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Lo Sharpening Artistico
In un workflow di PP su Photoshop
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danilo.079
Messaggio: #1

ciao a tutti
premesso che fino ad oggi ho sempre e solo usato Lightroom per le fasi di sviluppo del RAW, in questi ultimi giorni ho voluto provare qualche passaggio su Photoshop per capire se le mie foto potessero avere qualche miglioramento in più utilizzando gli strumenti messi a disposizione da questo.

Per una prima infarinata generale, ho acquistato il libro di Scott Kelby "Photoshop CS5 per la fotografia digitale" e devo dire che non mi ha entusiasmato molto, a differenza dell'altro che acquistai per Lightroom.

Qualche punto di partenza però me lo ha dato, e cosi ho provato a lavorare uno scatto su lightroom per le correzioni di base e poi su photoshop per l'immagine complessiva.

Una cosa che fino ad oggi su lightroom ho dato per scontato ma ora su Photoshop mi sta dando qualche "pensiero" è lo sharpeting artistico.

Mettiamo che ho una foto di un paesaggio.

Su lightroom:

- correggo i problemi della lente (distorsione ed aberrazioni)
- crop dell'immagine
- bilanciamento del bianco
- correzioni dell'esposizione
- riduzione del rumore
- Sharpening di acquisizione (applicato di default dal software in base alla fotocamera rilevata)

Passo su photoshop esportando in TIFF a 16bit
- con i levels imposto i punti di bianco e nero ed espando l'istogramma (se ce n'è bisogno)
- con le curve contrasto l'immagine (se ce n'è bisogno)
- con saturation dò o tolgo colore (se ce n'è bisogno)

A questo punto avrei un'immagine "corretta" come esposizione, gamma dinamica, contrasto generale e colori.

A questo punto se avessi fatto tutto su lightroom, lavorerei con il comando chiarezza per dare più microcontrasto all'immagine e poi lavorerei sul pannello dettagli fino ad ottenere a monitor l'immagine nitida come la vorrei

Ecco, per me finora questa fase era lo sharpening creativo: dare all'immagine quella nitidezza e quel microcontrasto che la rendesse più definita, visto che è l'unico passaggio di sharpening applicato (lo sharpening di output di lightroom viene applicato in automatico).

Mi domando se anche su Photoshop si può seguire questa strada, cioè se dopo avere ottenuto un immagine "corretta" và applicato (senza ridimensionamento o sapere su quale formato di output si andrà) il processo di Sharpening creativo per ottenere quel dettaglio e quel microcontrasto che rende la foto piacevole a monitor e poi solo successivamente applicare la MDC per l'output.

Riassumendo: ho un'immagine corretta come esposizione, gamma dinamica, contrasto generale e colori.

1) Applico qualche tecnica di sharpening (USM, High pass, etc) per renderla bella definita e dettagliata, nitida. Salvo e chiudo. Il giorno che decido di esporare la foto su flickr o stamparla, riapro l'immagine RIDIMENSIONO ed AGGIUNGO un ulteriore processo di sharpening in base all'output

oppure

2) L'immagine corretta viene salvata senza alcun processo di sharpening. Il giorno che decido di esporare la foto su flickr o stamparla, riapro l'immagine RIDIMENSIONO ed APPLICO qualche tecnica di sharpening (USM, High pass, etc) per renderla bella definita e dettagliata

Qual'è il flusso corretto secondo voi ?



grazie mille

Messaggio modificato da maxiclimb il Oct 22 2012, 11:09 AM
Massimo.Novi
Messaggio: #2
QUOTE(danilo.079 @ Oct 22 2012, 11:20 AM) *
...Qual'è il flusso corretto secondo voi ?


Secondo "moi" il flusso corretto è quello che applica la nitidezza di acquisizione in LR, esporta su PS e al momento dell'output crea il fiel da esportare con la risoluzione finale (ma finale davvero ossia che non sarà ridimensionata) e qu quel TIFF si applica la maschera finale in base al tipo di output.

Tenete presente che se l'immagine viene ridimensionata nel sito web si perde l'effetto della MDC. E se vogliamo dirla tutta dipende anche dal tipo di monitor usato per guardarla.

Per la stampa si deve tener conto del tipo di carta e di tecnologia di stampa.

Quindi gli unici tipi di nitidezza applicabili "di base" sono quello di acquisizione (nel raw) e quello locale (nel RAW o meglio in PS). La nitidezza per l'output va regolata solo quando si conosce tutto dell'output e solo al momento di crearlo.

Massimo

Messaggio modificato da manovi il Oct 22 2012, 10:50 AM
danilo.079
Messaggio: #3
QUOTE(manovi @ Oct 22 2012, 11:50 AM) *
Quindi gli unici tipi di nitidezza applicabili "di base" sono quello di acquisizione (nel raw) e quello locale (nel RAW o meglio in PS). La nitidezza per l'output va regolata solo quando si conosce tutto dell'output e solo al momento di crearlo.


grazie per il passaggio Massimo

è proprio questo il punto: cosa deve fare la nitidezza locale (che immagino si riferisca a quella detta "artistica") ?
Deve aggiungere microcontrasto e nitidezza senza preoccuparsi di quando e dove verrà indirizzato l'output ?

Ti faccio proprio un esempio pratico.
Ieri stavo lavorando su uno scatto RAW dove ci sono solo edifici vecchi.
Ho esportato da LR a PS, ho lavorato sui livelli, le curve, la saturazione e raggiunto un'immagine corretta come la volevo, ma mancava ancora qualcosa.

Ho aggiunto un livello sul quale ho applicato una MDC con raggio molto alto e fattore basso per aggiungere microcontrato. Ho lavorato sull'opacità e con una layer mask ho localizzato l'intervento solo in certe zone. Molto meglio.
Ho poi aggiunto un nuovo livello con un'altra MDC con raggio basso e fattore medio/alto. Anche qui ho aggiunto la layer mask per localizzare l'intervento e dosato l'effetto con l'opacità.

Molto molto meglio, ora la foto è come la cercavo: nitida, ma senza sembrare "finta".

Ho salvato ed ho chiuso. E poi mi è venuto il dubbio: ma questi interventi di sharpening li dovevo fare subito o dopo aver deciso la dimensione ed il formato di output ?

grazie, ciao

Massimo.Novi
Messaggio: #4
QUOTE(danilo.079 @ Oct 22 2012, 12:27 PM) *
...Ho salvato ed ho chiuso. E poi mi è venuto il dubbio: ma questi interventi di sharpening li dovevo fare subito o dopo aver deciso la dimensione ed il formato di output ?


Questi interventi ti forniscono un'immagine come la volevi a video. In teoria dovrebbe essere neutra, ossia indipendente dal medium di riproduzione (se non hai esagerato). Suppongo che hai cercato di eseguire ritocchi locali valutandoli sul monitor al 100% di zoom.

Quindi ora hai il tuo "master".

Ora dovresti applicare un'ulteriore MDC specifica che compensa il tipo di output specifico. MDC che nel caso della stampa non è valutabile a video direttamente. E nel caso Web va accuratamente calibrata nel caso il sito possa ridimensionare l'immagine.

La MDC di output serve solo a compensare la tecnologia di output. Nel caso della stampa sarebbe compensare il dithering o la diffusione del colore sul supporto, Nel caso del Web sarebbe compensare il punto di nero eventualmente non ottimale del monitor.

Massimo

Messaggio modificato da manovi il Oct 22 2012, 11:36 AM
Max Lucotti
Messaggio: #5
Io faccio così...

Lr... come te, poi esporto in ps

Ps... lavoro per quello che non riesco a fare con lr, niente mdc qui. Salvo e mi ritrovo con l'immagine tiff in lr.
A questo punto ritocco se serve la curva, se serve chiarezza e quindi adesso dò la MDC "artistica", mascherando molto in modo che non venga data sui neri e sui bianchi. (tasto alt premuto)

Fine, il master è pronto.

NB: se esporto per web aggiungo in automatico la mdc per schermo, se invece stampo ridò l'immagine a ps , aggiungo lo sharpening di stampa con apposito programma, e stampo.

wink.gif

Ciao

Max
danilo.079
Messaggio: #6
QUOTE(manovi @ Oct 22 2012, 12:32 PM) *
Questi interventi ti forniscono un'immagine come la volevi a video. In teoria dovrebbe essere neutra, ossia indipendente dal medium di riproduzione (se non hai esagerato). Suppongo che hai cercato di eseguire ritocchi locali valutandoli sul monitor al 100% di zoom.

Quindi ora hai il tuo "master".

Ora dovresti applicare un'ulteriore MDC specifica che compensa il tipo di output specifico. MDC che nel caso della stampa non è valutabile a video direttamente. E nel caso Web va accuratamente calibrata nel caso il sito possa ridimensionare l'immagine.

La MDC di output serve solo a compensare la tecnologia di output.


ottimo Massimo, mi hai chiarito mille dubbi, ho passato diverse ore in rete questo week-end per cercare una conferma su questo punto, senza riuscire a trovarla :-)

QUOTE(Max Lucotti @ Oct 22 2012, 12:51 PM) *
Ps... lavoro per quello che non riesco a fare con lr, niente mdc qui.


per curiosità, cosa fai con PS che non riesci a fare con LR ? Per capire gli eventuali limiti di LR che a me sfuggono

QUOTE(Max Lucotti @ Oct 22 2012, 12:51 PM) *
Salvo e mi ritrovo con l'immagine tiff in lr.
A questo punto ritocco se serve la curva, se serve chiarezza e quindi adesso dò la MDC "artistica", mascherando molto in modo che non venga data sui neri e sui bianchi. (tasto alt premuto)


perchè ritocchi la curva in LR invece di PS ?


QUOTE(Max Lucotti @ Oct 22 2012, 12:51 PM) *
NB: se esporto per web aggiungo in automatico la mdc per schermo;)


tramite il pannello "esporta" di LR ?


grazie ad entrambi

ciao
danilo.079
Messaggio: #7
OT

@Manovi: ma sei l'autore dell'experience su nikonschool proprio sulla nitidezza, l'ho letto decine di volte quell'articolo, grazie per quello e per questa "lezione" :-)

@Max Lucotti: ho visto il tuo profilo flickr, accidenti che belle foto, se la mia D90 vedesse quelle foto si renderebbe conto di essere finita in mano ad un incapace, poverina :-)
Max Lucotti
Messaggio: #8
QUOTE(danilo.079 @ Oct 22 2012, 01:03 PM) *
per curiosità, cosa fai con PS che non riesci a fare con LR ? Per capire gli eventuali limiti di LR che a me sfuggono

perchè ritocchi la curva in LR invece di PS ?
tramite il pannello "esporta" di LR ?
grazie ad entrambi

ciao

1) nei paesaggi sopratutto uso alce per aumentare il microcontrasto, oppure a volte qualche filtro efex, entrambi li maschero (quindi non li passo su tutto il file ma solo su porzioni di esso) e ci monto le panoramiche e le doppie esposizioni.. e poco altro.. sono una chiavica con ps... smile.gif
2) perchè così mi è più semplice modificarla in un secondo tempo se servisse, il file tiff da ps lo salvo senza tutti i livelli per occupare meno spazio... anche l'eventuale saturazione, chiarezza, contrasto lo dò in questa ultima fase così mi è più facilemnet modificabile se mi servisse
3) si uso quello per il web riducendo il file a 1024px lato lungo.

4) la mia (ex) d90 (ora in buonissime mani..) ti ringrazia per l'apprezzamento smile.gif e anche io wink.gif

Ciao

Max
dimapant
Banned
Messaggio: #9
QUOTE(manovi @ Oct 22 2012, 12:32 PM) *
........... In teoria dovrebbe essere neutra, ossia indipendente dal medium di riproduzione (se non hai esagerato...........

Quindi ora hai il tuo "master".

..............


Personalmente, non approvo questo metodo di lavorare, e non lo approvo perché un cambio di formato di stampa di una immagine digitale, indipendentemente dal tipo di stampa, in altre parole, l’interpolazione, può alterare lo sharpening, soprattutto quando l’interpolazione è significativa come percentuale, e fare un 100% di interpolazione è comune, tipo un A3 a 360 PPI da D 700, e dunque lo sharpening, tutto, anche quello creativo oggetto di questa discussione, va dato sul formato finale di editing, dato che se dai lo sharpening prima di portare l’immagine al formato di stampa, non è detto che quello sharpening, seppur creativo, non venga degradato dall’interpolatore.


Da notare che è meglio, per interpolare per ingrandimenti, dare un po’ di sharpening ed addirittura di grana, solo per recuperare le perdite di risoluzione e continuità tonale dovute all’interpolazione, con quegli espedienti l’interpolazione lavora meglio.


Il che significa fare tutto il fotoritocco sul formato finale, anche grosso, di stampa, con files grossi, anche molto, da manipolare, ed io quello faccio.

Poi ciascuno, chiaramente lavora come vuole, ma per la massima qualità d’immagine, soprattutto su stampe grossine in inkjet, laddove l'interpolazione assuma valori relativamente elevati, il lavoro andrebbe tutto fatto in formato finale di stampa per ottenere miglior qualità: oggi i PC costano ben poco e non è un problema, per nulla.

Saluti cordiali

Messaggio modificato da dimapant il Oct 22 2012, 03:47 PM
danilo.079
Messaggio: #10
QUOTE(dimapant @ Oct 22 2012, 04:45 PM) *
Personalmente, non approvo questo metodo di lavorare, e non lo approvo perché un cambio di formato di stampa di una immagine digitale, indipendentemente dal tipo di stampa, in altre parole, l’interpolazione, può alterare lo sharpening, soprattutto quando l’interpolazione è significativa come percentuale, e fare un 100% di interpolazione è comune, tipo un A3 a 360 PPI da D 700, e dunque lo sharpening, tutto, anche quello creativo oggetto di questa discussione, va dato sul formato finale di editing, dato che se dai lo sharpening prima di portare l’immagine al formato di stampa, non è detto che quello sharpening, seppur creativo, non venga degradato dall’interpolatore.


ok, queste indicazioni sono generiche oppure valgono solo per casi in cui l'immagine viene stampata in grandi formati ?

grazie per la risposta
hroby7
Messaggio: #11
Io faccio tutto in Lightroom

Ma proprio tutto tutto tutto

Utilizzo spesso la mascheratura per evitare di applicare nitidezza dove non serve e talvolta ne aggiungo in alcune zone specifiche con il pennello

Ciao
Roberto
Massimo.Novi
Messaggio: #12
QUOTE(dimapant @ Oct 22 2012, 04:45 PM) *
...l’interpolazione, può alterare lo sharpening, ...


L'alterazione avviene quando l'effetto non risulta quello voluto.

La nitidezza di acquisizione va applicata all'immagine originale in quanto compensa l'effetto del filtro e dello schema Bayer del demosaicizzatore. Quindi va per forza eseguita alla risoluzione originale dell'immagine.

La nitidezza applicata come ritocco per esaltare parti dell'immagine analogamente va applicata (possibilmente, crop esclusi) all'immagine originale per lo stesso motivo, anche se meno critica. In realtà è una modifica pure e semplice del contrasto locale e non compensa alcunchè, quindi non è legata nè all'immagine originale, nè a quella in dimensione di stampa.

Solo la nitidezza utile per compensare la stampa va applicata esattamente, se possibile, all'esatta risoluzione di output. Altrimenti si perde il rapporto tra il medium utilizzato (es. carta ed inchiostro) e ciascun punto o pixel dell'immagine. La "degradazione" può avvenire in questo caso perchè si perde tale rapporto.

Paradossalmente, se si applica il concetto della "degradazione" della nitidezza creativa si dovrebbe applicarlo a QUALSIASI algoritmo o ritocco. In realtà la nitidezza creativa è un fotoritocco analogo a quello di un qualsiasi filtro ed è appunto la scelta attenta dell'algoritmo di interpolazione che rende omogenea e correttamente ridimensionata l'immagine per l'output.

Per quanto riguarda l'interpolazione per gradi è un concetto errato. Gli algoritmi di interpolazione per il resizing sono regolati per fornire la migliore immagine ad un unico passo. Eseguire più passi significa far interpolare tra punti già interpolati, perdendo in precisione.

In pratica pensate cosa succede se fate un the con una bustina filtrata una sola volta oppure mischiando tra loro 10 the fatti ciascuno con un filtraggio successivo della bustina. Secondo voi quale the viene meglio? (se non siete Paperon de Paperoni che usa una bustina 140 volte ovviamente).

Tornando a discorsi più "reali" ho fatto diverse volte stampe 50x70 su inkjet con provini usando diversi metodi di interpolazione e i risultati migliori si ottengono comunque con un'attenta scelta della MDC finale sull'output. La nitidezza intermedia è una regolazione che non dipende dal formato di output (altrimenti per un'immagine da stampa dovreste creare decine di master ritoccati, ciascuno per ogni output previsto e in pubblicità o nel packaging possono essere tanti).

Ovviamente il discorso fila se si vuole ottenere un risultato equilibrato. Se si cerca di forzare la nitidezza (spesso a video si tende a farlo) in una delle tre fasi l'equlibrio va a meretrici...

Spero di essere stato chiaro.

Massimo

Messaggio modificato da manovi il Oct 22 2012, 04:19 PM
Max Lucotti
Messaggio: #13
chiarissimo e grandissimo, come sempre! wink.gif

Ciao

Max
danilo.079
Messaggio: #14
QUOTE(manovi @ Oct 22 2012, 05:15 PM) *
Spero di essere stato chiaro.

Massimo


Chiarissimo per me grazie.gif
MarcoD5
Messaggio: #15
Questo è il mio flusso di lavoro

Correzione e MDC
dimapant
Banned
Messaggio: #16
QUOTE(manovi @ Oct 22 2012, 05:15 PM) *
L'alterazione avviene quando l'effetto non risulta quello voluto.

1) La nitidezza di acquisizione va applicata all'immagine originale in quanto compensa l'effetto del filtro e dello schema Bayer del demosaicizzatore. Quindi va per forza eseguita alla risoluzione originale dell'immagine.

2) La nitidezza applicata come ritocco per esaltare parti dell'immagine analogamente va applicata (possibilmente, crop esclusi) all'immagine originale per lo stesso motivo, anche se meno critica. In realtà è una modifica pure e semplice del contrasto locale e non compensa alcunchè, quindi non è legata nè all'immagine originale, nè a quella in dimensione di stampa.

3) Solo la nitidezza utile per compensare la stampa va applicata esattamente, se possibile, all'esatta risoluzione di output. Altrimenti si perde il rapporto tra il medium utilizzato (es. carta ed inchiostro) e ciascun punto o pixel dell'immagine. La "degradazione" può avvenire in questo caso perchè si perde tale rapporto.

.............

4) Per quanto riguarda l'interpolazione per gradi è un concetto errato. Gli algoritmi di interpolazione per il resizing sono regolati per fornire la migliore immagine ad un unico passo. Eseguire più passi significa far interpolare tra punti già interpolati, perdendo in precisione.

.........
Spero di essere stato chiaro.

Massimo


Tutto chiaro e ti ringrazio dell'intervento, ma riferendomi al tuo post di sopra, nel quale ho messo dei riferimenti numerici, riferendomi punto per punto a quelli, faccio un po’ di chiarezza perché dalla tua risposta mi pare che ci siano stati dei fraintendimenti:

1)Capture Sharpening
Il punto 1) tuo di cui sopra quello è, Capture Sharpening: se leggi bene il mio posto, io NON mai ho parlato di Capture Sharpening riferendomi allo sharpening da dare sul formato finale di stampa, il Capoture Sharpening non è mai stato citato nel mio discorso.


3)Output Sharpening
Il punto 3) tuo di cui sopra, quello è, Output Sharpening, quello di stampa:.
Se leggi bene il mio posto, io NON mai ho parlato di Output Sharpening , non l’ho mai citato nel mio discorso.


4) Modalità d'interpolazione.
Non ho parlato della modalità di interpolazione da utilizzare, a salti multipli o singolo, non ho specificato le modalità di interpolazione da utilizzare, non faceva parete della discussione.

2) Sharpening artistico.
Io ho parlato SOLO dello Sharpening Artistico, Creative Sharpening, dato che quello ha citato l’ospite che ha aperto la discussione, ossia parlavo unicamente del punto 2) tuo di cui sopra, lo Sharpening Artistico, ed io mi riferivo a quello, ho parlato solo di quello.

la diversità di opinioni riguarda quando applicare lo Sharpenig Artistico:

- Tu dici di convertire il RAW in formato nativo e non finale di stampa, su quello applicare lo Sharpening Artistico, in quel formato intermedio ottieni il “master” file e dopo puoi eventualmente interpolare per portare l’immagine al formato finale di output e su quello dare lo Output Sharpening .

- Io ritengo che quella procedura operativa, quel workflow, che citi tu non sia il migliore da attuare per ottenere la migliore qualità finale dell’immagine, e lo ritengo per i motivi citati sopra, il degrado dell’immagine dovuto all’interpolatore che affligge anche lo Sharpening Artistico, mentre lo si può evitare, si può lavoare meglio con un flusso operativo diverso, a parer mio.

Spiego nuovamente il perchè: il perchè, in una parola, è dovuto al fatto che comunque si interpoli, si degrada sempre l'immagine, e dunque bisogna trovare il workflow che riduce al minimo il degrado dell'immagine.

Lo Sharpening Artistico non è altro che un intervento volontario di modifica all’immagine, un intervento appunto Artistico, per la nitidezza tecnicamente non è necessario, non recupera nulla: se lo Sharpening Artistico non c’è quando si interpola, l’interpolatore non lo degrada e se applichi lo Sharpening Artistico dopo che l’immagine è sta portata al formato finale, l’intervento volontario lo fai più preciso, ma non solo, ti può permettere di eventualmente tentare di recuperare il degrado apportato dall’interpolatore portando l’immagine al formato finale.

Rapportando il tutto a flusso operativo: si deve convertire il RAW, al quale è stato applicato il Capture Sharpening, in file immagine e fare subito l’interpolazione al formato finale di stampa e poi fare tutto il lavoro su quello, incluso Sharpening Artistico ed a lavoro completamente finito, applicare lo Sharpening di Output.

Detto ancor più sinteticamente, gli interventi di Sharpening, con esclusione del Capture Sharpening, si fanno il più tardi possibile nel flusso di lavoro.

Con questo flusso operativa si hanno, fondamentalmente due vantaggi:

a)Si ottiene la miglior precisione nel dimensionamento dei parametri dello Sharpening Artistico, dato che si lavora sull’immagine finita, già degradata.

aa) Nello stesso intervento artistico, si può, il più delle volte, recuperare anche le perdite di qualità dell’immagine dovute all’interpolazione, il degrado d’interpolazione.

ll che, in una parola:

- riduce il degrado globale dell’immagine in caso di dover interpolare

- dà maggior flessibilità operativa, posso fare un recupero dei danni dell’interpolatore mascherandoli nello Sharpening Artistico.


Questa procedura operativa mi è stata insegnata all’estero, da uno studio di grafica, ed io la seguo con soddisfazione perché:

- mi torna concettualmente.

- non ha alcuna controindicazione, salvo il dover disporre di PC adatto.

- fornisce stampe che mi soddisfano.

Io lavoro così, poi chiaramente ciascuno può fare a modo suo.

Saluti cordiali


Giuliano58
Messaggio: #17
La discussione è molto interessante, soprattutto per un inesperto come me.
Sareste gentili da spiegarmi in parole povere cosa intendete per "sharpening in input"

Se non ho capito male è la nitidezza applicata dalla fotocamera al file RAW in fase di scatto, che poi il software "legge" .

Quindi, sempre se non ho capito male, sto sbagliando a scattare in RAW, impostando il Picture Control come "neutro"?

Grazie
MarcoD5
Messaggio: #18
QUOTE(Giuliano58 @ Oct 23 2012, 10:41 AM) *
La discussione è molto interessante, soprattutto per un inesperto come me.
Sareste gentili da spiegarmi in parole povere cosa intendete per "sharpening in input"

Se non ho capito male è la nitidezza applicata dalla fotocamera al file RAW in fase di scatto, che poi il software "legge" .

Quindi, sempre se non ho capito male, sto sbagliando a scattare in RAW, impostando il Picture Control come "neutro"?

Grazie


Input è il file Raw ke stai sviluppando, tutte le modifiche sono in ingresso, quando finisci il tuo sviluppo e salvi la immagine ke sia tiff/jpegallora sei un output uscita, prepari il file per una nuova post-produzione/stampa o altro.
Sharpening è un termine in inglese, sta come MDC maschera di contrasto, rialocazione della luminosità e nitidezza apparente, un gioco e aggiunta di aloni chiari e scuri.
Massimo.Novi
Messaggio: #19
QUOTE(dimapant @ Oct 23 2012, 10:30 AM) *
... comunque si interpoli, si degrada sempre l'immagine, e dunque bisogna trovare il workflow che riduce al minimo il degrado dell'immagine.
...


I punti di input ed output sharpening li ho aggiunti per chiarire i passi di flusso. Tutto qui. So che non erano oggetto diretto di discussione ma servono a chiarie il perchè lo sharpening artistico è diverso non avendo un motivo di compensazione diretto.

Per lo sharpening di ingrandimento ho letto "per interpolare per ingrandimenti" come se intendessi interpolare "mediante" ingrandimenti. Ora è chiaro invece cosa intendevi. Il consiglio rimane ma non tenerne contro.

Ritornando al discorso dell'applicazione nel passo post-interpolazione, ripeto che la nitidezza applicata successivamente deve essere solo quella per output per compensare la tecnologia di stampa. Se si tenta di usarla per "compensare" l'algoritmo di interpolazione non si ottiene null'altro che un aumento della nitidezza in output.

Gli algoritmi di interpolazione non hanno tanto il problema di far perdere microcontrasto ma di falsare i dettagli non ricostruendo correttamente l'immagine. Questo non ha nulla a che fare con lo sharpening digitale che sostanzialmente opera sui controni dei dettagli. Ad esempio il Lanczos ha la tendenza a ricreare immagini con un microcontrasto abbastanza elevato e non sempre è ottimale perchè in alcuni casi si rischia di sovracontrastare e paradossalmente aggiungere nitidezza "dopo" peggiorerebbe la situazione. Per questo non lo amo particolarmente.

Usare un ritocco di nitidezza artistico alla dimensione di stampa ha due limiti fondamentali:

1) Obbliga a sapere preventivamente l'esatto tipo di output voluto. Il che in un lab di stampa non è difficile ma per un fotoritoccatore o un'agenzia, si. Il che vorrebbe dire che un fotoritoccatore non potrebbe fornire ad un'agenzia pubblicitaria un master singolo pronto (pensiamo ad un ritratto per prodotti di bellezza con sharpening locale su occhi etc,) per usi diversi (outdoor advertising, packaging, paper advertising etc,). Si dovrebbero fornire più master che tra loro sarebbero intrinsecamente differenti (sia perchè eseguito a mano ogni volta, sia perchè, a seconda della dimensione, lo sharpening artistico dovrebbe avere valori differenti, ovviamente)

2) Va valutata caso per caso in quanto la dimensione dell'output può falsare la resa percepita dell'immagine e quindi non è detto che per immagini di dimensioni ridotte (es. packaging) sia necessario. Questo potrebbe essere un vantaggio ma comunque obbliga a creare più master.

La qualità degrada? Se l'algoritmo di ridimensionamento è valido non si degrada. Il ridimensionamento esegue comunque un'interpolazione ma entrano in gioco fattori come la distanza di visione e lo spread della luce sulla superficie (banalmente, oggetti piccoli appaiono più scuri di oggetti grandi).

Inoltre da notare che i plugin professionali per il ridimensionamento (io uso BlowUp) sono spesso dotati di cursori di sharpening aggiuntivo per eventuali compensazioni integrate, se si teme proprio tale degrado (io le disattivo btw).

Ciascuno, come giustamente ricordi, lavora diversamente e può trovarsi bene con metodi differenti e quindi non c'è nulla di male nel lavorare con un proprio metodo se è confacente alle proprie necessità e aspettative. Tecnicamente non c'è però motivo reale per applicare lo sharpening creativo dopo il ridimensionamento di output in quanto ridimensionando l'intera immagine si ha solo una percezione differente nel microcontrasto dei bordi dovuta ai motivi detti prima. Poi se uno vuole comunque applicarlo all'immagine 50x70 no problem.

La resa della nitidezza è maggiormente legata alla scelta del supporto ed alla tecnologia di stampa. Nel mio Experience sulla nitidezza notai che cambiare supporto e tecnologia richiedeva continui aggiunstamenti. In parte calcolabili, in parte verificabili solo con dei test viste le tante variabili in gioco.

Per citare infine un'analogia, più critico è, nel caso di ingrandimenti, il rumore colorato, che può apparire più evidente perchè l'interpolazione può creare microzone leggermente più "cariche" dell'originale.

Cari saluti

Massimo
maxiclimb
Messaggio: #20
QUOTE(manovi @ Oct 23 2012, 12:05 PM) *
Usare un ritocco di nitidezza artistico alla dimensione di stampa ha due limiti fondamentali:

1) Obbliga a sapere preventivamente l'esatto tipo di output voluto.
....
2) Va valutata caso per caso in quanto la dimensione dell'output può falsare la resa percepita dell'immagine e quindi non è detto che per immagini di dimensioni ridotte (es. packaging) sia necessario.


Questo alla fine è il punto chiave che distingue un approccio professionale (inteso: nell'ambito di una professione -fotografo/ritoccatore- che si interfaccia con dei committenti) rispetto all'approccio del fotoamatore, per quanto evoluto e pignolo possa essere.

Anche ammettendo che applicare lo sharpening creativo sul formato finale possa dare un leggero vantaggio (e le opinioni in merito sono discordi), è sostanzialmente improponibile nell'ambito di un utilizzo lavorativo, dove non c'è un solo formato di destinazione per l'immagine della campagna.

Ovvio che il fotoamatore che stampa per la propria soddisfazione personale può/potrebbe prevedere in anticipo quale sarà il formato di stampa, e se per una volta occorresse stampare in formati diversi, può sempre rifare la postproduzione ad hoc.
Io, pur non facendone una professione, ho sempre preferito salvare il master con solo il capture sharpening, e quando occorre lo sharpening creativo, ma sempre al formato nativo, proprio perchè non so in anticipo la destinazione delle foto (stampa per album, poster, fotolibro, cartolina 12x18... etc)
Max Lucotti
Messaggio: #21
QUOTE(maxiclimb @ Oct 23 2012, 12:24 PM) *
Io, pur non facendone una professione, ho sempre preferito salvare il master con solo il capture sharpening, e quando occorre lo sharpening creativo, ma sempre al formato nativo, proprio perchè non so in anticipo la destinazione delle foto (stampa per album, poster, fotolibro, cartolina 12x18... etc)


per lo stesso motivo, come dicevo più su, non dò mdc ne artistica nè tantomeno di output finale in ps, ma con Lr quando lo reimporto. Cosi poi la posso, e sopratutto potrò in futuro, variare a piacimento in funzione di quello che devo farci semplicemente agendo sui cursori di ligtroom stesso. Lo trovo pratico e funzionale. wink.gif
dimapant
Banned
Messaggio: #22
QUOTE(manovi @ Oct 23 2012, 12:05 PM) *
..............
Usare un ritocco di nitidezza artistico alla dimensione di stampa ha due limiti fondamentali:

1) Obbliga a sapere preventivamente l'esatto tipo di output voluto. Il che in un lab di stampa non è difficile ma per un fotoritoccatore o un'agenzia, si. Il che vorrebbe dire che un fotoritoccatore non potrebbe fornire ad un'agenzia pubblicitaria un master singolo pronto (pensiamo ad un ritratto per prodotti di bellezza con sharpening locale su occhi etc,) per usi diversi (outdoor advertising, packaging, paper advertising etc,). Si dovrebbero fornire più master che tra loro sarebbero intrinsecamente differenti (sia perchè eseguito a mano ogni volta, sia perchè, a seconda della dimensione, lo sharpening artistico dovrebbe avere valori differenti, ovviamente)

2) Va valutata caso per caso in quanto la dimensione dell'output può falsare la resa percepita dell'immagine e quindi non è detto che per immagini di dimensioni ridotte (es. packaging) sia necessario. Questo potrebbe essere un vantaggio ma comunque obbliga a creare più master.

La qualità degrada? Se l'algoritmo di ridimensionamento è valido non si degrada. Il ridimensionamento esegue comunque un'interpolazione ma entrano in gioco fattori come la distanza di visione e lo spread della luce sulla superficie (banalmente, oggetti piccoli appaiono più scuri di oggetti grandi).

£) Inoltre da notare che i plugin professionali per il ridimensionamento (io uso BlowUp) sono spesso dotati di cursori di sharpening aggiuntivo per eventuali compensazioni integrate, se si teme proprio tale degrado (io le disattivo btw).
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Massimo


Non tutti i professionisti fanno la caccia alla perfezione, ma qualcuno c’è, e non tutti gli amatori fanno la caccia alla perfezione, ma qualcuno c’è.

Il tipo di output di una immagine ha un impatto profondo sull’immagine, in molti parametri, non solo per lo Sharpening, basta pensare al web nei confronti di una stampa inkjet, ed in quel caso il fotoritocco, in pratica tutto, deve essere diverso tra i due, anche nello spazio colore di lavoro.

Chiaramente dipende dai livello qualitativo richiesto al risultato finale, ed il decidere se rifare o meno il fotoritocco, se cambia in modo drastico l’output dell’immagine, è solo una questione di tempo per il fotoamatore e di prezzo per il fotoritoccatore professionista.

Venendo al punto 1) da te citato, lo Sharpening Artistico non obbligatoriamente implica la dovuta conoscenza in anticipo il tipo di output, su quello io non concordo; del tipo di output su fotoritocco fatto bene dovrebbe prendersene prioritariamente cura lo Sharpening di Output, salvo grossi stravolgimenti del tipo di output, che d'altra parte sconvolgono tutto il fotoritocco, tipo la dualità web, stampa citata sopra.

Sharpening Artistico e Sharpening di Output devono essere tenuti il più possibile separati, anche se uno si sovrappone in parte all’altro, è inevitabile, ma si interviene per separarli, la somma dei due può essere modulata, sul campo dinamico dell’immagine, per evitare interferenze, tipicamente agli estremi del campo dinamico, per non creare problemi in presentazione d’uscita.

Sul punto tuo 2) sono d’accordo, va saputa prima la dimensione.

3) uso anche io Blow Up, ma i cursori li ho attivati, e li modifico sulla dimensione del formato

Chiaramente, nessun metodo di lavoro è perfetto e ci sono i pro e i contro in tutto.

Grazie per lo scambio di opinioni e le informazioni dateci.

Saluti cordiali

Messaggio modificato da dimapant il Oct 23 2012, 02:58 PM
Massimo.Novi
Messaggio: #23
QUOTE(dimapant @ Oct 23 2012, 03:56 PM) *
....lo Sharpening Artistico non obbligatoriamente implica la dovuta conoscenza in anticipo il tipo di output, su quello io non concordo;


Il termine "tipo" era ovviamente riferito all'"uso" dell'output e quindi alla sua dimensione finale. Ma su quella concordiamo.

Grazie a te.

Un caro saluto

Massimo

Messaggio modificato da manovi il Oct 23 2012, 04:54 PM
 
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