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E Voi, Perchè Fotografate?
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enrico
Messaggio: #1
Cari amici,
qualche riflessione sulla fotografia. Prendo spunto dalle prime righe di un racconto di Calvino:

"... e solo quando hanno le foto sotto gli occhi sembrano prendere tangibile possesso della giornata trascorsa, solo allora quel torrente alpino, quella mossa del bambino col secchiello, quel riflesso di sole sulle gambe della moglie acquistano l'irrevocabilità di ciò che è stato e non può esser più messo in dubbio. Il resto anneghi pure nell'ombra insicura del ricordo".

La fotografia come presa di possesso di uno spazio, di un istante, di un avvenimento. Ogni occasione importante della vita (nascita, matrimonio, compleanno, laurea) deve essere fotografato per poterlo conservare. Altrimenti il ricordo si affievolisce, sfuma, sbiadisce. Osservandone invece la fotografia, noi riviviamo quel momento, siamo lì, presenti, e possiamo analizzare chi c'era, com'era vestito, che espressione aveva.
Qualcuno ha detto che la fotografia ha a che fare con la morte. Ogni scatto fotografa ciò che un istante dopo non c'è più, è passato, è cambiato. Forse è vero. Ed allora, in molti casi fotografare significa sottrarre un qualcosa che ci è caro all'usura, alla distruzione del tempo. E' come per le immagini dei nostri cari scomparsi che continuano a sorriderci attraverso quel rettangolo di carta.
Ma la fotografia non è solo questo. Io spesso fotografo per conservare e riprovare una emozione, magari anche per analizzarla e viverla più profondamente. E' per questo che si fotografano i paesaggi, gli scorci, i giochi di luce.
I giochi di luce... Le cose sono diverse a seconda della luce che le investe, a seconda del punto di vista dal quale le osserviamo. Certe atmosfere allora vanno oltre le cose, e diventano l'immagine dei nostri stati d'animo. La fotografia allora diventa il ricordo prezioso non di un volto, di un posto, di un evento, ma dell'emozione che in quell'occasione abbiamo provato.

E voi, perchè fotografate?

Buona giornata
Enrico


Immagine ridimensionata: clicca sull'immagine per vederla con le dimensioni originali.
davidebaroni
Messaggio: #2
Ciao Enrico!
Ma che bel tema, che bello spunto di riflessione. Anche se temo che la mia risposta sia, alla fine, un po' "povera"... smile.gif
Fotografo per un sacco di motivi, ma forse il principale è che per me fotografare è, in un certo senso, una forma di meditazione.
E, collegata a questo, c'é un'altra motivazione: la comunicazione.
Ovvero: per fotografare, io entro in uno stato interiore... e fotografando, in un qualche modo, ho l'intento di comunicare qualcosa, che sia lo stato stesso, o ciò che lo rappresenta, o semplicemente ciò che con esso é in armonia. smile.gif
Più che con la Morte, per me la fotografia ha a che fare con l'impermanenza, con la bellezza, con l'armonia, con la gioia. Spesso é proprio quello che cerco di rappresentare e trasmettere. In questo, in un certo senso, concordo pienamente con l'ultimo capoverso del tuo post...
QUOTE
Le cose sono diverse a seconda della luce che le investe, a seconda del punto di vista dal quale le osserviamo. Certe atmosfere allora vanno oltre le cose, e diventano l'immagine dei nostri stati d'animo.

Ecco, lo stato d'animo che mi interessa rappresentare é, appunto, quello (per me simile alla meditazione) che mi fa percepire la bellezza e l'armonia e la gioia.
Non concordo, invece, con la questione "ricordo". Non mi interessa molto il passato, se non può essere presente. smile.gif
Mi interessa nel ritratto: le rughe, i tratti del volto, l'espressione, raccontano in un certo senso "la storia" della persona ritratta. Ma quella storia é la persona... é presente in lei nel momento esatto in cui la si riprende.
Per il resto, non ci si può gettare due volte nello stesso fiume... anche se può sembrare di sì. smile.gif
Chissà se sono riuscito a spiegarmi... hmmm.gif
Ciao,
Davide
enrico
Messaggio: #3
Grazie Davide per il tuo intervento. Ottime riflessioni.
Enrico
karibukwetu
Iscritto
Messaggio: #4
Non sono mai stata un'appassionata di fotografia. Stare dietro un obiettivo mi era assolutamente indifferente, starci davanti lo odiavo (lo odio tutt'ora).
Poi...ho vissuto a lungo in Africa.
All'inizio erano semplicemente le immagini dei progetti di cui ero responsabile da inviare in Italia. Nulla di più.
Poi...la curiosità dei bambini delle scuole quando mi avvicinavo con la compattina, il "fammi vedere come sono venuto", lo spiegare che una foto non porta via un pezzo di corpo, o di anima.
Poi...la voglia di far vedere quello che vivevo laggiù, e farlo capire a chi stava invece a casa, in Italia. Far capire perchè ormai "casa" era diventata quella stanzetta a Kafubu.
Poi...i colori, indimenticabili, del Congo.
Poi...gli occhi della gente, le mani, i sorrisi.
Poi...un processo "dentro". Capire che un'immagine serve a spiegare quello che non riesco a dire.
Capire che per una come me, che non è brava a dire le cose, una foto -bella o brutta, buona o mal riuscita- è il prolungamento della voce. Una chiave per permettere agli altri di accedere al mio mondo (qui o ovunque).
cuomonat
Messaggio: #5
Fotografo perché mi piace provare quel delirio di onnipotenza che sa darti la macchina fotografica quando inquadri qualcosa. Qualunque cosa.

Qual è il segno che si vuole lasciare sceglendo il soggetto, l'inquadratura, calibrando lo sfocato, modulando la luce ruotandovi intorno per scoprire lo scorcio, la prospettiva nascosta che ci sorprende e ci affascina?
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #6
Amo la natura , è qualcosa di semplicemente meraviglioso. La fotografia per me è un modo di entrarci in sintonia, per coglierla al massimo.
aria
Messaggio: #7
Bella domanda. - un minuto di silenzio mentale e poi- Feticismo. No, non è da me... Ma in parte forse è vero. Un astratto desiderio di possesso, di dominio su elementi naturali da cui istintivamente ci lasciamo travolgere. Un tramonto d'un rosso acceso, il verde smeraldo di un prato a primavera o il rosso d'una foresta di aceri in autunno. Quindi forse, il desiderio che tutto rimanga immobile ed immutato come lo vediamo con i nostri occhi di fotografi. Certo, perchè un fotografo o fotoamatore è il vero amante della foto-grafia, una sorta di esteta che vorrebbe fermare il tempo, piegarlo e dominarlo perchè tutto rimanga inacantevolmente immutato come nelle sue immagini. Ma c'è un lato oscuro. Quello dei reportage di guerra, tragedie come nel Darfur che reporter scrupolosi ci narrano con i loro scatti. C'è un lato umanitario poi. Tra pochi giorni partirà un censimento in Tanzania, in cui verranno registrati i bambini in età scolare (CRI). Avete mai visto gruppetti di bimbi di 6/9 anni che camminano soli, compostamente verso i villaggi in cui ha l'ufficio il censore. E' uno spettacolo struggente ed emozionante. Avrei voluto esserci per documentarlo.
Credete che sia umana morbosità? In parte sì, ed in parte è la necessità di creare e condividere una opinione. Creare un consenso o un dissenso nelle coscienze. Nel mio piccolo così faccio io. Fotografo per creare una opinione e condividerla. Fotografo per donare alla mia memoria un tempo più lungo. Documentare mode e costumi che cambiano. Per restare un giorno, nella memoria di chi mi è stato vicino.
enrico
Messaggio: #8
Grazie a tutti,
bei pensieri. Io continuo a leggervi con molto interesse.
Enrico
PAS
Messaggio: #9
E’ un bel tema Enrico e la risposta richiede una riflessione, ovvero la summa delle riflessioni che abbiamo fatto le innumerevoli volte che abbiamo posto la stessa domanda a noi stessi.

C’è che definisce la fotografia come una forma d’arte, io preferisco lasciare stare le nicchie artistiche ed associare alla fotografia innanzitutto una nostra volontà espressiva.
Ed inevitabilmente, volenti o nolenti quando ci esprimiamo riveliamo noi stessi o almeno una parte.
E’ stata una delle esperienze più interessanti che ho avuto frequentando i fora, grazie al numero ad alla eterogeneità dei partecipanti.
Si inizia a conoscere virtualmente una persona attraverso le sue fotografie per poi scoprire affinità tra la stessa persona, il suo carattere ed il suo modo di fotografare.

Fotografare, come ogni forma espressiva ritengo segua un nostro percorso di maturazione.
Quando iniziai, premevo il pulsante solo per fermare un’istante o una situazione che volevo poi ricordare. Ovvero la fotografia come mezzo, l’unico a mia disposizione per contrastare lo scorrere del tempo ed la fugacità delle emozioni.
Successivamente ho iniziato a desiderare che l’immagine non fosse solo un fotogramma della vita ma contenesse anche una mia percezione ed interpretazione di quell’istante di vita. E qui è stato indispensabile l’apprendimento e l’esercizio della tecnica.
Il punto d’arrivo (almeno il primo) è la condivisione con altri di ciò che ho percepito e rappresentato nell’immagine, compiendo così un’altra fase della comunicazione.

I meccanismi e gli obiettivi della comunicazione (e di quella per immagini in particolare) sono complessi e quindi ho difficoltà a rispondere alla domanda di Enrico in modo sintetico.

Quando mi chiedo perché fotografo, ne esce un mixing di motivazioni:

Poter ricordare un’istante di vita o un’emozione
Auto-valutare la mia capacità (anche tecnica) di rappresentare la situazione e l’emozione che ho percepito.
Valutare questa mia capacità nel confronto con gli altri
Trovare gratificazione nell’esservi riuscito
Cercare nuovi stimoli e nuovi spunti per affinare il mio percorso espressivo.

Messaggio modificato da PAS il Jun 20 2008, 10:10 AM
Marco Vegni
Messaggio: #10
...bella domanda Enrico...

Perchè faccio fotografie?...Per me la fotografia è un mondo tutto mio dove posso esprimere quello che penso, i miei stati d'animo...il mio essere. Al tempo stesso fotografare vuol dire scoprire mondi nuovi, stili di vita, forme in natura...e vuol dire anche vedere con più attenzione le cose che ci circondano. Fotografia, a mio avviso, significa anche aver più rispetto di ciò che c'è intorno a noi...

In poche parole faccio fotografie per "Esprimere e Scoprire"...

Ciao a tutti
Marco
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #11
....enrico non ne sbagli una..!!
io non fotografo da tanto tempo...poco più di un anno...nel momento in cui fotografo avverto un senso di libertà, pace interiore; stacco da tutto e da tutti quando ho la macchina fotografica in mano...non nascondo che quando sto preparando lo zainetto per uscire mi sala l'adrenalina sono contento, felice, emozionato come se fosse la prima volta,....ed al ritorno....sono in pace con me stesso e gli altri...

Messaggio modificato da cosimo.camarda il Jun 20 2008, 12:05 PM
enrico
Messaggio: #12
Tuttu molto interessanti i vostri interventi.
Vi allego il racconto di Italo Calvino per intero. Per chi non lo conoscesse, vale davvero la pena leggerlo.
Buon pomeriggio
Enrico
File allegati
File Allegato  L___avventura_di_un_fotografo.pdf ( 32.19k ) Numero di download: 54411
 
aria
Messaggio: #13
Grazie Enrico. L'ho scaricato e più tardi lo stampo per leggerlo.
Diego Parenti
Messaggio: #14
QUOTE(aria @ Jun 20 2008, 09:19 PM) *
Grazie Enrico. L'ho scaricato e più tardi lo stampo per leggerlo.


innanzitutto grazie per la domanda e le risposte che fanno riflettere...

anch'io fotografo per fissare nel tempo le emozioni di tutti giorni, perchè alla fine la vita di ognuno di noi è piena di momenti da ricordare e la fotografia consente di farlo...

ma io fotografo anche solo perchè mi piace sentire il suono dello scatto... inquadrare il soggetto, aspettare il momento giusto... scattare!!! e veder subito il risultato ottenuto... non sò se mi capite...

capita anche a voi?? è una sensazione che ti fa sentire vivo, utile, ti fa divertire..

è una grande passione che cresce sempre più... provare per credere.

ciao e buon divertimento a tutti

Diego P.
enrico
Messaggio: #15
QUOTE(Diego Parenti @ Jun 21 2008, 12:04 PM) *
ma io fotografo anche solo perchè mi piace sentire il suono dello scatto... inquadrare il soggetto, aspettare il momento giusto... scattare!!! e veder subito il risultato ottenuto... non sò se mi capite...

Diego P.


Ciao Diego,
fra le tante riflessioni, mi balza agli occhi questa tua, che si contrappone a chi invece rivendica alla pellicola il gusto dell'attesa fra lo scatto ed il momento dello sviluppo dell'immagine latente. Con il digitale tutto è immediato e c'è chi lo vede come un vantaggio (indubbio dal punto di vista pratico), chi come uno svantaggio perchè toglie il gusto dell'attesa. Pura questione di opinioni. Io sinceramente preferisco poter vedere subito il risultato dello scatto. L'attesa comunque c'è ed è il tempo che intercorre fra la visione al monitor della macchina e l'elaborazione al computer dove l'idea si realizza in maniera compiuta.

Karibu mi ha colpito quando parla dei bambini cui deve spiegare che la foto non porta via un pezzo di corpo o di anima. In fondo forse questa credenza "primitiva" non ci è poi così lontana e superata. provate a fotografare da vicino un qualunque passante, senza chiedergli il permesso, e potete immaginarvi la reazione. In fondo non state raccogliendo che un po' della luce che gli scivola addosso e che va a cadere sul vostro obiettivo... o no?!?

Mi hannoi colpito poi questi altri concetti:

Davide: La fotografia come una forma di meditazione sulle cose, su se stessi e sugli altri.

Cosimo: il senso di appagamento e di pace interiore.

Marco: l'esprimere il proprio io e scoprire il mondo e la vita.

PAS: comunicazione ed espressione di se stessi, interpretazione della realtà, condivisione (cioè, ancora, comunicazione, ma oltre).

Aria: un tentativo di fermare il tempo : bellissimo.

Vittorino: quell'entrare in sintonia con la natura...

Cuomonat: delirio di onnipotenza. Interessante questa, fotografo, quindi controllo il mondo, in un certo senso lo possiedo.

Spero di non aver dimenticato nessuno.
Grazie a tutti
Enrico
Andrea Moro
Messaggio: #16
Ciao Enrico, semplicemente voglio esprimere un pensiero che ho da molto tempo. La fotografia mi ha migliorato come persona. Perché?
Perché grazie alla fotografia mi sento in pace e riesco a dimenticare un attimo le preoccupazioni quotidiane; Perché da quando fotografo la Natura, dal paesaggio al più piccolo degli insetti riesco ad apprezzare meglio le bellezze che il mondo sa offrire e che gli occhi di chi non fotografa non riesce a cogliere nella sua pienezza. Nelle nuvole rosa di un tramonto scopro la meraviglia e spesso mi ritrovo a guardare il cielo con ammirazione, anche se mi trovo in un posto brutto e grigio: prima avrei semplicemente tirato dritto e non avrei avuto nessuna emozione. Quando vedo una libellula nel mio mirino e sto per scattare la macro noto quanto può essere variegata la Natura nelle sue forme e nei suoi colori, fin nel più minuto particolare e rimango lì ad ammirare...Mentre prima sarei rimasto schifato da quell'"insettaccio". Insomma ogni giorno riesco a cogliere nuove emozioni del tutto positive; Perché da quando ho cominciato a fotografare ho potuto incontrare tante persone con la mia stessa passione e vivere nuove amicizie reali e virtuali in tutto il mondo. Un amico conosciuto qui nel forum qualche anno fa mi ha invitato al suo matrimonio; altri mi hanno accolto splendidamente quando sono andato dalle loro parti, facendomi passare delle bellissime serate tra una chiaccerata, una mangiata e qualche bella fotografia, rendendo concreto quello che è inizialmente è uno scambio virtuale sul forum.

Ci sarebbero tanti altri pensieri ma principalmente sono questi i più importanti...

Un saluto a tutti i partecipanti a questa discussione, ricca di bellissimi spunti Pollice.gif
enrico
Messaggio: #17
Ciao Andrea.
Tutto vero quello che dici. Tempo fa, parlando del disegno con degli insegnanti elementari, dissi che può essere considerata un'attività scientifica perchè, nel disegnare qualcosa, si è costretti ad analizzarla e quindi a conoscerla meglio. Stessa cosa è per la fotografia. Se ci dimenticassimo la pellicola, i nostri scatti non sarebbero completamente inutili. E' vero, non avremmo il ricordo materiale delle scene che ci hanno spinto a scattare, ma quelle scene le abbiamo gustate e le abbiamo "viste" più profondamente.
E' poi c'è anche la ricchezza delle nuove amicizie che si riescono a tessere, anche senza vedersi direttamente in volto come in questo forum. E' un po' quando ero attivo come radioamatore. Non volti, ma voci. Eppure la conoscenza dell'altro era profonda e nulla la visione fisica del suo sembiante vi avrebbe aggiunto.
Buona domenica
Enrico
robydomi
Iscritto
Messaggio: #18
Fotografare è per me un percorso che va dalla conoscenza all'espressione. Sono un architetto e mi occupo di restauro, perciò ho iniziato a fotografare per poi poter avere del materiale su cui lavorare; ma col tempo mi sono accorta che la fotografia ha delle potenzialità molto più ampie. Per restaurare un oggetto, sia esso un'oggetto architettonico o una statua o un dipinto, oltre all'istintiva emozione che ti offrono i tuoi occhi che guardano, hai bisogno di strumenti che ti permettano innanzitutto di conoscerlo e interpretarlo e poi una volta entrato in sintonia con esso, con gli stessi strumenti trovare la via per interpretarlo e portarlo a nuova vita; per tutto questo il solo disegno, anche supportato dal computer non bastava, ed ho riscontrato che la fotografia era un elemento fondamentale di conoscenza prima e di espressione poi. Il concetto non è sicuramente nuovo visto che la fotografia era già in uso tra gli artisti più famosi dell'Impressionismo per la produzione delle proprie opere, e che proprio il fotografo Nadar accolse nel suo studio la prima esposizione d'arte Impressionista. E' bastato estendere questo concetto a tutto ciò che guardo e che vedo per scoprire un livello di conoscenza ed espressione sia analitica che emozionale entusiasmante. Così fotografo spesso lo stesso soggetto, o lo stesso tipo di oggetti, animati o inanimati, più volte, in momenti diversi, cercando ogni volta una nuova "impressione".
cuomonat
Messaggio: #19
QUOTE(enrico @ Jun 21 2008, 12:44 PM) *
... fotografo, quindi controllo il mondo, in un certo senso lo possiedo.

...
Enrico

E' l'illusione di cogliere lo sguardo del figlio, della moglie, dell'amico e di quel mondo che si rivela a noi in modo esclusivo.

Lo scatto non ferma solo il tempo ma ritaglia una dimensione nota solo a noi e che successivamente parlerà di noi creando un legame con l'osservatore.

Portare l'occhio al mirino significa aprire una finestra su quella dimensione intima in cui fotografo e soggetto sono simbionti e parassiti.

Il delirio di onnipotenza è appunto l'illusione comune solo ad una fase molto precoce dello sviluppo infantile e a certi pericolosi tipi di disturbo mentale. Forse resta dentro quell'antico ricordo, o forse l'isteria prende il sopravvento sul coraggio.

Non farci caso Enrico, ma grazie per l'opportunità.
enrico
Messaggio: #20
Grazie a te per essere passato.

e grazie anche all'architetto.
Mezzumione
Messaggio: #21
Bel post.
La fotografia l'hò seguita e praticata in tutta le sue forme.
Non sono un grande fotografo, non è quello il mio obiettivo, la cosa importante sono le occasioni che mi offre: avere un rapporto diretto con la natura, l'evasione dal caos della città e gli incontri con la gente sempre nuova, affascinante. E' una sorta di ricerca che arricchisce lo spirito e ti fa sentire libero.
enrico
Messaggio: #22
Ben detto,
è come il piacere di farsi una passeggiata. Non è detto che si debba per forza essere un campione di corsa campestre. E poi penso che chissà quanti capolavori, sconosciuti, siano nati dallo scatto di qualche ignoto dilettante e chissà quanti obbrobri siano venuti fuori da fotografi professionisti di fama....
Buona giornata
Enrico
sambofoto
Nikonista
Messaggio: #23
...per campare !

A parte che sia davvero il mio lavoro, iniziai a fotografare alla tenera età di 9 anni fotografo perchè sono sempre stato un nostalgico delle emozioni a cui faccio fatica a distaccarmi...

Fotografare mi dà un senso di pace, perchè posso rivivere e far rivivere momenti passati che comunque sarà la nostra esistenza non torneranno più, ma che sono fondamentali del nostro essere :-)

Carolina Zorzi
Messaggio: #24
Ho cominciato da poco a fotografare, ero una di quelle che delle foto della gita di classe non ne usciva mezza, fatte con le macchinette usa e getta, tentanto di prendere la luce che filtrava dagli alberi, l'espressione fugace del viso di un amico, ma tutte mosse o sovraesposte, il mio fotografo mi chiedeva se c'ero o ci facevo...
Poi il mio ragazzo mi regala una brigde, dopo aver visto alcune foto fatte con una compatta, e li scopro che riesco a fare delle foto che riempiono i miei vuoti comunicativi.
Purtroppo espremermi mi è sempre riuscito difficile, ma trovo nella fotografia la mia comunicazione, ed è bellissimo quando la mia amica scrittice guardando i miei scatti trova dopo 10 secondi il titolo che trasforma in parole le mie sensazioni...
Le mie foto sono pensieri, sfumature di forti sensazioni non ben definite ma che mi sconvolgono, potrebbe essere considerata una sorta di catarsi...

Messaggio modificato da CowSaysMu il Jul 16 2008, 11:46 AM
andreasonia01052009
Messaggio: #25
E' una splendida domanda. Personalemente fotografo perchè la fotografia mi da una mano a COMUNICARE.
Io sono una persona molto aperta ma anche molto chiusa.
La fotografia mi aiuta ad esprimere quelle sensazioni, emozioni, pensieri che molte volte la parola non riesce a buttare fuori.
Fotografando riesco a aprire il mio cuore agli altri....

buoni scatti
 
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