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Una Buona Fotografia Deve Raccontare Qualcosa
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davidebaroni
Messaggio: #26
QUOTE(R9positivo @ Jan 26 2020, 09:33 AM) *
Mah....sai, secondo me in giro c'è molta mondezza e anche un sacco di foto banali, puo darsi che io fotografo mi difenda dicendo che sono gli altri a non capire, o che sono troppo avanti, ma la verità, anche se non mi piace, è che se quello che faccio non piace, sono io che non sono capace a comunicare, o che quello che faccio è di scarsa qualità!
Stessa cosa per la musica, vedo alcuni cosi detti artisti moderni affermare di essere troppo avanti per essere capiti, ma poi ascolti quello che fanno e ti rendi conto che non è musica........quelli la musica la uccidono, senza rendersene conto!

E questo cosa c'entra? hmmm.gif
Non stiamo mica parlando di noi, e del male che facciamo alla fotografia! biggrin.gif
Per inciso, no, non vuol dire necessariamente che "non sei capace di comunicare". Può benissimo voler dire che dici cose che sono "al di là delle capacità di comprensione del pubblico a cui arrivano". smile.gif
In giro c'é un sacco di monnezza che "vende un sacco" (vedi l'esempio di Gigi d'Alessio di prima, ma potrei dire Sferaebbasta o qualsiasi altro "trapper" e sarebbe anche peggio), perché il grande pubblico semplicemente non é in grado di apprezzare qualcosa di qualitativamente migliore.
Da cui la mia osservazione sul fatto che la "quantità" non é un parametro.
D'Alessio "vende" più di Miles Davis? Ma questo succede soltanto perché per essere in grado di "ascoltare" le storie di Miles Davis occorre una preparazione e una cultura (musicale e non solo) che non é diffusa a livello di massa. Idem per Milton, lo scrittore, già che parliamo di storie... Ci sono libri che a 16-18-20 anni semplicemente non capisci, e a 60 ti straincantano (e viceversa). Di nuovo, l'apprezzamento "in quantità" NON é un parametro di qualità.
E non parlo di quello che i cosiddetti "artisti" dicono di sé e della propria produzione... Se rileggi quel che ho scritto, ho spesso detto che quelli di cui parlo magari non fanno nemmeno vedere (o ascoltare) le loro opere ad altri. Fanno il loro "viaggio", bona lé. smile.gif
In ogni caso, spero di sentire anche Riccardo, a questo punto, per sapere se questa discussione la ritiene pertinente o no. Se lo é, andiamo pure avanti. Altrimenti fermiamoci... rolleyes.gif

Messaggio modificato da davidebaroni il Jan 26 2020, 10:12 AM
dnovanta
Messaggio: #27
la fotografia e' una cosa cosi' tanto complessa ed articolata che quando se ne parla, se ne discute, occorre distinguere di quale tipo di fotografia si sta parlando. Prescindere da questo sarebbe come paragonare la divina commedia e le sue implicazioni filosofiche all'elenco telefonico catalogandoli entrambi come letteratura. Non credo sia possibile "giudicare" allo stesso tempo l'utilita' di qualcosa con la sua capacita' di toccare la passione (o la ragione) dello spettatore.
Una fotografia documento dovrebbe essere impersonale, cruda, obiettiva ed imparziale. Una fotografia pero' puo' essere diametralmente opposta, e parlare di aspirazione o di visione personale, andando oltre l'oggettivita' visibile.
L'autore della fotografia dovrebbe essere consapevole della platea a cui si rivolge, e potersi "spiegare" di conseguenza.
lo spettatore dal canto suo dovrebbe saper comprendere cio' che gli viene proposto, ed usare un metro di giudizio adeguato, diverso per un tipo di fotografia piuttosto che un altro.
Alla fine credo che il problema non sia una questione di "fretta" o di superficialita', ma di abitudine a soffermarsi davanti ad una immagine senza preconcetti, potendo e sapendo farsi "neutri", disposti a cambiare idea, a lasciar parlare la fotografia fino alla fine, e solo dopo darne un giudizio, che spesso non e' dovuto alla questione tecnica, ma alla comprensione (o mancata comprensione) di cio' che quella fotografia racconta.
Metto qui uno scritto che ho trovato in rete, e che mi ha folgorata, perche' mi sono resa conto di quanto sia giusto per il mio modo di vedere la fotografia, e di come prima o poi vorrei riuscire a praticarla. E' un testo di Tano d'Amico:

IPB Immagine



Bi
mauriziomaestri
Messaggio: #28
QUOTE(dnovanta @ Jan 26 2020, 12:34 PM) *
la fotografia e' una cosa cosi' tanto complessa ed articolata che quando se ne parla, se ne discute, occorre distinguere di quale tipo di fotografia si sta parlando. Prescindere da questo sarebbe come paragonare la divina commedia e le sue implicazioni filosofiche all'elenco telefonico catalogandoli entrambi come letteratura. Non credo sia possibile "giudicare" allo stesso tempo l'utilita' di qualcosa con la sua capacita' di toccare la passione (o la ragione) dello spettatore.
Una fotografia documento dovrebbe essere impersonale, cruda, obiettiva ed imparziale. Una fotografia pero' puo' essere diametralmente opposta, e parlare di aspirazione o di visione personale, andando oltre l'oggettivita' visibile.
L'autore della fotografia dovrebbe essere consapevole della platea a cui si rivolge, e potersi "spiegare" di conseguenza.
lo spettatore dal canto suo dovrebbe saper comprendere cio' che gli viene proposto, ed usare un metro di giudizio adeguato, diverso per un tipo di fotografia piuttosto che un altro.
Alla fine credo che il problema non sia una questione di "fretta" o di superficialita', ma di abitudine a soffermarsi davanti ad una immagine senza preconcetti, potendo e sapendo farsi "neutri", disposti a cambiare idea, a lasciar parlare la fotografia fino alla fine, e solo dopo darne un giudizio, che spesso non e' dovuto alla questione tecnica, ma alla comprensione (o mancata comprensione) di cio' che quella fotografia racconta.
Metto qui uno scritto che ho trovato in rete, e che mi ha folgorata, perche' mi sono resa conto di quanto sia giusto per il mio modo di vedere la fotografia, e di come prima o poi vorrei riuscire a praticarla. E' un testo di Tano d'Amico:




Bi


Qui Bi, torniamo a qualche messaggio fa nel quale ho parlato di scopo. Lo scopo col quale si fotografa è fondamentale non solo per decidere a chi rivolgere le proprie fotografie ma anche a capire la foto stessa. Davide fotografa per se stesso ma in secondo luogo fotografa per denudare (anche se dice di non farlo volontariamente) l'uomo nella sua proverbiale invadenza esistenziale, nella sua ineluttabile incapacità di "essere Natura". Davide parlando e mostrando la sua personalità facilita il compito di lettura delle sua fotografia. Lo scopo è essenziale per calibrare il proprio messaggio, è essenziale per capire e farsi capire.
La fotografia vuota che Tano d'Amico rigetta in questa prima pagina di testo ha uno scopo anch'essa che è differente da quella che l'autore auspica ma che non per questo abbia meno diritto di esistere rispetto alla fotografia "impegnata". L'autore del tread ha scoperchiato un piccolo vaso di Pandora ma fondamentalmente chi emerge nel mare magnum di foto oggi spesso possiede tante qualità perchè riesce nella duplice impresa di emettere contenuti di qualità adatti al pubblico al quale si rivolge.
Finisco col riportare una frase che forse lascia il tempo che trova (sull'autore coinvolto) ma che trovo impressionante soprattutto detta da un nome importante dell'attuale fotografia (si dice il peccato ma non il peccatore), secondo lui oggi, col livello fotoamatoriale attuale, con le tecnologia attuali, con le competenze attuali, un Gianni Berengo Gardin (ha fatto proprio questo nome) non sarebbe emerso. Oggi dico, non 50 anni fa. Quindi entra anche una terza variabile. Quella temporale. Non solo dipende cosa fai e a chi lo propini ma anche il quando, in quale contesto storico viene propinato.
L'autore di questo stralcio di testo auspica una fotografia piena e non potrei essere più d'accordo di così ma alle foto poste sulle offerte del Conad dico "grazie" perché mi aiutano a fare la spesa.
R9positivo
Messaggio: #29
Con le competenze attuali??? Ma se oggi piu che mai è pieno di fotografi che di tecnica fotografica non ne sanno mezza??!!
I fotografi di oggi....colpevole proprio la tecnologia, non sono abituati a costruire uno scatto ragionato, proprio perchè hanno imparato a fotografare con macchine fotografiche con le quali non era necessario farlo, e mentre una volta era fondamentale avere un profondo conoscimento della tecnica fotografica, altrimenti dovevi cestinare tutte le foto nel rullino, ora basta scattare a 12 frames per secondo, riguardare a monitor, cancellare le foto venute male e tenere il resto.....su 600 scatti al minuto, qualcuna decente esce sicuro, specie con un po di post produzione!
La tecnologia non è negativa di per se, ma di certo ti disabitua a pensare, percui c'è una bella differenza nel modo di conseguire uno scatto!
mauriziomaestri
Messaggio: #30
QUOTE(R9positivo @ Jan 26 2020, 08:04 PM) *
Con le competenze attuali??? Ma se oggi piu che mai è pieno di fotografi che di tecnica fotografica non ne sanno mezza??!!
I fotografi di oggi....colpevole proprio la tecnologia, non sono abituati a costruire uno scatto ragionato, proprio perchè hanno imparato a fotografare con macchine fotografiche con le quali non era necessario farlo, e mentre una volta era fondamentale avere un profondo conoscimento della tecnica fotografica, altrimenti dovevi cestinare tutte le foto nel rullino, ora basta scattare a 12 frames per secondo, riguardare a monitor, cancellare le foto venute male e tenere il resto.....su 600 scatti al minuto, qualcuna decente esce sicuro, specie con un po di post produzione!
La tecnologia non è negativa di per se, ma di certo ti disabitua a pensare, percui c'è una bella differenza nel modo di conseguire uno scatto!


Oggi più che mai c'è una presenza di una base fotoamatoriale che fotografa per puro piacere, fotografa per passatempo e da coloro non puoi pretendere grandi cose proprio perché il loro scopo è scattare per divertimento o per passare il tempo in una mezza giornata del Weekend. Si ritorna sempre allo scopo. E' un semplice hobby e si devono valutare le foto di costoro proprio dal motivo della loro genesi.
Ma oggi c'è anche una grandissima percentuale di fotoamatori che hanno grandi competenze. Intendo coloro che fanno qualche passo in più, che sono consci della portata della disciplina fotografica, che studiano o perlomeno si informano, che frequentano corsi. Questa categoria intermedia è in grado di produrre lavori, progetti, serie o scatti notevoli o comunque valevoli. Le competenze attuali in media sono più alte e lo sono per la grande mole di informazioni che si è in grado di reperire pressoché ovunque anche da coloro che approcciano il mondo della fotografia da poco ma che vogliono approfondire.
Comunque è interessante che io per competenze attuali (sono stato poco chiaro, lo ammetto) intenda le competenze culturali, tu le competenze tecniche. Le competenze tecniche ultimamente servono ma meno che in passato, la tecnologia aiuta in senso buono, poi certo hai ragione c'è gente che su 10.000 foto 20 ne tira fuori, altri che riescono ad avere una consapevolezza. Ma sono convinto che il numero di gente consapevole sia maggiore rispetto a quando la fotografia era "elitaria" e hai ragione anche quando scrivi che è differente a conseguire uno scatto oggi ma guardiamo sempre il perché si scatta. Penso che la valutazione sia migliore o comunque più accurata. Questa maggiore base di produttori di immagini, tornando alla base del discorso, sono in grado di ampliare anche la base dei fruitori di immagini, molti di essi consapevoli ed in grado di elevare il discorso generale. Poi ovvio questa maggiore base ha il risvolto della medaglia di coloro che guardano le foto in 5 secondi siano maggiori rispetto al passato ma credo che in fin dei conti vi sia stato e vi sia un bel fermento in generale.
R9positivo
Messaggio: #31
Di sicuro c'é stato un cambio epocale, anche nel modo di lavorare nel campo fotografico, mentre una volta erano pochi quelli che potevano permettersi il lusso di vivere di fo
otografia, perchè bisognava davvero avere quel qualcosa in piu, ora invece, dato la facilità con la quale chiunque può acquisire immagini, la figura del fotografo come io me la ricordo, è sparita, o meglio......è cambiata radicalmente!
Una volta si andava di viaggio con in borsa una 50ntina di rulli di velvia, e tra tutti si salvavano poche decine di scatti....... se eri bravo, ora invece c'è una capacità di registrare immagini praticamente infinita, quello che si scattava in una settimana lo si scatta in un pomeriggio, non esiste piu l'esigenza di pensare allo scatto, anzi è il contrario, risulta piu produttivo scattare a go go, nella quantità qualcosa salta sempre fuori....specie potendo previsualizzare lo scatto!
Per certi versi, quantità a discaspito della qualità, però anche no....perchè nella quantità, per il gioco delle probabilità, ci salta fuori anche lo scatto di qualità, poco importa in che modo sia stato realizzato, che sia per caso o per uso cosciente del mezzo, l'importante è il risultato.
Ovviamente questo è un discorso generalizzato, ed è ovvio che oggi come allora, ci sono eccellenti fotografi, ci mancherebbe!
dnovanta
Messaggio: #32
QUOTE(mauriziomaestri @ Jan 26 2020, 07:02 PM) *
Qui Bi, torniamo a qualche messaggio fa nel quale ho parlato di scopo. Lo scopo col quale si fotografa è fondamentale non solo per decidere a chi rivolgere le proprie fotografie ma anche a capire la foto stessa. Davide fotografa per se stesso ma in secondo luogo fotografa per denudare (anche se dice di non farlo volontariamente) l'uomo nella sua proverbiale invadenza esistenziale, nella sua ineluttabile incapacità di "essere Natura". Davide parlando e mostrando la sua personalità facilita il compito di lettura delle sua fotografia. Lo scopo è essenziale per calibrare il proprio messaggio, è essenziale per capire e farsi capire.
La fotografia vuota che Tano d'Amico rigetta in questa prima pagina di testo ha uno scopo anch'essa che è differente da quella che l'autore auspica ma che non per questo abbia meno diritto di esistere rispetto alla fotografia "impegnata". L'autore del tread ha scoperchiato un piccolo vaso di Pandora ma fondamentalmente chi emerge nel mare magnum di foto oggi spesso possiede tante qualità perchè riesce nella duplice impresa di emettere contenuti di qualità adatti al pubblico al quale si rivolge.
Finisco col riportare una frase che forse lascia il tempo che trova (sull'autore coinvolto) ma che trovo impressionante soprattutto detta da un nome importante dell'attuale fotografia (si dice il peccato ma non il peccatore), secondo lui oggi, col livello fotoamatoriale attuale, con le tecnologia attuali, con le competenze attuali, un Gianni Berengo Gardin (ha fatto proprio questo nome) non sarebbe emerso. Oggi dico, non 50 anni fa. Quindi entra anche una terza variabile. Quella temporale. Non solo dipende cosa fai e a chi lo propini ma anche il quando, in quale contesto storico viene propinato.
L'autore di questo stralcio di testo auspica una fotografia piena e non potrei essere più d'accordo di così ma alle foto poste sulle offerte del Conad dico "grazie" perché mi aiutano a fare la spesa.


Mauri io non intendevo portare il testo di D'Amico per legittimarlo, semplicemente e' uno degli aspetti della fotografia che mi piace e che comprendo meglio, e lui l'ha descritto in modo magistrale. Mi capita spesso di vedere mostre d'arte di grandi fotografi, e spesso resto a riflettere se cio' che mi colpisce sarebbe lo stesso riportato al tempo attuale, se la quotidianita' ritratta fosse la mia la vedrei allo stesso modo dentro una fotografia?
Le tecnologie attuali saranno obsolete fra pochi anni, e forse le foto che oggi, qui e altrove, vengono criticate o osannate avranno con il tempo un destino inverso, (o forse tutta la ns tecnologia che ci fa produrre files invece che carta stampata ci destina all'oblio).
Le foto del conad non sono poi mica una bazzeccola, in una discussione qui sul forum si chiedevano info su shutterstock. Io ci ho provato: produrre una foto asettica, distaccata, neutra, e' una delle cose piu' difficili in assoluto!!!
riccardobucchino.com
Messaggio: #33
Ragazzuoli, io di solito rispondo un po' a tutti ma avete scritto un muro di testo.

Quello che penso io è che oggi c'è un livello di superficialità generale che è impressionante.

Siamo iper-stimolati da ogni cosa che ci circonda e l'eccessiva quantità di stimoli e informazioni porta a non analizzare nulla in modo accurato. Ne è la prova che molte risposte vanno totalmente fuori tema, ma non ve ne do una colpa, è normale che sia così. Non dovrebbe essere normale ma lo è.

Quella del "deve raccontare" era solo un introduzione all'argomento, non mi interessa parlare di bontà o non bontà delle foto ma dell'attenzione con cui le guardiamo.
Una foto ci manda un messaggio ma noi di quel messaggio quanto ne percepiamo e quanto ne ricordiamo?

Ora in un mondo che non da importanza al messaggio fotografico (qualunque esso sia, anche "guarda che bella che è questa ragazza" o "guarda che bel paesaggio") tutto il lavoro professionale ha ancora senso non perché venga osservato ma perché viene pagato e quindi porta a "campare". Ma le altre foto, quelle diciamo legate al piacere di fare le foto che senso hanno? Cioè servono a noi magari per ricordare ma se le condividiamo a pochissimi interessa.

Avete mai usato (o visto altri farlo) il telefono per guardare cose inutili (non messaggi o simili) mentre guardavate la tv? Beh quello è l'esempio che siamo talmente abituati ad essere iper-stimolati che quando stiamo facendo una sola cosa (tipo guardare la tv) per non "annoiarci" con una cosa che in teoria dovrebbe già essere un sistema per non annoiarsi cerchiamo altri stimoli altrove. Ma che attenzione diamo a queste cose? Beh, nessuna.

E' l'avere tutto subito che ci porta inevitabilmente a non dare peso alle cose, diventa NORMALE vedere subito una foto e quindi non è più una cosa interessante ma è una cosa ordinaria.

Volevo dare risposte in questo post ma ho solo replicato le mie domande, non ho risposte.
riccardobucchino.com
Messaggio: #34
QUOTE(Antonio Canetti @ Jan 25 2020, 10:07 AM) *
se capisco bene il secondo problema e che si fatica di più a pubblicare/vendere foto? la digitalizzazione a semplificato enormemente la post produzione rendendola alla porta di tutti, non c'è più bisogno di anni di studio di arti grafiche, quindi una grande offerta di prodotti buoni che inevitabilmente un abbassamento dei prezzi a danno di chi fa il fotografo di mestiere, un secolo fa si andava dal fotografo per farsi una bella foto, oggi si allunga il braccio e via un selfie.


Non avevo parlato di questo ma fa niente.
Parli di post produzione, nelle foto della galleria "bauhaus" ce ne sono alcune su cui c'è un lavoro lunghissimo di correzione dei colori, e non lavori per ESALTARE i colori o renderli interessanti ma per renderli fedeli a come io li ho visti, la visione del fotografo, non quella giusta matematicamente (anche se si avvicina molto a questa) o quella spettacolare, la mia (su tutte in realtà il lavoro sul colore è stato infinito, ma su alcune è un lavoro su temperatura, tonalità e HLS ad un livello che si può definire solo con il termine maniacale) ma quanti hanno notato questa cosa? (non hanno neanche notato che c'è una foto che è uno schifo ma è li per un motivo preciso)

Una delle foto è questa, quanto lavoro in ACR ci può essere dietro una scatto così semplice con colori tenui?

IPB Immagine



Questa è un altra, con i colori minimamente sbagliati mantenendoli tenui come nella realtà nessuno potrebbe apprezzare che la parte di fondo a sinistra è verdina come il soffitto e quella di destra e una striscia sono sul rosa? Sono bravi tutti a fare la post produzione ma quanti ci mettono attenzione e quanti invece alzano solo contrasti, saturazione e chiarezza per fare una foto "WOW". Io il contrasto nelle foto che faccio bene non lo tocco praticamente mai, lo gestisco solo con gli altri parametri perché ho risultati più accurati.

IPB Immagine

davidebaroni
Messaggio: #35
Riccardo, ma la "storia" a cui ti riferisci é la "storia" della lavorazione a cui sottoponi il file della tua foto? hmmm.gif
Perché se é così, la tua domanda IMHO non ha praticamente senso, a meno che non ti chiedi "Chi, fra i tuoi colleghi, si chiede cosa ci sia dietro quella foto, in termini di lavoro (pre- e post-scatto)?". Perché chi non ha competenza in questa materia non coglierà MAI una cosa come questa, anzi, probabilmente nemmeno se lo chiederà. E, sinceramente, mi chiedo anche se abbia senso coglierlo... Uno può fare una foto "perfetta", spendendoci sopra ore e giorni della più accurata post-produzione possibile, e ottenere una riproduzione iper-perfetta della "realtà" vista dai suoi occhi al momento dello scatto... E, con quella foto, non raccontare assolutamente nulla tranne, appunto, il proprio "sforzo produttivo". rolleyes.gif
Invece, se la foto in qualche modo "racconta una storia", o comunque colpisce l'attenzione, allora ci si può anche chiedere queste cose... se si é "del mestiere", appunto. Altrimenti che senso ha? smile.gif
Insomma, c'é una questione semantica, e cioé il significato attribuito al "raccontare una storia".
E c'é la domanda su "quale sia la storia di cui parliamo".
E infine quella sulla capacità, o la volontà, o l'interesse, o l'utilità, di cercare e comprendere quella storia... a seconda della risposta alla domanda precedente smile.gif
Almeno, per quel che posso comprendere da ciò che scrivi.
La domanda come é stata posta nel primo messaggio del thread, in realtà, non significava nulla... Era troppo ambigua. Adesso cominciamo ad avvicinarci ad una domanda PRECISA. Cominciamo...
R9positivo
Messaggio: #36
QUOTE(riccardobucchino.com @ Jan 24 2020, 05:26 PM) *
Una buona fotografia deve raccontare qualcosa*, lo dicono tutti e credo che sia la verità.
Raccontare qualcosa non importa se bello o brutto.
*spesso va accompagnata da didascalie ma immaginiamo il "prodotto finito" una foto o una foto più la sua didascalia, deve "dirci" qualcosa
In un mondo sempre più superficiale dove niente viene analizzato con cura, dove ogni cosa viene vista e dimenticata in fretta. A chi stiamo raccontando qualcosa?


In effetti da quello che avevi scritto si capiva tutt'altro.......
raccontare attraverso un immagine? Cioè dare rilievo al soggetto fotografato, che in questo caso è il protagonista, a volte anche a discapito di una tecnica di scatto perfetta, o raccontare cosa? Perchè un tavolo e due sedie dicono poco in questo senso, tranne quello che ci puoi raccontare tu.......perche dal punto di vista di chi osserva può essere visto come un esercizio fine a se stesso, di una tecnica che tu stai affinando, ma da li a comunicare......
riccardobucchino.com
Messaggio: #37
QUOTE(davidebaroni @ Jan 27 2020, 07:39 PM) *
Riccardo, ma la "storia" a cui ti riferisci é la "storia" della lavorazione a cui sottoponi il file della tua foto? hmmm.gif
Perché se é così, la tua domanda IMHO non ha praticamente senso, a meno che non ti chiedi "Chi, fra i tuoi colleghi, si chiede cosa ci sia dietro quella foto, in termini di lavoro (pre- e post-scatto)?". Perché chi non ha competenza in questa materia non coglierà MAI una cosa come questa, anzi, probabilmente nemmeno se lo chiederà. E, sinceramente, mi chiedo anche se abbia senso coglierlo... Uno può fare una foto "perfetta", spendendoci sopra ore e giorni della più accurata post-produzione possibile, e ottenere una riproduzione iper-perfetta della "realtà" vista dai suoi occhi al momento dello scatto... E, con quella foto, non raccontare assolutamente nulla tranne, appunto, il proprio "sforzo produttivo". rolleyes.gif
Invece, se la foto in qualche modo "racconta una storia", o comunque colpisce l'attenzione, allora ci si può anche chiedere queste cose... se si é "del mestiere", appunto. Altrimenti che senso ha? smile.gif
Insomma, c'é una questione semantica, e cioé il significato attribuito al "raccontare una storia".
E c'é la domanda su "quale sia la storia di cui parliamo".
E infine quella sulla capacità, o la volontà, o l'interesse, o l'utilità, di cercare e comprendere quella storia... a seconda della risposta alla domanda precedente smile.gif
Almeno, per quel che posso comprendere da ciò che scrivi.
La domanda come é stata posta nel primo messaggio del thread, in realtà, non significava nulla... Era troppo ambigua. Adesso cominciamo ad avvicinarci ad una domanda PRECISA. Cominciamo...



QUOTE(R9positivo @ Jan 27 2020, 09:14 PM) *
In effetti da quello che avevi scritto si capiva tutt'altro.......
raccontare attraverso un immagine? Cioè dare rilievo al soggetto fotografato, che in questo caso è il protagonista, a volte anche a discapito di una tecnica di scatto perfetta, o raccontare cosa? Perchè un tavolo e due sedie dicono poco in questo senso, tranne quello che ci puoi raccontare tu.......perche dal punto di vista di chi osserva può essere visto come un esercizio fine a se stesso, di una tecnica che tu stai affinando, ma da li a comunicare......


Fermi un attimo, ho messo die risposte separate, una alla discussione generale e una ad un singolo utente, due cose separate, completamente separate. Tanto separate che nel secondo post ho scritto "non avevo pensato a questo" come dire "non era questo il senso".

Detto ciò le due foto che ho messo da sole non raccontano niente, infatti c'è una pagina dedicata con una lunghissima didascalia, é un reportage architettonico, una cosa da nerd dell'architettura ma le ho pubblicate per parlare di post e rispondere a Canetti ma come già detto non c'è relazione alcuna col post originale ho solo voluto rispondere a lui.

Cmq la storia del raccontare l'avete messa tutti al centro del dibattito ma io l'ho messa come cosa assodata "racconta qualcosa" ok detto ciò la domanda era A CHI STIAMO RACCONTANDO? e ho parlato di questo, ossia dell'argomento principale nella mia PRIMA risposta di oggi non nella seconda che ripeto era un OT.
riccardobucchino.com
Messaggio: #38
QUOTE(riccardobucchino.com @ Jan 27 2020, 06:50 PM) *
Ragazzuoli, io di solito rispondo un po' a tutti ma avete scritto un muro di testo.

Quello che penso io è che oggi c'è un livello di superficialità generale che è impressionante.

Siamo iper-stimolati da ogni cosa che ci circonda e l'eccessiva quantità di stimoli e informazioni porta a non analizzare nulla in modo accurato. Ne è la prova che molte risposte vanno totalmente fuori tema, ma non ve ne do una colpa, è normale che sia così. Non dovrebbe essere normale ma lo è.

Quella del "deve raccontare" era solo un introduzione all'argomento, non mi interessa parlare di bontà o non bontà delle foto ma dell'attenzione con cui le guardiamo.
Una foto ci manda un messaggio ma noi di quel messaggio quanto ne percepiamo e quanto ne ricordiamo?

Ora in un mondo che non da importanza al messaggio fotografico (qualunque esso sia, anche "guarda che bella che è questa ragazza" o "guarda che bel paesaggio") tutto il lavoro professionale ha ancora senso non perché venga osservato ma perché viene pagato e quindi porta a "campare". Ma le altre foto, quelle diciamo legate al piacere di fare le foto che senso hanno? Cioè servono a noi magari per ricordare ma se le condividiamo a pochissimi interessa.

Avete mai usato (o visto altri farlo) il telefono per guardare cose inutili (non messaggi o simili) mentre guardavate la tv? Beh quello è l'esempio che siamo talmente abituati ad essere iper-stimolati che quando stiamo facendo una sola cosa (tipo guardare la tv) per non "annoiarci" con una cosa che in teoria dovrebbe già essere un sistema per non annoiarsi cerchiamo altri stimoli altrove. Ma che attenzione diamo a queste cose? Beh, nessuna.

E' l'avere tutto subito che ci porta inevitabilmente a non dare peso alle cose, diventa NORMALE vedere subito una foto e quindi non è più una cosa interessante ma è una cosa ordinaria.

Volevo dare risposte in questo post ma ho solo replicato le mie domande, non ho risposte.


Questo qui citato é il punto della questione.
R9positivo
Messaggio: #39
Io mi sono perso blink.gif
davidebaroni
Messaggio: #40
QUOTE(riccardobucchino.com @ Jan 27 2020, 09:51 PM) *
Questo qui citato é il punto della questione.

Riccardo... Primo, abbiamo risposto eccome alla tua domanda "a chi stiamo raccontando?". Poi può non essere la risposta che ti aspetti tu, o quella che vuoi. Ma é la nostra risposta. E il bello é che é la stessa risposta che hai dato tu, senza forse accorgerti di avere dato una risposta: "Cioè servono a noi magari per ricordare ma se le condividiamo a pochissimi interessa". smile.gif
E, secondo, in quello che citi come "il punto della questione" delle domande ce ne sono ben più di una. E vanno da "Una foto ci manda un messaggio ma noi di quel messaggio quanto ne percepiamo e quanto ne ricordiamo?" a "Ma le altre foto, quelle diciamo legate al piacere di fare le foto che senso hanno?"... Poi fai domande a cui dai immediatamente dopo la tua risposta, quindi non le considero "domande" rivolte a noi. smile.gif

Come vedi, R9positivo "si é perso". E anche io non mi oriento molto bene, vista l'assoluta "non specificità" delle "domande" messicano.gif . Mi dai l'impressione di non stare facendo delle domande... ma di cercare in qualche modo conferma a risposte che ti sei già dato. Magari mi sbaglio... messicano.gif

Messaggio modificato da davidebaroni il Jan 27 2020, 11:01 PM
riccardobucchino.com
Messaggio: #41
QUOTE(davidebaroni @ Jan 27 2020, 10:58 PM) *
Riccardo... Primo, abbiamo risposto eccome alla tua domanda "a chi stiamo raccontando?". Poi può non essere la risposta che ti aspetti tu, o quella che vuoi. Ma é la nostra risposta. E il bello é che é la stessa risposta che hai dato tu, senza forse accorgerti di avere dato una risposta: "Cioè servono a noi magari per ricordare ma se le condividiamo a pochissimi interessa". smile.gif
E, secondo, in quello che citi come "il punto della questione" delle domande ce ne sono ben più di una. E vanno da "Una foto ci manda un messaggio ma noi di quel messaggio quanto ne percepiamo e quanto ne ricordiamo?" a "Ma le altre foto, quelle diciamo legate al piacere di fare le foto che senso hanno?"... Poi fai domande a cui dai immediatamente dopo la tua risposta, quindi non le considero "domande" rivolte a noi. smile.gif

Come vedi, R9positivo "si é perso". E anche io non mi oriento molto bene, vista l'assoluta "non specificità" delle "domande" messicano.gif . Mi dai l'impressione di non stare facendo delle domande... ma di cercare in qualche modo conferma a risposte che ti sei già dato. Magari mi sbaglio... messicano.gif


Io non credo ci sia una risposta sola ad ognuna delle domande e non é neppure auspicabile che ce ne sia una sola. Porsi domande serve a ragionare e ho pensato di dare uno spunto di riflessione a tutti.

E comunque no, non ho bisogno di conferme, mi interessa il ragionamento che porta ad esse. È come un viaggio, il bello non è arrivare ma viaggiare altrimenti si direbbe "parto per arrivare a..." e non "parto per un viaggio". smile.gif
davidebaroni
Messaggio: #42
QUOTE(riccardobucchino.com @ Jan 28 2020, 12:01 AM) *
Io non credo ci sia una risposta sola ad ognuna delle domande e non é neppure auspicabile che ce ne sia una sola. Porsi domande serve a ragionare e ho pensato di dare uno spunto di riflessione a tutti.

E comunque no, non ho bisogno di conferme, mi interessa il ragionamento che porta ad esse. È come un viaggio, il bello non è arrivare ma viaggiare altrimenti si direbbe "parto per arrivare a..." e non "parto per un viaggio".

...Infatti la maggior parte della gente dice "Vado a..." biggrin.gif
In ogni caso, anche per ragionare servono domande PRECISE. Più precisa la domanda, più precisa la risposta. smile.gif
E un contesto... Di nuovo, più preciso é, meglio é. smile.gif
Qui finora si e no si é capito di cosa si parla... E no, "di fotografia" non é una risposta sufficientemente precisa. messicano.gif

Messaggio modificato da davidebaroni il Jan 28 2020, 09:42 AM
AndreaPerini
Messaggio: #43
ho letto qua e la non perchè sia superficiale ma perchè al momento non ho tempo e avete scritto tantissimo, credo però che questa sia una discussione come molte altre in cui si discute di produzioni artistiche fruibili da molte più persone di quelle che hanno a disposizione tutti gli strumenti per comprenderle.
Le foto oggi le fanno tutti, troppe e con ogni mezzo, non possono essere tutte dei capolavori e nemmeno tutte possono pretendere di attirare l'attenzione di molti disposti a restare lì ad ammirarle per ore.
Ma poi siamo certi che la foto che abbiamo fatto abbia qualcosa da comunicare a qualcuno? magari a me parla chiaramente di qualcosa ma posso essere un architetto con un determinato percorso di vita e quella foto mi rimanda a mille altre opere d'arte viste in giro per il mondo, posso avere la pretesa che possa dire lo stesso ad altre persone?
Forse si dovrebbe scegliere meglio il pubblico delle foto per avere più uniformità e certezza di venire capiti.
Io non sono un esperto di quadri e ho studiato come molti di voi arte alle medie: non ho mai capito perchè qualcuno possa spendere milioni per un Picasso o per una tela graffiata, ma sarà una mia mancanza e credo che a nessuno di competente importi che io non ci spenderei mille euro.
Perchè si deve pretendere che le proprie foto raccontino qualcosa? Non possono essere semplicemente belle? Non credo che si possa essere tutti i giorni a fotografare di fronte a un episodio talmente eclatante, come alcune foto di avvenimenti storici famose, da fermare il pubblico a guardare la nostra "opera".
riccardobucchino.com
Messaggio: #44
QUOTE(anet80 @ Jan 28 2020, 05:34 PM) *
Io non sono un esperto di quadri e ho studiato come molti di voi arte alle medie: non ho mai capito perchè qualcuno possa spendere milioni per un Picasso o per una tela graffiata, ma sarà una mia mancanza e credo che a nessuno di competente importi che io non ci spenderei mille euro.


Al perché si spendono soldi su opere d'arte costosissime ti rispondo molto facilmente in 3 punti:
_ L'arte non è tassata, ZERO, tu puoi possedere opere per 1 miliardo di € e non ci paghi tasse annuali, un altra cosa su cui quasi non si pagano tasse sono le auto d'epoca, secondo te i ricchi sono tutti appassionati di auto d'epoca e opere d'arte o forse è una questione di tasse?
_ L'arte col passare del tempo aumenta valore, soprattutto se è stata comprata da circuiti ufficiali, inoltre si può speculare sui prezzi, per dire io ho 10 quadri di un artista famoso ma non troppo magari li ho pagati 10 mila € l'uno, all'asta di un altro suo quadro mi accordo con un altro per far salire a dismisura il prezzo, l'opera viene battuta a 500.000 €, a quel punto gli altri miei quadri non valgono più 10.000€, se li rivendo essendoci un precedente di opera di quell'autore venduta a 500.000 è facile che anche gli altri si avvicinino a quella cifra.
_ L'arte non paga dazi doganali, parti da qui e vai in USA con in valigia 1 milione di €... te li sequestrano se non li dichiari (e quindi non ci paghi dei dazi), ma se tu porti un quadro che vale 50 milione di € nessuno ti farà pagare nulla per due motivi, il primo è che effettivamente non ci sono dazi, e il secondo è che anche se ci fossero tu potresti dire alla dogana "ma secondo voi se valesse tanto lo trasporterei io in aereo al posto di farlo trasportare da un azienda specializzata? ma per favore, è una copia non ho davvero un picasso, l'ho preso in strada da un artista è una bella copia, è fatto a mano ma è solo un souvenir".
Ed è così che l'arte serve a accumulare denaro non tassabile e a spostare denaro senza pagare tasse, insomma l'arte è nobile e bella ma al servizio dell'evasione fiscale. Secondo te perché Bill Gates ha comprato MILIONI di fotografie? Se le sfoglia?


QUOTE(anet80 @ Jan 28 2020, 05:34 PM) *
Perchè si deve pretendere che le proprie foto raccontino qualcosa? Non possono essere semplicemente belle? Non credo che si possa essere tutti i giorni a fotografare di fronte a un episodio talmente eclatante, come alcune foto di avvenimenti storici famose, da fermare il pubblico a guardare la nostra "opera".


Non voglio pretendere nulla, io dico che è assodato che la fotografia racconti qualcosa, il punto della questione non è se racconta o non racconta ma A CHI STIAMO RACCONTANTO QUALCOSA IN UN MONDO SUPERFICIALE? Cioè dovreste concentrarvi a riflettere su questo mondo sempre più superficiale, che "consuma" contenuti in fretta ma non ne ricorda nessuno.

Messaggio modificato da riccardobucchino.com il Jan 29 2020, 09:10 AM
R9positivo
Messaggio: #45
Il discorso forse è molto piu semplice, mentre una volta, quando nemmeno esistevano mezzi di comunicazione come la televisione, la fotografia ricopriva un ruolo fondamentale nel raccontare fatti accaduti, situazioni, etc. ora viviamo una situazione completamente opposta.......tutto è immediatamente visibile e raggiungibile in rete, e attraverso diversi apparati in grado di diffondere immagini, video, e quanto altro, in tempo reale!
Percui va da se che la fotografia abbia perso gran parte del fascino del raccontare una storia, anche se, una buona foto, fortunatamente mantiene sempre un certo fascino, ma forse ora guardiamo ad una foto piu come forma d'arte, rispetto al passato.....un po come si farebbe con un quadro.
Poi, si sa......l'arte rientra nel campo del gusto personale, e anche la monnezza spesso viene spacciata per arte!
R9positivo
Messaggio: #46
Da guardare fino alla fine!

https://youtu.be/S6N4QPUofUw
riccardobucchino.com
Messaggio: #47
QUOTE(R9positivo @ Jan 31 2020, 11:41 AM) *
Da guardare fino alla fine!

https://youtu.be/S6N4QPUofUw


Non ha relazione con la mia domanda.
R9positivo
Messaggio: #48
La risposta alla tua domanda, è dentro di te........ rolleyes.gif
davidebaroni
Messaggio: #49
QUOTE(R9positivo @ Jan 31 2020, 03:36 PM) *
La risposta alla tua domanda, è dentro di te........ rolleyes.gif

...Ed é sbagliata! messicano.gif
(cit. "Quelo" messicano.gif )
R9positivo
Messaggio: #50
QUOTE(davidebaroni @ Jan 31 2020, 03:37 PM) *
...Ed é sbagliata! messicano.gif
(cit. "Quelo" messicano.gif )


texano.gif
 
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