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Sviluppo Pellicola Casalingo
diapositive e negativi colore
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simonemgn
Messaggio: #1
Vorrei creare una discussione dove chi come me si sta affacciando al mondo dell'analogico possa chiedere a chi è più esperto alcuni chiarimenti.
Prima di tutto ringrazio chi ha la pazienza di insegnare anche i rudimenti di questo mondo.

volevo iniziare con tre domande:
La prima era un consiglio sulla sensibilità di una pellicola da utilizzare in interni (Casa). 400 ASA possono essere sufficienti?

Poi volevo chiedere un'informazione sullo sviluppo casalingo delle diapositive.
Metodo e6 e C41, sono intercambiabili o si devono scegliere in base alla pellicola che si compra? Danno gli stessi risultati?

Ci sono posti dove si possono comprare ed eventualmente sviluppare le pellicole ad un prezzo ragionevole?

Grazie ancora.

Messaggio modificato da maxiclimb il Feb 5 2013, 05:22 PM
Antonio Canetti
Messaggio: #2
QUOTE(simonemgn @ Jan 30 2013, 08:50 PM) *
La prima era un consiglio sulla sensibilità di una pellicola da utilizzare in interni (Casa). 400 ASA possono essere sufficienti? vengo anche io dal vecchio mondo degli ASA&DIN, ma sono decenni che e stato sostituiti con la solo sigla ISO e i giovani conoscono solo questa

Poi volevo chiedere un'informazione sullo sviluppo casalingo delle diapositive.
Metodo e6 e C41, sono intercambiabili o si devono scegliere in base alla pellicola che si compra? Danno gli stessi risultati? lo sviluppo del colore e diapositive per via dei costi [ altamente sconsigliato sviluppare in casa, pochi decimi di gradi Celsius per cambiare intonazioni di colore e non se sono reperebili stazioni termocontrollare, mentre il classico bianconero si sviluppa senza problemi.

Ci sono posti dove si possono comprare ed eventualmente sviluppare le pellicole ad un prezzo ragionevole? se dici dove abiti forse qualche utente ti potradare la dritta giusta



Antonio
simonemgn
Messaggio: #3
QUOTE(Antonio Canetti @ Jan 30 2013, 08:59 PM) *
Antonio


Ammetto che anch'io uso il termine ISO, arrivo dal digitale anche se ormai non sono un giovincello biggrin.gif .
In ogni caso sto informandomi anche sull'analogico, sopratutto dopo che mio padre mi ha regalato la sua F2 photomatic, una macchina che ho sempre adorato.

L'idea dello sviluppo casalingo mi affascina, mi sembra di calarmi in altri tempi, ha un calore che non vedo nell'elaborazione digitale (nonostante il digitale faccia parte della mia passione fotografica).
Mi sono informato in rete sullo sviluppo delle diapositive a colori in casa (mi piacerebbe fare delle diapositive di mio figlio). Ho visto che molti usano la Jobo cpe2, altri non la ritengono necessaria anche se come dicevi la temperatura di sviluppo ha range di un decimo di grado.
Non so bene se attrezzarmi o lasciar perdere perchè la cosa mi interessa molto e vorrei provarci, ma non vorrei impegolarmi in qualcosa di impossibile sprecando denaro.

A proposito, io abito in provincia di Milano.
vajra77
Messaggio: #4
QUOTE(simonemgn @ Jan 30 2013, 09:25 PM) *
L'idea dello sviluppo casalingo mi affascina, mi sembra di calarmi in altri tempi, ha un calore che non vedo nell'elaborazione digitale (nonostante il digitale faccia parte della mia passione fotografica).
Mi sono informato in rete sullo sviluppo delle diapositive a colori in casa (mi piacerebbe fare delle diapositive di mio figlio). Ho visto che molti usano la Jobo cpe2, altri non la ritengono necessaria anche se come dicevi la temperatura di sviluppo ha range di un decimo di grado.
Non so bene se attrezzarmi o lasciar perdere perchè la cosa mi interessa molto e vorrei provarci, ma non vorrei impegolarmi in qualcosa di impossibile sprecando denaro.


Io il C-41 (processo di sviluppo per i negativi colore) lo faccio in una bacinella che entra nel lavandino, usando un kit di sviluppo (Rollei Digibase) che può essere utilizzato anche a 25ºC e un semplice riscaldatore per acquari. I bagni (sono quattro: sviluppo, sbianca, fissaggio e stabilizzatore) li tengo in bottigliette dell'acqua da 500ml, la stessa quantità richiesta dalla tank per coprire una spirale con pellicola 120.

Sto per iniziare anche l'E-6 (per le diapositive) sempre in bacinella, ma con una sonda termostatata che mantiene la temperatura entro i limiti di tolleranza del processo.

Un paio di scatti da negativo colore:

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simone_chiari
Messaggio: #5
complimenti vajara, potresti darmi maggiori info sull'attrezzatura fai da te? mi interessa molto
Ciao
Simone
vajra77
Messaggio: #6
QUOTE(simone_chiari @ Jan 31 2013, 10:40 AM) *
complimenti vajara, potresti darmi maggiori info sull'attrezzatura fai da te? mi interessa molto
Ciao
Simone


Ciao,
per il C-41 è semplice, potendo lavorare a 25ºC posso mantenere la temperatura con un normale riscaldatore da acquario (costano una decina di euro): in una bacinella per i panni tengo il riscaldatore, le 4 bottigliette e la tank (ho preso una Paterson che vuole proprio 500ml per il 120, altrimenti ne avevo un'altra A+P che ne voleva 600 e mi sballava i conti con i kit di sviluppo che sono pensati a multipli di 500). Il tempo di sviluppo è intorno ai 13 minuti, per cui non serve una precisione assoluta nel mantenimento della temperatura.

Per l'E-6, dovendo lavorare rigorosamente a 38ºC (temperatura alla quale i pesci friggono!) ho dovuto prendere un tubo riscaldatore ad-hoc, dotato di termostato per la regolazione automatica della temperatura, l'unica che ho trovato (senza ricorrere a soluzioni fai-da-te) è una Nova Protronic, da 300W, acquistata su un sito inglese (per la quale ho dovuto reperire anche un adattatore presa UK->presa ITA). La parte riscaldante va immersa completamente in acqua, e la sonda di controllo si immerge a una decina di centimetri di distanza. Vorrei confezionare il tutto in una scatola di plastica (di quelle per i vestiti) dove praticare poi le aperture per inserire le 4 bottigliette e la tank. Ora sto facendo dei test per vedere se la temperatura viene mantenuta in modo consistente (anche in funzione della quantità d'acqua), se la quantità d'acqua è adeguata e la temperatura ambiente è superiore a 20ºC non è un grosso problema mantenere il bagno in temperatura.

Certamete avrei potuto evitare tutti questi impazzimenti cercando una JOBO usata, ma sono troppo ingombranti per lo spazio che ho a disposizione (e sono pure care ...).

Saluti,
Francesco

simone_chiari
Messaggio: #7
QUOTE(vajra77 @ Jan 31 2013, 01:57 PM) *
Ciao,
per il C-41 è semplice, potendo lavorare a 25ºC posso mantenere la temperatura con un normale riscaldatore da acquario (costano una decina di euro): in una bacinella per i panni tengo il riscaldatore, le 4 bottigliette e la tank (ho preso una Paterson che vuole proprio 500ml per il 120, altrimenti ne avevo un'altra A+P che ne voleva 600 e mi sballava i conti con i kit di sviluppo che sono pensati a multipli di 500). Il tempo di sviluppo è intorno ai 13 minuti, per cui non serve una precisione assoluta nel mantenimento della temperatura.

Per l'E-6, dovendo lavorare rigorosamente a 38ºC (temperatura alla quale i pesci friggono!) ho dovuto prendere un tubo riscaldatore ad-hoc, dotato di termostato per la regolazione automatica della temperatura, l'unica che ho trovato (senza ricorrere a soluzioni fai-da-te) è una Nova Protronic, da 300W, acquistata su un sito inglese (per la quale ho dovuto reperire anche un adattatore presa UK->presa ITA). La parte riscaldante va immersa completamente in acqua, e la sonda di controllo si immerge a una decina di centimetri di distanza. Vorrei confezionare il tutto in una scatola di plastica (di quelle per i vestiti) dove praticare poi le aperture per inserire le 4 bottigliette e la tank. Ora sto facendo dei test per vedere se la temperatura viene mantenuta in modo consistente (anche in funzione della quantità d'acqua), se la quantità d'acqua è adeguata e la temperatura ambiente è superiore a 20ºC non è un grosso problema mantenere il bagno in temperatura.

Certamete avrei potuto evitare tutti questi impazzimenti cercando una JOBO usata, ma sono troppo ingombranti per lo spazio che ho a disposizione (e sono pure care ...).

Saluti,
Francesco


dopo questa dritta praparati perchè ti romperò le scatole messicano.gif
ciao e grazie
Simone
simonemgn
Messaggio: #8
QUOTE(vajra77 @ Jan 31 2013, 11:57 AM) *
Ciao,
per il C-41 è semplice, potendo lavorare a 25ºC posso mantenere la temperatura con un normale riscaldatore da acquario (costano una decina di euro): in una bacinella per i panni tengo il riscaldatore, le 4 bottigliette e la tank (ho preso una Paterson che vuole proprio 500ml per il 120, altrimenti ne avevo un'altra A+P che ne voleva 600 e mi sballava i conti con i kit di sviluppo che sono pensati a multipli di 500). Il tempo di sviluppo è intorno ai 13 minuti, per cui non serve una precisione assoluta nel mantenimento della temperatura.

Per l'E-6, dovendo lavorare rigorosamente a 38ºC (temperatura alla quale i pesci friggono!) ho dovuto prendere un tubo riscaldatore ad-hoc, dotato di termostato per la regolazione automatica della temperatura, l'unica che ho trovato (senza ricorrere a soluzioni fai-da-te) è una Nova Protronic, da 300W, acquistata su un sito inglese (per la quale ho dovuto reperire anche un adattatore presa UK->presa ITA). La parte riscaldante va immersa completamente in acqua, e la sonda di controllo si immerge a una decina di centimetri di distanza. Vorrei confezionare il tutto in una scatola di plastica (di quelle per i vestiti) dove praticare poi le aperture per inserire le 4 bottigliette e la tank. Ora sto facendo dei test per vedere se la temperatura viene mantenuta in modo consistente (anche in funzione della quantità d'acqua), se la quantità d'acqua è adeguata e la temperatura ambiente è superiore a 20ºC non è un grosso problema mantenere il bagno in temperatura.

Certamete avrei potuto evitare tutti questi impazzimenti cercando una JOBO usata, ma sono troppo ingombranti per lo spazio che ho a disposizione (e sono pure care ...).

Saluti,
Francesco



Devo dire che mi hai ridato speranze, grazie mille, ho proprio voglia di cimentarmi con lo sviluppo delle diapoditive.
Una sola domana, dal momento che ho visto che i riscaldatori per acquari non arrivano a 38 gradi, ho cercato qualcosa di alternativo, ma senza successo.
La nova protronic, che hai menzionato sarebbe l'ideale, ma l'ho vista a più di 80 caffe (non è proprio economica). Non c'è un'altra soluzione? Per dire ... non si può disattivare il termostato di un riscaldatore per acquari e collegare un termostato esterno?
Grazie
vajra77
Messaggio: #9
QUOTE(simonemgn @ Jan 31 2013, 09:40 PM) *
Devo dire che mi hai ridato speranze, grazie mille, ho proprio voglia di cimentarmi con lo sviluppo delle diapoditive.
Una sola domana, dal momento che ho visto che i riscaldatori per acquari non arrivano a 38 gradi, ho cercato qualcosa di alternativo, ma senza successo.
La nova protronic, che hai menzionato sarebbe l'ideale, ma l'ho vista a più di 80 caffe (non è proprio economica). Non c'è un'altra soluzione? Per dire ... non si può disattivare il termostato di un riscaldatore per acquari e collegare un termostato esterno?
Grazie


Credo che a livello di potenza il riscaldatore da acquario non ce la faccia proprio a mantenere più dei 36°C, anche modificandolo. Piuttosto, mi sembra di ricordare un utente del forum che si era costruito una vasca termostatata utilizzando materiali più a buon mercato (termostati e resistenze industriali) e assemblando il tutto da solo.

Sulla Nova Protronic: è vero che non è economica, ma se il tutto funziona dopo una ventina di rullini te la sei ripagata (ultimamente a Roma spendevo 7-8 euro per ogni sviluppo). Comunque, non voglio spingerti a un acquisto incauto, io non ho ancora provato il tutto quindi non ne sono sicuro nemmeno io: l'ho scelta perché era la cosa più a buon mercato. Spero di riuscire a sviluppare qualcosa nel week-end e poter tornare con un feedback.

Ad ogni modo, anche per farti un'idea potresti intanto iniziare col C-41, molto simile come procedimento ma meno esigente: nella mia esperienza i risultati sono stati da subito nettamente superiori a quelli che ottenevo dal laboratorio (e io non sono certo un perfezionista della camera oscura, anzi). A titolo di esperimento, poi, potresti fare delle prove con abbondanti quantità d'acqua riscaldata a 38°C e vedere quanto tempo riesci a mantenere la temperatura costante senza l'ausilio di un riscaldatore.

Saluti,
Francesco


simonemgn
Messaggio: #10
Vi ringrazio per le risposte, ma le domande che devo fare non sono esurite, abbiate pazienza guru.gif
Dal momento che vorrei fare un po di diapositive a colori, oltre alla fuji velvia e provia (che sono una fucilata) potete consigliarmi dell'altro? Qualcosa di buona qualità e qualcosa di qualità accettabile un po economica, visto che con la pellicola mi sto riavvicinando ora e vorrei fare delle prove.

Pensavo di fare dei ritratti a colori (solo diapositive)

Grazie
Nikorra
Banned
Messaggio: #11
QUOTE(vajra77 @ Jan 31 2013, 08:23 AM) *
Un paio di scatti da negativo colore:


http://www.nikonclub.it/gallery/index.php?...l&id=790764]Visualizza sul GALLERY : 918 KB


http://www.nikonclub.it/gallery/index.php?...l&id=780539]Visualizza sul GALLERY : 1.1 MB


Splendida resa, complimenti!

Ottimo sviluppo e ottime scansioni.

Se posso permettermi, che scanner usi?

grazie.gif
vajra77
Messaggio: #12
QUOTE(Nikorra @ Feb 1 2013, 03:48 PM) *
Splendida resa, complimenti!

Ottimo sviluppo e ottime scansioni.

Se posso permettermi, che scanner usi?

grazie.gif


Per il medio formato l'Epson V700, per il 35mm il Nikon Coolscan V ED (LS-50). Come software uso Vuescan.

QUOTE
Dal momento che vorrei fare un po di diapositive a colori, oltre alla fuji velvia e provia (che sono una fucilata) potete consigliarmi dell'altro? Qualcosa di buona qualità e qualcosa di qualità accettabile un po economica, visto che con la pellicola mi sto riavvicinando ora e vorrei fare delle prove.

Pensavo di fare dei ritratti a colori (solo diapositive)


Per i ritratti prova la Fuji Astia 100F, come diapositive economiche direi invece la Fuji Sensia (se ancora se ne trova) e la Kodak Elite Chrome.

Ciao a tutti,
Francesco
vajra77
Messaggio: #13
Rieccomi, come promesso: nel primo pomeriggio ho sviluppato il primo rullo 120 di Fujichrome Velvia 100, in Tetenal Colortec E-6. Come detto sopra ho usato una bacinella per i panni con un riscaldatore termostatato, sviluppo in tank con agitazione mediante rotazione della spirale (ogni 15"). I risultati mi sembrano molto buoni, soprattutto privi delle sporcizie e delle sbavature che normalmente mi restituiva il laboratorio.

Ecco qualche scansione:

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Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #14
I risultati mi sembrano molto buoni....
simone_chiari
Messaggio: #15
QUOTE(vajra77 @ Feb 2 2013, 09:26 PM) *
Rieccomi, come promesso: nel primo pomeriggio ho sviluppato il primo rullo 120 di Fujichrome Velvia 100, in Tetenal Colortec E-6. Come detto sopra ho usato una bacinella per i panni con un riscaldatore termostatato, sviluppo in tank con agitazione mediante rotazione della spirale (ogni 15"). I risultati mi sembrano molto buoni, soprattutto privi delle sporcizie e delle sbavature che normalmente mi restituiva il laboratorio.

Ecco qualche scansione:


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complimenti, la rotazione come l'hai gestita?
Ciao
SImone
simonemgn
Messaggio: #16
QUOTE(WalterB61 @ Feb 2 2013, 10:31 PM) *
I risultati mi sembrano molto buoni....


Altro che buoni, sono ottimi.
Lo sviluppo mi sembra che abbia dato i risultati voluti, complimenti.
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #17
Grande! Che bei risultati! Pollice.gif
Il metodo McGiver è un valore aggiunto. Due domande. Che sia colore (come te, non uso cpe), che sia b/w ho sempre problemi a mantenere omogenea la temperatura per l'intero volume di liquido in vasca (sviluppo, bagnomaria ecc.) .Come hai risolto? Pompa a ricircolo..
Molto interessante anche la potronic. E' precisa? Quanta isteresi ha?

Messaggio modificato da DDS il Feb 3 2013, 08:24 AM
vajra77
Messaggio: #18
QUOTE(DDS @ Feb 3 2013, 08:23 AM) *
Grande! Che bei risultati! Pollice.gif
Il metodo McGiver è un valore aggiunto. Due domande. Che sia colore (come te, non uso cpe), che sia b/w ho sempre problemi a mantenere omogenea la temperatura per l'intero volume di liquido in vasca (sviluppo, bagnomaria ecc.) .Come hai risolto? Pompa a ricircolo..
Molto interessante anche la potronic. E' precisa? Quanta isteresi ha?


Inizialmente avevo provato con una "vasca" troppo grande e mi sono reso conto che era difficile portarla a una temperatura omogenea (ho sviluppato prima un C-41 a 38°C, per essere sicuro). Poi sono riuscito a infilare tutto in una bacinella circa 30x30 e ho visto che la temperatura si mantiene molto stabile, il tutto è molto compatto quindi non ho bisogno di far circolare l'acqua (è sufficiente il trambusto del togliere e rimettere la tank ogni volta che va svuotata).

Per agitare la pellicola ho usato il bastoncino per girarla dentro la tank: 15" iniziali e poi ogni 15".

Sulla precisione della sonda posso dare un giudizio qualitativo: non mi sembra uno strumento super-raffinato, la scala del termostato non è affidabile, va tarata con un termometro esterno, tuttavia mi pare che agisca abbastanza prontamente al variare della temperatura, sia a salire che a scendere (nei dati tecnici c'è scritto che mantiene una precisione di circa 0.25°C intorno alla temperatura impostata). Di fatto, nella mezz'oretta che è durato il procedimento ho tenuto sempre d'occhio la temperatura dell'acqua, e non ha mai schiodato dai 39°C (si è spenta e riaccesa diverse volte).

In definitiva, considerando che la mia manualità è assai limitata e che ho usato tutto materiale improvvisato (la sonda, un termometro a mercurio, una bacinella), secondo me è una cosa abbastanza fattibile, non escludo che prima o poi ne sbaglio qualcuno però non mi sembra un processo così rigoroso come si sente dire in giro (su youtube ho trovato anche il video di uno che sviuppava in cucina utilizzando l'acqua di un bollitore!). Semmai ci sono due aspetti che non vanno sottovalutati: 1) i chimici in soluzione durano al massimo 2 settimane, quindi bisogna prepararli quando si hanno 5-6 rulli pronti (se si ragiona sui 500ml) e sbrigarsi a svilupparli tutti nel giro di una settimana; 2) i chimici sono vagamente tossici, nello stabilizzatore Tetenal c'è persino la formaldeide, quindi è bene prendere tutte le precauzioni del caso.

Nel frattempo ho sviluppato un altro rullo (Velvia 50), l'impressione è che il risultato sia più brillante e vivace di quello che ottenevo dal laboratorio, forse perché sto usando dei chimici freschi freschi.


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simonemgn
Messaggio: #19
QUOTE(vajra77 @ Feb 3 2013, 11:37 AM) *
Inizialmente avevo provato con una "vasca" troppo grande e mi sono reso conto che era difficile portarla a una temperatura omogenea (ho sviluppato prima un C-41 a 38°C, per essere sicuro). Poi sono riuscito a infilare tutto in una bacinella circa 30x30 e ho visto che la temperatura si mantiene molto stabile, il tutto è molto compatto quindi non ho bisogno di far circolare l'acqua (è sufficiente il trambusto del togliere e rimettere la tank ogni volta che va svuotata).

Per agitare la pellicola ho usato il bastoncino per girarla dentro la tank: 15" iniziali e poi ogni 15".

Sulla precisione della sonda posso dare un giudizio qualitativo: non mi sembra uno strumento super-raffinato, la scala del termostato non è affidabile, va tarata con un termometro esterno, tuttavia mi pare che agisca abbastanza prontamente al variare della temperatura, sia a salire che a scendere (nei dati tecnici c'è scritto che mantiene una precisione di circa 0.25°C intorno alla temperatura impostata). Di fatto, nella mezz'oretta che è durato il procedimento ho tenuto sempre d'occhio la temperatura dell'acqua, e non ha mai schiodato dai 39°C (si è spenta e riaccesa diverse volte).

In definitiva, considerando che la mia manualità è assai limitata e che ho usato tutto materiale improvvisato (la sonda, un termometro a mercurio, una bacinella), secondo me è una cosa abbastanza fattibile, non escludo che prima o poi ne sbaglio qualcuno però non mi sembra un processo così rigoroso come si sente dire in giro (su youtube ho trovato anche il video di uno che sviuppava in cucina utilizzando l'acqua di un bollitore!). Semmai ci sono due aspetti che non vanno sottovalutati: 1) i chimici in soluzione durano al massimo 2 settimane, quindi bisogna prepararli quando si hanno 5-6 rulli pronti (se si ragiona sui 500ml) e sbrigarsi a svilupparli tutti nel giro di una settimana; 2) i chimici sono vagamente tossici, nello stabilizzatore Tetenal c'è persino la formaldeide, quindi è bene prendere tutte le precauzioni del caso.

Nel frattempo ho sviluppato un altro rullo (Velvia 50), l'impressione è che il risultato sia più brillante e vivace di quello che ottenevo dal laboratorio, forse perché sto usando dei chimici freschi freschi.

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Mi ero già chiesto se i chimici fossero tossici, mi sembrava strano vedere filmati di persone che sviluppavano le loro pellicole in cucina e poi versavano gli acidi nello scarico del lavello.
Vuoi dire che sarebbe meglio raccogliere tutti i chimici per poi smaltirli in discarica?

QUOTE(vajra77 @ Feb 3 2013, 11:37 AM) *
Inizialmente avevo provato con una "vasca" troppo grande e mi sono reso conto che era difficile portarla a una temperatura omogenea (ho sviluppato prima un C-41 a 38°C, per essere sicuro). Poi sono riuscito a infilare tutto in una bacinella circa 30x30 e ho visto che la temperatura si mantiene molto stabile, il tutto è molto compatto quindi non ho bisogno di far circolare l'acqua (è sufficiente il trambusto del togliere e rimettere la tank ogni volta che va svuotata).

Per agitare la pellicola ho usato il bastoncino per girarla dentro la tank: 15" iniziali e poi ogni 15".

Sulla precisione della sonda posso dare un giudizio qualitativo: non mi sembra uno strumento super-raffinato, la scala del termostato non è affidabile, va tarata con un termometro esterno, tuttavia mi pare che agisca abbastanza prontamente al variare della temperatura, sia a salire che a scendere (nei dati tecnici c'è scritto che mantiene una precisione di circa 0.25°C intorno alla temperatura impostata). Di fatto, nella mezz'oretta che è durato il procedimento ho tenuto sempre d'occhio la temperatura dell'acqua, e non ha mai schiodato dai 39°C (si è spenta e riaccesa diverse volte).

In definitiva, considerando che la mia manualità è assai limitata e che ho usato tutto materiale improvvisato (la sonda, un termometro a mercurio, una bacinella), secondo me è una cosa abbastanza fattibile, non escludo che prima o poi ne sbaglio qualcuno però non mi sembra un processo così rigoroso come si sente dire in giro (su youtube ho trovato anche il video di uno che sviuppava in cucina utilizzando l'acqua di un bollitore!). Semmai ci sono due aspetti che non vanno sottovalutati: 1) i chimici in soluzione durano al massimo 2 settimane, quindi bisogna prepararli quando si hanno 5-6 rulli pronti (se si ragiona sui 500ml) e sbrigarsi a svilupparli tutti nel giro di una settimana; 2) i chimici sono vagamente tossici, nello stabilizzatore Tetenal c'è persino la formaldeide, quindi è bene prendere tutte le precauzioni del caso.

Nel frattempo ho sviluppato un altro rullo (Velvia 50), l'impressione è che il risultato sia più brillante e vivace di quello che ottenevo dal laboratorio, forse perché sto usando dei chimici freschi freschi.

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Mi ero già chiesto se i chimici fossero tossici, mi sembrava strano vedere filmati di persone che sviluppavano le loro pellicole in cucina e poi versavano gli acidi nello scarico del lavello.
Vuoi dire che sarebbe meglio raccogliere tutti i chimici per poi smaltirli in discarica?
vajra77
Messaggio: #20
QUOTE(simonemgn @ Feb 3 2013, 02:42 PM) *
Mi ero già chiesto se i chimici fossero tossici, mi sembrava strano vedere filmati di persone che sviluppavano le loro pellicole in cucina e poi versavano gli acidi nello scarico del lavello.
Vuoi dire che sarebbe meglio raccogliere tutti i chimici per poi smaltirli in discarica?
Mi ero già chiesto se i chimici fossero tossici, mi sembrava strano vedere filmati di persone che sviluppavano le loro pellicole in cucina e poi versavano gli acidi nello scarico del lavello.
Vuoi dire che sarebbe meglio raccogliere tutti i chimici per poi smaltirli in discarica?


Il primo problema è proteggersi bene quando si lavora: quindi locale ben ventilato, guanti, occhiali protettivi ed eventualmente maschera per i fumi. La formaldeide è considerata cancerogena, mi piacerebbe trovare un kit che non ne contiene (tipo quello della Fuji, che però è a 6 bagni!). Comunque, per quanto possano essere pericolosi penso siano niente in confronto a quello che mangiamo e respiriamo per una vita intera ...

Per lo smaltimento, quando avrò finito il C-41 ed E-6 penso di mettere tutto insieme per poi trovare il posto dove andare a smaltire il tutto.

Questo è l'accrocco che ho creato :-)


Immagine Allegata
luca_roveda
Messaggio: #21



Pure io sto pensando di incominciare a sviluppare (non ho mai fatto il bianco e nero e quindi incomincio da zero) a colori visto che non "vedo" laboratori affidabili a meno che debba spedire tutto a vienna.
Sto seguendo attentamente questa discussione. . . vorrei chiedere una piccola curiosità : che scanner usate???
simone_chiari
Messaggio: #22
vista la piega che sta prendendo il topic è possibile inserirlo tra quelli in evidenza magari cambiandogli titolo?
grazie
Simone
maxiclimb
Messaggio: #23
Nota moderatore: ho cambiato il titolo per renderlo più chiaro ed evidente. smile.gif
Se la discussione proseguirà valuteremo se metterla in evidenza, oppure in Tech Reference.
simone_chiari
Messaggio: #24
QUOTE(maxiclimb @ Feb 5 2013, 07:25 PM) *
Nota moderatore: ho cambiato il titolo per renderlo più chiaro ed evidente. smile.gif
Se la discussione proseguirà valuteremo se metterla in evidenza, oppure in Tech Reference.


grazie mille
ciao
Simone
simonemgn
Messaggio: #25
QUOTE(vajra77 @ Feb 3 2013, 04:41 PM) *
Il primo problema è proteggersi bene quando si lavora: quindi locale ben ventilato, guanti, occhiali protettivi ed eventualmente maschera per i fumi. La formaldeide è considerata cancerogena, mi piacerebbe trovare un kit che non ne contiene (tipo quello della Fuji, che però è a 6 bagni!). Comunque, per quanto possano essere pericolosi penso siano niente in confronto a quello che mangiamo e respiriamo per una vita intera ...

Per lo smaltimento, quando avrò finito il C-41 ed E-6 penso di mettere tutto insieme per poi trovare il posto dove andare a smaltire il tutto.

Questo è l'accrocco che ho creato :-)


Immagine Allegata



Un paio di domande.
Pensavo di dedicarni alle diapositive, ma sto cambiando idea, vorrei provare anche il negativo.
Non so quanti rullini potrei fare per cui mi chiedevo:
Per conservare la pellicola dovrei tenerla in frigor. È giusto conservarla in frigor, usarla e rimetterla in frigor o è una cosa da non fare una volta che il rullino è stato usato?
Se prendo i chimici per lo sviluppo e li apro, quanto tempo ho prima che il rimanente non diluito non sia più utilizzabile?

Mi rendo conto che possono essere domande da principiante, ma effettivamente sull' analogico è quelli che sono biggrin.gif
 
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