Risultato della ricerca: ande
AlbertoGhizziPanizza
Subito dopo il tramonto nei cieli più limpidi è possibile vedere anche ad occhio nudo questo bellissimo raggio di luce lungo l'eclittica. Esso deriva dal pulviscolo rimasto durante la creazione dei pianeti miliardi di anni fa. Nella stessa immagine è visibile una meteora sulla destra ed appena visibile sulla sinistra la scia di un satellite. (immagine scattata presso l'osservatorio ESO di La Silla con Nikon D810A e Nikkor 14-24 f/2.8)
AlbertoGhizziPanizza
Tra le Ande a circa 4000m d'altezza tra vulcani e colori sorprendenti le vigogne pascolano in tranquillità.
plucciola
La Laguna Colorada è una delle meraviglie del mondo. Difficilmente raggiungibile, nel sud ovest della Bolivia, ripaga delle difficoltà e dei sacrifici che richiede raggiungerla - tipo dormire nei sacchi a pelo nei rifugi d'alta quota in un luogo dove la temperatura passa dai 20 gradi del giorno ai -10 della notte. Il colore è dovuto alle alghe che la popolano.
BATTAGLIA59LUCIANO
Adoro le Ande ed in questa foto,ripresa scalando il Vettore, mi sono sentito un Condor che dall\'alto tutto osserva...ero immerso tra le nuvole a volte cortesi,a volte cattive e mi immaginavo di essere il re di queste meravigliose montagne che sotto di me mutavano continuamente, tra luci ed ombre, assecondando il movimento e l\'umore delle nubi.
battibatti
Volpe andina
chiara salvadori
Il Salar di Antofalla si trova nella provincia di Catamarca ad un'altitudine di 3.300 metri sul livello del mare. E' lungo circa 150 km. Il suo paesaggio è surreale, con formazioni di roccia e dune di sale che sembrano dipinte. Ho scattato questa foto durante un reportage di viaggio per la rivista "Dove Viaggi" e nel 2019 ha vinto il primo premio nella categoria "Art of Nature" al Big Picture Natural World Photography.
Aria.nuova
castelluccio ( inverno 2020 )
en.giuliani
Giunge dalle Ande, dal villaggio di Chopcca, in Perù, il presepe allestito in Piazza San Pietro per il Natale 2021. Più di 30 pezzi realizzati in ceramica, legno maguey e vetroresina da cinque artisti della regione andina compongono il gruppo della Natività. Senza offesa per nessuno, non mi è piaciuto molto e non per l'ambientazione andina: collocazione confusa dei personaggi illuminati da lampade colorate, la Santa Famiglia, collocata in maniera defilata, si stenta a riconoscere in una casa (capanna ...?) dalle multicromie, posta di spigolo rispetto a chi guarda frontalmente con uno dei sostegni che nasconde alla vista Maria ... Questo presepe non è nelle mie corde ...
chiara salvadori
Può sembrare una piramide costruita dall’uomo ma in realtà e del tutto naturale. Il Cono de Arita, pare il cono più perfetto del mondo, è uno stratovulcano che sorge in mezzo al grande Salar de Arizaro, in Puna Argentina. Leggende di sacrifici Inca e avvistamenti alieni lo circondano, ma quel che è certo è che qui sembra proprio di stare su un altro Pianeta. In questa foto ho voluto fotografare il silenzio, quel silenzio che mi ha accompagnata durante tutta la mia avventura nella splendida Puna per fare un reportage per Dove Viaggi.
fabiofoni
Le montagne ci sono e gli alpaca pure, con un po' di fantasia…..
chiara salvadori
Il Salar de Antofalla si trova in provincia di Catamarca ad un'altitudine di 3.300 metri e ha una lunghezza di 150 km. Il suo paesaggio è surreale, con formazioni di roccia e dune di sale che sembrano un dipinto. Ho scattato questa foto per un travel reportage per "Dove Viaggi".
andrea polvicino
“… nel 1911, in Perù, un esimio professore di storia dell’Università di Yale abbandonò le sue ricerche in una valle a nordovest di Cuzco per attraversare l’umida foresta pluviale e raggiungere una montagna che svettava a circa 2400 metri sul livello del mare. Là, oltre il ruggito del fiume Urubamba, trovò un’antica cittadella di pietra; terrazze scolpite, templi e tombe, costruzioni di granito e pareti levigate ricoperte di vegetazione e rampicanti. Hiram Bingham si era imbattuto in Machu Picchu. “Quelli di Machu Picchu potrebbero essere i resti più grandi e importanti scoperti in Sud America dal tempo della conquista spagnola” scrisse nell’edizione 1913 del National Geographic. Ma le sue parole erano fuorvianti. Bingham non aveva “scoperto” Machu Picchu, lo aveva forse portato all’attenzione del mondo occidentale. Le prime notizie dirette su visitatori delle rovine di Machu Picchu indicano, infatti, che Agustín Lizárraga, un proprietario terriero locale giunse sul posto il 14 luglio 1902 alla guida di alcuni conterranei. Un graffito su uno dei muri del Tempio delle Tre Finestre lo prova …”
chiara salvadori
Ho scattato questa foto in "Puna Argentina", vicino al Cerro Galàn, per un travel reportage per "Dove Viaggi". I colori in questo remoto e grande altopiano sono incredibili. Con la sua assenza di umanità e gli incredibili silenzi rotti solo dal vento, il paesaggio sembra dipinto da un artista.
andrea polvicino
"... il Sabancaya è uno stratovulcano del sud del Perù, nella catena montuosa delle Ande. Settimo più alto vulcano attivo del mondo, la sua cima è coperta da un ghiacciaio..."
maurizio angelin
Scattata in Perù sull'altipiano tra Nazca e Arequipa disteso a terra senza alcun mimetismo
andrea polvicino
" ... il Titikaka è un lago situato tra Bolivia e Perù. E' il lago navigabile posto alla maggiore altitudine sopra il livello del mare (3.812 m) e presenta una profondità massima di 281 metri ed è il diciannovesimo lago più grande al mondo ..."
andrea polvicino
“… nel 1911, in Perù, un esimio professore di storia dell’Università di Yale abbandonò le sue ricerche in una valle a nordovest di Cuzco per attraversare l’umida foresta pluviale e raggiungere una montagna che svettava a circa 2400 metri sul livello del mare. Là, oltre il ruggito del fiume Urubamba, trovò un’antica cittadella di pietra; terrazze scolpite, templi e tombe, costruzioni di granito e pareti levigate ricoperte di vegetazione e rampicanti. Hiram Bingham si era imbattuto in Machu Picchu. “Quelli di Machu Picchu potrebbero essere i resti più grandi e importanti scoperti in Sud America dal tempo della conquista spagnola” scrisse nell’edizione 1913 del National Geographic. Ma le sue parole erano fuorvianti. Bingham non aveva “scoperto” Machu Picchu, lo aveva forse portato all’attenzione del mondo occidentale. Le prime notizie dirette su visitatori delle rovine di Machu Picchu indicano, infatti, che Agustín Lizárraga, un proprietario terriero locale giunse sul posto il 14 luglio 1902 alla guida di alcuni conterranei. Un graffito su uno dei muri del Tempio delle Tre Finestre lo prova …”