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Calibrazione, Modo Colore, Stampa.
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mrflanger
Messaggio: #51
QUOTE(pi.ferr @ Jun 17 2005, 01:53 PM)
Bravo, in fatti scattando in RAW non ha alcun senso scegliere lo spazio colore...
*



Un senso c'è e l'ha espresso Daniele (giusto, ma quello che voglio evitare è proprio di impostare file per file lo spazio colore adeguato con Nikon Capture).

Eviti la scelta di un profilo diverso in Capture durante la post-produzione che su un lavoro di 200 e più foto diventa un non-sense... o no?
zalacchia
Messaggio: #52
QUOTE(maximetto @ Jun 17 2005, 11:08 PM)
Comunque... smile.gif

il monitor ha un suo profilo colore?
se si quale è e come si imposta?

Ciao
Massimiliano
*




Ciao Massimiliano.

Letto il tuo quesito mi è preso un forte senso di sconforto... cerotto.gif
Comprendo il tuo dubbio e la voglia di capirci di più, ma ti chiedo un minimo di comprensione... wink.gif ..non vorrai mica farci ricominciare da capo vero?

Vabbè dai...cominciamo col dire....
Una corretta profilatura del monitor è alla base del processo richiesto per ottenere stampe "perfette".

1) Si, il monitor...ogni monitor ha un suo profilo.
2) Quasi sempre ogni monitor ha un profilo di fabbrica, lo puoi trovare nel CD del monitor oppure puoi scaricarlo dal sito del produttore.
3) Il miglior profilo però lo dovrai creare tu.

Fai una ricerca nel forum e vedrai che si è scritto parecchio a riguardo.

Per quanto riguarda un "experience" sono daccordo...chi lo fa?....DANIELEEEEE.....!?!...ecco potrei portarmi il portatile in ferie e durante gli eventuali giorni di pioggia....ma c'è un problema, dove vado io in ferie non c'è energia elettrica.... tongue.gif tongue.gif

Ciao
Stefano Z.

Messaggio modificato da zalacchia il Jun 17 2005, 11:59 PM
zalacchia
Messaggio: #53
QUOTE(maximetto @ Jun 17 2005, 11:08 PM)
Purtroppo le vostre risposte avvalorano la mia triste affermazione, ovvero che noi fotografi o fotoamatori (come nel mio caso) facciamo confronti tra un obiettivo e l'altro, tra un sensore e l'altro, tra una fotocamera ed un altra ecc...
ma per arrivare dove?
Ciao
Massimiliano
*



Mi viene in mente una vecchia discussione (Sigma vs. Nikkor) dove si diceva che nessun software potrà mai sopperire alla superiorità delle ottiche Nikon.

Vero, verissimo com'è però altrettanto vero che tramite software è possibile ridurre alla peggior resa la migliore e più costosa delle ottiche Nikon.
...meditate gente...meditate....

Ciao
Stefano Z.
Daniele R.
Messaggio: #54
QUOTE(zalacchia @ Jun 18 2005, 12:46 AM)
Per quanto riguarda un "experience" sono daccordo...chi lo fa?....DANIELEEEEE.....!?!...ecco potrei portarmi il portatile in ferie e durante gli eventuali giorni di pioggia....ma c'è un problema, dove vado io in ferie non c'è energia elettrica.... tongue.gif  tongue.gif

Ciao
Stefano Z.
*



Ti ringrazio Stefano per il supporto se non altro morale che stai scaricando su di me...... laugh.gif laugh.gif

Si, si potrebbe provvedere a realizzare un experience, ma per realizzarlo a dovere occorre un pò di tempo e non credo che per me questo sia il periodo più adeguato; sono in piena stagione lavorativa...........mah, staremo a vedere, non si sa mai. wink.gif
georgevich
Messaggio: #55
QUOTE(Daniele R. @ Jun 17 2005, 11:08 AM)
QUOTE(CloudeD70 @ Jun 17 2005, 08:51 AM)
4- apro il file in photoshop assegno il profilo (che nel mio caso è sRGB) ridimensiono il file lo ritaglio se necessario, correggo in maniera più affinata possibile le alte luci e le ombre e per ultima cosa applico se necessario una leggera maschera di contrasto. La maschera di contrasto è bene applicarla come ultima operazione, perchè agisce percentualmente alla dimensione del file, di conseguenza se la dovessi applicare prima e poi dovessi ridimensionare il file, potrebbero comparire degli artefatti antiestetici e indesiderati.


Ciao,

nn ho chiara una cosa..perchè nn applichi la masch di contr con capture?? cerotto.gif
Quali sono i problemi applicandola prima di tutte le altre regolazioni???

Grazie

Cloude biggrin.gif
*



Hai quotato anche la risposta.

La maschera di contrasto, agisce in maniera percentiale alla grandezza del pixel, di conseguenza alla dimensione dell'immagine stessa.

Se applico la maschera di contrasto prima di ridimensionare l'immagine e poi la ingrandisco di 5 volte avrò l'effetto della maschera di contrasto esaltato di 5 volte rispetto a quello che avevo ritenuto valido.

Spero di essermi spiegato
*



Pollice.gif
maximetto
Messaggio: #56
QUOTE(zalacchia @ Jun 17 2005, 11:46 PM)

Ciao Massimiliano.

Letto il tuo quesito mi è preso un forte senso di sconforto... cerotto.gif
Comprendo il tuo dubbio e la voglia di capirci di più, ma ti chiedo un minimo di comprensione... wink.gif ..non vorrai mica farci ricominciare da capo vero?

*



Mi rendo conto di aver formulato male la domanda, ecco invece cosa volevo significare:

non esiste un profilo colore monitor standardizzato (tipo sRBG, Adobe rgb 1998, o altri) da poter caricare come impostazione del monitor?

La domanda nasce dal fatto che, osservando sullo stesso monitor uno scatto in sRgb e lo stesso fatto in Adobe 1998 noteremo una evidente differenza,
ma osservando un solo scatto (sRgb oppure Adobe 1998 oppure altro) su tanti monitor differenti, le differenze allora saranno tante quante sono i monitor in questione, visto che ogni monitor è tarato diversamente dall'altro.

Mi sbaglio?



Daniele R.
Messaggio: #57
le immagini devono essere guardate attraverso un programma di fotoritocco e su quel programma si mette il profilo colore ecco che tutte le immagini saranno uguali e non si noteranno differenze. Ho scritto in precedenza che non bisogna utilizzare il visualizzatore di windows per valutare la cromia di un'immagine, ma solo attraverso il programma di fotoritocco al quale abbiamo impostato il giusto profilo colore a dal quale poi abbiamo eseguito le regolazioni fini per portarlo ad essere allineato con il nostro laboratorio.

Il passaggio corretto è il seguente:

prendete un file campione, non è importante che lo modifichiate di aspetto, fatelo stampare al vostro lab senza correzioni e con il profilo colore assegnato (mi raccomando è importantissimo che ve lo stampi senza correzioni), una volta che avete la stampa tra le mani, riaprite lo stesso file con photoshop (ricordatevi di impostare il corretto profilo anche a photoshop e di togliere la saturazione del 20% con il metodo segnalatovi in precedenza) a questo punto potete modificare l'aspetto del monitor (va modificato l'aspetto del monitor e non quello del file!!!) intervenendo sui settaggi dello stesso, regolando i tre colori RGB e cercando di avvicinarsi il più possibile alla stampa che avete in mano. Consiglio di scriversi su un foglio i valori impostati fino a quel momento, in maniera tale che se doveste "pasticciare" troppo, avrete sempre la possibilità di ritornare all'origine. Una volta che riuscirete a portare il monitor ad avere lo stesso aspetto della stampa, potrete iniziare a modificare il file, affinchè lo stesso risulti gradevole. A quel punto occorrerà rifare una stampa del file modificato (sempre senza far apportare correzioni al lab) e se avete fatto tutto con accuratezza, la stampa che ne otterrete, sarà sicuramente uguale a quella che vedavate a monitor.

Chissà se ce l'ho fatta a farmi capire?

Messaggio modificato da Daniele R. il Jun 18 2005, 05:57 PM
mrflanger
Messaggio: #58
QUOTE(Daniele R. @ Jun 18 2005, 06:36 PM)
Chissà se ce l'ho fatta a farmi capire?
*



Senza ombra di dubbio...

... SI!!! Pollice.gif
EmilLask
Messaggio: #59
Senza alcun intento polemico, ma per ragionare insieme.


Regolare il proprio monitor confrontandolo con la stampa del laboratorio è proprio quello che non si deve fare.
La ragione è che nessuno dovrebbe correre il rischio di compromettere i propri file soltanto per poterli stampare presso un laboratorio. Il laboratorio cambierà macchine e cambierà profilo, ma forse troveremo anche laboratori più professionali e allora? Ci troveremo un file inutilizzabile, sporcato da correzioni effettuate su di un monitor per nulla calibrato.

(Senza considerare le mille ragioni tecniche che rendono precario questo tipo di approccio empirico: sensibilità individuale ai colori, illuminazione ambientale, contrasto tonale, sequenza di percezione, ecc.).

Forse può essere utile distinguere tra calibrazione e allineamento.

Un laboratorio di stampa potrebbe anche infischiarsene del destino dei file dei propri clienti e quindi puntare tutto sull'allineamento del proprio sistema monitor-stampante. Ciò che conta è che quel che vedo adesso sul mio monitor lo vedrò - o quasi - dopo in stampa. Quando cambierò macchina, cambierò allineamento e tutto sarà come prima e meglio di prima.

Ma per un fotoamatore lo stesso discorso non vale. Il fotoamatore ha un bene prezioso da tutelare: il suo file digitale. Allora il passaggio corretto è quello di calibrare il monitor, calibrarlo al meglio, calibrarlo con adeguati strumenti hardware.

Il resto verrà dopo. Se per adesso non ho un laboratorio talmente professionale da stampare quello che vedo sul mio monitor ben calibrato, allora mi aiuterò con le assegnazioni di profilo e correggerò soltanto ai fini dell'invio presso quel laboratorio, conservando intatto il mio file originale.

Rimangono esclusi da queste considerazione tutte le professioni fotografiche che pongono al primo posto l'allineamento e nient'altro. Il fotoreporter che ha scattato la fotografia della prima apparizione di Benedetto XVI in Piazza S. Pietro non si è preoccupato molto dei nostri discorsi. A lui interessava potere inviare il più velocemente possibile il file in redazione e in redazione erano interessati esclusivamente al perfetto allineamento tra i loro monitor e il sistema di stampa.
Ma per un fotoamatore mi auguro che l'atteggiamento sia diverso.



EmilLask
praticus
Messaggio: #60
...beh cari ragazzi sono almeno 3 settimane che divento matto.

Ho comprato una Epson r800 pensando di poter stampare in proprio qualche scatto (lo so che è più caro se ne è già discusso circa gli aspetti economici e psicologici....) ebbene credo di aver incrociato tutte le possibili combinazioni di profili stampante/photoshop/carta........non ne venivo a capo, le stampe venivano invariabilmente con una dominante giallino/verdognola assolutamente oscena. In prove varie ho finito 3 pacchi di carta glossy Epson!!!!!!!!!!

Preso dallo sconforto ho cominciato a chiedere consiglio ad amici del Forum ed ho risolto acquistando un software per la calibrazione integrata di monitor/stampante/scanner e dotato di sonda dedicata.

Ebbene oggi dopo circa 30min. di lavoro per creare i profili finalmente stampe come si deve..........quello che vedo a monitor è quello che poi stampo. Grande soddisfazione......qualcuno dirà che sono un coglione ma tant'é........sono soddisfatto così.

Ergo..................


Il Software di calibrazione e il "Monaco EZ Color" con sonda dedicata....

Quando mi servirà il Lab per le stampe + grandi sarà sufficiente convertire in sRGB senza fare nient'altro, dato che avevo già una soddisfacente corrispondenza cromatica.
Lo scotto da pagare è la ripetizione della calibrazione ad ogni cambio di cartucce colore o tipo di carta......

Ciao...






umbcel
Messaggio: #61
QUOTE(zalacchia @ Jun 16 2005, 02:25 AM)
QUOTE(vladimir1950 @ Jun 16 2005, 01:12 AM)
Ciao Sergio, concordo e confermo ed aggiungo avete mai profato a chiedere
i profili colore che usano.....ho ricevuto risposte.....le piu disparate possibili...
incredibile ma vero da candy camera
*



Per la centesima volta ve lo ripeto...a domanda:"in che spazio colore preferisce il file?"
Tra le tante risposte bizzarre, ho avuto modo di sentirmi dire dal proprietario: "Noi ci teniamo molto a rispettare una certa corrispondenza.....per cui le raccomando di usare un profilo Jpeg".

....... ph34r.gif ........

Ciao
Stefano Z.
*



Mi associo,
la maggior parte dei cosidetti tecnici operanti in LAB di stampa digitale non capisce una "MAZZA".
Sarebbe ora che questa gente prendesse un po' piu' sul serio il lavoro che svolge e sopratutto sarebbe ora che smettessero di ostentare una professionalita' che non hanno in quanto totalmente ignoranti in materia.
Ho avuto modo di confrontarmi con un LAB che usa macchine Kodak per la stampa ed alla mia richiesta dei profili colore delle loro macchine in combinazione con determinati tipi di carte mi hanno risposto che dovevo usare il profilo colore sRGB incluso in Photoshop.
Allorche' non ho continuato oltre la discussione per non alterarmi, sono andato sul sito Kodak e mi sono registrato come se fossi un possessore di miniLAB ed ho acceduto ad una sezione dove ho potuto scaricare tutti i profili colore di cui necessitavo e che mi avrebbe dovuto fornire il LAB per una migliore corrispondenza dei colori.
In poche parole per valutare se un LAB e' competente o no bastache gli chiedete i profili colore delle loro periferiche di stampa relativi al tipo di supporto usato.
Se vi forniscono dei file che non sono profili colore sRGB o AdobeRGB allora al 90% capiscono qualcosa.

Un abbraccio a tutti

Umberto
zalacchia
Messaggio: #62
QUOTE(EmilLask @ Jun 18 2005, 08:00 PM)
Senza alcun intento polemico, ma per ragionare insieme.

Regolare il proprio monitor confrontandolo con la stampa del laboratorio è proprio quello che non si deve fare.....
EmilLask
*



Concordo con quanto affermi.

Conosco abbastanza bene Daniele, so che è un ottimo professionista e abbiamo avuto modo spesso...molto spesso di confrontarci sul Forum.

Si sono evidenziate tre filosofie di pensiero, non si può affermare quale sia la migliore in assoluto dipende da diversi fattori e diverse esigenze, qualcuno potrebbe essere interessato alla più precisa condivisione della propria foto, altri possono essere interessati ad avere la massima corrispondenza tra il proprio monitor e la propria stampante, altri ancora sono interessati a ottenere il massimo da uno o più laboratori seri.

Mi sono permesso di assegnare ironicamente tre Nikname ad ogni filos...metodo così da cercare di fare un po' di chiarezza. Spero di aver interpretato correttamente il loro pensiero, eventualmente correggetemi... ph34r.gif ...

Metodo Daniele, metodo Steveweb e metodo Zalacchia.

Metodo Zalacchia.
Il mio metodo consiste nell'applicare il corretto concetto di "gestione colore".
Questo concetto prevede l'utilizzo di spazi di lavoro STANDARD sia sRGB che Adobe RGB. Le operazioni da eseguire sono poche e semplici, dopo aver lavorato l'immagine con lo spazio lavoro AdobeRGB basta convertire nel profilo standard sRGB di Photoshop come di mille altri software: sRGB IEC61966-2.1.

I pro:
I vantaggi di questa procedura consiste nella semplicità e nel fatto che le stesse operazioni verrano eseguite sia per l'invio dei files al laboratorio sia per la corretta visualizzazione e condivisione su più monitor e in internet.
Praticamente il mio file viene descritto da un profilo che TUTTI possono interpretare correttamente.

I contro:
C'è il pericolo che il laboratorio a cui viene affidato il file non converta il profilo sRGB nel suo profilo carta ma gli assegni il suo profilo come se il mio non ce lo avesse, altro problema del profilo sRGB è che ha una gamma ridotta di colori che penalizza un'eventuale stampa su periferiche avanzate.

Metodo Daniele

Consiste nel adeguare il proprio monitor ad una stampa campione che puo essere quella di un laboratorio o quella della propria periferica, attraveso Adobe Gamma o sistema hardware crea così un profilo del monitor che sarà lo stesso usato come profilo di stampa (non so se quest'ultimo passo l'ho interpretato correttamente*).
È il peggior concetto di gestione colore possibile...è una specie di bestemmia.... biggrin.gif...ma è quello che permette i migliori risultati!!! hmmm.gif

I contro: si resta legati ad una determinata periferica di stampa, lo stesso file non può più essere stampato su un'altra periferica se non quella campione, le stesse se condivise su altri monitor e via internet potrebbero presentare dominanti. Per ovviare è però possibile riconvertire il file in "sRGB IEC61966-2.1".

I pro: mi viene un nodo alla gola, ma questo sistema è quello che permette di ottenere le MIGLIORI STAMPE in assoluto...e se il nostro fine sono le stampe....
(*) correggimi se è il caso.


Metodo Steveweb

Un ottimo metodo, mi viene da dire "maniacale", rispecchia il corretto concetto di "gestione colore".
Consiste nel lavorare l'immagine nello spazio di lavoro AdobeRGB, visualizzare a monitor un'anteprima tramite i comandi "Imposta Prova" di Photoshop personalizzando i parametri correttamente e inserendo nella scelta dei profili quello fornito dal laboratorio, è possibile correggere ancora qualche piccola imperfezione cromatica e alla fine convertire nel profilo del laboratorio (fin'ora era AdobeRGB).

I contro:
È una procedura molto complessa per i neofiti, occorre procurarsi i profili del laboratorio, occorre che questi siano costantemente aggiornati, se si lavora con più laboratori occorre fare attenzione e tenere ordine tra i vari profili, entrano in gioco altri fattori a complicare questa procedura.

I pro:

Anche in questo caso i risultati sono ottimi, quasi come quelli del metodo Daniele, dico quasi perchè c'è la possibilità che vi siano piccole incongruenze dovute, ad esempio, anche ad un semplice cambio di carta non comunicato da parte del laboratorio, piccole differenze di poco conto.... ma se uno si è fatto un mazzo tanto...

In conclusione...ad ognuno la sua scelta.

Ciao
Stefano Z.
-missing
Messaggio: #63
Gesummaria, che pasticciaccio brutto!
Già non è semplicissimo ottenere buone stampe da pellicola, ma nel digitale si rischia la neuro.
Il mio metodo - da non-pro me lo posso permettere - è il seguente:
- D100 per le foto che resteranno su hard disk
- Fuji NPH per i lavori destinati alla stampa
Sarà una cretinata, ma mi risparmio un sacco di mali di testa (in attesa che nei lab qualcuno si chiarisca finalmente le idee).
Buona giornata
EmilLask
Messaggio: #64
Sì è vero, si rischia una grande confusione. Ma la responsabilità non è del digitale, ma dell'illusione di controllo totale che il digitale ci elicita..

Affermare che con il digitale è diventato molto più difficile ottenere stampe decenti è falso. Piuttosto è vero il contrario. Il digitale permette di ottenere stampe mediamente migliori.

Quel che è vero è che mentre con la pellicola si delegava ogni intervento al laboratorio, oggi tutti i possessori di fotocamera digital si illudono di poter essere fotografi, sviluppatori, calibratori, stampatori, editori.

E' una illusione destinata a generare molta infelicità.

Chi vuole scattare con una fotocamera digitale e affidare la stampa ad un laboratorio, così come faceva prima con la pellicola, può continuare a farlo. Sarà sufficiente individuare un buon laboratorio e chiedere la migliore stampa possibile con le regolazioni che il laboratorio reputerà ottimali. Molti avranno la gradevole sorpresa di trovarsi davanti a stampe più che soddisfacenti (l'importante è non provare nemmeno a visualizzare nel proprio monitor i file).

E' vero che i laboratori pronti a rispondere a questa richiesta con professionalità e qualità sono ancora in pochi, ma questo dipende dal tempo e non dal digitale.
Molti di noi ricordano i primi laboratori capaci di trasformare i negativi in stampe in poche ore: era davvero una grande babele. Pessime stampe, liti con il negoziante e altro ancora. Poi con il tempo si è raggiunta una qualità standard e così anche nel piccolo negozio di provincia si ottenevano risultati accettabili. Così sarà anche per il digitale, con un incremento di qualità media considerevole.

Chi, invece, vuole affrontare il digitale facendosi carico anche degli interventi di postproduzione e poi stampare, allora è bene che si prepari ad un impegno più gravoso. Ma è inutile cercare scorciatoie e poi lamentarsi per i risultati approssimativi.

Calibrazione hardware del monitor, buona conoscenza degli spazi colore, individuazione di un laboratorio professionale sono requisiti indispensabili.

Del resto si sa: senza gli scogli le onde del mare non arriverebbero mai tanto in alto.


EmilLask
zalacchia
Messaggio: #65
QUOTE(EmilLask @ Jun 19 2005, 08:16 AM)
Sì è vero, si rischia una grande confusione. Ma la responsabilità non è del digitale, ma dell'illusione di controllo totale che il digitale ci elicita..

Affermare che con il digitale è diventato molto più difficile ottenere stampe decenti è falso. Piuttosto è vero il contrario. Il digitale permette di ottenere stampe mediamente migliori.
EmilLask
*



Concordo in pieno.
In effeti un uso "normale" del digitale non porta risultati tanto differenti dalla pellicola e le stampe da laboratorio riescono ad accontentare buona parte dei clienti, la situazione non è peggiorata assolutamente.

Sorge però un problema: quando si portava un rullino a sviluppare ed a stampare ci si affidava ciecamente al laboratorio di turno che restituiva delle stampe che, contenti o no, non eravamo in grado di capire (escluse grossolane castronerie del lab.) se rispecchiavano quanto impressionato sulla pellicola. Quanti di noi sono in grado di capire, guardando un negativo a colori in controluce, se è esposto correttamente, è ben contrastato o ha dominanti particolari?
In digitale c'è il monitor....visualizziamo le foto così, come sono state scattate...e confrontate con le stampe del laboratorio o della nostra periferica.... hmmm.gif ...cominciamo a pensare...a pensare....a pensare...finchè non si finisce sul forum a porre i primi quesiti...


Ciao
Stefano Z.
maximetto
Messaggio: #66
QUOTE(zalacchia @ Jun 19 2005, 09:24 PM)

Concordo in pieno.
In effeti un uso "normale" del digitale non porta risultati tanto differenti dalla pellicola e le stampe da laboratorio riescono ad accontentare buona parte dei clienti, la situazione non è peggiorata assolutamente.

Sorge però un problema: quando si portava un rullino a sviluppare ed a stampare ci si affidava ciecamente al laboratorio di turno che restituiva delle stampe che, contenti o no, non eravamo in grado di capire (escluse grossolane castronerie del lab.) se rispecchiavano quanto impressionato sulla pellicola. Quanti di noi sono in grado di capire, guardando un negativo a colori in controluce, se è esposto correttamente, è ben contrastato o ha dominanti particolari?
In digitale c'è il monitor....visualizziamo le foto così, come sono state scattate...e confrontate con le stampe del laboratorio o della nostra periferica.... hmmm.gif ...cominciamo a pensare...a pensare....a pensare...finchè non si finisce sul forum a porre i primi quesiti...


Ciao
Stefano Z.
*



Non concordo.

Sviluppo e stampa da rullino si fanno anche in un ora e se la foto è stata eseguita secondo buoni criteri, oggi come oggi anche il risultato sarà buono.

Perchè allora il digitale, che senso ha?

Solo per rivedere immediatamente lo scatto?
Tutta questa tecnologia, ricerca, soldi spesi solo per rivedere lo scatto appena eseguito?
Oppure per dare finalmente lo strumento per potersi esprimere liberamente intervenendo in prima persona sullo scatto, creando qualcosa di personale, senza essere costretti ad affidare il compito a terzi?

E poi l'onestà che contraddistingue le persone sta anche in questo:
se io apro un officina meccanica, devo essere in grado di riparare una macchina;
se io apro un negozio di parrucchire , devo saper fare i tagli e le altre cose;
se io apro un laboratorio di sviluppo e stampa anche per il DIGITALE, devo essere in grado di rispondere all'esigenza del singolo cliente, altrimenti NON APRO, oppure sviluppo e stampo solo i rullini!!!

Credo!

Poi posso anche condividere il fatto che molti di noi si credono esperti senza esserlo, compreso io.
Ma questo è un altro discorso.

Grazie
zalacchia
Messaggio: #67
QUOTE(maximetto @ Jun 20 2005, 12:22 AM)
[Non concordo.
Sviluppo e stampa da rullino si fanno anche in un ora e se la foto è stata eseguita secondo buoni criteri, oggi come oggi anche il risultato sarà buono.

Perchè allora il digitale, che senso ha?
*



Non riesco bene a capire in cosa non sei d'accordo.

Se mi vuoi dire che i risultati di stampa, indipendentemente dal supporto digitale o dalla pellicola, siano mediamente inferiori a quelli di qualche anno fa...sono d'accordo.
Ma se mi dici che la stampa da negativo è ancora mediamente migliore di quella digitale...allora no, non approvo.
Non è colpa del digitale o meno se le stampe sono fatte peggio di prima, la colpa risiede nel "mercato", vi sono sempre più commercianti e sempre meno "bravi artigiani" e se fino a qualche anno fa sviluppare e stampare era un'arte che richiedeva esperienza e passione...ora non più, richiede solo un buon investimento.
La stragrande maggioranza dei negativi colore oggi vengono stampate previa digitalizzazione, com'è possibile che i risultati siano migliori rispetto ad una stampa scattata in digitale?...e non parliamo di portare un rullino in bianco e nero a stampare.....

Naturalmente non faccio di tutta l'erba un fascio, esiste ancora chi ti stampa i negativi da maestro così come stampano ancor meglio i nostri files.

Ciao
Stefano Z.
zalacchia
Messaggio: #68
QUOTE(maximetto @ Jun 20 2005, 12:22 AM)
Poi posso anche condividere il fatto che molti di noi si credono esperti senza esserlo, compreso io.
Ma questo è un altro discorso.
Grazie
*



Escluso il sottoscritto...
Sono convinto che in questo Forum sono presenti molte persone esperte, oltre ai "soliti" intervengono gli NPS, spesso interviene anche l'Ing. Maio (Guru).
Non ci sono solo quelli che si "credono" esperti.

Ciao
Stefano Z.
pi.ferr
Messaggio: #69
*

[/quote]

Un senso c'è e l'ha espresso Daniele (giusto, ma quello che voglio evitare è proprio di impostare file per file lo spazio colore adeguato con Nikon Capture).

Eviti la scelta di un profilo diverso in Capture durante la post-produzione che su un lavoro di 200 e più foto diventa un non-sense... o no?
*

[/quote]

Bene, direi che è più che altro una questione d’abitudine e di necessità tecniche.
Io sicuramente preferisco andare in opzioni di NC, gestione colore impostare lo spazio colore e spuntare l'opzione "usa sempre questo profilo come predefinito" così posso elaborare anche 1000 file senza impostare lo spazio colore uno per uno, proprio come Daniele.
Tutti d'accordo, perlomeno fino a quando lo spazio colore che tecnicamente mi occorre è compreso tra quelli offerti dal soft della fotocamera, e se io avessi bisogno di preparare 200 TIFF in ProPhoto ? o meglio immagina una seduta di Still life, 200 scatti ed un profilo ICC per la fotocamera preparato per quel set.
Anzi restiamo, terra-terra: Ho aggiornato il firmware della D70 sono andato a Parigi ed ho fatto 1005 scatti Raw+jpg, l’aggiornamento ha riportato il settaggio colore a sRGB e a me servono file Adobe1998 che faccio impazzisco per 1005 volte? No settaggio predefinito di NC e vai.
Avete ragione voi perché come dico io le possibilità sono tante ed ognuno fa come preferisce.

Ciao, ciao. Piero.
Daniele R.
Messaggio: #70
QUOTE(zalacchia @ Jun 18 2005, 11:54 PM)
I pro: mi viene un nodo alla gola, ma questo sistema è quello che permette di ottenere le MIGLIORI STAMPE in assoluto...e se il nostro fine sono le stampe....
(*) correggimi se è il caso.


Metodo Steveweb
Ciao
Stefano Z.
*



Hai ragione Stefano, anche a me viene un nodo alla gola, proprio perchè questo non è il sistema più corretto in assoluto (vedi le problematiche segnalate da EmilLask), ma siccome la domanda con cui è stato iniziata questa discussione riguarda come ultimo scopo le stampe, ne converrai che non vi sono sistemi meno infallibili di questo.

So benissimo che se un lab cambia i profili o settaggi, il file approntqato non servirà a nulla, ma al momento non vi sono alternative.

QUOTE(EmilLask @ Jun 18 2005, 08:00 PM
)
Ma per un fotoamatore lo stesso discorso non vale. Il fotoamatore ha un bene prezioso da tutelare: il suo file digitale. Allora il passaggio corretto è quello di calibrare il monitor, calibrarlo al meglio, calibrarlo con adeguati strumenti hardware.


Permettimi di dissentire.
Con quali strumenti hardware dovrebbe un fotoamatore calibrare il proprio monitor?
Adesso creerò un pò di scompiglio e spero che non diventi panico, ma tengo a precisare che gli strumenti attualmente in commercio a disposizione dei fotoamatori, sono dei semplici pagliativi, proprio come il sistema da me segnalato. Un "ragnetto" da posizionare sul monitor, dal costo di 80 euro, non può restituire un risultato valido paragonabile a strumentazioni che costano oltre dieci volte tanto; certo é un buon ausilio tecnico, ma quanti fotoamatori sanno che il monitor durante il corso della giornata assume varianti cromatiche differenti? Sono daccordo che valutare una stampa e cercare di avvicinarsi il più possibile con il colore del monitor sia qualcosa di poco affidabile, ma nulla di più nè di meno di un semplice spyder. Certo, Gemisto ha accennato al fatto che se non lo avesse avuto tra le mani, probabilmente sarebbe ancora col fare tentativi per ottenere una stampa di qualità con la propria stampante, ma il lavoro che fa una sonda economica è molto simile a ciò che potrebbe fare un occhio allenato, unito ad un minimo di esperienza sui settaggi cromatici. Non si può pretendere che un fotoamatore spenda decine di pezzi da 100 euro per calibrare il proprio monitor, ma a che serve se poi il lab se ne frega di tutto questo lavoro? Oggi come oggi, esistono lab che si spacciano per professionali e che poi convertono brutalmente i nostri file in qualcosa che neppure loro sanno.
maximetto
Messaggio: #71
QUOTE(Daniele R. @ Jun 20 2005, 09:18 AM)
...
Non si può pretendere che un fotoamatore spenda decine di pezzi da 100 euro per calibrare il proprio monitor, ma a che serve se poi il lab se ne frega di tutto questo lavoro? Oggi come oggi, esistono lab che si spacciano per professionali e che poi convertono brutalmente i nostri file in qualcosa che neppure loro sanno.
*



Concordo Pollice.gif
pi.ferr
Messaggio: #72
[/quote]

Permettimi di dissentire.
Con quali strumenti hardware dovrebbe un fotoamatore calibrare il proprio monitor?
Adesso creerò un pò di scompiglio e spero che non diventi panico, ma tengo a precisare che gli strumenti attualmente in commercio a disposizione dei fotoamatori, sono dei semplici pagliativi, proprio come il sistema da me segnalato. Un "ragnetto" da posizionare sul monitor, dal costo di 80 euro, non può restituire un risultato valido paragonabile a strumentazioni che costano oltre dieci volte tanto; certo é un buon ausilio tecnico, ma quanti fotoamatori sanno che il monitor durante il corso della giornata assume varianti cromatiche differenti? Sono daccordo che valutare una stampa e cercare di avvicinarsi il più possibile con il colore del monitor sia qualcosa di poco affidabile, ma nulla di più nè di meno di un semplice spyder. Certo, Gemisto ha accennato al fatto che se non lo avesse avuto tra le mani, probabilmente sarebbe ancora col fare tentativi per ottenere una stampa di qualità con la propria stampante, ma il lavoro che fa una sonda economica è molto simile a ciò che potrebbe fare un occhio allenato, unito ad un minimo di esperienza sui settaggi cromatici. Non si può pretendere che un fotoamatore spenda decine di pezzi da 100 euro per calibrare il proprio monitor, ma a che serve se poi il lab se ne frega di tutto questo lavoro? Oggi come oggi, esistono lab che si spacciano per professionali e che poi convertono brutalmente i nostri file in qualcosa che neppure loro sanno.
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Ciao Daniele.
Io non conosco il ragnetto da 80 euro di cui parli, però da diversi mesi possiedo uno Spyder 2 della Colorvision pagato 189 euro più iva e benedico il giorno di quel sensato acquisto.
Non ne faccio solo una questione di fedeltà del colore, obiettivo per altro raggiunto in termini sia di coerenza che di prevedibilità dei risultati, basti pensare che ho potuto verificare che il preset della temperatura del bianco a K 6500 era in realtà a più di 6800, ora con lo Spyder sono riuscito a fissarla a K 6484.
La cosa che più mi ha colpito è stata vedere come a monitor sia aumentata la visibilità dei dettagli nelle zone d’ombra e potere valutare realmente la gamma dinamica offerta dalla D70.
La mia personale opinione è che la strada giusta da seguire sia quella di profilare il monitor con uno strumento, ovvero registrare le caratteristiche di quel monitor in un file (il profilo) e lasciare che la scheda video operi l’adeguamento.
Questa tecnica è preferibile a quella di adeguare a stima la risposta del monitor ad una stampa campione che, a patto di riuscire a realizzare, ci farà vedere solo ciò che potremo ottenere in un determinato Lab (già più volte ripetuto) ma non tutto ciò che la nostra fotocamera ha catturato.
Questa è la mia, personalissima, opinione.
Ogni tecnica è valida in virtù della soddisfazione dei risultati ottenuti.
Per quanto riguarda la validità dello strumento da me usato, mi rifaccio alle considerazioni fatte dal Sig. Boscarol sul suo sito.
Ciao, ciao. Piero.



brubat@usa.net
Messaggio: #73
Salve a tutti,

mi sono letto tutto il thread e bene o male mi sono riconosciuto nei dubbi esspressi da molti di voi.

Tempo fa ho acqusitato un "ragnetto": si tratta del pacchetto ColorPlus. Leggendo l'ultimo intervento mi sorge il dubbio che forse ho buttato i miei soldi...

Il problema mio (uguale a quello di tanti) è che a monitor ho delle foto stupende ed in stampa ho delle foto mediocri che spesso faccio vedere con un certo imbarazzo. La trafila di lavoro è quella che dovrebbe garantire il massimo della qualità: file nef, Capture, Photoshop, Jpeg ad alta qualità o tiff.

Il laboratorio mi dice di lavorare in sRgb ma leggendo i vostri interventi relativi alla competenza degli addetti alla stampa mi viene da pensare che un ulteriore approfondimento dell'argomento con il mio referente non sarebbe male: dal tono della voce non mi da aria di gran sicurezza.

Potrei mandare a qualcuno qualche foto per valutarne sul proprio pc la "qualità del colore".

Grazie per le eventuali risposte.


Bruno
Daniele R.
Messaggio: #74
Ciao Bruno, come molti hai dei problemi derivanti dalla qualità di stampa. La cosa da chiedere al lab e lo stesso deve darti l'assoluta certezza che stampi i tuoi file a zero, senza correzione alcuna, altrimenti potrai apportare tutti i settaggi di questo mondo, ma se lui poi fa quello che vuole, non serve a nulla. se lo desideri, mandami pure un file all'indirizzo di posta che trovi nella mia firma e vediamo se noto qualche anomalia, sarebbe meglio che tu mandassi sia il nef che il jpg sistemato.............attendo wink.gif
brubat@usa.net
Messaggio: #75
Per Daniele,

files in arrivo..

Bruno
 
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