Ogni mattina i minatori comprano al mercato dinamite per rompere la roccia, foglie di coca per affrontare la fatica ed i 4.400 metri altitudine, sigarette senza filtro e alcool a buon mercato per omaggiare “El Tio”,la divinità delle miniere. All’interno dei tunnel i minatori respirano di tutto: arsenico, acetilene, diossido di silicio. In molti si ammalano di silicosi dopo pochi anni. Le popolazioni che vivono a queste altitudini si sono adattate nel corso dei millenni: hanno polmoni più grandi, in grado di assorbire una quantità maggiore di aria a ogni inspirazione, e più globuli rossi per trasportare l’ossigeno nel corpo. Qui, a 4.400 metri, non tutti reggono. La quasi totalità di quelli arrivati da poco soffrono di mal di testa e vertigini. Ci vogliono alcuni giorni per abituarsi: non resta altro che stare a riposo, bere infusi di foglie di coca e aspettare che i globuli rossi si moltiplichino per poter finalmente fare più di quattro passi senza sentirsi esausti.