QUOTE(miami76 @ Feb 7 2006, 11:48 PM)
...A parte questo non ritengo (con batteria formata) serva a niente lasciare la stessa attaccata al caricabatterie una volta terminata la carica in quanto la corrente di mantenimento fornita nella seconda fase e dell'ordine di pochi mA (milliampere) e serve per l'appunto a evitare quella piccolissima autoscarica propria di ogni batteria, peraltro trascurabilissima in una con tecnologia ai polimeri di litio come la EN-EL3e.
Confermo ma...
i pochi milliampere forniti come corrente di mantenimento non necessariamente costante, variano in base al tipo di caricatore (non tutti i caricabatterie hanno la stessa tipologia elettronica), in base alla logica di progettazione, in base alla resistenza interna della batteria ma anche in base alla temperatura ambiente e/o interna all'accumulatore durante la carica...
Nelle prime fasi in particolare è quindi necessario lasciare l'accumulatore in carica oltre la durata di carica rapida. Con l'accumulatore formato e con temperature d'esercizio molto vicine ai 20° risulta meno necessario ma comunque utile se si desidera raggiungere con estrema certezza il massimo livello di carica.
Per ottenere una completa e certa carica massima, in casi di temperature non favorevoli o accumulatori particolarmente "duri", metto in carica l'accumulatore per qualche ora poi, tolgo l'accumulatore per farlo "riposare" ed "acclimatare" per qualche ora quindi lo inserisco in nuova carica per un nuovo ciclo. Ricordo che lasciare l'accumulatore a lungo nel caricabatterie non costituisce problema perchè il caricabatteria MH-18 a carica rapida completa, alimenta l'accumulatore con la sola corrente di mantenimento.
Giuseppe Maio
www.nital.it