Ora dirò una cosa, una provocazione fatta e finita, che a molti farà rizzare i peli sulla nuca.
Ad altri invece farà direttamente girare le scatole.
Parlando di corretta esposizione... se la corretta esposizione (molto importante ovviamente, non dico di no) è il segreto fondamentale, la panacea di tutti i mali diciamo così... visto che un tempo, con la pellicola, si era limitati dal numero di pose del rullino e si era per forza di cose costretti "a saper esporre bene"... col digitale, non basterebbe
fare un bel bracketing di 5 scatti da -2EV a +2EV con step di 1EV? L'esposizione corretta, se esiste per quella scena,
sarà per forza quella di uno degli scatti fatti... o tra di essi ci sarà sempre uno scatto che sarà molto prossimo all'esposizione corretta.
Direi che come metodo però avrebbe ben poco di scientifico... e molto di meccanico. Giusto?
Ma trovare l'esposizione corretta è un'operazione meccanica... se per esposizione corretta si intende quella che garantisce il risultato che ci si è prefissati (cioè la realizzazione della foto che si ha in mente).
Ma che cosa importa come è stato ottenuto uno scatto, se lo scatto è buono
e bello?
Che differenza c'è tra uno scatto "buona la prima"... oppure uno che per essere ottenuto ha richiesto 10 prove "trial and error"?
Alla fine, a parte l'autore, tutti gli altri guarderanno lo scatto migliore... quelli peggiori manco sanno che sono esistiti.
Se col digitale posso permettermi di portare a casa 5 scatti e scartare i 4 peggiori (cosa che anche con la pellicola era fattibile, ma scomodo ed economicamente dispendioso)... perché non dovrei farlo? A chi importerebbe se lo facessi?
E se questa "libertà" di scelta invece di essere determinata dall'aver fatto 5 scatti a esposizioni diverse, fosse dettata
dal fatto di poter variare l'esposizione di uno scatto solo di +2 o -2 EV senza che questo penalizzi più di tanto la qualità... che differenza ci sarebbe? Vogliamo esagerare e rispondere "proprio nessuna"?
Quindi... se il progresso della tecnologia dei sensori mi rende "più facile la vita", consentendomi ampi margini di correzione ed intervento, col minimo dell'impegno e dello sforzo meccanico da parte mia... perché dovrei essere così ottuso da non sfruttarlo?