Io ho notato che con l'uscita delle dsrl sono uscite ottiche stabilizzate . Chissà se c'è un nesso?
Intanto per il mio tele 170-500 mi sono preso un monopiede, peccato che c'è vento e non l ho provato come si deve.
Intanto per il mio tele 170-500 mi sono preso un monopiede, peccato che c'è vento e non l ho provato come si deve.
Le ottiche stabilizzate sono uscite perchè con la moderna tecnologia è più facile costruirle.
Esistevano da prima che uscissero le DSLR.
Davricci: ottima spiegazione, alla Piero Angela.
Se ce ne fosse bisgno, per completare il discorso sulla lunghezza focale e la famosa legge del reciproco: è stata coniata con le 35mm. ed è puramente indicativa. E' capitato così, e non è per niente assoluta.
Come ho già detto in altre occasioni, altri fattori possono modificarla: lo stato di nervosismo, l'altezza della persona, quanti caffè prende, l'età, il punto d'appoggio, il vento, il peso dell'ottica, il peso del fotografo, il cane che gli abbaia dietro le orecchie, la suocera che gli abbaia dietro le orecchie, i bambini che gli ronzano attorno.....
potrei continuare ma ve le risparmio!
Esistevano da prima che uscissero le DSLR.
Davricci: ottima spiegazione, alla Piero Angela.
Se ce ne fosse bisgno, per completare il discorso sulla lunghezza focale e la famosa legge del reciproco: è stata coniata con le 35mm. ed è puramente indicativa. E' capitato così, e non è per niente assoluta.
Come ho già detto in altre occasioni, altri fattori possono modificarla: lo stato di nervosismo, l'altezza della persona, quanti caffè prende, l'età, il punto d'appoggio, il vento, il peso dell'ottica, il peso del fotografo, il cane che gli abbaia dietro le orecchie, la suocera che gli abbaia dietro le orecchie, i bambini che gli ronzano attorno.....
potrei continuare ma ve le risparmio!
lo stato di nervosismo, l'altezza della persona, quanti caffè prende, l'età, il punto d'appoggio, il vento, il peso dell'ottica, il peso del fotografo, il cane che gli abbaia dietro le orecchie, la suocera che gli abbaia dietro le orecchie, i bambini che gli ronzano attorno.....
potrei continuare ma ve le risparmio!
se le scarpe sono scomode..
Messaggio modificato da stefanocucco il Jul 11 2007, 08:30 PM
Se non c'è nesso meglio così .
Da wikipedia:
"In matematica, e in particolare in analisi numerica, per interpolazione si intende un metodo per individuare nuovi punti del piano cartesiano a partire da un insieme finito di punti dati, nella ipotesi che tutti i punti si possano riferire ad una funzione f(x) di una data famiglia di funzioni di una variabile reale.
Nelle attività scientifiche e tecnologiche e in genere negli studi quantitativi di qualsiasi fenomeno, accade molto spesso di disporre di un certo numero di punti del piano ottenuti con un campionamento o con apparecchiature di misura e di ritenere opportuno individuare una funzione che passi per tutti i punti dati o almeno nelle loro vicinanze (vedi curve fitting)".
In fotografia si usa l'interpolazione quando si vuole ottenere un'immagine composta da MxN pixel partendo da una che ne ha mxn (dove M>m e N >n).
E' utile quindi quando si desidera ottenere immagini più grandi rispetto a quelle iniziali, calcolando con opportuni algoritmi i pixel che nell'immagine di partenza non esistono. Ogni nuovo pixel viene "calcolato" in base alla caratteristica dei pixel adiacenti e alla peculiarità dell'algoritmo utilizzato.
E' evidente che con questo sistema l'immagine ottenuta potrà contenere degli artefatti a danno della nitidezza; poichè però l'immagine ingrandita va osservata da una distanza maggiore, tali artefatti potranno passare quasi inosservati.
"In matematica, e in particolare in analisi numerica, per interpolazione si intende un metodo per individuare nuovi punti del piano cartesiano a partire da un insieme finito di punti dati, nella ipotesi che tutti i punti si possano riferire ad una funzione f(x) di una data famiglia di funzioni di una variabile reale.
Nelle attività scientifiche e tecnologiche e in genere negli studi quantitativi di qualsiasi fenomeno, accade molto spesso di disporre di un certo numero di punti del piano ottenuti con un campionamento o con apparecchiature di misura e di ritenere opportuno individuare una funzione che passi per tutti i punti dati o almeno nelle loro vicinanze (vedi curve fitting)".
In fotografia si usa l'interpolazione quando si vuole ottenere un'immagine composta da MxN pixel partendo da una che ne ha mxn (dove M>m e N >n).
E' utile quindi quando si desidera ottenere immagini più grandi rispetto a quelle iniziali, calcolando con opportuni algoritmi i pixel che nell'immagine di partenza non esistono. Ogni nuovo pixel viene "calcolato" in base alla caratteristica dei pixel adiacenti e alla peculiarità dell'algoritmo utilizzato.
E' evidente che con questo sistema l'immagine ottenuta potrà contenere degli artefatti a danno della nitidezza; poichè però l'immagine ingrandita va osservata da una distanza maggiore, tali artefatti potranno passare quasi inosservati.
Leggendo il 3d tutto il ragionamento si basa sull'assunto che tutte le variabili che regolano l'esposizione siano perfettamente uguali in digitale come in analogico.
Ma è veramente così?
ISO 200 digitale emulato dal sensore equivale esattamente alla sensibilità pellicola iso200?
Chi ricorda il film "Non ci resta che piangere" di Benigni-Troisi?
Sembra la domanda fatidics "ma nove per nove, farà ottantuno?"
La domanda è lecita, ma la risposta sta dentro la domanda stessa.
dato che la sensibilità, come giustamente fatto notare, è emulata, a meno di errori di calcolo è esattamente come quella della pellicola.
Il fatto che poi non ci sia precisione tra macchina e macchina è un discorso proprio di tolleranza di calcolo, o errore.
Del resto chi di noi ha mai fatto il controllo esatto sulle pellicole per vedere se i 160 ASA erano effettivamente tali o erano 140 o 200?
Sembra la domanda fatidics "ma nove per nove, farà ottantuno?"
La domanda è lecita, ma la risposta sta dentro la domanda stessa.
dato che la sensibilità, come giustamente fatto notare, è emulata, a meno di errori di calcolo è esattamente come quella della pellicola.
Il fatto che poi non ci sia precisione tra macchina e macchina è un discorso proprio di tolleranza di calcolo, o errore.
Del resto chi di noi ha mai fatto il controllo esatto sulle pellicole per vedere se i 160 ASA erano effettivamente tali o erano 140 o 200?
Del resto chi di noi ha mai fatto il controllo esatto sulle pellicole per vedere se i 160 ASA erano effettivamente tali o erano 140 o 200?
IO ...............................scherzo.....................
Comunque credo che ci sia un lievissimo margine di errore, visto che è sempre e comunque un calcolo e credo anche che ci sia sempre stato un margine di errore anche nelle pellicole, visto che è sempre stato comunque un calcolo.
Magari forse, questo è l'ultimo problema.
Ho notato però com'è strano essere arrivati da un fattore di mosso tra dgt e analogico fino all'interpolazione.
Figo il forum
Ciao
Carmine
Del resto chi di noi ha mai fatto il controllo esatto sulle pellicole per vedere se i 160 ASA erano effettivamente tali o erano 140 o 200?
Ehm ... i bianconeristi della vecchia scuola lo facevano, sino a trovare la combinazione pellicola/sviluppo/esposimetro faceva al caso loro, ed in realtà la sensibilità della pellicola BN è definibile solo in relazione ad uno specifico processo di sviluppo (vedi Ansel Adams, Il negativo).
La cosa non è possibile con il colore perché il processo di sviluppo è standard.
Con il digitale si può tornare a fare delle prove alla Ansel Adams, ma assumendo come riferimento la saturazione del sensore sulle alte luci invece che il dettaglio nelle ombre.
Fotografando cigni ed aironi ho dolorosamente sperimentato che anche la misurazione in luce incidente talvolta non evita la bruciatura delle luci, e quindi è opportuna una sessione di test con la propria fotocamera ed il proprio processo di gestione del file.
La linearità di risposta del sensore è una brutta bestia da domare, con la pellicola era più facile.
Credo che la spiegazione sia molto semplice: il pixel del digitale è molto più piccolo del "pixel" della pellicola quindi uno spostamento della fotocamera molto piccolo sarà invisibile sulla pellicola ma visibile sul digitale perchè interesserà più pixel adiacenti.
............................
La domanda è lecita, ma la risposta sta dentro la domanda stessa.
dato che la sensibilità, come giustamente fatto notare, è emulata, a meno di errori di calcolo è esattamente come quella della pellicola.
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sarà ma cò ste diavolerie elettroniche non si stà mai tranquilli .
Ma poi alla fine l'importante è che tra centinaia di scatti ne tiri fuori 36 buoni
Credo che la spiegazione sia molto semplice: il pixel del digitale è molto più piccolo del "pixel" della pellicola quindi uno spostamento della fotocamera molto piccolo sarà invisibile sulla pellicola ma visibile sul digitale perchè interesserà più pixel adiacenti.
Sbagliato!
Il pixel ha una dimensione definita nell'ordine di 4-8 micron.
Un granulo d'argento è molto ma molto più piccolo e ha anche la caratteristica che è impressionabile anche per metà, ovvero se dovesse cadere lungo la linea di demarcazione tra un chiaro uno scuro, non dovrebbe scegliere obbligatoriamnete a quale parte appartenere, ma può essere metà impressionato e metà no.
...il pixel del digitale è molto più piccolo del "pixel" della pellicola...
Se intendi la grana, non sono mica sicuro, sapete, se i pixel digitali siano molto più piccoli appunto della grana (della pellicola): mi sa che siamo lì, sono più o meno confrontabili, dipende dai tipi di pellicola. Forse per pellicole a bassa grana è addirittura il contrario.
Un confronto purtroppo non è facile da farsi perchè non contano solo le dimensioni (dei pixel e dei grani, facilmente noti) ma anche il fatto che i pixel sono su array ed i grani con disposizione casuale.
Tanto è vero che inizialmente si pensava che la risoluzione effettiva della pellicola potesse essere equivalente a cose come 15-20 Mpixel quando poi si è visto che con soli 6 Mpixel di sensore si riescono a fare cose analoghe alla pellicola, anzi meglio (confronto pubblicato sul forum, relativamente a D40). Se qualcuno ne sa di più (su pixel/grana) sono curioso anche io, postate! (anche se forse è meglio aprire su quest'argomento un altro post).
Oops, non avevo letto Buzz (l'abbiamo scritto quasi in contemporanea, mi fa piacere che abbiamo detto cose molto simili). Concordo anche sull'osservazione sui "grani a metà"!
Forse mi sbaglio ma la mia affermazione deriva da esperienze maturate nel campo dell'astronomia. Quando effettuo delle riprese a lunga posa con la reflex attaccata al telescopio per riprendere oggetti del profondo cielo (galassie e simili...) è obbligatorio guidare il telescopio per mantenere una stella si riferimento ferma sempre nella stessa posizione del fotogramma. Però mentre per la pellicola l'errore consentito per avere stelle puntiformi (e quindi non mosse) è paragonabile ai 40 micron con la reflex digitale (oppure con il ccd da telescopio) la guida deve essere fatta utilizzando il computer (o sistemi di autoguida) perchè l'errore tollerato è molto minore.
Ho anche letto da qualche parte che i pixel della pellicola (intendo i singoli fotositi) sono più piccoli dei pixel della pellicola ma che colpiti dalla luce tendono a trasferire la propria informazione ai pixel vicini creando di fatto dei pixel più grandi.
Cmq. se qualcuno di competente fa luce su questa questione ...
Ho anche letto da qualche parte che i pixel della pellicola (intendo i singoli fotositi) sono più piccoli dei pixel della pellicola ma che colpiti dalla luce tendono a trasferire la propria informazione ai pixel vicini creando di fatto dei pixel più grandi.
Cmq. se qualcuno di competente fa luce su questa questione ...
Volevo dire:
Ho anche letto da qualche parte che i pixel della pellicola (intendo i singoli fotositi) sono più piccoli dei pixel del sensore digitale ma che colpiti dalla luce tendono a trasferire la propria informazione ai pixel vicini creando di fatto dei pixel più grandi.
Ho anche letto da qualche parte che i pixel della pellicola (intendo i singoli fotositi) sono più piccoli dei pixel del sensore digitale ma che colpiti dalla luce tendono a trasferire la propria informazione ai pixel vicini creando di fatto dei pixel più grandi.
stesso identico problema
la % di foto mosse e' altissima
mi sembra un problema di luce anche se poi la foto viene mossa ma luminosissima...
e' frustrante: a volte non scatto perche' so che la foto verra' sicuramente male...
la % di foto mosse e' altissima
mi sembra un problema di luce anche se poi la foto viene mossa ma luminosissima...
e' frustrante: a volte non scatto perche' so che la foto verra' sicuramente male...
Ho anche letto da qualche parte che i pixel della pellicola (intendo i singoli fotositi) sono più piccoli dei pixel della pellicola ma che colpiti dalla luce tendono a trasferire la propria informazione ai pixel vicini creando di fatto dei pixel più grandi.
Cmq. se qualcuno di competente fa luce su questa questione ...
2 cose:
1- la pellicola non ha pixel ma grani di alogenuro d'argento
2- sono in media più piccoli dei pixel di un sensore (vedi anche la risposta di buzz qualche post prima)
2 cose:
1- la pellicola non ha pixel ma grani di alogenuro d'argento
2- sono in media più piccoli dei pixel di un sensore (vedi anche la risposta di buzz qualche post prima)
Quando parlo di pixel della pellicola intendo la dimensione del punto più piccolo registrabile e non il singolo grano di alogenuro d'argento sicuramente più piccolo del pixel dei sensori più performanti. Il termine pixel è sicuramente improprio per la pellicola ma rendeva l'idea.
Quando parlo di pixel della pellicola intendo la dimensione del punto più piccolo registrabile e non il singolo grano di alogenuro d'argento sicuramente più piccolo del pixel dei sensori più performanti. Il termine pixel è sicuramente improprio per la pellicola ma rendeva l'idea.
a occhio direi che il punto più piccolo registrabile sia proprio il grano di argento..
Mah...
Scusatemi, ma c'è almeno una cosa che non capisco.
Al di là della dimensione del "punto più piccolo registrabile" (che fra l'altro, se non sbaglio, in teoria su pellicola è persino più piccolo della dimensione del grano di alogenuro d'argento... vedi il post di buzz in cui si parladell'impressionabilità a metà del grano), mi sembra che sia una questione di "mano", e mi stupisce che tanti abbiano questo problema "con le digitali"... Qualcosa non mi torna.
Io ho fatto foto su pellicola per più di 20 anni. Poi sono stato "fermo" per 8 anni, e ho ripreso direttamente in digitale. Beh, ecco una delle mie prime foto con la D70s:
D'accordo, non è un capolavoro , ma non mi sembra nemmeno così terribile, visto che è stata scattata a 1/3", senza cavalletto!!!
Oppure questa:
E' un test, ma è fatta con l'80-200, a 105mm e a f/2.8, ISO 800, 1/60", niente cavalletto. Non mi sembra poi così orribilmente micromossa.
Insomma, sono io che non lo vedo, o c'è qualcosa che non va nel modo di usare la macchina fotografica in quelli che si lamentano tanto del micromosso?
O è qualcos'altro che mi sfugge?
Davide
Messaggio modificato da twinsouls il Jul 12 2007, 08:26 PM
Scusatemi, ma c'è almeno una cosa che non capisco.
Al di là della dimensione del "punto più piccolo registrabile" (che fra l'altro, se non sbaglio, in teoria su pellicola è persino più piccolo della dimensione del grano di alogenuro d'argento... vedi il post di buzz in cui si parladell'impressionabilità a metà del grano), mi sembra che sia una questione di "mano", e mi stupisce che tanti abbiano questo problema "con le digitali"... Qualcosa non mi torna.
Io ho fatto foto su pellicola per più di 20 anni. Poi sono stato "fermo" per 8 anni, e ho ripreso direttamente in digitale. Beh, ecco una delle mie prime foto con la D70s:
D'accordo, non è un capolavoro , ma non mi sembra nemmeno così terribile, visto che è stata scattata a 1/3", senza cavalletto!!!
Oppure questa:
E' un test, ma è fatta con l'80-200, a 105mm e a f/2.8, ISO 800, 1/60", niente cavalletto. Non mi sembra poi così orribilmente micromossa.
Insomma, sono io che non lo vedo, o c'è qualcosa che non va nel modo di usare la macchina fotografica in quelli che si lamentano tanto del micromosso?
O è qualcos'altro che mi sfugge?
Davide
Messaggio modificato da twinsouls il Jul 12 2007, 08:26 PM
Ti sfugge che guardano le immagini al 100% sul monitor, mentre le stampe da pellicola le guardavano in formato 13x18
Ma no, questo l'ho capito...
Tanto che anche io sono andato a guardarmi i flie originali al 100% (e anche al 120%, a volte) sul monitor...
...Però ho continuato a non capire!
Si vede che sono proprio tonto!
molte piu foto mosse con la digitale.....
io direi molte piu foto con la digitale
il rapporto tra digitale ed analogico ,almeno il mio, e decisamente sbilanciato ( se in vacanza con la f100 facevo 7\8 rulli , ora in digitale e con la selezione pre stampa, scatto almeno 1000 foto) e quindi mi trovo ad valutare circa 8 volte le foto in piu....e se con la pellicola ne veniva 1 ogni 36 esaminando 8 volte le foto diventa 8 volte maggiore la probabilita di trovare micromossi...
e poi il discoso : provo a scattare lo stesso tanto se nun va non la stampo, aiuta a scattare con meno cura...
o almeno po esse una teoria...
luca
io direi molte piu foto con la digitale
il rapporto tra digitale ed analogico ,almeno il mio, e decisamente sbilanciato ( se in vacanza con la f100 facevo 7\8 rulli , ora in digitale e con la selezione pre stampa, scatto almeno 1000 foto) e quindi mi trovo ad valutare circa 8 volte le foto in piu....e se con la pellicola ne veniva 1 ogni 36 esaminando 8 volte le foto diventa 8 volte maggiore la probabilita di trovare micromossi...
e poi il discoso : provo a scattare lo stesso tanto se nun va non la stampo, aiuta a scattare con meno cura...
o almeno po esse una teoria...
luca