FORUM NIKONCLUB

li ho visti da una mia finestra, scendevano la via ridendo e scherzando come solo l'amicizia di quell'età è in grado di farti fare, beh, mi è scattata la scintilla...

ho atteso che lo scatto non potesse far riconoscere i visi ed ho scattato, con già in mente la composizione, il b/n, la grana, tutto insomma... quelle rare volte che la fotografia esce davvero con forza dalla mente, io sono solo stato quello che ha premuto il pulsante...

integrazione, speriamo che le generazioni future riescano a crescere davvero così, non notando nemmeno più il diverso colore della pelle...



attendo i vostri scatti...

Non ho al momento scatti da mostrare sul genere, ma anche se ne avessi non mi sognerei di farlo in questo topic, questa foto è...
...
...non so, mi sono commosso guardandola, non dico altro...

per fortuna le generazioni attuali sono migliori... e ancora migliori saranno quelle che seguiranno

Giorgio, la fotografia e' soprattutto questo

Grande esempio per tutti !

ciao
Johnny

E' bellissimo riuscire a rendere in una foto il proprio "pensiero/sogno"!
Speriamo veramente che il futuro sia più "variegato"...
La foto...beh! Chi meglio di te che l'hai pensata può esser miglior "giudice"!?

Che click, che taglio, Giorgio anche tu ormai non sei una novità, colto l'attimo.


Saro

Hanno già detto tutto loro. Che altro potrei dire?

Fantastico!

hai colto l'attimo.........................

Bella foto Giorgio, molto significativa .

Ma, poichè è già stato detto tutto, come giustamente afferma il commento di chi mi ha preceduto, vorrei fare qualche considerazione diversa ed originale.

Tu dici: "non notando nemmeno più il diverso colore della pelle..." ed io chiedo: e quando mai da noi questa differenza di colore ha costituito una discriminante?Evidentemente i due ragazzi hanno in comune lingua, interessi, comportamenti, quindi dov'è la differenza? Solo una insignificante differenza di quantità di melanina nella pelle, ma la cultura è comune. Ed è una cultura comune che forma un popolo e non il colore della pelle o le origini etniche.
E ciò per fortuna in passato ha funzionato egregiamente: altrimenti oggi non esisterebbe neppure un popolo italiano.
In Italia il razzismo non ha finora mai attecchito e spero proprio che continui ad essere così, ma affinchè ciò sia possibile occorre che si crei una vera integrazione linguistica e culturale.

Prendiamola comunque come un buon auspicio per il futuro .

Saluti.

ecco, l'intento era quello, un auspicio per il futuro...

grazie ragazzi!

I tuoi pensieri ti fanno onore Giorgio ed è bello leggere le risposte dei tanti amici che hanno confermato quanto da te detto e auspicato. Ti faccio per questo i miei complimenti.

La foto però, con altrettanta sincerità, secondo me non esprime ciò che avevi in mente. Che tu lo abbia pensato non lo discuto, che tu sia riuscito a restirtuirlo con questo scatto mi permetto, spero non te la prenda, non credo. Mi dispiace ma è ciò che ho pensato e mi sembrava giusto dirlo.

avresti preferito mentirmi? io no, se me ne accorgessi perderesti molti punti!!!

però dimmi il perchè, perchè la foto non trasmette il mio pensiero, secondo te?

Giorgio, sarebbe facile per me risponderti che a me non arriva ma...anche compromettente Perchè a quel punto tu potresti dirmi: Clà, se tu non ci arrivi mica è colpa mia
Allora provo. Come tu hai detto eri affacciato e ti sei visto questa scena che ha scatenato in te una ridda di pensieri sui quali hai ragionato e hai tratto le tue conclusioni, splendide fra l'altro, ma...ora prova a metterti nei panni di me che guardo questa foto senza l'antefatto scritto, lo so che è difficile ma io così faccio, guarda la foto e dimmi se ci leggi le considerazioni che hai fatto. Sinceramente io non ci riesco e ho voluto dirlo. Ora sei liberissimo di dirmi: CLA', SE TU NON CI ARRIVI MICA E' COLPA MIA...

Premesso che la foto mi piace e anche tanto, mi interessa molto sapere per quale motivo Claudio afferma che Giorgio non è riuscito a restituire il suo pensiero (di Giorgio, ovviamente ).
Questa è la parte che a me più interessa della fotografia, ben oltre il fatto tecnico: lo scambio tra chi trasmette un messaggio e chi il messaggio lo riceve. Come viene trasmesso ? Come viene percepito ? Come viene interpretato ? Come lo avrei fatto io ?
Forse che il richiamo alle generazioni future sarebbe meglio interpretato se i due ragazzi avessero guardato di fronte a loro invece che verso il basso ? O che altro ?
Che ne pensate ?
a Giorgio e Claudio per l'opportunità che mi hanno offerto di parlare di un argomento che mi interessa tantissimo.
Un saluto

Oops, mentre stavo scrivendo Claudio aveva già risposto.

Messaggio modificato da fraroby il Sep 15 2005, 04:36 PM

eh, bella discussione e sono contento la si faccia qui...

AH CLA' SE TU NON C'ARRIVI MICA E' COLPA MIA NO?





Ok, stupidate a parte, mi ha ispirato la parola "integrazione" anche solo l'aver visto così "attaccati" (e dalla foto si dovrebbe notare il senso di complicità fra i due) i due bambini di evidente razza diversa... tutto qui, molto banalmente... che poi questa cosa mi abbia fatto fare altri pensieri beh, si, e li ho scritti, ma il principale scopo della fotografia era l'integrazione...

sentiamo pure i pareri degli altri, chi perde paga da bere! (ti voglio troppo bene Claudio, per ora però sei in minoranza ed io bevo bene di solito!)

Premetto che il concetto da me espresso è valido per me, sembra ovvio ma forse è bene precisarlo. Ho anche cercato con un secondo intervento di spiegarlo ma credo che nonostante tutto non ci sia riuscito.
Comunque se avessi messo in cantiere un tema delicato come quello che qui si sta affrontando, avrei personalmente cercato soggetti diversi o comunque ripresi da altra angolazione e soprattutto impegnati in un qualcosa che, attaverso uno scatto e uno solo, avrebbero potuto "esprimere" il concetto in campo in modo percettibilmente più immediato. Dopo la spiegazione di Giorgio ho guardato con occhi preparati a cogliere esattamente quel che poi ho visto, ma: avrei visto la stessa cosa se non ci fosse stata quella spiegazione? Questo credo che tu voglia sapere e secondo me, sottolineo, non sarei riuscito a leggerci quello stesso significato. Sarà sicuramente un mio limite, almeno in questo caso, ma credo che quando si vuol trasmettere qualcosa sia meglio farlo in modo che arrivi a più gente possibile, soprattutto quando ci sono in ballo temi come questo.

Quello di Giorgio è l'esempio di come la foto segue i nostri pensieri e i nostri desideri .Credo sia normale una diversa interpretazione da parte di più persone,ma l'importante è che nel cuore di Giorgio come spero in molti cuori ci sia la volontà di credere che il mondo è bello visto così.Bravo per l'alto contenuto sociale .

è vero, se c'è una cosa che avolte mi lascia perplesso è se aggiungere o meno del testo alle fotografie... e ormai sono dell'idea che è quasi sempre meglio non farlo, solo così capisci se il messaggio eventuale arriva davvero... forse la tua reazione sarebbe stata diversa, magari avresti detto che gradivi (o no chiaro) la fotografia, senza soffermarti più di tanto (ed è questo che mi lascia il dubbio se mettere o no i testi)...

poi dipende anche dalla situazione emotiva che, chi guarda, vive in quell'istante, dai commenti ricevuti (spero sinceri) le reazioni sono diverse, perciò un minimo di "veicolo" per il messaggio la foto lo ha fatto...

non lo so, ma seguitiamo a parlarne se ne avete voglia, è interessante...

ah, utilizziamo anche esempi (possibilmente in tema) se è il caso...

Generalmente, nell' osservazione, distinguo alcuni passaggi:
- riconoscimento: visione
- acquisizione: fare propri gli elementi della foto
- elaborazione : ragionare sopra, seguendo quei collegamenti automatici che fa il ns. cervello.
Ovviamente in queste fasi, non posso non tenere conto delle mie esperienze (pre-giudizi ? ).

In questa foto, ci sono elementi che possono far pensare all' integrazione ma, forse, non sono così di immediato riconoscimento come Giorgio immaginava.
Un pò come quando si prova a raccontare un episodio divertente al quale si è assistito e, si scopre dal volto del ns. ascoltatore, che non era proprio così divertente. Forse non lo era affatto, o forse quel genere di episodi non lo fa ridere o forse siamo stati incapaci di ritrasmettere quello che abbiamo provato.

Altro esempio è lo still life, come Ludofox ci ha ben spiegato.
Un conto è fotografare una pentola, altra cosa è fotografare la pentola.
Quella cioè che abbiamo tutti in mente quando pronunciamo la parola pentola.

Esistente quindi anche uno still life delle persone. Penso per esempio a quelle foto pubblicitarie, dove c'è una persona sorridente. Quella foto potrà essere utilizzata tante volte con qualsiasi prodotto che abbia bisogno di trasmettere un messaggio di serenità, gioia, allegria, felicità. Sia esso un prestito, un viaggio, un automobile.
Purtroppo non è sempre facile. Anni fa una famosa casa di un digestivo in pasticche effervescenti, usò per la pubblicità, 3 immagini in sequenza:
uomo triste piegato (dolore), bollicine in acqua (pasticca), uomo con sorriso (sollievo, prodotto che funziona).
Purtroppo la utilizzò anche nei paesi arabi, dove tutto viene letto da dx a sx, immagini comprese. Quindi il messaggio che gli arabi recepirono fu:
- uomo con sorriso => bollicine => uomo piegato con dolore !
Un vero disastro.

In questo caso per tornare alla foto di Giorgio, vedo un campo troppo ristretto, e non molti segnali del corpo (mani ad es.), che avrebbero potuto aiutare allo scopo.
Forse quello che si "legge" di più è che nella scuola italiana ci sono sempre più stranieri. Proprio come una notizia recente.

Saluti.

Claudio pone una bella questione.

Sono andato a rivedermi la foto, "dimenticando" lo scritto che la accompagna. OK, qualcosa cambia. Ma c'è sempre il titolo a definire il "contesto", a contribuire a dare "significato" all'immagine, e anche se parte dell'impatto si perde...

In questo senso, certamente le "parole" influenzano (anche parecchio) la risposta emotiva e l'interpretazione che diamo, dando significato e contesto all'immagine e, in certa misura, determinando ciò che ci leggeremo dentro. Che è poi quello che succede in un "Life", no?

E allora, proviamo a vedere l'immagine senza parole, nemmeno il titolo.

Cosa ci fa arrivare? Che "messaggio" trasmette? Cosa ci "leggiamo" dentro?

Probabilmente ci accorgeremo che tutto diventa molto più difficile, che dipende dalla cultura dell'osservatore, dal suo patrimonio esperienziale, dalle associazioni che fa in quel momento, e quindi persino dal suo mood... e probabilmente da altri mille fattori di cui non siamo nemmeno consapevoli.

Non a caso, in psicologia si usano immagini per i test proiettivi, e vi garantisco che la stessa immagine "letta" da persone diverse dà origine a descrizioni e situazioni lontane anni luce l'una dall'altra...

Ora, d'accordo, in teoria padroneggiando il linguaggio fotografico si dovrebbe poter trasmettere più o meno lo stesso messaggio a tutti con la stessa immagine. Ma se è vero che in teoria non c'è differenza fra teoria e pratica, in pratica questa differenza c'è, eccome!

In questo caso specifico, per me personalmente, il titolo dato all'immagine (e in misura ancora maggiore il testo che la accompagna) mi permette (in una certa misura) di "vedere con gli occhi" di chi ha scattato, e in un certo senso di "percepire" le sue idee ed emozioni.

Altrimenti, ci vedrei soltanto le mie.

Parere personale, beninteso!

Ragazzi, ma quanto scrivete in fretta? Nel tempo che ci ho messo a scrivere il mio post avete risposto in 5, e anche con post piuttosto lunghi!

Sarò mica lento io a scrivere?

Comunque, sono contento che tutte le nostre risposte sono di fatto complementari...

Guarda Giorgio, sia chiaro che la foto a me piace, non sono riuscito a leggerci quello che tu volevi trasmettere e probabilmente è colpa mia non tua. Credo però che il giudizio che tu hai dato della tua foto prima di postarla sia stato diverso dal mio. Tu, per aver vissuto in prima persona, prima le sensazioni e poi lo scatto, sei arrivato alla convinzione che quel che avevi in mente fosse comunque chiaro. Da parte mia posso dire che è un buono scatto ma che non avrei mai pensato all'integrazione se tu non avessi fatto la premessa.
Esempi non so se ne ho, mi vengono però in mente una serie di foto di Nico che postò qualche tempo fa e che riprendevano un nonno (boanco) intento a giocare col nipotino (nero). Ecco in quelle foto io ho letto subito quel che Nico voleva significare, non so se ricordi.

Forse l'interpretazione pura e semplice di una immagine senza aiuti scritti e' qualcosa di personale, che dipende dal nostro pensiero, dal momento in cui viene osservata ed anche dalle esperienze passate, se io vedo la foto di un bambino africano posso pensare alla vita disagiata fino ad un certo punto perche' non l'ho vissuta in prima persona, ma se la stessa foto la vede un altro bambino africano cosa pensa ?

Belle domande a cui ognuno di noi da delle risposte, spesso diverse tra di loro.

mi pare di ricordare, me la vado a cercare...

ah, grazie Claudio, la discussione è molto interessante e qusto è merito tuo!

Ora si accavallerà anche questo twinsouls... ma tu hai il potere straordinario della sintesi. Comunque è vero quanto dici, il titolo è già un buon viatico per la foto, non parlo solo di questa ma in generale, la didascalia molto spesso fa il resto. Non c'è nulla di male intendiamoci, ma penso che sia almeno funzionale allo scopo, in questo caso per me è stata decisiva.