Trovare piacevolezza nelle tradizioni popolari fa parte della tradizione artistica. E' attraverso le tradizioni popolari che le domande di: religione, guerra e morte ci sono state offerte per un esame più accurato. E' una forma che ci porta alla comprensione, attraverso la quale possiamo vedere e contemplare la nostra società. Anche se non riesco a dire quanto lo spettatore occasionale lo veda, c'è molto in queste immagini sotto la superficie, sull'atteggiamento della mente e sulle abitudini di lavoro che ti portano lì, sulle loro personalità, sono tutte registrate con quella che per me è una fedeltà senza pari. Complimenti per l'ottimo Reportage. Un caro saluto, Paolo.
Mi commuove questo tuo commento Paolo per capacità di lettura. Questa tradizione è antica ma prima di curiosare per ottenere qualcosa di "sorprendente", è vissuta perché appartenente alla mia vita, al mio essere, al mio respiro. È la mia comunità in cui mi ritrovo e sento me stesso attraversando i millenni di storia e di tradizione che modellano la struttura fine, il nostro patrimonio genetico, i nostri sorrisi, pianti...
Con questa attenzione mi sono avvicinato a essa combattendo anche quella fatica a sconfiggere il timore di "sporcare" il momento sacro con la presenza di un obiettivo o di una presenza afunzionale. Ho registrato i canti, ma canto insieme ai miei concittadini, ne ho studiato e ricercato le modalità e le possibili origini producendo anche una piccola tesi (che mi è valso un bel 30 e lode all'esame di etnomusicologia!), ma sono lì a portare quelle statue e a sentire quella commozione per una devozione ancestrale e profondamente energica.
Un caro saluto a te. Giuseppe
Trovare piacevolezza nelle tradizioni popolari fa parte della tradizione artistica. E' attraverso le tradizioni popolari che le domande di: religione, guerra e morte ci sono state offerte per un esame più accurato. E' una forma che ci porta alla comprensione, attraverso la quale possiamo vedere e contemplare la nostra società. Anche se non riesco a dire quanto lo spettatore occasionale lo veda, c'è molto in queste immagini sotto la superficie, sull'atteggiamento della mente e sulle abitudini di lavoro che ti portano lì, sulle loro personalità, sono tutte registrate con quella che per me è una fedeltà senza pari. Complimenti per l'ottimo Reportage. Un caro saluto, Paolo.
Mi commuove questo tuo commento Paolo per capacità di lettura. Questa tradizione è antica ma prima di curiosare per ottenere qualcosa di "sorprendente", è vissuta perché appartenente alla mia vita, al mio essere, al mio respiro. È la mia comunità in cui mi ritrovo e sento me stesso attraversando i millenni di storia e di tradizione che modellano la struttura fine, il nostro patrimonio genetico, i nostri sorrisi, pianti...
Con questa attenzione mi sono avvicinato a essa combattendo anche quella fatica a sconfiggere il timore di "sporcare" il momento sacro con la presenza di un obiettivo o di una presenza afunzionale. Ho registrato i canti, ma canto insieme ai miei concittadini, ne ho studiato e ricercato le modalità e le possibili origini producendo anche una piccola tesi (che mi è valso un bel 30 e lode all'esame di etnomusicologia!), ma sono lì a portare quelle statue e a sentire quella commozione per una devozione ancestrale e profondamente energica.
Un caro saluto a te. Giuseppe