LA MIA GENTE ( Riviera del Brenta ) - IL POLESINE . 19 Mi piace

REPORTAGE : QUESTE DUE REALTA' HANNO UN'UNICO DENOMINATORE CHE' L'ACQUA .

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Massimo_2015 2 anni fa
Cosa dire se non belle per la testimonianza di momenti indimenticabili, irripetibili, di un mondo che non ci appartiene più, ma che vorremmo rivivere, per la sua semplicità e spensieratezza...Oggi troppi i pensieri che ci affliggono, che irrompono nelle case e lasciano tanto amaro in bocca...Complimenti, saluti, Massimo.

Queste fotografie racchiudono in sé immagini che solleticano il mio pensiero. E si scopre solo dopo averla osservate attentamente il rimando alle parole di Mario Giacomelli: “La vita è un esile spazio, il cielo è così vicino tutto è fradicio qui, un filo di nebbia ci tiene uniti. La terra è un paravento, piccolo cimitero di clown, materia vuota e pagata. Dio non vorrei lamentarmi, tu forse non sai, quaggiù, ferendo e rimarginando, passano i giorni. Saresti stanco anche tu”. Credo che tutti noi ci affanniamo nel tentativo di capire il mondo, di interpretare e di dargli un significato. L’ambiguità in fotografia inizia con il putiferio su chi o cosa sia il fotografo. Ovviamente, la fotografia è più oggettiva della pittura se non altro perché c’è meno intervento umano. Essendo vincolata alla natura della fotocamera è alla possibilità di essere oggettivi e soggettivi. È logico che questo è solo l’inizio e che il compito non è facile: persuadere il genere umano, e costringerlo a liberarsi dai soliti stereotipi. Complimenti per l'ottimo Reportage. Un caro saluto, Paolo.
P.S. Amando la fotografia in Bianco e Nero, mi piacciono molto la tue foto. Proprio così. Quando vedi, quando realizzi un’opera che va alla ricerca delle forme nello spazio assoluto del bianco e del nero, sei consapevole che il tuo soggetto ti stia dando qualcosa. Quasi non riesci a toccarlo con la mano, sebbene rimanga un soggetto immateriale.