en.giuliani
Uluru è il senso stesso dell\'Australia, nonché il monolite più grande del mondo. Un monolite di arenaria rossa alto 348 metri, lungo 3,6 km e largo 2, con una circonferenza complessiva di 9 km. Si tratta di una pietra colossale, che mozza il fiato a tutti i visitatori e che fa esclamare loro parole ed espressioni di stupore, quasi che la fatica del viaggio e il calore del deserto non fossero nemmeno avvertibili. Ma Uluru non é solo un monumento naturale sbalorditivo: da un punto di vista scientifico e religioso rappresenta la vita stessa del pianeta. Al punto che gli Aborigeni, consapevoli della sua importanza, ne hanno fatto il punto di partenza della creazione del mondo, appunto il luogo primigenio del \"Tempo del Sogno\". In effetti, le concezioni dei nativi australiani si sposano appieno con le scoperte scientifiche. Uluru (che in lingua Pitjiantjatjara non significa praticamente nulla, é solo un cognome diffuso tra la gente del luogo, dell\'etnia Anangu che popola il limitrofo villaggio di Mutitjulu) fu scoperto nel 1872 dall\'esploratore Ernest Giles, che vide il monolite da lontano, dai margini del lago Amadeus. Fu un altro esploratore, William Gosse, a vedere la montagna da vicino, a scalarla (profanandola) e battezzare il luogo Ayers Rock in onore del primo ministro australiano, Sir Henri Ayers. Però gli abitanti del luogo continuarono a chiamarlo nell\'antico modo e così, a partire dagli Anni \'70, fu accettata la doppia denominazione.