Quando ci si prepara per un viaggio lo si fa sempre fantasticando su ciò che si incontrerà sul nostro percorso, ci si attende di assistere a paesaggi immensi, di incontrare personaggi strabilianti, immagini emozionanti.
Quando ci si prepara per un viaggio per il cuore della savana africana nulla di tutto ciò è più vero. Il Serengeti, l'altopiano con la più grande concentrazione di mammiferi del mondo, è in grado di regalare sensazioni che nessun altro ambiente Africano può far vivere ad un viaggiatore.
Queste sensazioni sono conosciute come "mal d'Africa".
Il luogo di cui stiamo parlando è il Serengeti e la Tanzania è lo stato che lo ospita, esso con il Masai Mara del Kenya forma uno degli ecosistemi naturali più caratteristici del mondo.
Quando si arriva in Tanzania dall'Europa la sensazione di ritrovarsi nella culla dell'umanità è tangibile: i colori, i profumi, i suoni sono straordinari e coinvolgono il viaggiatore in una sorta di entusiasmo naturale.
Ciò che colpisce maggiormente è il tempo che rallenta, sembra quasi fermarsi. Per un europeo, ancora abituato a ritmi produttivi come quelli presenti nella nostra civiltà, può risultare anche irritante, ma ben presto milioni di anni di esperienza prendono il sopravvento e ci si accorge che non doversi confrontare con il tempo è molto meglio, tanto alla fine sarà sempre lui a vincere.
Ma la meta essenziale di questo viaggio non sono le città pittoresche di questa giovane ma stabile Repubblica, così la mattina dopo ci si prepara per l'avventura che ci ha spinto ad affrontate dieci ore di volo: l'esplorazione della savana africana.
Si incomincia con il lasciare alla base il superfluo che spesso si porta da casa e che, in un fuoristrada, può occupare spazio vitale o peggio costringere a privarsi di materiale fotografico: si prepara quindi lo zaino con il sacco a pelo, qualche maglietta, due pantaloni e pochi altri oggetti personali, il resto dell’equipaggiamento sarà l’attrezzatura fotografica.
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Quando ci si prepara per un viaggio per il cuore della savana africana nulla di tutto ciò è più vero. Il Serengeti, l'altopiano con la più grande concentrazione di mammiferi del mondo, è in grado di regalare sensazioni che nessun altro ambiente Africano può far vivere ad un viaggiatore.
Queste sensazioni sono conosciute come "mal d'Africa".
Il luogo di cui stiamo parlando è il Serengeti e la Tanzania è lo stato che lo ospita, esso con il Masai Mara del Kenya forma uno degli ecosistemi naturali più caratteristici del mondo.
Quando si arriva in Tanzania dall'Europa la sensazione di ritrovarsi nella culla dell'umanità è tangibile: i colori, i profumi, i suoni sono straordinari e coinvolgono il viaggiatore in una sorta di entusiasmo naturale.
Ciò che colpisce maggiormente è il tempo che rallenta, sembra quasi fermarsi. Per un europeo, ancora abituato a ritmi produttivi come quelli presenti nella nostra civiltà, può risultare anche irritante, ma ben presto milioni di anni di esperienza prendono il sopravvento e ci si accorge che non doversi confrontare con il tempo è molto meglio, tanto alla fine sarà sempre lui a vincere.
Ma la meta essenziale di questo viaggio non sono le città pittoresche di questa giovane ma stabile Repubblica, così la mattina dopo ci si prepara per l'avventura che ci ha spinto ad affrontate dieci ore di volo: l'esplorazione della savana africana.
Si incomincia con il lasciare alla base il superfluo che spesso si porta da casa e che, in un fuoristrada, può occupare spazio vitale o peggio costringere a privarsi di materiale fotografico: si prepara quindi lo zaino con il sacco a pelo, qualche maglietta, due pantaloni e pochi altri oggetti personali, il resto dell’equipaggiamento sarà l’attrezzatura fotografica.
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La guida di questo viaggio sarà l’amico Antonio Sirolli; Antonio è un biologo ricercatore, grande esperto di questi territori e sarà lui a condurre i viaggiatori in queste regioni che, se non ben attrezzati e ricchi di esperienza, possono risultare poco ospitali.
Si carica il fuoristrada e si procede con le compere dei viveri che il nostro cuoco ci cucinerà con sapiente competenza.
Terminati i preparativi si parte, alcune decine di chilometri di strada asfaltata, causa della nostra unica foratura, ci separano dai primi territori senza presenze antropica che attraverseremo. Passiamo così sulle pendici del cratere del Ngorongoro che ci spalancano la vista sui vasti territori della savana del Serengeti.
Di fronte a noi immense pianure, senza alberi e abitate da piccoli erbivori alla ricerca dei fili d'erba più verdi, ci separano dal luogo scelto per il primo pernottamento: Seronera.
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La guida di questo viaggio sarà l’amico Antonio Sirolli; Antonio è un biologo ricercatore, grande esperto di questi territori e sarà lui a condurre i viaggiatori in queste regioni che, se non ben attrezzati e ricchi di esperienza, possono risultare poco ospitali.
Si carica il fuoristrada e si procede con le compere dei viveri che il nostro cuoco ci cucinerà con sapiente competenza.
Terminati i preparativi si parte, alcune decine di chilometri di strada asfaltata, causa della nostra unica foratura, ci separano dai primi territori senza presenze antropica che attraverseremo. Passiamo così sulle pendici del cratere del Ngorongoro che ci spalancano la vista sui vasti territori della savana del Serengeti.
Di fronte a noi immense pianure, senza alberi e abitate da piccoli erbivori alla ricerca dei fili d'erba più verdi, ci separano dal luogo scelto per il primo pernottamento: Seronera.
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Seronera è il Luogo ove si trova la sede di ricerca del Parco del Serengeti, a causa della sua relativa vicinanza all’ingresso vi si trovano anche molti dei turisti che visitano questo vastissimo territorio tutelato, ma non per questo il luogo è meno ricco di fascino.
Apprestare il campo, montando le tende mentre il cuoco è intento a preparare la cena, gustata poi alla luce delle lampade a petrolio, è già di per se una sensazione particolare, farlo immersi in questi territori senza tempo è di una suggestione difficile da descrivere.
La prima notte di un viaggio in queste terre è sempre un'emozione unica, un tetto di stelle senza eguali, i rumori della notte, la soddisfazione di aver vissuto e immortalato con la nostra macchina fotografica le scene vissute nel primo giorno di viaggio sono pensieri che fanno tardare il sonno.
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Seronera è il Luogo ove si trova la sede di ricerca del Parco del Serengeti, a causa della sua relativa vicinanza all’ingresso vi si trovano anche molti dei turisti che visitano questo vastissimo territorio tutelato, ma non per questo il luogo è meno ricco di fascino.
Apprestare il campo, montando le tende mentre il cuoco è intento a preparare la cena, gustata poi alla luce delle lampade a petrolio, è già di per se una sensazione particolare, farlo immersi in questi territori senza tempo è di una suggestione difficile da descrivere.
La prima notte di un viaggio in queste terre è sempre un'emozione unica, un tetto di stelle senza eguali, i rumori della notte, la soddisfazione di aver vissuto e immortalato con la nostra macchina fotografica le scene vissute nel primo giorno di viaggio sono pensieri che fanno tardare il sonno.
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In una terra che gode di 12 ore di luce e 12ore di notte (siamo a poco più di un grado di latitudine dall'equatore) il giorno incomincia per tutti, animali e viaggiatori, alle 6.30.
C'è un vantaggio ad esser però viaggiatori: la colazione la si trova preparata mentre gli animali se la devono procurare.
Terminata la colazione si carica l'attrezzatura sul fuoristrada e si parte alla ricerca di immagini fatte di natura, luce e fascino selvaggio seguendo le piste tracciate dagli esploratori, battute dai ricercatori e frequentate dai grandi mammiferi africani.
Così si può incrociare lo sguardo delle gazzelle, di sentire il rombo degli zoccoli di un gruppo di possenti bufali, ma anche avere il tempo di godersi il volteggiare di un falco giocoliere sulle pianure battute da mandrie composte da centinai di migliaia di capi di gnu e zebre che, come un solo corpo, seguono le piogge alla ricerca dei pascoli più verdi.
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In una terra che gode di 12 ore di luce e 12ore di notte (siamo a poco più di un grado di latitudine dall'equatore) il giorno incomincia per tutti, animali e viaggiatori, alle 6.30.
C'è un vantaggio ad esser però viaggiatori: la colazione la si trova preparata mentre gli animali se la devono procurare.
Terminata la colazione si carica l'attrezzatura sul fuoristrada e si parte alla ricerca di immagini fatte di natura, luce e fascino selvaggio seguendo le piste tracciate dagli esploratori, battute dai ricercatori e frequentate dai grandi mammiferi africani.
Così si può incrociare lo sguardo delle gazzelle, di sentire il rombo degli zoccoli di un gruppo di possenti bufali, ma anche avere il tempo di godersi il volteggiare di un falco giocoliere sulle pianure battute da mandrie composte da centinai di migliaia di capi di gnu e zebre che, come un solo corpo, seguono le piogge alla ricerca dei pascoli più verdi.
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Ma l'incontro più emozionante è senza dubbio con Lui, l'indiscusso Re della savana: il leone, fiero, sornione, potente, maestoso, simbolo da solo di questo continente. Lo si può osservare solitario, assonnato, sotto l'ombra di un'acacia o in gruppo circondato dal suo pride di leonesse insieme alla prole.
Non bisogna farsi ingannare dall'immagine che il Leone da di sé, durante i momenti assolati della giornata:
il Re, anche se molto più attivo durante le fresche notti, è in realtà sempre pronto a scattare e scagliare i suoi oltre duecento Kg di muscoli verso la vittima predestinata.
Tuttavia, al sicuro sul fuoristrada, è possibile avvicinarsi molto più di quanto si possa immaginare senza correre pericoli, questo perché il mezzo non viene percepito dall'animale né come una preda né come un pericolo.
La giornata si conclude in un intensissimo quanto breve tramonto che solo l'Africa è in grado di regalare.
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Ma l'incontro più emozionante è senza dubbio con Lui, l'indiscusso Re della savana: il leone, fiero, sornione, potente, maestoso, simbolo da solo di questo continente. Lo si può osservare solitario, assonnato, sotto l'ombra di un'acacia o in gruppo circondato dal suo pride di leonesse insieme alla prole.
Non bisogna farsi ingannare dall'immagine che il Leone da di sé, durante i momenti assolati della giornata:
il Re, anche se molto più attivo durante le fresche notti, è in realtà sempre pronto a scattare e scagliare i suoi oltre duecento Kg di muscoli verso la vittima predestinata.
Tuttavia, al sicuro sul fuoristrada, è possibile avvicinarsi molto più di quanto si possa immaginare senza correre pericoli, questo perché il mezzo non viene percepito dall'animale né come una preda né come un pericolo.
La giornata si conclude in un intensissimo quanto breve tramonto che solo l'Africa è in grado di regalare.
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Il giorno dopo abbandoniamo la zona più turistica del Serengeti per addentrarci nei territori del nord, fino a quasi sfiorare l'equatore, per arrivare là dove i turisti non si spingono e dove i ricercatori e i documentaristi incominciano il loro lavoro.
I luoghi ci danno così la possibilità di incontrare e fotografare il raro otocione, un canide che si nutre prevalentemente di insetti; l'Antilope Alcina, un gigante di oltre ottocento kg e il Dik Dik la più piccola antilope vivente.
Lungo il tragitto il nostro capo spedizione Antonio propone una deviazione verso un’ansa del fiume, frequentata da un numeroso e chiassoso gruppo di ippopotami, ci fermeremo così sulle ripide rive del fiume per consumare il nostro pranzo con loro.
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Il giorno dopo abbandoniamo la zona più turistica del Serengeti per addentrarci nei territori del nord, fino a quasi sfiorare l'equatore, per arrivare là dove i turisti non si spingono e dove i ricercatori e i documentaristi incominciano il loro lavoro.
I luoghi ci danno così la possibilità di incontrare e fotografare il raro otocione, un canide che si nutre prevalentemente di insetti; l'Antilope Alcina, un gigante di oltre ottocento kg e il Dik Dik la più piccola antilope vivente.
Lungo il tragitto il nostro capo spedizione Antonio propone una deviazione verso un’ansa del fiume, frequentata da un numeroso e chiassoso gruppo di ippopotami, ci fermeremo così sulle ripide rive del fiume per consumare il nostro pranzo con loro.
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L'esplorazione continua nei giorni e porta così il viaggio sempre più a nord sino a guadare il fiume Mara, affluente del Lago Vittoria, costeggiare le sue rive costituite da intrigata foresta fluviale, e addentrarsi nelle immense pianure del nord fin quasi al confine con il Kenya.
In questi territori, grandi come tutto il Veneto incontrare quattro leopardi in un sol giorno non è cosa rara, come non è improbabile avvistare il raro rinoceronte nero.
Otto giorni di emozioni indimenticabili seguendo le orme dei grandi fotografi del National Geographic, rivedendo e fotografando gli ambienti che prima di noi hanno fatto grandi i fotografi di questa famosa istituzione.
L'ultima notte una visita inaspettata al campo regala un'esperienza degna dai racconti di Hemingway: alle due di notte veniamo svegliati dal ruggito di un leone che, con la sua compagna, aveva deciso, nelle loro scorribande notturne, di fermarsi per una decina di minuti all'interno del nostro campo, reputandolo evidentemente alquanto accogliente.
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L'esplorazione continua nei giorni e porta così il viaggio sempre più a nord sino a guadare il fiume Mara, affluente del Lago Vittoria, costeggiare le sue rive costituite da intrigata foresta fluviale, e addentrarsi nelle immense pianure del nord fin quasi al confine con il Kenya.
In questi territori, grandi come tutto il Veneto incontrare quattro leopardi in un sol giorno non è cosa rara, come non è improbabile avvistare il raro rinoceronte nero.
Otto giorni di emozioni indimenticabili seguendo le orme dei grandi fotografi del National Geographic, rivedendo e fotografando gli ambienti che prima di noi hanno fatto grandi i fotografi di questa famosa istituzione.
L'ultima notte una visita inaspettata al campo regala un'esperienza degna dai racconti di Hemingway: alle due di notte veniamo svegliati dal ruggito di un leone che, con la sua compagna, aveva deciso, nelle loro scorribande notturne, di fermarsi per una decina di minuti all'interno del nostro campo, reputandolo evidentemente alquanto accogliente.
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Ricordi ed emozioni di un viaggio indimenticabile, un viaggio con l'alto rischio di ammalarsi di quella bellissima malattia chiamata "mal d'Africa".
THE END
Ricordi ed emozioni di un viaggio indimenticabile, un viaggio con l'alto rischio di ammalarsi di quella bellissima malattia chiamata "mal d'Africa".
THE END
i miei piu' cari complimenti Fabio.
Stupendo reportage e magnifiche fotografie di quei luoghi che amo tanto anch'io.
Ciao
Maurizio
Stupendo reportage e magnifiche fotografie di quei luoghi che amo tanto anch'io.
Ciao
Maurizio
Uno splendido reportage....cosa dire di più!!!
Franco
Franco
Bellissimo reportage,immagini perfette
Che spettacolo. Voglio ammalarmi anche io di questo male.
Complimenti Fabio, ho vissuto una grande emozione nel leggere le tue parole e osservare le foto.
Vincenzo
Complimenti Fabio, ho vissuto una grande emozione nel leggere le tue parole e osservare le foto.
Vincenzo
Life molto bello con ottime foto come è lecito aspettarsi da una persona come te.
Quando sarai tra gli animali della Tanzania ti passerò sopra la testa di ritorno dal Sudafrica.
Buon divertimento e tante buone foto da un'altro malato incurabile di questo straordinario continente.
Ciao
Luciano
Quando sarai tra gli animali della Tanzania ti passerò sopra la testa di ritorno dal Sudafrica.
Buon divertimento e tante buone foto da un'altro malato incurabile di questo straordinario continente.
Ciao
Luciano
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Grande Fabio
Grande Fabio
Con molta invidia e con la speranza di esserci la prossima in bocca al lupo e ... bellissimo life, grande Fabio
Gennaro
Gennaro
favolose queste foto!
ma lo sai che m'era balenata per la testa l'idea di fare la pazzia del nikon school??
Scusami fabio ma ti faccio un paio di domande qui , magari altri leggono le tue risposte ed evitano di rifartele...
1) così occhio e croce quanto viene a costare il volo a/r per questo progetto favoloso?
2) che tipo di attrezzatura viene fornita dalla nital?
3) accettate anche neofiti del genere animali/natura? Però simpatici....
p.s. complimentissimi per le foto, sei uno dei punti di riferimento del forum...
ma lo sai che m'era balenata per la testa l'idea di fare la pazzia del nikon school??
Scusami fabio ma ti faccio un paio di domande qui , magari altri leggono le tue risposte ed evitano di rifartele...
1) così occhio e croce quanto viene a costare il volo a/r per questo progetto favoloso?
2) che tipo di attrezzatura viene fornita dalla nital?
3) accettate anche neofiti del genere animali/natura? Però simpatici....
p.s. complimentissimi per le foto, sei uno dei punti di riferimento del forum...
bellissimo!
Bellissimo Fabio...un racconto emozionante e immagini molto molto belle!!!!
A me lo hai fatto venire solo nel leggere il tuo life..."IL MAL D'AFRICA" !!!!
Complimenti e un augurio di poter ripetere simili esperienze, indimenticabili!!!
ciao
Anna
A me lo hai fatto venire solo nel leggere il tuo life..."IL MAL D'AFRICA" !!!!
Complimenti e un augurio di poter ripetere simili esperienze, indimenticabili!!!
ciao
Anna
QUOTE(Falcon58 @ Jun 15 2006, 07:23 PM)
Life molto bello con ottime foto come è lecito aspettarsi da una persona come te.
Quando sarai tra gli animali della Tanzania ti passerò sopra la testa di ritorno dal Sudafrica.
Buon divertimento e tante buone foto da un'altro malato incurabile di questo straordinario continente.
Ciao
Luciano
Quando sarai tra gli animali della Tanzania ti passerò sopra la testa di ritorno dal Sudafrica.
Buon divertimento e tante buone foto da un'altro malato incurabile di questo straordinario continente.
Ciao
Luciano
Che "incrocio" di nikonisti nei cieli africani, in quel periodo! Mentre Fabio fotograferà la "coda" della migrazione degli gnu nel Serengeti, io sarò lì ad aspettare l'"avanguardia" nel Masai Mara, e poi fuori dalla riserva, nell'ampio ecosistema del Mara-Serengeti che si estende verso le colline Loita e verso Aitong...
Luciano, butta uno sguardo giù anche mentre passi sopra il Kenya, di farò "ciao" con la manina
Fabio, grandi immagini: ma non avevo dubbi, conoscendo l'abilità tua e l'esperienza di Antonio, mio ex compagno di "conta dei baffi" dei leoni nel Tarangire...Mi raccomando, anche quest'anno tienilo ben lontano dal cambio della Land Rover: sono due entità assolutamente incompatibili
Diego
Che splendore....e che invidia!!!
Bellissimo reportage e grazie per averlo condiviso con noi.
Bravo Fabio, complimenti!
Gianluca
Bellissimo reportage e grazie per averlo condiviso con noi.
Bravo Fabio, complimenti!
Gianluca
Fabio le foto sono bellissime,
ma per avere una idea di cosa siano quei luoghi bisogna andarci di persona, e la passione che tu, Diego, Luciano e altri trasmettete nei vostri LIFE mi permette di averne almeno un assaggio. Per il momento mi devo accontentare delle vostre foto e delle vostre emozioni, domani si vedrà.
Ciao!
ma per avere una idea di cosa siano quei luoghi bisogna andarci di persona, e la passione che tu, Diego, Luciano e altri trasmettete nei vostri LIFE mi permette di averne almeno un assaggio. Per il momento mi devo accontentare delle vostre foto e delle vostre emozioni, domani si vedrà.
Ciao!
Complimenti sinceri, Fabio, naturalmente belle foto; grazie per averci raccontato il tuo bel viaggio
Splendido reportage di come possa nascere il mal d'africa.. complimenti Fabio !!
Complimentoni! Immagini Super, bel racconto!
Un gran bel viaggio, sai bene quanto mi sarebbe piaciuto venire con te quest'estate.
Approfittandone per augurarti un buon viaggio per il prossimo travel, ti prometto che prima o poi, vivrò quest'esperienza guidato dalla tua esperienza!
Approfittandone per augurarti un buon viaggio per il prossimo travel, ti prometto che prima o poi, vivrò quest'esperienza guidato dalla tua esperienza!