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D90addicted
Messaggio: #1
ciao a tutti.....sono un nuovo di qui, ho da poco acquistato la mia prima reflex, un D90 anke se gia da svariato tempo mi sono "dilettato" a fare foto con macchine compatte o reflex prestate da amici, detto ciò volevo avere qualche consiglio un po su tutto sia x quanto rigurada tecnica sia x quano riguarda la composizione e cose del genere.

detto ciò ditemi voi..............ogni suggerimento e ben accetto!!
PS. le foto sono leggermente modificate, solo x quanto rigurda il contrasto e la saturazione!!!


questa è l'immagine originale

IPB Immagine Ingrandimento full detail : 3.5 MB

questa è la foto modificata

IPB Immagine Ingrandimento full detail : 3.2 MB

cosa ne dite???
Attilio PB
Messaggio: #2
Ciao e benvenuto, sicuramente con la post produzione lo scatto è diventato un pochino piu' accattivante smile.gif
Gli ambiti di miglioramento tecnici sono comunque ancora molti, andiamo con ordine.
- diaframma di scatto: hai scattato ad f/22, questo causa una serie di problemi, il primo è quello legato alla diffrazione. La diffrazione è un fenomeno che incontriamo quando chiudiamo troppo il diaframma, sarebbe un pochino complesso spiegare qui tutta la teoria a monte ma sappi che in linea di massima su una macchina come la D90 chiudere il diaframma oltre f/11 significa iniziare ad incontrare il fenomeno, che si aggrava notevolmente al chiudere ulteriormente il diaframma; la diffrazione abbatte significativamente la qualità della tua immagine. Quando ci sono necessità tecniche per cui il diaframma va comunque chiuso si fa buon viso a cattivo gioco e ci si tiene la diffrazione, ma in questo caso chiudere ad f/22 era inutile, anzi come abbiamo visto è dannoso, infatti scattando ad f/11 ed a 18mm sarebbe stato sufficiente sfruttare il principio dell'iperfocale e mettere a fuoco a circa 1,5 metri davanti a te per avere tutto a fuoco a partire dagli 80 cm fino ad infinito, evitando la diffrazione ed ottenendo una definizione maggiore.
- tempo di scatto: hai scattato ad 1/25, un tempo leggermente troppo lento per scattare a 18mm, proprio sul limite del tempo di sicurezza, anche in questo caso su un panorama a dettaglio infinito potrebbe contribuire minimamente a non aggiungere nitidezza allo scatto, anzi, semmai introduce un micromosso, sebbene minimo, che contribuisce ad un dettaglio non ottimo. Avendo scattato in piorità di diaframmi, il tempo ti è venuto di conseguenza; anche qui aprendo ad f/11 avresti avuto un tempo di due stop piu' lungo (1/100), largamente sufficiente a garantire uno scatto perfettamente nitido anche a mano libera.
- messa a fuoco: hai messo a fuoco un punto piuttosto lontano, come abbiamo visto prima potevi mettere a fuoco molto piu' vicino ottimizzando la profondità di campo ed avendo tutto perfettamente a fuoco.
- composizione: il taglio che hai fatto in basso mi piace e lo condivido, tuttavia proprio per questo motivo sarebbe stato meglio inquadrare direttamente sulla base del taglio, in tal modo avresti incluso una fetta di cielo e di montagna ben piu' importante e di cui, soprattutto sulla destra, si sente la mancanza.

Questo tutto a monte della post produzione.
Per ora mi fermo qui, spero di averti dato qualche elemento di riflessione smile.gif
Ciao
Attilio
Pertu
Messaggio: #3
Ho incontrato più volte il concetto di distanza iperfocale. Siccome sono nuovo anche io potreste spiegarmelo?

Io scatto foto con una nikon d40, spesso per i paesaggi uso il 18-55. Però anche io chiudo al massimo il diaframma e a 18mm. I tempi li regola la macchina, per ora scatto quasi sempre in priorità al diaframma e a seconda di che mi serve regolo di conseguenza per ottenere i tempi necessari (per esempio la sera).
Attilio PB
Messaggio: #4
C'è questa interessante discussione che chiarisce ogni aspetto della questione smile.gif
Iperfocale

Buona lettura smile.gif
Ciao
Attilio
danardi
Messaggio: #5
condivido con Attilio (ti consiglio di far tesoro delle sue dritte).

Segnalo anche semplicemente wiki per la definizione ed il calcolo dell'iperfocale:
http://it.wikipedia.org/wiki/Distanza_iperfocale

per assudo poteva andar bene un'inquadratura più bassa (per esaltare l'effetto specchio dell'acqua) o più alta. (in ogni caso avresti ottenuto più cielo biggrin.gif )
Così è venuta una cosa un po' barzotta.. l'orizzonte preciso a metà: buono per una cartolina, meno buono per raccontare un paesaggio "come lo hai visto"
Lavina Simone
Iscritto
Messaggio: #6
grazie.gif Attilio per le tue dritte.Essendo anch´io nuovo ne faro` sicuramente tesoro.
Ciao
enry68
Nikonista
Messaggio: #7
M permetto di suggerirti di leggere questo interessante corso sulla fotografia. Ti mando il link diretto a quello che stai chiedendo ma il mio suggerimento è di leggerlo tutto, comunque.

Mi è stato segnalato da un altro Amico del Forum e nello spirito di massima condivisione di rigiro l'interessante spiegazione.

http://www.internetcamera.it/corsi/cbf/cap..._diaframma2.asp

Enrico.
alefiore
Messaggio: #8
Scusate se mi intrometto, mi e' sempre stato detto che il diaframma migliore e quello intorno all' f/6 facendo mia questa teoria cerco solitamente di stare intorno a questo range(nei paesaggi), ma avendo un autofocus a 11 punti sulla d90 non sembra obsoleto parlare di iperfocale o di focheggiare a 5 mt?
Scusate premetto non vuole essere una polemica solo un chiarimento.
Saluti
ALE
danardi
Messaggio: #9
QUOTE(alefiore @ Aug 21 2009, 04:34 PM) *
avendo un autofocus a 11 punti sulla d90 non sembra obsoleto parlare di iperfocale o di focheggiare a 5 mt?


Per quale (a me) oscuro motivo?
enry68
Nikonista
Messaggio: #10
Credo che il nostro Amico facendo riferimento a questo:

http://chsvimg.nikon.com/products/imaging/...anced-function/

vuole dire che, entro certi limiti, in base ai soggetti catturati dagli 11 sensori la fotocamera, ripeto nei limiti del possibile, gioca con l'iperfocale per fare in modo che tutti o quasi siano il più possibile a fuoco.

Ovviamente l'AF non può sapere cosa o a chi preferiamo dare importanza nella messa a fuoco, pertanto resta sempre un compromesso, sofisticato, ma un compromesso.

L'iperfocale è una possibilità che l'umano ha comunque sempre a disposizione, ovviamente con una messa a fuoco manuale. Peccato che nei miei zoom è sparita la serigrafia con i riferimenti del fuoco in base al diaframma ....

Enrico.
Attilio PB
Messaggio: #11
Fermi tutti smile.gif
Il piano di messa a fuoco è uno ed uno soltanto, solo un piano è realmente a fuoco in una nostra fotografia. Tutti i punti che non giacciono su quel piano non sono in realtà punti ma circoletti. Noi li percepiamo come punti solo in virtu' del loro diametro molto piccolo, via via che tale diametro aumenta iniziamo a vederli non piu' come punti ma come circoli, perdiamo di nitidezza e quindi iniziamo a percepire i punti come sfocati.
Capito questo aspetto, è chiaro che nessun sistema puo' mettere a fuoco su piu' punti (a piu' distanze quindi) visto che il punto di messa a fuoco è uno, non importa quanti ne usiamo nel tracciamento della messa a fuoco, rimane il fatto che ne usiamo solo uno e che il piano di messa a fuoco è solo uno.
Chiudendo il diaframma cosa accade? Che aiutiamo quei circoletti di cui parlavamo prima ad avere una base piu' piccola, quindi ad avere un diametro minore sul piano sensore e quindi apparire piu' facilmente come punti e non come circoletti.
Qual'è lo scopo del gioco? Avere un profondità di campo molto estesa, quindi fare si che quei circoletti appaiano come punti il piu' possibile, evitando allo stesso tempo il fenomeno della diffrazione. Chiudere il diaframma oltre f/11 su DX significa si aumentare la profondità di campo, ma anche aumentare la diffrazione, quindi non dovremo superare f/11 se non necessario.
Come fare a non superare f/11? Appunto sfruttando l'iperfocale, sappiamo che ad una certa lunghezza focale ed un certo diaframma dovro' mettere a fuoco ad una certa distanza per ottenere questo risultato. Usare l'autofocus in questo caso non serve a nulla, il problema non è mettere a fuoco rapidamente o con precisione un soggetto, ci interessa solo mettere a fuoco ad una distanza ben precisa, qualsiasi cosa ci sia li', in questo modo avremo la certezza di ottimizzare le prestazioni del nostro sistema e quindi la qualità della nostra ripresa, se a quella distanza c'è un soggetto o non c'è nulla non ci cambia nulla, per i nostri scopi non è interessante.
Per altro in una situazione di questo genere, con un primo piano abbastanza distante, avrebbe avuto senso scattare ad f/8 e focheggiare sulla distanza iperfocale per f/8, sarebbe stato ampiamente piu' che sufficiente per avere tutto a fuoco e far lavorare l'obiettivo ad un diaframma al quale avrebbe offerto prestazioni ancora migliori.
Concludendo, non è un sistema obsoleto, nonostante non sia facilmente praticabile con le ottiche moderne prive di riferimenti, tuttavia con un programmino installabile nel telefonino o con una tabellina appositamente stampata conosceremo facilmente qual'è la la distanza a cui focheggiare e, con un minimo di occhio ed esperienza, si riesce a sfruttare agevolmente il principio per ottimizzare le nostre riprese. Lo scopo finale è avere la migliore fotografia possibile, o no? smile.gif
Ciao
Attilio
alefiore
Messaggio: #12
Ciao Attilio, sempre per capire, io uso 2 programmi che ho installato sul mio iphone uno si chiama DofMaster e l' altro, quello che di solito uso,Simple Dof e mi dice che a f8 con un 18 MM di focale mi dice che metto a fuoco tutto quello che si trova da una distanza di 2mt sino all' infinito, quindi sono sicuro che tutto quello che si trova a più' di 2 metri da me sara' a fuoco... pero' nella pratica in una giornata soleggiata se faccio un paesaggio so' che se sto dai 6 agli 8 in linea di massima metterò' tutto a fuoco. Ovviamente a tutto questo si affianca la tecnologia che coi suoi 11 punti in caso della D90 ci sottolineerà quali parti della scena saranno trovate come punti di messa a fuoco. Ovviamente dovremmo regolare i tempi di conseguenza per avere una giusta esposizione, ed io di solito fissato il diaframma il tempo me lo faccio dare dall' esposimetro, con l' abitudine di sotto o sovraesporre di un paio di tacche nel caso non ottenessi l' esposizione desiderata. Per questo motivo non uso quasi mai la priorità' dei diaframmi, che vedo invece molto usata nelle foto dove vado a leggere i dati exif.
Spero di essermi spiegato bene e di fare le cose giuste, ovviamente vi prego di correggermi nel caso avessi detto o fatto delle corbellerie.
Ciao
Alessandro
Attilio PB
Messaggio: #13
Si Alessandro, il principio è corretto, il punto è che non ti interessa cosa metti a fuoco ma solo dove.
Con una macchina DX a 18mm ed f/8 hai una distanza iperfocale di 2 metri, cioé se metti a fuoco un piano posto a due metri da te vedrai tutto nitido da un metro fino ad infinito: chiaramente se fai una valutazione conservativa e metti a fuoco qualcosa che attendibilmente sarà a tre o quattro metri da te avrai la certezza assoluta di ricadere ampiamente nei margini dell'iperfocale, anche se dovrai sacrificare qualcosa della nitidezza in primissimo piano, ma appunto a seconda delle situazioni il sacrificio è spesso tranquillamente affrontabile.
In uno scenario del genere (e con le ampie tolleranze scelte) l'autofocus non serve a granchè, puoi tranquillamente focheggiare a mano allineando l'indicazione metrica alla tacca sull'ottica, ma anche usare l'AF per focheggiare un punto generico che attendibilmente si trovi a quella distanza.
Capire questo principio è importante per sfruttarlo in altre situazioni apparentemente diverse ma che puoi risolvere con il medesimo principio: immagina che passi il giro d'Italia sotto casa tua, vuoi fotografarlo e cosa fai? Metti in AF continuo e speri che il modulo AF e tu con lui riusciate a gestire la situazione inseguendo i ciclisti che ti interessano. Oppure: imposti lo zoom a 24mm, metti f/11 e mentalmente fai due lunghi passi (due metri), focheggi qualcosa che si trovi a quella distanza e cosa hai fatto? Hai messo a fuoco il nulla ma sai che con quella messa a fuoco avrai tutto nitido a partire da 1 metro da te fino ai 10 metri, quindi se sei a bordo transenna sicuramente i ciclisti ti verranno a fuoco, tu dovrai solo preoccuparti di metterli nel mirino, senza pensare alla messa a fuoco, saranno già a fuoco.
Chiaro che al salire delle lunghezze focali ed all'aprirsi dei diaframmi la cosa si inizia a complicare, ma quando la cosa è facilmente sfruttabile vale la pena sfruttarla.
Ciao
Attilio
alefiore
Messaggio: #14
Grazie Attilio per gli approfondimenti...
Ale
 
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