Risultato della ricerca: serbariu
La locomotiva FMS 101 è la prima delle otto motrici costruite nel 1925 dalle Officine Ernesto Breda per le Ferrovie Meridionali Sarde (FMS).E' entrata in servizio il 23 maggio 1926 con l'inizio dell'esercizio delle FMS.Negli anni '40 e '50 è stata impiegata per trasportare il carbone Sulcis,caricato nella laveria della Grande Miniera di Serbariu,al porto di S.Antioco. Scheda tecnica locomotiva Breda Costruttore Breda - Anno 1925 - Lunghezza 8,50m - Massa 40,30t - Cilindri 2 - Pressione 12bar - Potenza 294kw - Velocità 45km/h - Acqua 3000l - Carbone 1t Buona visione
I castelli dei pozzi n°1,n°2 della grande miniera di carbone di Serbariu. Le prime notizie sulla presenza di carbone nella regione del Sulcis le dobbiamo al Generale Alberto La Marmora, nel suo "Voyage en Sardaigne" pubblicato nel 1875.Ma è con il periodo fascista,in piena autarchia,che prende peso e forma lo sfruttamento del giacimento,dando sviluppo tecnico ed economico e la nascita della città  di Carbonia (1937).Il dopoguerra e la ricostruzione di una Italia ferita e il crescente bisogno energetico fanno registrare il picco massimo della produzione con occupazione da record per la zona (11.000 lavoratori). Il 18 febbraio 1953 con l'adesione dell'Italia alla C.E.C.A. la (Comunità  europea del carbone e dell'acciaio), si ebbero importanti conseguenze economiche e sociali per il bacino carbonifero del Sulcis e per le miniere a Carbonia.La crisi,costellata da battaglie sindacali,movimenti,scioperi e occupazione dei pozzi,si apre negli anni sessanta,quando,e per la caduta del prezzo del carbone del Sulcis,e per i vari scarica barili e politici (tipici della nostra Italia),dove fin quando ci sono finanziamenti (statali) tutti amministrano,ma quando questo fiume di denaro viene a mancare,il licenziamento e la cassaintegrazione diventano vie di fuga facili da imboccare. La miniera cessa l'attività nel 1971 e parte¬ il suo abbandono e degrado,fino al 2005, quando avenne la sua rinascita attraverso la conversione del sito in un museo a cielo aperto e sotteraneo gestito dal il Centro Italiano della Cultura del Carbone (CICC). Miniera di Serbariu,Carbonia (CI). Sardegna non solo mare. www.youtube.com/watch?v=TFOWLvjPFB4
giampiero.urigu
parte di un vecchio macchinario della miniera di Serbariu Carbonia
shardana13
I castelli dei pozzi n°1,n°2 della grande miniera di carbone di Serbariu. Le prime notizie sulla presenza di carbone nella regione del Sulcis le dobbiamo al Generale Alberto La Marmora, nel suo "Voyage en Sardaigne" pubblicato nel 1875.Ma è con il periodo fascista,in piena autarchia,che prende peso e forma lo sfruttamento del giacimento,dando sviluppo tecnico ed economico e la nascita della città di Carbonia (1937).Il dopoguerra e la ricostruzione di una Italia ferita e il crescente bisogno energetico fanno registrare il picco massimo della produzione con occupazione da record per la zona (11.000 lavoratori). Il 18 febbraio 1953 con l'adesione dell'Italia alla C.E.C.A. la (Comunità europea del carbone e dell'acciaio), si ebbero importanti conseguenze economiche e sociali per il bacino carbonifero del Sulcis e per le miniere a Carbonia.La crisi,costellata da battaglie sindacali,movimenti,scioperi e occupazione dei pozzi,si apre negli anni sessanta,quando,e per la caduta del prezzo del carbone del Sulcis,e per i vari scarica barili e politici (tipici della nostra Italia),dove fin quando ci sono finanziamenti (statali) tutti amministrano,ma quando questo fiume di denaro viene a mancare,il licenziamento e la cassaintegrazione diventano vie di fuga facili da imboccare. La miniera cessò l'attività nel 1971 e partì il suo abbandono e degrado,fino al 2005, quando avenne la sua rinascita attraverso la conversione del sito in un museo a cielo aperto e sotteraneo gestito dal il Centro Italiano della Cultura del Carbone (CICC). Miniera di Serbariu,Carbonia (CI). Sardegna non solo mare. http://www.youtube.com/watch?v=TFOWLvjPFB4 Buona visione
giorgio.locci
Museo Grande Miniera di Serbariu