Grazie a tutti, ora mi è piu' chiaro il concetto.


Mi avete illuminato

Concordo in merito all'indubbio fascino del parto di un'immagine chimica ma francamente dopo 40 anni di camera oscura l'idea di rinchiudermi al buio per 3 ore per tirare fuori 4/5 foto mi fa venire l'orticaria. Se almeno la pellicola fosse superiore al digitale ci sarebbe un buon motivo per farlo ma francamente, anche se qualche nostalgico ancora sostiene il contrario, manca anche questa motivazione dunque ?!
P.S. sarebbe come chiedere al farmacista di preparare il bicarbonato nel retrobottega invece che comprarlo al supermercato, va bene tutto ma ....

Secondo me, al di la dei giusti tecnicismi puri, la pellicola ha ancora dalla sua il fascino, che non è quantificabile oggettivamente, di poter veder nascere letteralmente dalle proprie mani una fotografia, la propedeuticità nell'affrontare lo scatto e la resa che fra pregi e difetti resta inimitabile da qualsiasi sensore digitale. Grana inclusa.

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Scusatemi, mi è scappato il dito ;-)

F.

Quindi immagino che tu sviluppi e stampi in camera oscura.

Più o meno il solito inutile tntativo di confrontare due tecnologie diverse.
Oggi la pellicola ha un senso se chi la usa si diverte ad usare le vecchie mangiapellicola magari a fuoco manuale, sviluppare negativi e stampare le foto.
Io che non devo consegnare niente a nessuno e non ho fretta ancora mi diverto, le mangiapellicola girano alal grande, il frigo è pieno di pellicole e diversi rulli sono in coda per lo sviluppo.......
Puro divertimento nient'altro che divertimento, il digitale lo trovo noioso anche se è più pratico e in tanti casi lo preferisco ma senza cuore ne passione.

Più o meno il solito inutile tntativo di confrontare due tecnologie diverse.
Oggi la pellicola ha un senso se chi la usa si diverte ad usare le vecchie mangiapellicola magari a fuoco manuale, sviluppare negativi e stampare le foto.
Io che non devo consegnare niente a nessuno e non ho fretta ancora mi diverto, le mangiapellicola girano alal grande, il frigo è pieno di pellicole e diversi rulli sono in coda per lo sviluppo.......
Puro divertimento nient'altro che divertimento, il digitale lo trovo noioso anche se è più pratico e in tanti casi lo preferisco ma senza cuore ne passione.

dipende dal fine ultimo di quella che ognuno di noi chiama "passione"; per te può essere il percorso che compi per arrivare alla foto sviluppata secondo le vecchie dinamiche, per altri è il risultato fine a se stesso che conta..tenendo presente poi che per realizzare una bella foto non serve solo svilupparla, qualsiasi sia il metodo scelto, ma comporre bene una scena, domare i propri mezzi e goderne una volta stampata la foto finale

Andrea

Messaggio modificato da Andrea Meneghel il Jan 12 2015, 03:07 PM

Più o meno il solito inutile tntativo di confrontare due tecnologie diverse.
Oggi la pellicola ha un senso se chi la usa si diverte ad usare le vecchie mangiapellicola magari a fuoco manuale, sviluppare negativi e stampare le foto.
Io che non devo consegnare niente a nessuno e non ho fretta ancora mi diverto, le mangiapellicola girano alal grande, il frigo è pieno di pellicole e diversi rulli sono in coda per lo sviluppo.......
Puro divertimento nient'altro che divertimento, il digitale lo trovo noioso anche se è più pratico e in tanti casi lo preferisco ma senza cuore ne passione.

Concordo sull'inutile combattimento tra pellicola e digitale.
Alla fine dei conti la fotografia la fruiamo allo stesso modo.
Rivoluzione dal punto di vista tecnologico ma ci fermiamo qui.
Solo pochi lavorano veramente in digitale, ciò riflettendo sul linguaggio digitale e sulle sue caratteristiche uniche e peculiari.
Però trovo anche sterile un discorso sulla passione, sulla noiosità di un metodo rispetto ad un altro e sulle gioie del fuoco manuale...proprio perché per me la fotografia non è la macchina, ma quello che ne tiro fuori. Dalla pellicola, dal sensore...non me ne frega nulla.
Solito discorso: guardiamo la luna o il dito che indica la luna?
Ognuno è libero di trarre piacere come meglio crede, ma inutili dibattimenti sono sterili tanto quanto i feticismi e la ricerca di una filosofia di scatto...alla fine guardo i risultati e a quel punto la sua origine non solo passa in secondo piano, viene totalmente esclusa...altrimenti rimaniamo ancorati a feticismi.

Concordo sull'inutile combattimento tra pellicola e digitale.
Alla fine dei conti la fotografia la fruiamo allo stesso modo.
Rivoluzione dal punto di vista tecnologico ma ci fermiamo qui.
Solo pochi lavorano veramente in digitale, ciò riflettendo sul linguaggio digitale e sulle sue caratteristiche uniche e peculiari.
Però trovo anche sterile un discorso sulla passione, sulla noiosità di un metodo rispetto ad un altro e sulle gioie del fuoco manuale...proprio perché per me la fotografia non è la macchina, ma quello che ne tiro fuori. Dalla pellicola, dal sensore...non me ne frega nulla.
Solito discorso: guardiamo la luna o il dito che indica la luna?
Ognuno è libero di trarre piacere come meglio crede, ma inutili dibattimenti sono sterili tanto quanto i feticismi e la ricerca di una filosofia di scatto...alla fine guardo i risultati e a quel punto la sua origine non solo passa in secondo piano, viene totalmente esclusa...altrimenti rimaniamo ancorati a feticismi.

Nessun combattimento, ci mancherebbe, la mia vita da fotoamatore è fatta per 3/4 di analogico dunque figurati se combatto contro i 3/4 della mia vita. Questo non toglie che sia lecito interrogarsi e discutere sulle metodiche; io semplicemente quando ho capito che il digitale aveva effettuato il sorpasso qualitativo e funzionale ho fatto il trasloco senza farmi dolorose paturnie ma figurati se biasimo chi si diverte con l'analogico, l'importante è non prendere partito al solo scopo di difendere ad oltranza le verità rivelate.
Peraltro concordo con te che il digitale, specie per quelli che hanno conosciuto solo questa metodica, induce a pigiare senza riflettere e tende a creare una generazione di fotoamatori "spensierati" che non costruiscono le foto, tanto ci sono le raffiche infinite, i crop ed i photoshop aggiunti al fatto che la singola foto non costa niente ed una schedina di memoria ne contiene centinaia (mediamente tutte da cestinare). Questo è un problema e non saprei come risolverlo, probabilmente sarebbe compito dei club fotografici e delle scuole connesse ma temo che i nostri giovani seguaci non abbiano (mediamente e con le lodevoli eccezioni) né la voglia né la pazienza per studiare ed approfondire, spero di sbagliarmi.