aria pesante di questi tempi qui, meglio quattro brevi chiacchiere su qualche scatto.
Dunque, stamattina, prima di iniziare il mio lavoro, mi è caduto l'occhio su questa gallery, pubblicata su un famoso quotidiano:
http://www.repubblica.it/esteri/2015/10/04...-124303681/1/#1
che a me, a dirla tutta, non piace (la gallery intendo, non il quotidiano). Dov'è l'interazione col personaggio? Dove sono le focali corte che ti fanno stare "all'interno della scena"? Chi era quello che diceva che "se la foto non è bella non sei abbastanza vicino? Capa?
Avete mai visto che so, un Nachtwey usare un tele ?? (forse si ma quando gli sparano addosso...)
Mi pare che l'autore si sia piazzato abbastanza lontano, col tele, abbia scelto l'inquadratura, e abbia rubato dei momenti "a distanza". Oltretutto alcune mi sembrano insignificanti; forse l'intento era comunicare tristezza (come da titolo), con facce simili, tutte di abitanti di periferia
Io, se io fossi stato il direttore di un giornale cosi importante, forse non avrei dato questo risalto.
Sicuramente si può obiettare che "de gustibus"...
Dunque, stamattina, prima di iniziare il mio lavoro, mi è caduto l'occhio su questa gallery, pubblicata su un famoso quotidiano:
http://www.repubblica.it/esteri/2015/10/04...-124303681/1/#1
che a me, a dirla tutta, non piace (la gallery intendo, non il quotidiano). Dov'è l'interazione col personaggio? Dove sono le focali corte che ti fanno stare "all'interno della scena"? Chi era quello che diceva che "se la foto non è bella non sei abbastanza vicino? Capa?
Avete mai visto che so, un Nachtwey usare un tele ?? (forse si ma quando gli sparano addosso...)
Mi pare che l'autore si sia piazzato abbastanza lontano, col tele, abbia scelto l'inquadratura, e abbia rubato dei momenti "a distanza". Oltretutto alcune mi sembrano insignificanti; forse l'intento era comunicare tristezza (come da titolo), con facce simili, tutte di abitanti di periferia
Io, se io fossi stato il direttore di un giornale cosi importante, forse non avrei dato questo risalto.
Sicuramente si può obiettare che "de gustibus"...