Risultato della ricerca: Bruchi
en.giuliani
Il nome del genere Papilio deriva dalla parola latina papilio che significa farfalla. Deve il suo nome a Palinuro, il mitico nocchiero di Enea che condusse la flotta durante la traversata da Troia fino in Italia. Ha un'apertura alare che raggiunge circa 8–10 centimetri. I lati dorsali delle ali sono ricoperti da una polvere di scaglie verdi e il fondo varia dal verdastro scuro al nero, con larghe fasce metalliche verde smeraldo brillante. Le parti inferiori sono nere con macchie arancioni, bianche e blu lungo i bordi delle ali posteriori, che mostrano code estese all'estremità. Il volo di queste farfalle è rapido e abbastanza veloce. I bruchi si nutrono di piante del genere Euodia appartenenti alle Rutacee , comunemente conosciute come famiglia delle rute o degli agrumi.
Paolo76BG
coppia di bruchi ben svegli,uno scatto di qualche tempo fa :) maggiormente godibile in salva originale
Raffaella.Coreggioli
Nome scientifico:  Zerynthia polyxena ( Schiffermüller 1775) Dimensioni:  Lunghezza ala anteriore mm. 23 - 31 apertura alare: 50 – 60 mm Descrizione della specie: Papilionide dalle dimensioni ridotte, con ali di colore di fondo giallo sul quale spiccano macchie rosse, lunule marginali molto arcuate e chiazze azzurre submarginali. La cellula presenta macchie rosse solo nella parte inferiore dell\'ala. Mancano le appendici caudali. I sessi sono simili nella colorazione, ma la taglia della femmina è poco più grande. La Polissena è una tra le più belle farfalle diurne italiane ed è inconfondibile per la sua vivace e marcata colorazione, la livrea delle ali si presenta di colore avorio/giallo con disegni neri trasversali ( simili ad un merletto), mentre una piccola fila di macchie rosse e azzurre orla il margine inferiore delle ali posteriori, dal caratteristico disegno a zig-zag. I bruchi si nutrono di varie specie di aristolochie, compiono 5 mute nell\'arco di 4/5 settimane, dopo di che le crisalidi, legate ad un sostegno, svernano per sfarfallare nella primavera successiva. Gli adulti sono attivi per non più di 3 settimane. Le piante nutrici sono le aristolochie, notoriamente tossiche; assimilate dai bruchi, passano nell\'adulto rendendolo incommestibile per i predatori; pertanto, l\'appariscente livrea della Polissena assume il significato di avvertimento La colorazione della livrea dell\'adulto, gialla, con caratteristici disegni neri, rossi e blu, è detta aposematica; (cioè ammonitrice), in quanto serve proprio a scoraggiare i potenziali predatori. E\' specie relativamente rara, sia per la riduzione degli ambienti palustri, sia per la conseguente scomparsa delle piante del genere Aristolochia di cui si nutre la larva monofaga. Maschio: colore giallo con nervature e ampi disegni trasversali neri. Lunule submarginali formanti un disegno continuo a zig-zag. Serie postdiscale di macchie semilunari rosse affiancate da piccoli spazi blu nelle posteriori. Femmina: simile al maschio ma generalmente più grande. Rovescio: colore delle posteriori biancastro. Disegni simili al dritto ma parzialmente colorati di rosso. Le uova vengono deposte singolarmente o in piccoli gruppi sulle foglie, solitamente sulla parte inferiore. Una volta stabilitasi su di una specie di Aristolochia la larva può essere riluttante nei confronti di altre specie di piante appartenenti allo stesso genere. Le larve restano sotto il sole, sulla foglia della pianta nutrice. Le crisalidi rimangono appese ai fusti delle piante, alle cortecce degli alberi oppure sotto le pietre. Svernano allo stadio di crisalide. La particolare alimentazione delle larve fornisce alle stesse sostanze tossiche, che passano poi anche alle farfalle adulte, rendendole incommestibili. Bruco: biancastro con quattro serie di escrescenze rossastre (scoli) ad apice nero. Piante Nutrici: Aristolochia longa, Aristolochia pallida, Aristolochia rotonda. Distribuzione e habitat:  Presente nel Sud Europa e nell\'Asia minore, manca nella Penisola Iberica. In tutta Italia tranne la Sardegna e l\'isola d\'Elba.. Specie mesofila, si rinviene in luoghi erbosi e cespugliosi caldi e aridi, pendii rocciosi e burroni e aree coltivate in degrado, 0-1700 m., generalmente sotto i 900 m. Periodo di attività:  una sola generazione annuale con sfarfallamenti tra aprile e maggio.
RosannaFerrari
Esemplare femmina, una delle nate del mio piccolo allevamento... o almeno ci provo ad allevarle... in tutto, tra le crisalidi dello scorso ottobre, e quelle dello scorso Maggio, mi sono nati cinque esemplari, tre maschi e due femmine... un sesto, purtroppo, non è nato... la crisalide è stata punta da una zanzara che pare ci goda a cibarsi sia dei bruchi in fase di sviluppo, che delle crisalidi formate... in pratica l'ho ritrovata completamente svuotata... peccato, ma è la natura questa... tra le tante cose belle, ne mostra anche di meno belle....ora si ricomincia da nuovi piccolissimi bruchi, che spero di vedere crescere, per dar luce ad una nuova generazione di macaoni forti e vigorosi
RosannaFerrari
Parevano addormentati... parevano... poi han fiutato il cibo... e allora... :D :D :D
Raffaella.Coreggioli
Nome scientifico: Zerynthia polyxena ( Schiffermuller 1775) Dimensioni: Lunghezza ala anteriore mm. 23 - 31 apertura alare: 50 -60 mm Descrizione della specie: Papilionide dalle dimensioni ridotte, con ali di colore di fondo giallo sul quale spiccano macchie rosse, lunule marginali molto arcuate e chiazze azzurre submarginali. La cellula presenta macchie rosse solo nella parte inferiore dell\'ala. Mancano le appendici caudali. I sessi sono simili nella colorazione, ma la taglia della femmina è poco più grande. La Polissena è una tra le più belle farfalle diurne italiane ed è inconfondibile per la sua vivace e marcata colorazione, la livrea delle ali si presenta di colore avorio/giallo con disegni neri trasversali ( simili ad un merletto), mentre una piccola fila di macchie rosse e azzurre orla il margine inferiore delle ali posteriori, dal caratteristico disegno a zig-zag. I bruchi si nutrono di varie specie di aristolochie, compiono 5 mute nell\'arco di 4/5 settimane, dopo di che le crisalidi, legate ad un sostegno, svernano per sfarfallare nella primavera successiva. Gli adulti sono attivi per non più di 3 settimane. Le piante nutrici sono le aristolochie, notoriamente tossiche; assimilate dai bruchi, passano nell\'adulto rendendolo incommestibile per i predatori; pertanto, l\'appariscente livrea della Polissena assume il significato di avvertimento La colorazione della livrea dell\'adulto, gialla, con caratteristici disegni neri, rossi e blu, è detta aposematica; (cioè ammonitrice), in quanto serve proprio a scoraggiare i potenziali predatori. E\' specie relativamente rara, sia per la riduzione degli ambienti palustri, sia per la conseguente scomparsa delle piante del genere Aristolochia di cui si nutre la larva monofaga. Maschio: colore giallo con nervature e ampi disegni trasversali neri. Lunule submarginali formanti un disegno continuo a zig-zag. Serie postdiscale di macchie semilunari rosse affiancate da piccoli spazi blu nelle posteriori. Femmina: simile al maschio ma generalmente più grande. Rovescio: colore delle posteriori biancastro. Disegni simili al dritto ma parzialmente colorati di rosso. Le uova vengono deposte singolarmente o in piccoli gruppi sulle foglie, solitamente sulla parte inferiore. Una volta stabilitasi su di una specie di Aristolochia la larva può essere riluttante nei confronti di altre specie di piante appartenenti allo stesso genere. Le larve restano sotto il sole, sulla foglia della pianta nutrice. Le crisalidi rimangono appese ai fusti delle piante, alle cortecce degli alberi oppure sotto le pietre. Svernano allo stadio di crisalide. La particolare alimentazione delle larve fornisce alle stesse sostanze tossiche, che passano poi anche alle farfalle adulte, rendendole incommestibili. Bruco: biancastro con quattro serie di escrescenze rossastre (scoli) ad apice nero. Piante Nutrici: Aristolochia longa, Aristolochia pallida, Aristolochia rotonda. Distribuzione e habitat: Presente nel Sud Europa e nell\'Asia minore, manca nella Penisola Iberica. In tutta Italia tranne la Sardegna e l\'isola d\'Elba.. Specie mesofila, si rinviene in luoghi erbosi e cespugliosi caldi e aridi, pendii rocciosi e burroni e aree coltivate in degrado, 0-1700 m., generalmente sotto i 900 m. Periodo di attività : una sola generazione annuale con sfarfallamenti tra aprile e maggio.
Raffaella.Coreggioli
Spero di non annoiare con i miei piccoli Papilio, ho ancora qualche scatto da elaborare del 2016, questa femminuccia è nata a metà Luglio nel periodo del mio compleanno ed è stato uno dei regali più belli, era magnifica, una vera Regina, i colori che vedete sono reali, le macchie delle ali variavano dal blu al viola al rosso, mai visti prima così intensi, si vede che i bruchi li avevo nutriti bene! :D
mariadb
Ho allevato i bruchi a settembre , ho conservato le crisalidi questo inverno , ora inaspettatamente il primo è nato e mi ha colto alla sprovvista perchè pensavo fosse troppo presto . non ho preparato nessun fiore o posatoio per foto . Ho scattato con una sola mano poi è volato via verso i fiori dei giardini vicini
Raffaella.Coreggioli
Nome scientifico:  Aporia crataegi (Linnaeus, 1758) Dimensioni:  L\'apertura alare va dai 6 ai 7,5 cm. Descrizione della specie:  La Pieride del biancospino è un lepidottero della famiglia Pieridae. è un lepidottero della famiglia Pieridae. Le nervature alari sono rilevate e marcatamente nere nei maschi; sono invece marroni nelle femmine (spesso di dimensioni maggiori dei maschi). Gli apici delle ali sono lievemente squamati, in particolar modo nelle femmine. Le ali tendono a diventare trasparenti via via che l\'età aumenta. Le nervature alla base delle ali, sia anteriori, sia posteriori, ricordano delle ali ridotte Gli adulti possono assumere grandi quantità di liquidi dal terreno umido Le uova si rinvengono tra giugno e luglio,in raggruppamenti posizionati sulla pagina superiore delle foglie. Le larve, sono rinvenibili tra luglio a maggio nell\'anno successivo, questi bruchi, gregari, trascorrono l\'inverno in uno spesso involucro serico. Sono grigi e pelosi, con un dorso nero contraddistinto da ampie linee bruno-rossicce. La pupa o crisalide è giallastra e succinta sulle piante ospiti. Distribuzione e habitat:  Si rinviene in luoghi fioriti di campagna, soprattutto in collina. Un tempo la si poteva notare anche in zone pianeggianti, ma negli ultimi decenni si è avuta una tendenza al progressivo ritiro verso zone di quota più elevata. Periodo di attività:  Gli adulti volano tra maggio e luglio.
RosannaFerrari
Bruco di Macaone dopo la seconda muta... 2 cm. scarsi di vivacità e... capace di "spiumare" una pianta di finocchio (questo è infatti uno dei rametti terminali della pianta) in pochissimi giorni. Ho lasciato deliberatamente una composizione ampia per dare l'idea della effettiva "grandezza" del bruco :-))
Raffaella.Coreggioli
Nome scientifico: Coenonympha pamphilus ( Linnaeus 1758 ) Dimensioni: Lunghezza ala anteriore mm. 14-18 Descrizione della specie: piccolo lepidottero dalle ali color giallo-camoscio brillante con bordature grigie marginali. Le ali anteriori presentano sopra un piccolo ocello cieco apicale, che inferiormente si ripete con pupilla e cerchiato di giallo. Le parti inferiori sono fulve anteriormente e con una linea postdiscale marcata; posteriormente, evidenziano marezzature chiare e fascia postdiscale biancastra. Sessi simili; aspetto inconfondibile per i colori delle ali e la disposizione degli ocelli. Maschio: colore arancio pallido con ampio marginale grigio nerastro. Macchia apicale rotonda nerastra nelle ali anteriori. Femmina: simile al maschio ma più grande e di colorazione generalmente più chiara Rovescio: ali anteriori di colore arancio chiaro con bordo marginale da grigio a bruno. Presente una macchia apicale ocellate nera, pupillata di bianco e contornata di giallastro. Posteriori grigie o brune con spazi postdiscali chiari di estensione variabile Bruco: svernante, ha tegumento verde su cui spicca una linea medio-dorsale verde scura e una banda biancastra a livello degli stigmi, vive nell\'erba, le larve della generazione di maggio/giugno possono maturare in estate, ma qualcuna iberna e completa l\'accrescimento in primavera. Ibernano tutti invece i bruchi della generazione tardo-estiva. Piante nutrici: Festuca pratensis, Poa annua, Poa nemoralis, Cynosurus cristatus, Nardus stricta, brachipodium sp Distribuzione e habitat: l’areale abbraccia l\'Europa, il Nordafrica e l\'Asia. Si trova in tutta l’Italia. vola per tutta l\'estate nei prati e nella brughiera, può arrivare fino a 2100 metri s.l.m. Periodo di attività: due generazioni annuali con sfarfallamento degli adulti in aprile-maggio e luglio agosto con una terza parziale in ottobre.
RosannaFerrari
E' la prima volta che ho il piacere di fotografare le "pupe" delle farfalle... congiuntamente all'aiuto nella identificazione di Massimiliano Giuliani (che ringrazio)... pupe di Melitaea al terzo giorno di "incubazione"... giorno 16: erano ancora bruchi; giorno 17: li ritrovo impupati; teoricamente, una decina di giorni di sviluppo, prima della nascita... che spero di vedere e fotografare... al momento, dimorano in luogo riparato ...se non avrò la fortuna di vederle nascere, le vedrò probabilmente già belle attive... chissà :)
Raffaella.Coreggioli
Spero di non annoiare con i miei piccoli Papilio, ho ancora qualche scatto da elaborare del 2016, questa femminuccia è nata a metà Luglio nel periodo del mio compleanno ed è stato uno dei regali più belli, era magnifica, una vera Regina, i colori che vedete sono reali, le macchie delle ali variavano dal blu al viola al rosso, mai visti prima così intensi, si vede che i bruchi li avevo nutriti bene! :D
en.giuliani
Ha un'apertura alare che raggiunge circa 8-10 centimetri (3,1-3,9 pollici). I lati dorsali delle ali sono ricoperti da una polvere di scaglie verdi e lo sfondo varia dal verdastro scuro al nero, con larghe bande metalliche verde smeraldo brillante. Le parti inferiori sono nere con macchie arancioni, bianche e blu lungo i bordi delle ali posteriori, che mostrano code estese all'estremità. Il volo di queste farfalle è veloce. I bruchi si nutrono di piante del genere Euodia appartenenti alle Rutacee, comunemente note come famiglia delle rute o degli agrumi.
RosannaFerrari
Foto un pò insolita, questa.... mostra la evoluzione e la metamorfosi di un bruco di Papilio Machaon, da bruco, appunto, a crisalide... ho fatto una scelta fotografica... ho deciso, per il momento, di dedicarmi alla fotografia naturalistica perchè la sento nelle mie corde... ma ho anche deciso di studiare la vita e le modificazioni di alcune specie di farfalle... questo bruco è forse il più facile da trovare e da allevare... e grazie ad un bellissimo gruppo di FB, che ho l'onore di frequentare, sto imparando i fondamenti e soprattutto, i comportamenti da tenere per poter portare a termine il ciclo vitale di queste stupende creature, senza sconvolgerne le abitudini e senza arrecare danno al ciclo vitale della natura... ho costruito una brucoteca, molto ampia ed arieggiata, collocata in giardino in zona d'ombra, attualmente ospita tre esemplari di cui uno che ancora mangia e dorme, e gli altri due che ormai sono crisalidi. In questo tris di foto vedete ovviamente il bruco, l'ancoramento ai sostegni con un sottilissimo filo di seta costruito dal bruco stesso e la trasformazione in crisalide, che avviene normalmente 2/3 giorni dopo l'ancoramento... ora non mi resta che aspettare lo sfarfallamento... che, visto il clima, potrebbe avvenire in primavera... dipende... lo potrò sapere solo vivendo... scusate la tiritera, ma mi conoscete, mi piace spiegare i miei scatti, chi vorrà leggere sarà il benvenuto...un caro saluto a tutti e buona serata
RosannaFerrari
Bruco di Macaone dopo la seconda muta... 2 cm. scarsi di vivacità e... capace di "spiumare" una pianta di finocchio (questo è infatti uno dei rametti terminali della pianta) in pochissimi giorni. Ho lasciato deliberatamente una composizione ampia per dare l'idea della effettiva "grandezza" del bruco :-))
RosannaFerrari
Bruco di Papilio Machaon al secondo stadio di muta....scatto a mano libera rasoterra :)))... i bruchi alla nascita sono completamente neri e pressochè invisibili.. alla seconda muta cominciano ad acquisire la classica forma, pur rimanendo sempre neri con una piccola macchia bianca a forma di quadrifoglio sul dorso... come si può notare vicino alla testa l'involucro semi trasparente si sta aprendo, segno che il piccolo bruchino (che qui è delle dimensioni di un cm.scarso) sta per "sfilarsi" la pelle per far emergere la nuova livrea, che si vede in trasparenza.... questa è la nuova generazione... in giardino ne ho rinvenuti una trentina... più altre piccolissime uova, naturalmente alcuni di loro saranno destinati alla predazione, in natura avviene anche questo, ma sono fiduciosa che nuove e tante farfalle vedranno la luce...vi consiglio la visione in salva originale
valentinimario
Bruco della farfalla Nymphalis polychloros. scattata il 2014 Nikon D 700.