare sempre la liberatoria per poter mettere sul vostro sito le vostre foto, ne trovate molte sul web.
Tecnica coi flash
Non comprate due illuminatori con la stessa potenza perché di solito si usa una luce principale, più forte, e una secondaria più debole. È vero che di solito si possono regolare, ma una delle due sarebbe sempre surriscaldata e l'altra quasi inutilizzata, inoltre non potreste giocare molto con i diaframmi se una è già al massimo e l'altra al minimo.
Se scegliete di usare dei lampeggiatori ricordatevi che il tempo di un lampo si misura in millesimi di secondi, non decimi, quindi variare il tempo nella fotocamera non cambierà l'esposizione come avviene sotto il sole o le luci continue. Invece per variare l'esposizione dovete variare la potenza dei lampeggiatori, il diaframma della macchina o al peggio la sensibilità iso, cosa da evitare perché in genere si fanno le foto in sala per avere la massima qualità. In pratica si usa il tempo di sincroflash, che è il tempo più veloce possibile che la macchina può usare con i flash così da evitare che la luce ambiente possa inquinare l'immagine, cosa che potrebbe avvenire usando un tempo lungo, ammesso che nella stanza ci siamo lampade o finestre. L'ideale sarebbe essere al buio, non tanto perché una luce debole possa influenzare il risultato ma perché così è possibile usare le flebili luci pilota dei flash da studio per prevedere l'effetto che avremo.
Se viceversa volete fare le foto estreme con solo una candela accesa procuratevi un bel cavalletto, una ottica super luminosa, una macchina che vada su di iso impunemente e una modella coi nervi di ghiaccio per evitare una foto mossa, problema praticamente inesistente con i flash.
Gli schemi di luce
La tridimensionalità massima è data da una luce laterale, radente, si ha un lato chiaro uno in ombra, tutti i particolari vengono sottolineati da una ombra nera, evidente sopratutto se è una luce dura. Ovviamente non va molto bene con una donna di una certa età perché evidenzia rughe ed imperfezioni, va bene con un uomo rude o per mostrare la trama di una stoffa. Dal lato opposto abbiamo la luce frontale, come quella del flash sulla fotocamera, che appiattisce tutto perché non fa ombre, spariscono tutte dietro al soggetto, è la luce glamour tipica delle riviste patinate, spariscono nasoni, rughe, brufoli. Una via di mezzo è una lampada a 45° da un lato.
Per schiarire un po' le ombre senza togliere troppo la tridimensionalità si può mettere dal lato opposto una altra luce che deve essere più soffusa per non creare una doppia ombra innaturale. Un pannello bianco può fare questa funzione ma è più difficile da gestire, perché se lo allontano la luce diminuisce ma diventa più dura, come dicevamo sopra.
In genere la luce dovrebbe essere un po' più alta perché in natura il nostro occhio è abituato così, ma facciamo attenzione alla caduta di luminosità nelle gambe: la luce, come il suono, cade col quadrato della distanza; il sole è distante dalla testa ai piedi delle persone praticamente nello stesso modo mentre una torcia sopra le teste, in una sala non tanto alta, rischia di “bruciare”, nel senso di sbiancare troppo, la faccia e lasciare le gambe nere. Si può ovviare eventualmente mettendo un pannellino bianco, anche solo un cartoncino, in basso che rifletta un po' di luce sulle gambe.
Altre luci
Se ne può mettere una da dietro in alto che accenda i capelli, utile sopratutto con le bionde ricce, provoca un piacevole effetto xxx di Fatima, a qualcuno piacciono proprio bruciati, bianchi, ad altri meno, ma va a gusti. Con lo sfondo bianco si possono usare due torce a 45° di lato per bruciarlo e far galleggiare le persone nel bianco. Quando il fondo è nero una si può piazzare su uno snoot, cioè su una parabola molto stretta che fa una macchia di luce sullo sfondo, simile ad una aureola dietro al soggetto, la luce fa un disegno grigio, quasi bianco, che va sfumando. Una altra si può piazzare dietro ai soggetti dall'angolo opposto alla luce principale per evitare, sopratutto quando sono vestiti di scuro, che il lato meno illuminato sparisca nel buio, schiarendo il bordino.
Esempi
Vediamo adesso qualche foto:
Questa è una luce dura, molto tridimensionale ma dura, va bene con una modella molto giovane perché evidenzia ogni imperfezione, le ombre sono chiuse, non permettono cioè di vedere alcun dettaglio, la persona si perde nel nero totale. Ovviamente è stato usato un solo flash molto laterale.
Qui vediamo l'effetto di più luci, alla nostra sinistra, la destra del modello, vi è una luce principale, più forte, dall'altro lato una più soffusa e debole permette di avere un ombra che rende la tridimensionalità ma non è nera, si vedono i dettagli. Dalla parte opposta poi c'è ancora un bordino schiarito da un'altra luce posteriore, un controluce. Ed infine, se guardiamo bene, vediamo che lo sfondo non è nero ma con un gradiente di grigio perché una luce bianca sul nero produce un grigio.
Un vecchio trucco: per capire che tipo di luci siano state piazzate davanti ai soggetti basta guardarne il riflesso negli occhi, se non sono stati ritoccati.
Questa è una silhouette, ma non è completamente piatta come un'ombra sul muro, ha una certa tridimensionalità che si può ottenere e regolare variando l'intensità della luce, il diaframma, la distanza del soggetto dallo sfondo. Qui ovviamente lo sfondo deve essere molto più illuminato delle persone, parecchi stop di più.
Questi sono solo dei consigli teorici ma basta spostare di pochissimo una luce e cambia la personalità dei soggetti, la drammaticità, l'atmosfera; l'importante è fare pratica, arruolare tutti i conoscenti e scattare... e avere degli amici con cui scambiare impressioni, trucchi, idee, anche solo via internet, magari sfruttando questo grandissimo forum. Se vi piace la fotografia lanciatevi in questo mondo e avrete grandi soddisfazioni: coraggio, divertiamoci!
Fabriziogiuffra(CHIOCCIOLA)alice.it – Skype: Fabritius38 – Messenger: fabrizione@live.it
non l'ho ancora letto tutto ( e bello lungo)
Bella iniziativa
Antonio
Bella iniziativa
Antonio
Ottima iniziativa.
Ognuno può contribuire con le proprie esperienze, meglio se corredate da immagini.
Proprio in questi giorni ho lo studio in costruzione.
non appena sarà finito posterò un paio di immagini esplicative, dedicate ai principianti, per incoraggiarli ad iniziare.
Io ho cominciato con i flash con attacco edison, da 12 di NG, orientati su ombrelli o pannelli di polistirolo.
Molto difficili da modellare, e lenti alla ricarica, ma mi ci sono trovato benissimo, al punto tale che avevo allestito una sala con 6 di questi economicissimi flash, compresa una giraffa per la luce dall'alto.
Poi con il tempo, i lavori, e le possibilità l'attrezzatura è andata crescendo.
Ma questo è un altro capitolo.
Ognuno può contribuire con le proprie esperienze, meglio se corredate da immagini.
Proprio in questi giorni ho lo studio in costruzione.
non appena sarà finito posterò un paio di immagini esplicative, dedicate ai principianti, per incoraggiarli ad iniziare.
Io ho cominciato con i flash con attacco edison, da 12 di NG, orientati su ombrelli o pannelli di polistirolo.
Molto difficili da modellare, e lenti alla ricarica, ma mi ci sono trovato benissimo, al punto tale che avevo allestito una sala con 6 di questi economicissimi flash, compresa una giraffa per la luce dall'alto.
Poi con il tempo, i lavori, e le possibilità l'attrezzatura è andata crescendo.
Ma questo è un altro capitolo.
Bravo Fabrizio, iniziativa lodevole: la sala posa tra l'altro è un luogo in cui imparare ad usare le luci per poi "illuminare" anche fuori (location o esterni).
Vedrò di contribuire quanto prima.
Ciao
G.
Vedrò di contribuire quanto prima.
Ciao
G.
Grazie Giuseppe,
questo è solo un corso di base ed solo teorico, forse dovrei ricordare che nel sito ci sono dei docenti che fanno dei corsi pratici come quelli che fai tu e che io qualche volta sono riuscito a frequentare (Circhetta).
questo è solo un corso di base ed solo teorico, forse dovrei ricordare che nel sito ci sono dei docenti che fanno dei corsi pratici come quelli che fai tu e che io qualche volta sono riuscito a frequentare (Circhetta).
Molto bene,senz'altro ti seguiro' con molto interesse.
beh, complimenti Fabrizio, davvero ben fatto!!!
thread FANTASTICO, grazie per averlo scritto e condiviso
letto di fretta, lo rileggerò con calma
molto interessante
Messaggio modificato da amon il Dec 20 2010, 10:22 AM
molto interessante
Messaggio modificato da amon il Dec 20 2010, 10:22 AM
Bellissimo lavoro Fabrizio!!! Bravooooo!!!
Beh..in primo luogo, tanto di cappello per quanto hai pubblicato qui a beneficio di noi comuni mortali...sicuramente, potrebbe fare la sua figura in evidenza in questa sezione.
Però leggendo (ok...onestamente un pochetto di fretta, ma mi riservo di farlo anche con più calma), mi sembra che non si parli di come dovrebbero essere pitturati muri, soffitti e pavimenti...
Nella mia ignoranza in materia, m'immagino che un colore grigio neutro sia preferibile rispetto al tutto bianco onde evitare riflessi vari...ma questo è solo quello che gira nella mia testa...all'atto pratico, non saprei....
Se te o qualcun'altro potesse riportare la propria esperienza in merito, penso che sarebbe una bella cosa... : Un conto è il pensiero che ho e che ho esposto...un conto è la pratica vera e propria
Thanks,
Alessandro.
Però leggendo (ok...onestamente un pochetto di fretta, ma mi riservo di farlo anche con più calma), mi sembra che non si parli di come dovrebbero essere pitturati muri, soffitti e pavimenti...
Nella mia ignoranza in materia, m'immagino che un colore grigio neutro sia preferibile rispetto al tutto bianco onde evitare riflessi vari...ma questo è solo quello che gira nella mia testa...all'atto pratico, non saprei....
Se te o qualcun'altro potesse riportare la propria esperienza in merito, penso che sarebbe una bella cosa... : Un conto è il pensiero che ho e che ho esposto...un conto è la pratica vera e propria
Thanks,
Alessandro.
Ti ringrazio per l'ottima domanda!
Un errore che fanno molti all'inizio è pensare che la sala posa debba essere obbligatoriamente dipinta di bianco, magari lucido, come un ospedale. Il bianco è il colore preferito per le pareti delle abitazione perché è quello che assorbe meno luce e quindi rende le stanze più luminose, ma questo in sala posa può essere uno svantaggio: non sempre si fanno ritratti morbidi, soffusi, a volte serve il contrasto, comunque è sempre meglio poter dominare la luce, non subirla.
L'ideale sarebbe il velluto nero che è il più assorbente, o almeno un nero opaco, ma capisco che questo non è facilmente praticabile, specie se la sala deve condividere anche altre destinazioni in orari diversi. Fate attenzione che delle pareti di colori sgargianti possono riflettere dominanti difficili da dominare, evitate vernici lucide, riflettenti.
Comunque col digitale e le possibilità della post produzione questo è il problema è minore, sopratutto se la stanza è grande e le pareti lontane.
Messaggio modificato da F.Giuffra il Dec 20 2010, 11:57 AM
Un errore che fanno molti all'inizio è pensare che la sala posa debba essere obbligatoriamente dipinta di bianco, magari lucido, come un ospedale. Il bianco è il colore preferito per le pareti delle abitazione perché è quello che assorbe meno luce e quindi rende le stanze più luminose, ma questo in sala posa può essere uno svantaggio: non sempre si fanno ritratti morbidi, soffusi, a volte serve il contrasto, comunque è sempre meglio poter dominare la luce, non subirla.
L'ideale sarebbe il velluto nero che è il più assorbente, o almeno un nero opaco, ma capisco che questo non è facilmente praticabile, specie se la sala deve condividere anche altre destinazioni in orari diversi. Fate attenzione che delle pareti di colori sgargianti possono riflettere dominanti difficili da dominare, evitate vernici lucide, riflettenti.
Comunque col digitale e le possibilità della post produzione questo è il problema è minore, sopratutto se la stanza è grande e le pareti lontane.
Messaggio modificato da F.Giuffra il Dec 20 2010, 11:57 AM
Bravo Fabrizio
Io inizio subito ad aggiungere qualche elemento!
Spesso, soprattutto alle prime esperienze in sala posa, ci si lascia distrarre dalle mille possibilità che vengono offerte dall'utilizzo di molte sorgenti di luce e si ritiene che sia necessario dover disporre di molti punti luce, in realtà già un solo flash perfettamente controllabile ci apre un ventaglio di possibilità davvero importante, se al singolo flash abbiniamo un piccolo corredo di pannelli in polistirolo per tagliare e far rimbalzare la luce saremo già in grado di fare molto. Concentrarsi su un singolo punto luce permette di comprendere meglio come la luce stessa opera sul soggetto, cosa accade concretamente nell'avvicinare, allontanare, alzare o abbassare la sorgente luminosa, cosa comporta il farla rimbalzare su un ombrellino o utilizzarla con una parabola piu' grande o piu' piccola. Sono tutte informazioni molto importanti perché quando andremo poi a combinare piu' flash dovremo valutare ogni singolo punto luce non solo come elemento integrato in uno schema complesso ma anche come sorgente autonoma, che genera un certo effetto, determinate ombre, con la sua caduta di luce caratteristica e legata al modificatore utilizzato.
Allego uno scatto fatto proprio con un singolo flash:
Ingrandimento full detail : 445.8 KB
In questo caso ho utilizzato una sola torcia Elinchrom con un soft box quadrato 1x1 e posizionato leggermente piu' in alto rispetto alla posizione di Giulia. Con un singolo punto luce avremo ovviamente una luce proveniente da un'unica direzione, questo consente di avere sempre un corredo di ombre importanti sul soggetto, sta a noi decidere quante di queste ombre vorremo mostrare nel nostro scatto girando intorno al soggetto e scegliendo un adeguato punto di ripresa. Se cambiamo l'angolo di ripresa, infatti, cambieranno le porzioni di soggetto che andremo ad inquadrare e la quantità di ombre/luci che fotograferemo, questo fermo restando che la luce cade sul soggetto sempre nel medesimo modo.
In questo secondo scatto:
Ingrandimento full detail : 518.9 KB
tutto cio' che cambia in termini di illuminazione percepita è solo il mio punto di ripresa, in questo caso meno angolato rispetto alla direzione della luce. L'angolazione di Giulia rispetto al flash rimane la medesima, tutte le ombre generate dalla spalla, dal seno, che vediamo nell'interno coscia nel primo scatto, continuano ad essere al loro posto, semplicemente cambiando noi l'angolo di ripresa smettiamo di vederle o ne vediamo molte di meno.
Ingrandimento full detail : 185.3 KB
Concludendo, quindi, nell'allestimento della sala posa non preoccupatevi di investire subito in un grande numero di flash costosi, iniziare con pochi elementi puo' essere un vantaggio e comunque, come ha detto Buzz, poco sopra, il resto inevitabilmente arriverà con il tempo
Ciao
Attilio
Io inizio subito ad aggiungere qualche elemento!
Spesso, soprattutto alle prime esperienze in sala posa, ci si lascia distrarre dalle mille possibilità che vengono offerte dall'utilizzo di molte sorgenti di luce e si ritiene che sia necessario dover disporre di molti punti luce, in realtà già un solo flash perfettamente controllabile ci apre un ventaglio di possibilità davvero importante, se al singolo flash abbiniamo un piccolo corredo di pannelli in polistirolo per tagliare e far rimbalzare la luce saremo già in grado di fare molto. Concentrarsi su un singolo punto luce permette di comprendere meglio come la luce stessa opera sul soggetto, cosa accade concretamente nell'avvicinare, allontanare, alzare o abbassare la sorgente luminosa, cosa comporta il farla rimbalzare su un ombrellino o utilizzarla con una parabola piu' grande o piu' piccola. Sono tutte informazioni molto importanti perché quando andremo poi a combinare piu' flash dovremo valutare ogni singolo punto luce non solo come elemento integrato in uno schema complesso ma anche come sorgente autonoma, che genera un certo effetto, determinate ombre, con la sua caduta di luce caratteristica e legata al modificatore utilizzato.
Allego uno scatto fatto proprio con un singolo flash:
Ingrandimento full detail : 445.8 KB
In questo caso ho utilizzato una sola torcia Elinchrom con un soft box quadrato 1x1 e posizionato leggermente piu' in alto rispetto alla posizione di Giulia. Con un singolo punto luce avremo ovviamente una luce proveniente da un'unica direzione, questo consente di avere sempre un corredo di ombre importanti sul soggetto, sta a noi decidere quante di queste ombre vorremo mostrare nel nostro scatto girando intorno al soggetto e scegliendo un adeguato punto di ripresa. Se cambiamo l'angolo di ripresa, infatti, cambieranno le porzioni di soggetto che andremo ad inquadrare e la quantità di ombre/luci che fotograferemo, questo fermo restando che la luce cade sul soggetto sempre nel medesimo modo.
In questo secondo scatto:
Ingrandimento full detail : 518.9 KB
tutto cio' che cambia in termini di illuminazione percepita è solo il mio punto di ripresa, in questo caso meno angolato rispetto alla direzione della luce. L'angolazione di Giulia rispetto al flash rimane la medesima, tutte le ombre generate dalla spalla, dal seno, che vediamo nell'interno coscia nel primo scatto, continuano ad essere al loro posto, semplicemente cambiando noi l'angolo di ripresa smettiamo di vederle o ne vediamo molte di meno.
Ingrandimento full detail : 185.3 KB
Concludendo, quindi, nell'allestimento della sala posa non preoccupatevi di investire subito in un grande numero di flash costosi, iniziare con pochi elementi puo' essere un vantaggio e comunque, come ha detto Buzz, poco sopra, il resto inevitabilmente arriverà con il tempo
Ciao
Attilio
Ottima iniziativa!
Io ho appena iniziato a creare, dal nulla (anche come conoscenza specifica), una saletta di posa nel seminterrato.
Potrò torturarvi con mille domande?
Io ho appena iniziato a creare, dal nulla (anche come conoscenza specifica), una saletta di posa nel seminterrato.
Potrò torturarvi con mille domande?
Grazie Giufra ( ottima iniziativa ) e grazie anche a chi contribuisce con idee e proposte.
Nuccio
Nuccio
splendido argomento.
Ho trovato molto interessante la spiegazione tra i diversi tipi di luce che si possono utilizzare in tale settore.
A tal proposito ho letto di un kit luci chiamato portrait kit della photoflex che per la cifra di 264 euro fornisce due illuminatori con obrelli e stativi.
La domanda che rivolgo è la seguente: le lampade sarebbero praticamente alogene con i problemi citati a inizio argomento.
Secondo voi quindi quale potrebbe essere un'alternativa "economica", per quello che si può, ad un set simile? senza dover rinunciare a stativi ed ombrelli?
Ho trovato molto interessante la spiegazione tra i diversi tipi di luce che si possono utilizzare in tale settore.
A tal proposito ho letto di un kit luci chiamato portrait kit della photoflex che per la cifra di 264 euro fornisce due illuminatori con obrelli e stativi.
La domanda che rivolgo è la seguente: le lampade sarebbero praticamente alogene con i problemi citati a inizio argomento.
Secondo voi quindi quale potrebbe essere un'alternativa "economica", per quello che si può, ad un set simile? senza dover rinunciare a stativi ed ombrelli?
Potrò torturarvi con mille domande?
Siamo qui per questo
splendido argomento.
Ho trovato molto interessante la spiegazione tra i diversi tipi di luce che si possono utilizzare in tale settore.
A tal proposito ho letto di un kit luci chiamato portrait kit della photoflex che per la cifra di 264 euro fornisce due illuminatori con obrelli e stativi.
La domanda che rivolgo è la seguente: le lampade sarebbero praticamente alogene con i problemi citati a inizio argomento.
Secondo voi quindi quale potrebbe essere un'alternativa "economica", per quello che si può, ad un set simile? senza dover rinunciare a stativi ed ombrelli?
Ho trovato molto interessante la spiegazione tra i diversi tipi di luce che si possono utilizzare in tale settore.
A tal proposito ho letto di un kit luci chiamato portrait kit della photoflex che per la cifra di 264 euro fornisce due illuminatori con obrelli e stativi.
La domanda che rivolgo è la seguente: le lampade sarebbero praticamente alogene con i problemi citati a inizio argomento.
Secondo voi quindi quale potrebbe essere un'alternativa "economica", per quello che si può, ad un set simile? senza dover rinunciare a stativi ed ombrelli?
se non è un sito dove vendono direttamente, puoi fornirci il link così da poter valutare in base alle caratteristiche tecniche.
Mi piacerebbe aiutarti ma è difficile districarsi tra gli infiniti modelli di infinite marche nel mondo che ora si possono trovare facilmente con internet.
Pure è difficile valutare la potenza che servirà. I flash hanno sì un numero guida ma questo varia troppo e troppo imprevedibilmente a secondo delle parabole o ombrelli che applichi loro, e a differenza di quelli sulla fotocamera, come gli sb Nikon, è impensabile usarli nudi.
E poi la potenza richiesta varia in base alla sensibilità iso, che non è uguale in tutte le fotocamere, e al diaframma che devi usare a secondo dei tuoi gusti, alla grandezza della sala da illuminare, se vuoi fare ritratti stretti o più figure intere insieme che interagiscono tra loro. Non posso neppure consigliarti di prendere il flash più potente possibile perché di solito hanno una regolazione di soli 5 stop e quindi rischi di bruciare tutte le foto o di dover usare un filtro grigio sull'ottica per abbassare l'esposizione.
Comunque un paio di flash da 200-400w in su di solito cominciano ad andare bene per una sala normale, ma qui lo dico e qui lo nego. Spero che gli amici del forum possano essere più utili di me.
Pure è difficile valutare la potenza che servirà. I flash hanno sì un numero guida ma questo varia troppo e troppo imprevedibilmente a secondo delle parabole o ombrelli che applichi loro, e a differenza di quelli sulla fotocamera, come gli sb Nikon, è impensabile usarli nudi.
E poi la potenza richiesta varia in base alla sensibilità iso, che non è uguale in tutte le fotocamere, e al diaframma che devi usare a secondo dei tuoi gusti, alla grandezza della sala da illuminare, se vuoi fare ritratti stretti o più figure intere insieme che interagiscono tra loro. Non posso neppure consigliarti di prendere il flash più potente possibile perché di solito hanno una regolazione di soli 5 stop e quindi rischi di bruciare tutte le foto o di dover usare un filtro grigio sull'ottica per abbassare l'esposizione.
Comunque un paio di flash da 200-400w in su di solito cominciano ad andare bene per una sala normale, ma qui lo dico e qui lo nego. Spero che gli amici del forum possano essere più utili di me.
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La domanda che rivolgo è la seguente: le lampade sarebbero praticamente alogene con i problemi citati a inizio argomento.
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La domanda che rivolgo è la seguente: le lampade sarebbero praticamente alogene con i problemi citati a inizio argomento.
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Attenzione, le lampade alogene presentano alcune difficoltà. Non conosco il kit che hai visto, tuttavia o sono lampade non regolabili in intensità luminosa, e quindi con possibilità minime di gestione della luce, oppure sono dotate di un reostato che ne varia l'intensità, ma in tal caso con le lampade alogene ti ritroverai temperature colore diverse tra le lampade in funzione delle diverse potenze impiegate, rendendo di fatto impossibile un corretto bilanciamento del bianco.
In generale io tendo a consigliare sempre la luce flash, molto piu' controllabile e gestibile con facilità anche con poca esperienza.
Ciao
Attilio
Consiglio anch'io di evitare le luci alogene.
Oltre ai problemi già evidenziati da Attilio, ne hanno altri non meno importanti: scaldano moltisssimo, e quindi rendono necessario l'uso di accessori appositi che non temano il calore.
Un comune softbox rischia facilmente di rovinarsi o anche di prendere fuoco!
E sono anche da considerare i consumi: una lampada alogena da 500w fornisce meno luce di un comune flash a slitta, e usarne due o tre insieme mette a rischio sia la bolletta che la tenuta dell'impianto elettrico.
L'ideale in sala posa sono i flash monotorcia con luce pilota, che consentono di previsualizzare il risultato e gestire tutto nel modo migliore.
Ma se si parte da zero e non si vuole affrontare subito la spesa di una dotazione del genere, trovo preferibili e più versatili i flash da slitta, gli SB Nikon per capirci.
Due Sb 800, uno dall'alto dentro un ombrellino da 80cm, e uno nudo sullo sfondo
Tre sb800, due frontalmente in softbox da 60cm dall'alto e 40cm dal basso, più un terzo nudo alle spalle.
Schema più complesso con 4 sb800: uno da destro in ombrello grande, per capelli, sfondo e scontorno del braccio, un altro frontalmente in softbox piccolo per illuminare il libro, un terzo dall'alto in softbox da 60cm per capelli e illuminazione complessiva, e un quarto posizionato... sulla pancia della modella e puntato verso le pagine del libro, che illumina di rimbalzo il viso.
Oltre ai problemi già evidenziati da Attilio, ne hanno altri non meno importanti: scaldano moltisssimo, e quindi rendono necessario l'uso di accessori appositi che non temano il calore.
Un comune softbox rischia facilmente di rovinarsi o anche di prendere fuoco!
E sono anche da considerare i consumi: una lampada alogena da 500w fornisce meno luce di un comune flash a slitta, e usarne due o tre insieme mette a rischio sia la bolletta che la tenuta dell'impianto elettrico.
L'ideale in sala posa sono i flash monotorcia con luce pilota, che consentono di previsualizzare il risultato e gestire tutto nel modo migliore.
Ma se si parte da zero e non si vuole affrontare subito la spesa di una dotazione del genere, trovo preferibili e più versatili i flash da slitta, gli SB Nikon per capirci.
Due Sb 800, uno dall'alto dentro un ombrellino da 80cm, e uno nudo sullo sfondo
Tre sb800, due frontalmente in softbox da 60cm dall'alto e 40cm dal basso, più un terzo nudo alle spalle.
Schema più complesso con 4 sb800: uno da destro in ombrello grande, per capelli, sfondo e scontorno del braccio, un altro frontalmente in softbox piccolo per illuminare il libro, un terzo dall'alto in softbox da 60cm per capelli e illuminazione complessiva, e un quarto posizionato... sulla pancia della modella e puntato verso le pagine del libro, che illumina di rimbalzo il viso.
Lamapade a luce continua...
Pur essendo un vero fanatico dei Flash e usando 99% delle volte solo quelli, Volevo lanciare una parola a favore della luce continua usando non le alogene ma le lampade a basso consumo. La stessa Bowens oggi offre soluzioni a luce continua professionali con lampade a scarica/flourescenza (dette gergalmente ed erroneamente al Neon). Eliminano il problema del calore oltre che quello della bolletta.
Se non andate sul gia costruito, potete fare un po di bricolage e la cosa piu difficile sara' cercare le lampade giuste, perche non e' facile trovare lampade sopra i 20W (100W equivalenti), ma con un po di ricerca potete arrivare a lampade da 22, 25, o anche 30W. Bisogna che tali lampade siano di qualita', altrimenti avrete una luce scadente e dal bianco fastidiosamente variabile. Non sono quasi mai regolabili, ma difficilmente avrete necessita' di ridurre la loro potenza, cosa che si puo facilmente fare schermandole con un telo sottile.
Siccome son di Genova, attento al risparmio, vorrei suggerire anche la possibilita' di due plafoniere con tubi a flourescenza messe in verticale, posson ben simulare due strip box per ritratti anche a figura intera...Certo non sono il massimo...ma con 50 euro riuscite a fare abbastanza luce per togliervi non poche soddisfazioni e iniziare a giocare in sala posa. ASpettate due minuti prima di scattare, che i bulbi siano ben caldi.
Veniamo ai vantaggi:
Scatto continuo: Potete scattare tante foto una dietro l'altra senza aspettare la ricarica dei flash, a volte la raffica e' veramente producente, specie agli inizi, basta una sfumatura del viso o del sorriso a far riuscire la fotografia...
Risultato immediato: Vedete quello che fotografate, potete usare come siete abituati l'esposimetro a luce riflessa, molto facile all'inizio non complicarsi la vita con i flash e la loro misurazione.
Video: Non dimentichiamoci che un buon corredo a luce continua va bene sia per le fotografie che per fare video, i flash no. Una sala posa potrebbe esser anche ottima per registrare piccoli video, i veli alle pareti suggeriti da Fabrizio per ridurre la luce riflessa sono anche ottimi fono-assorbenti!
Versatilita': Costano meno, emetton gia di loro una luce molto piu morbida del tungsteno (son piu grandi del filamento, i tubi addirittura arrivano a 1 metro di lunghezza) si posson sempre riciclare come lampade da salotto, un buon compromesso tra qualita' e costo per chi e' alle prime armi.
Pur essendo un vero fanatico dei Flash e usando 99% delle volte solo quelli, Volevo lanciare una parola a favore della luce continua usando non le alogene ma le lampade a basso consumo. La stessa Bowens oggi offre soluzioni a luce continua professionali con lampade a scarica/flourescenza (dette gergalmente ed erroneamente al Neon). Eliminano il problema del calore oltre che quello della bolletta.
Se non andate sul gia costruito, potete fare un po di bricolage e la cosa piu difficile sara' cercare le lampade giuste, perche non e' facile trovare lampade sopra i 20W (100W equivalenti), ma con un po di ricerca potete arrivare a lampade da 22, 25, o anche 30W. Bisogna che tali lampade siano di qualita', altrimenti avrete una luce scadente e dal bianco fastidiosamente variabile. Non sono quasi mai regolabili, ma difficilmente avrete necessita' di ridurre la loro potenza, cosa che si puo facilmente fare schermandole con un telo sottile.
Siccome son di Genova, attento al risparmio, vorrei suggerire anche la possibilita' di due plafoniere con tubi a flourescenza messe in verticale, posson ben simulare due strip box per ritratti anche a figura intera...Certo non sono il massimo...ma con 50 euro riuscite a fare abbastanza luce per togliervi non poche soddisfazioni e iniziare a giocare in sala posa. ASpettate due minuti prima di scattare, che i bulbi siano ben caldi.
Veniamo ai vantaggi:
Scatto continuo: Potete scattare tante foto una dietro l'altra senza aspettare la ricarica dei flash, a volte la raffica e' veramente producente, specie agli inizi, basta una sfumatura del viso o del sorriso a far riuscire la fotografia...
Risultato immediato: Vedete quello che fotografate, potete usare come siete abituati l'esposimetro a luce riflessa, molto facile all'inizio non complicarsi la vita con i flash e la loro misurazione.
Video: Non dimentichiamoci che un buon corredo a luce continua va bene sia per le fotografie che per fare video, i flash no. Una sala posa potrebbe esser anche ottima per registrare piccoli video, i veli alle pareti suggeriti da Fabrizio per ridurre la luce riflessa sono anche ottimi fono-assorbenti!
Versatilita': Costano meno, emetton gia di loro una luce molto piu morbida del tungsteno (son piu grandi del filamento, i tubi addirittura arrivano a 1 metro di lunghezza) si posson sempre riciclare come lampade da salotto, un buon compromesso tra qualita' e costo per chi e' alle prime armi.
Grazie Attilio Giuffra e Buzz.
Il sito dove ho visto il suddetto kit è il sito della photoflex che è distribuita in italia da aproma.
Ho visto anche xxxxx il seguente kit: studio basic kit 160.
Per caso qualcuno di voi potrebbe valutare la capacità del suddetto kit?
Un'ultima cosa che non ho detto e che effettivamente fa la differenza, il campo in cui vorrei usare l'impianto luci.
Non lo userei per i ritratti bensì per gli still-life!
So che per questi esistono kit con lightbox o igloo ma li scarterei perchè secondo me è limitativo scattare all'interno di un igloo, non si possono creare situazioni più ampie con diversi fondali e superfici.
Grazie a tutti spero di riuscire a spiegare bene ciò che intendo e aspetto con ansia i vostri buoni consigli.
Messaggio modificato da maxiclimb il Dec 21 2010, 01:25 PM
Il sito dove ho visto il suddetto kit è il sito della photoflex che è distribuita in italia da aproma.
Ho visto anche xxxxx il seguente kit: studio basic kit 160.
Per caso qualcuno di voi potrebbe valutare la capacità del suddetto kit?
Un'ultima cosa che non ho detto e che effettivamente fa la differenza, il campo in cui vorrei usare l'impianto luci.
Non lo userei per i ritratti bensì per gli still-life!
So che per questi esistono kit con lightbox o igloo ma li scarterei perchè secondo me è limitativo scattare all'interno di un igloo, non si possono creare situazioni più ampie con diversi fondali e superfici.
Grazie a tutti spero di riuscire a spiegare bene ciò che intendo e aspetto con ansia i vostri buoni consigli.
Messaggio modificato da maxiclimb il Dec 21 2010, 01:25 PM
Motivo della modifica: rimossi riferimenti a siti commerciali, vietati dal regolamento.
Accipicchia, se non ritrai persone ma solo oggetti immobili cambia tutto.
In questo caso non ti serve la potenza, con le luci fisse puoi giostrare con i tempi, con i flash lasci l'otturatore aperto e fai tante flashate quante ne vuoi sinché, sommate, ti danno la luce che ti serve!
In questo caso non ti serve la potenza, con le luci fisse puoi giostrare con i tempi, con i flash lasci l'otturatore aperto e fai tante flashate quante ne vuoi sinché, sommate, ti danno la luce che ti serve!
Ho visto anche xxxxx il seguente kit: studio basic kit 160.
Per caso qualcuno di voi potrebbe valutare la capacità del suddetto kit?
Io ho avuto la fortuna settimana scorsa tramite un conoscente di poterlo avere! L'ho provato nel w.e. ed i risultati sono discreti. Chiaro le lampade flash non hanno una grande potenza però per iniziare con la foto di ritratto non è male.
Durante le festività avrò modo di poterlo testare e cercherò di postare qualche fotografia.
Per caso qualcuno di voi potrebbe valutare la capacità del suddetto kit?
Io ho avuto la fortuna settimana scorsa tramite un conoscente di poterlo avere! L'ho provato nel w.e. ed i risultati sono discreti. Chiaro le lampade flash non hanno una grande potenza però per iniziare con la foto di ritratto non è male.
Durante le festività avrò modo di poterlo testare e cercherò di postare qualche fotografia.
C'è un distributore italiano con un ottimo listino e una buona gamma di flash da studio e sistemi vari di illuminazione che ha prezzi concorrenziali ed è particolarmente disponibile e corretto.
Ho acquistato tutta la mia (minimalista) sala di posa amatoriale da lui, spendendo decisamente meno di un buon obbiettivo da ripresa.
Da qualche parte ci dovrebbe essere un mio topic dove chiedevo spiegazioni su flash o luce continua ed ero stato, molto correttamente IMHO, indirizzato su flash da studio.
In mp avevo ricevuto alcuni indirizzi, troppo cari per me, poi ho trovato quello giusto per le mie finanze... se interessa...
Ho acquistato tutta la mia (minimalista) sala di posa amatoriale da lui, spendendo decisamente meno di un buon obbiettivo da ripresa.
Da qualche parte ci dovrebbe essere un mio topic dove chiedevo spiegazioni su flash o luce continua ed ero stato, molto correttamente IMHO, indirizzato su flash da studio.
In mp avevo ricevuto alcuni indirizzi, troppo cari per me, poi ho trovato quello giusto per le mie finanze... se interessa...