Capricchia è una frazione di Amatrice, adagiata a 1.100 metri s.l.m., di fronte ai Monti della Laga. Paese i cui abitanti hanno sempre vissuto di un'economia di sussistenza. Un anziano raccontava che quando Iddio era passato da queste parti aveva sgrullato le bisacce perché non c'era rimasto alcunché, a sottolineare la durezza del suolo e la fatica per ricavarne qualcosa. Ho passato alcune estati da bambino e da adolescente in questo luogo e, dopo tanti anni, sono tornato per vedere gli effetti del terremoto 2016/2017. Le immagini raccontano le emozioni provate. Si spera sempre di non dover assistere a tali disgrazie.
Foto 1
L'ingresso della frazione
Foto 2
Zona rossa
Foto 3
Una in piedi e l'altra no
Foto 4
Negozio di Francesco
Foto 5
Due case
Foto 6
Una casa
Foto 7
La casa di Piazza del Popolo
Foto 8
La croce
Foto 9
Una casa
Foto 10
1893
Foto 11
I Casarini
Foto 12
Finestre
Foto 13
Casarini
Foto 14
Tra Casarini e Ariguerra
Foto 15
Ariguerra
Foto 16
Finestra
Foto 17
Una finestra
Foto 18
Il baule
Foto 19
Il Villaggio Vittoria, in memoria di una deceduta, residenza per quegli abitanti che vorranno tornare per una vacanza.
Foto 20
Le unità abitative per i residenti (meno di 10), sorte su un luogo attrezzato, demolendo una casa inagibile e creando spazio.
Trovare la bellezza nella distruzione è parte della tradizione artistica. È attraverso la bellezza che le domande di: religione, guerra e morte ci sono state offerte per un'analisi più approfondita. Esse formano una portale di comprensione, attraverso le quali potremmo vedere e contemplare la distruzione. Capisco che si tratta del tuo privato, guardando questo lavoro di reportage. Perciò, non traggo conclusioni e non t'impongo il mio punto di vista. Sto solo inquadrando il tema della condizione umana. In conclusione, ritengo che la fotografia sia il linguaggio che più in assoluto rappresenta al meglio la nostra epoca contemporanea. Senza dimenticarci del nostro passato, del nostro vissuto.
Complimenti per l'ottimo lavoro. Un caro saluto, Paolo.
Trovare la bellezza nella distruzione è parte della tradizione artistica. È attraverso la bellezza che le domande di: religione, guerra e morte ci sono state offerte per un'analisi più approfondita. Esse formano una portale di comprensione, attraverso le quali potremmo vedere e contemplare la distruzione. Capisco che si tratta del tuo privato, guardando questo lavoro di reportage. Perciò, non traggo conclusioni e non t'impongo il mio punto di vista. Sto solo inquadrando il tema della condizione umana. In conclusione, ritengo che la fotografia sia il linguaggio che più in assoluto rappresenta al meglio la nostra epoca contemporanea. Senza dimenticarci del nostro passato, del nostro vissuto.
Complimenti per l'ottimo lavoro. Un caro saluto, Paolo.
Complimenti per l'ottimo lavoro. Un caro saluto, Paolo.
Complimenti per l'ottimo lavoro. Un caro saluto, Paolo.