QUOTE(zanzo79 @ May 9 2006, 07:51 PM)
Ma e' vera?
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E si, Riccardo, è un caso limite, ma possibile. Purtroppo il Bird Strike è uno degli incidenti di volo più comuni. La maggior parte delle volte non comporta gravi danni, anche perchè gli uccelli non amano molto essere risucchiati e frullati dai fan degli aerei e se possono cercano di evitarlo.... Però può succedere.
Per evitare, per quanto possibile, la permanenza di stormi in prossimità delle runways tutti gli aeroporti sono dotati di sistemi più o meno efficaci che vengono studiati con l'ausilio di ornitologi, per cercare le soluzioni più adatte a scoraggiare la permanenza dei pennuti senza ricorrere allo sterminio. Il problema è assai complicato perchè oltre alle colonie stanziali c'è il fenomeno dei migratori e non c'è una soluzione ottimale che vada bene per tutti gli uccelli.
A FCO, ad esempio, lungo le piste sono stati installati circa duecento cannoncini a gas (*), radiocomandati e con sequenze di sparo studiate opportunamente per ciascuna razza di uccelli. Ma alle volte, ed in particolare con alcune razze, i cannoncini non bastano, perchè gli animali si abituano al punto di arrivare ad appollaiarsi direttamente sui cannoncini per poi fare un piccolo saltello al momento dello sparo.
Oltre ai cannoncini c'è una rete di altoparlanti che riproduce il verso di qualche rapace (il falco pellegrino per gli storni) che terrorizza i volatili.
Ma anche questo non è sempre sufficiente e ci sono pure un paio di auto con altoparlanti che riproducono il così detto call distress, cioè il lamento di un uccello ferito a morte della stessa razza di quelli da sfrattare. Questo sembra essere il metodo più efficace, ma serve che l'operatore sull'auto sia in grado di riconoscere "al volo" il tipo di pennuto da cacciare. Inoltre non può essere utilizzato in maniera intensiva perchè i pennuti si abituano e dopo un po' se ne strafregano delle urla strazianti, ma sintetizzate di un loro simile....
Se poi tutti i sistemi falliscono e in pista c'è ancora qualche stormo di uccelli, si invia una SAR a percorrere la pista prima del decollo o dell'atterraggio e se necessario si può arrivare a chiamare i VVFF per tentare di effettuare un sgombero forzato con getti a acqua pressurizzata a 200 atm....
Di solito quest'ultimo è un rimedio estremo, visti i tempi necessari all'operazione, e se possibile si preferisce cambiare pista.
Alcuni aeroporti, come il JFK, che si trovano in prossimità di lagune e sulle rotte di alcune specie migratorie, in determinati periodi dell'anno, assoldano squadre di cacciatori per risolvere il problema in maniera draconiana....
Insomma, ogni aeroporto cerca di adottare le migliori tecnice di "bird strike avoiding" per limitare il rischio di impatti (ed è un costo niente affatto trascurabile), ma non sempre si riesce a garantire il 100% del risultato.
(*) Per evitare equivoci chiarisco che i cannoncini a gas producono solo il "botto" e sono stati approvati dalla LIPU, così come tutti gli altri metodi per sloggiare i pennuti che vengono utilizzati presso l'aeroporto L. Da Vinci.
Saluti
Pietro