Ingrandimento full detail : 390 KBVerso la metà del mese di dicembre 2009 ho avuto la fortuna di far parte di una delegazione di Re.Co.Sol. (Rete dei Comuni Solidali), che è andata nei campi profughi Saharawi, nell'Algeria del sud.
Ingrandimento full detail : 421.2 KBIl popolo saharāwī ("sahariano", dall'arabo: ﺻﺤﺮﺍء ṣaḥrāʾ, ossia "Sahara"), talvolta trascritto anche sahrawi o saharawi, è costituito dai gruppi tribali tradizionalmente residenti nelle zone del Sahara occidentale gravitanti sul Sāqiyat al-hamra e sul Wadi al-dhahab (Rio de Oro) che, già nel corso della dominazione della Spagna, avevano cominciato negli anni trenta a reclamare la loro indipendenza. Sull'area, ricca di fosfati, avanzava però pretese anche il Marocco ed è per questo che le popolazioni della regione hanno conosciuto grandi difficoltà per realizzare le loro ambizioni e vedersi riconosciuti su un piano internazionale e persino inter-arabo.
Il 31 Ottobre 1975 il Marocco entrò con un esercito di 25.000 uomini nella zona contigua ai suoi confini con il Sahara Occidentale mentre la Spagna cominciò lo sgombero delle aree sotto il proprio controllo.
La resistenza dette allora vita nel 1976 alla Repubblica Democratica Araba dei Sahrawi, RASD, (arabo الجمهورية العربية الصحراويةالديمقراطية, al-Jumhūriyya al-ʿArabiyya al-Ṣaḥrāwī al-Dīmuqrāṭiyya). Nel 1979 la Mauritania firmò un accordo separato di pace, riconoscendo la RASD, lasciando gli oneri del conflitto in corso al solo Marocco che invase il restante territorio del Sahara Occidentale, costringendo all'esodo numerosi combattenti e famiglie sahrawi che trovarono rifugio in Algeria, tra l'altro nell'oasi di Tinduf.
La delegazione di cui facevo parte si è diretta nel campo profughi di El-Aajun, ma prima si è fermata un giorno nelle vicinanze di Algeri, per un incontro internazionale.
Là, sulla spiaggia antistante, ho fatto qualche scatto che vi propongo prima di presentarvi un reportage sulla situazione dei Saharawi.
L'ingresso della spiaggia
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Ingrandimento full detail : 378 KBcavalli
Ingrandimento full detail : 371.4 KBpescatori
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Ingrandimento full detail : 396.9 KBNel corso della notte, arriviamo nel campo profughi di El-Aaiun e ci apprestiamo a dormire in tenda...non prima di fare una fotografia all'immenso cielo stellato e al riverbero delle luci di Tindouf in lontananza
Ingrandimento full detail : 213.6 KBA presto.
Giovanni Cappello
Messaggio modificato da toad il Jan 24 2010, 08:13 AM
Grazie ad Alessandro e ad APULION per il passaggio.
Il mattino seguente mi alzo presto e all'alba comincio a girare per il campo profughi.
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Ci sono in giro le prime persone che iniziano la giornata
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...e i bambini che si preparano per andare a scuola...
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Dalle abitazioni (tende o piccole case in muratura) mi vedono e mi invitano ad entrare e a prendere il tè con loro, lasciandomi fare le fotografie...
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L'accoglienza e il garbo sono veramente straordinari.
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Vi lascio in compagnia di queste prime immagini che documentano l'approccio che ho avuto con quel popolo fiero che vive nel deserto, senza acqua (che viene portata da autobotti e messa in contenitori di ferro che arrugginiscono presto) e senza corrente elettrica (qualcuno usa le batterie delle macchine).
Buona luce.
Giovanni Cappello
Il mattino seguente mi alzo presto e all'alba comincio a girare per il campo profughi.
Ingrandimento full detail : 497.7 KBCi sono in giro le prime persone che iniziano la giornata
Ingrandimento full detail : 357.6 KB Ingrandimento full detail : 415.3 KB Ingrandimento full detail : 240.8 KB Ingrandimento full detail : 271.1 KB...e i bambini che si preparano per andare a scuola...
Ingrandimento full detail : 379 KB Ingrandimento full detail : 399.3 KBDalle abitazioni (tende o piccole case in muratura) mi vedono e mi invitano ad entrare e a prendere il tè con loro, lasciandomi fare le fotografie...
Ingrandimento full detail : 373.3 KB Ingrandimento full detail : 339.5 KB Ingrandimento full detail : 307.5 KBL'accoglienza e il garbo sono veramente straordinari.
Ingrandimento full detail : 449.8 KBVi lascio in compagnia di queste prime immagini che documentano l'approccio che ho avuto con quel popolo fiero che vive nel deserto, senza acqua (che viene portata da autobotti e messa in contenitori di ferro che arrugginiscono presto) e senza corrente elettrica (qualcuno usa le batterie delle macchine).
Buona luce.
Giovanni Cappello
Giovanni complimenti un bellissimo reportage ben documentato e ricco di belle immagini,
ciao Paolo
ciao Paolo
Grazie a Paolo, complimenti anche per le tue immagini sul campo di concentramento.
Grazie anche a vvtyse.
Continuo con qualche immagine delle donne della famiglia che ci ospitava nella loro tenda
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Poi ci spostiamo nella sabbia che alza un forte e freddo vento
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...e andiamo a visitare una scuola che comprende le elementari e le medie. L'aspetto interessante è che non ci sarebbe alcun bisogno reale di avere una scuola in mezzo al deserto, dove non ci sono prospettive di impiego. Non ci sono nemmeno stipendi per gli insegnanti, che si prestano come volontari, con un piccolissimo rimborso grazie agli aiuti umanitari internazionali. Eppure abbiamo avuto l'impressione di una scuola bene organizzata, espressione di una forte volontà e di una straordinaria convinzione nella sua utilità. Laggiù ogni bambino, fin dai sei anni di età parla la lingua madre araba e la lingua spagnola (eredità della dominazione spagnola fino al 1975). Molti ragazzi più grandi conoscono e parlano anche altre lingue.
Insomma, ci sarebbe da imparare qualcosa.
Ma ora, ecco la scuola e i bambini.
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Un saluto a chi passa di qua e a presto.
Giovanni Cappello
Grazie anche a vvtyse.
Continuo con qualche immagine delle donne della famiglia che ci ospitava nella loro tenda
Ingrandimento full detail : 325.7 KB Ingrandimento full detail : 356 KB Ingrandimento full detail : 418.7 KB Ingrandimento full detail : 384.8 KBPoi ci spostiamo nella sabbia che alza un forte e freddo vento
Ingrandimento full detail : 311.7 KB...e andiamo a visitare una scuola che comprende le elementari e le medie. L'aspetto interessante è che non ci sarebbe alcun bisogno reale di avere una scuola in mezzo al deserto, dove non ci sono prospettive di impiego. Non ci sono nemmeno stipendi per gli insegnanti, che si prestano come volontari, con un piccolissimo rimborso grazie agli aiuti umanitari internazionali. Eppure abbiamo avuto l'impressione di una scuola bene organizzata, espressione di una forte volontà e di una straordinaria convinzione nella sua utilità. Laggiù ogni bambino, fin dai sei anni di età parla la lingua madre araba e la lingua spagnola (eredità della dominazione spagnola fino al 1975). Molti ragazzi più grandi conoscono e parlano anche altre lingue.
Insomma, ci sarebbe da imparare qualcosa.
Ma ora, ecco la scuola e i bambini.
Ingrandimento full detail : 324.8 KB Ingrandimento full detail : 353 KB Ingrandimento full detail : 327.7 KB Ingrandimento full detail : 472.6 KB Ingrandimento full detail : 315 KBUn saluto a chi passa di qua e a presto.
Giovanni Cappello
bellissime immagini!!!:_) conosco bene quei luoghi, so che la sensazione che si prova e difficile da rappresentare ,con queste immagini a me sembra di esserci dentro complimenti.
[bellissime immagini complimenti davvero...., io sono stato in marocco da semplice turista e ho avuto moltissime difficolta´ a fotografare la gente del luogo,perche´ vedevano dal turista nel farsi fotografare un modo per ottenere qualche soldo in cambio, e poi perche´ in generale i popoli arabi sono abbastanza diffidenti nei confronti delle macchine fotografiche
Che bellissimo reportage,complimenti!!!
Guardando le tuo foto si riesce ad immergersi in quel mondo tanto strano.
Da carrozziere mi è balzato subito all'occhio il particolare della batteria di un'auto, che tu hai poi sapientemente descritto, di fianco ai piedi della bimba.
Rimango stupefatto da come questa gente vive nonostante le difficoltà che ha.
Grazie per aver condiviso quest'esperienza che deve essere stata molto forte.
Un saluto Massimiliano.
Guardando le tuo foto si riesce ad immergersi in quel mondo tanto strano.
Da carrozziere mi è balzato subito all'occhio il particolare della batteria di un'auto, che tu hai poi sapientemente descritto, di fianco ai piedi della bimba.
Rimango stupefatto da come questa gente vive nonostante le difficoltà che ha.
Grazie per aver condiviso quest'esperienza che deve essere stata molto forte.
Un saluto Massimiliano.
Bel reportage di un Paese molto affascinante quanto geloso della propria dignità,che ,proprio per questa ragione, raramente si concede agli obiettivi con facilità.
Amo questo genere di foto per cui non posso che apprezzarne la cura nell'esecuzione per inquadratue e situazioni,e trovo molto interessante anche la spiegazione dell'evento.
Anche io qualche anno fa ebbi l'opportunità di vivere un'esperienza quasi analoga la tua,ma purtroppo la reflex di allora (non Nikon)mi abbandonò per tutta la durata della visita al villaggio berbero,per poi riprendere a funzionare perfettamente appena lo lasciai;mi resta la sensazione che la riservatezza di quelle gentili persone abbia quasi "condizionato" la mia reflex...strano ma vero!
Un saluto
Amo questo genere di foto per cui non posso che apprezzarne la cura nell'esecuzione per inquadratue e situazioni,e trovo molto interessante anche la spiegazione dell'evento.
Anche io qualche anno fa ebbi l'opportunità di vivere un'esperienza quasi analoga la tua,ma purtroppo la reflex di allora (non Nikon)mi abbandonò per tutta la durata della visita al villaggio berbero,per poi riprendere a funzionare perfettamente appena lo lasciai;mi resta la sensazione che la riservatezza di quelle gentili persone abbia quasi "condizionato" la mia reflex...strano ma vero!
Un saluto
Le tue foto mi hanno portato li: bellissime le inquadrature, la luce e gli attimi che hai colto.
Complimenti per lo splendido reportage e grazie per averlo condiviso con noi!
Ciao
Roberto
Complimenti per lo splendido reportage e grazie per averlo condiviso con noi!
Ciao
Roberto
Grazie a tutti quelli che sono passati da qui.
Non ho avuto problemi a scattare fotografie, anzi la gente mi chiamava nelle tende per offrirmi il tè e per farsi fotografare. Sapevano che avrei fatto vedere queste immagini in Italia. Questo per loro è importante perchè vogliono che si sappia della condizione in cui vivono, visto che interessa a nessuno un popolo così piccolo e senza petrolio nè posizioni strategiche nello scacchiere mondiale. Sperano che questo possa servire a far sì che l'ONU e altri paesi facciano pressioni sul Marocco affinchè venga fatto il referendum nelle zone occupate e restituisca terre, case e città che gli appartengono ancora nel Sahara Occidentale.
Continuo ancora con qualche immagine dei ragazzi nelle scuole.
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...e di qualche loro insegnante
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Infine, finito l'intervallo, si torna tutti in classe.
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A presto con qualche immagine dei bambini della scuola materna.
Buona luce a tutti.
Giovanni Cappello
Non ho avuto problemi a scattare fotografie, anzi la gente mi chiamava nelle tende per offrirmi il tè e per farsi fotografare. Sapevano che avrei fatto vedere queste immagini in Italia. Questo per loro è importante perchè vogliono che si sappia della condizione in cui vivono, visto che interessa a nessuno un popolo così piccolo e senza petrolio nè posizioni strategiche nello scacchiere mondiale. Sperano che questo possa servire a far sì che l'ONU e altri paesi facciano pressioni sul Marocco affinchè venga fatto il referendum nelle zone occupate e restituisca terre, case e città che gli appartengono ancora nel Sahara Occidentale.
Continuo ancora con qualche immagine dei ragazzi nelle scuole.
Ingrandimento full detail : 369 KB Ingrandimento full detail : 317.7 KB Ingrandimento full detail : 372.7 KB Ingrandimento full detail : 310.7 KB Ingrandimento full detail : 304.1 KB...e di qualche loro insegnante
Ingrandimento full detail : 345.4 KB Ingrandimento full detail : 279.2 KBInfine, finito l'intervallo, si torna tutti in classe.
Ingrandimento full detail : 412.4 KBA presto con qualche immagine dei bambini della scuola materna.
Buona luce a tutti.
Giovanni Cappello
Veramente un grande reportage, ti fà entrare dentro, come se ci fossi stato anch'io. Veramente notevole, complimenti.
Ti ho inviato un mp per la tua richiesta di moderazione relativa all'immagine previsualizzata e altro, credo che abitiamo molto vicini.
Ti ho inviato un mp per la tua richiesta di moderazione relativa all'immagine previsualizzata e altro, credo che abitiamo molto vicini.
Grazie Mauro.
Al momento però non mi risulta di avere ricevuto nessun mp.
Fammi sapere.
Ciao
Giovanni Cappello
Al momento però non mi risulta di avere ricevuto nessun mp.
Fammi sapere.
Ciao
Giovanni Cappello
Bellissima anche quest'ultima serie.
Questa e questa secondo me, senza togliere nulla alle altre, hanno un'atmosfera speciale che fa venire la voglia di guardarle ancora e poi ancora e poi ancora.
Questo reportage starebbe benissimo sulle pagine di una nota rivista dal bordo giallo, di nuovo i miei complimenti e... aspetto le prossime!
Ciao
Roberto
Messaggio modificato da Robobo il Jan 23 2010, 04:53 PM
Questa e questa secondo me, senza togliere nulla alle altre, hanno un'atmosfera speciale che fa venire la voglia di guardarle ancora e poi ancora e poi ancora.
Questo reportage starebbe benissimo sulle pagine di una nota rivista dal bordo giallo, di nuovo i miei complimenti e... aspetto le prossime!
Ciao
Roberto
Messaggio modificato da Robobo il Jan 23 2010, 04:53 PM
Grazie a tutti.
Devo dire a Roberto che la seconda foto che indica è quella che più di tutte piace a me.
Proseguo con alcune immagini di bambini alla scuola materna. Scuola che ha il tetto che sta cadendo e per il cui finanziamento ci hanno chiesto una mano.
Chiedo scusa in anticipo per la ripetitività del tipo di immagini che seguono.
Inizialmente ci siamo trasferiti nella scuola, passando ancora una volta in mezzo ad un vento veramente forte (ma che per loro era di media intensità).
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Infine ci siamo trovati di fronte ad un mare di bambini.
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Buona domenica.
Giovanni Cappello
Devo dire a Roberto che la seconda foto che indica è quella che più di tutte piace a me.
Proseguo con alcune immagini di bambini alla scuola materna. Scuola che ha il tetto che sta cadendo e per il cui finanziamento ci hanno chiesto una mano.
Chiedo scusa in anticipo per la ripetitività del tipo di immagini che seguono.
Inizialmente ci siamo trasferiti nella scuola, passando ancora una volta in mezzo ad un vento veramente forte (ma che per loro era di media intensità).
Ingrandimento full detail : 363.6 KBInfine ci siamo trovati di fronte ad un mare di bambini.
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Giovanni Cappello
Bellissimo reportage, ben valorizzato dalle spiegazioni
Marcello
Marcello
a parte gli scatti, tutti molto buoni, e le descrizioni che rendono interessante per chi guarda le foto, mi colpisce la naturalezza con la quale hai scattato a queste genti, io sarei stato ritroso e non le avrei mai fatte, ciao.
Un gran bel reportage, racconta in modo egregio la vita quotidiana di questa gente.
Ottima la gestione della luce.
Complimenti,
Luigi
Ottima la gestione della luce.
Complimenti,
Luigi
Grazie per i passaggi.
Per quanto riguarda la naturalezza devo dire che applico semplicemente la regola di costruire un clima prima di scattare o mentre scatto. Con i bambini mi sono seduto per terra, li ho invitati a scattare loro stessi con la macchina fotografica e a vedersi fotografati. Con gli adulti ci si siede a prendere il tè e si prova a scambiare qualche parola con l'aiuto di qualche gesto. Il resto viene da sè.
Inoltre, lo ripeto, era quella gente a proporsi con naturalezza e a mettere me in condizioni di non essere a disagio.
Continuo con qualche ritratto di bambino.
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Questa invece è la moglie della persona che ci ospitava nella loro tenda.
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Uno dei tanti tè.
Va detto che il rito del tè è articolato, preciso e lungo. Può durare anche un'ora e più, essendo prima di tutto una occasione per sedere insieme a parlare. Si prepara e si beve per tre volte. Al primo giro è amaro come la vita. Al secondo è dolce come l'amore. E al terzo giro è soave come la morte. Cioè, come pensare anche mentre si beve il tè.
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Un volto ed uno sguardo che attraversano il tempo.
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Ancora uno sguardo al panorama del campo.
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Buona serata a tutti voi.
Giovanni Cappello
Per quanto riguarda la naturalezza devo dire che applico semplicemente la regola di costruire un clima prima di scattare o mentre scatto. Con i bambini mi sono seduto per terra, li ho invitati a scattare loro stessi con la macchina fotografica e a vedersi fotografati. Con gli adulti ci si siede a prendere il tè e si prova a scambiare qualche parola con l'aiuto di qualche gesto. Il resto viene da sè.
Inoltre, lo ripeto, era quella gente a proporsi con naturalezza e a mettere me in condizioni di non essere a disagio.
Continuo con qualche ritratto di bambino.
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Ingrandimento full detail : 254.2 KB Ingrandimento full detail : 317.7 KBUno dei tanti tè.
Va detto che il rito del tè è articolato, preciso e lungo. Può durare anche un'ora e più, essendo prima di tutto una occasione per sedere insieme a parlare. Si prepara e si beve per tre volte. Al primo giro è amaro come la vita. Al secondo è dolce come l'amore. E al terzo giro è soave come la morte. Cioè, come pensare anche mentre si beve il tè.
Ingrandimento full detail : 468.1 KBUn volto ed uno sguardo che attraversano il tempo.
Ingrandimento full detail : 417.8 KBAncora uno sguardo al panorama del campo.
Ingrandimento full detail : 265.8 KBBuona serata a tutti voi.
Giovanni Cappello
Continuo con qualche immagine che offra un po' più di contesto.
Dalla cima di una piccola collinetta posizionata proprio in mezzo al campo.
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La strada principale (e anche l'unica) che attraversa il campo ed in alcuni tratti (come questo) è asfaltata.
Ingrandimento full detail : 298.1 KB
Alcuni scorci.
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Ingrandimento full detail : 449.6 KB
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Ingrandimento full detail : 407.8 KB
Ancora qualche ritratto.
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E, sempre per offrire un po' di contesto, una immagine che lascia intravvedere qualcosa di quello che è il cielo stellato nel deserto.
Ingrandimento full detail : 310.2 KB
Si tratta di una foto del gruppo di Re.Co.Sol. davanti ad una delle tende in cui eravamo ospiti. Anche se potrebbe sembrare in realtà non c'è alcun artificio. Il tempo di posa è stato di 30 secondi (ed infatti molti visi sono un po' mossi) per poter cogliere le stelle. Le persone, al buio completo, sono state illuminate solo per qualche breve istante con una pila che andava e veniva sul gruppo. Un breve e imprevisto passaggio di un fuoristrada ha illuminato la tenda.
Quel cielo stellato, che si stendeva da orizzonte a orizzonte, ci è rimasto impresso nella mente.
Un saluto a tutti.
A presto con qualche altra immagine.
Giovanni Cappello
Ops! Chiedo scusa, ma ho messo due immagini che avevo già inserito prima.
Giovanni Cappello
Dalla cima di una piccola collinetta posizionata proprio in mezzo al campo.
Ingrandimento full detail : 303.2 KBLa strada principale (e anche l'unica) che attraversa il campo ed in alcuni tratti (come questo) è asfaltata.
Ingrandimento full detail : 298.1 KBAlcuni scorci.
Ingrandimento full detail : 268.5 KB Ingrandimento full detail : 449.6 KB Ingrandimento full detail : 449.6 KB Ingrandimento full detail : 407.8 KBAncora qualche ritratto.
Ingrandimento full detail : 427.1 KB Ingrandimento full detail : 288 KBE, sempre per offrire un po' di contesto, una immagine che lascia intravvedere qualcosa di quello che è il cielo stellato nel deserto.
Ingrandimento full detail : 310.2 KBSi tratta di una foto del gruppo di Re.Co.Sol. davanti ad una delle tende in cui eravamo ospiti. Anche se potrebbe sembrare in realtà non c'è alcun artificio. Il tempo di posa è stato di 30 secondi (ed infatti molti visi sono un po' mossi) per poter cogliere le stelle. Le persone, al buio completo, sono state illuminate solo per qualche breve istante con una pila che andava e veniva sul gruppo. Un breve e imprevisto passaggio di un fuoristrada ha illuminato la tenda.
Quel cielo stellato, che si stendeva da orizzonte a orizzonte, ci è rimasto impresso nella mente.
Un saluto a tutti.
A presto con qualche altra immagine.
Giovanni Cappello
Ops! Chiedo scusa, ma ho messo due immagini che avevo già inserito prima.
Giovanni Cappello
Bravo Giovanni,
il livello è sempre ottimo. I bambini ti attirano sempre molto. Per ora quella che preferisco è quella della bambina a scuola con il maestro in secondo piano.
Aspettiamo le altre.
Maxx
il livello è sempre ottimo. I bambini ti attirano sempre molto. Per ora quella che preferisco è quella della bambina a scuola con il maestro in secondo piano.
Aspettiamo le altre.
Maxx
