Risultato della ricerca: silenzi
FaustoMeini
Silenzi, colori e profumi, di una delle stagioni che amo di più
Giuseppe-russo
Ma sedendo e mirando, interminati spazi di là da quella, e sovrumani silenzi, e profondissima quiete io nel pensier mi fingo, ove per poco il cor non si spaura.
RosannaFerrari
Ho trascinato la mia vita in strade desolate e buie, ho abbattuto idoli, spezzato catene, ho scavato dentro me stesso e toccato il fondo, ho fatto mia la notte ascoltandone i silenzi, assaporandone la solitudine, lasciandone traboccare i pensieri fino a sommergermi, e il giorno in cui sono morto ...ho cominciato a vivere. Vannuccio Barbaro, In vita postuma, 1997
Andrea Meneghel
Non sempre le cose vanno come vogliamo, e allora cerchiamo di concentrarci sulle nostre passioni, i nostri silenzi ... lasciamo spazio alle nostre paure che entrano sempre senza chiedere permesso; quando ho bisogno di staccare da tutto e dedicare tutti i miei pensieri a me stesso vado a fotografare; con me c\'è sempre mio fratello Marco Meneghel che per fortuna mia ha la mia stessa passione e la vive con il medesimo entusiasmo...questa foto l\'ho fatta alle 3:53 del mattino quando il sole ancora dormiva e le stelle nonostante l\'inquinamento luminoso lasciavano le traccie del loro scorrere nel cielo....dopo aver camminato in un bosco cosi tetro da far impallidire la strega di Hansel e Gretel, ecco le cascatelle della valle del Mis; 10 minuti di esposizione, 604secondi per l\'esattezza
graziano1062
...quest\'omino col fucile continuava a gironzolare davanti a quel boschetto, senza cani, ...l\'ho osservato per parecchio tempo, tornare sui suoi passi...mai l\'accenno ad imbracciare il fucile...
marte888
Al calar della sera, non ci sono definizioni per questo momento, nell'ora Blu. Tutto rallenta, i rumori si assopiscono, il giorno lascia spazio all'arrivo della sera.
vezzo94
Angoli di pace dal passato inverno
davide.balsemin
Sempre caro mi fu quest’ermo colle, E questa siepe, che da tanta parte Dell’ultimo orizzonte il guardo esclude. Ma sedendo e rimirando, interminati Spazi di là da quella, e sovrumani Silenzi, e profondissima quiete Io nel pensier mi fingo; ove per poco Il cor non si spaura. E come il vento Odo stormir tra queste piante, io quello Infinito silenzio a questa voce Vo comparando: e mi sovvien l’eterno, E le morte stagioni, e la presente E viva, e il suon di lei. Così tra questa Immensità s’annega il pensier mio E il naufragar m’è dolce in questo mare L'infinito - Giacomo Leopardi
Massimo_2015
a dormire, lasciando gli uomini nei silenzi della notte...
Andrea Meneghel
Ci chiamano pazzi, ci dicono \"siete matti a passar fuori la notte con questo freddo e con i pericoli\"...ma vorrei portare ognuna di queste voci ad ammirare la notte e le sue prime luci mentre tornano a colorare il mondo che ti circonda, con i suoi silenzi, il suo rispetto e le emozioni che solo queste combinazioni di vita ti possono regalare. La luna splende, i problemi dormono.
fabietto66
«...la mia casa è quassù fra lo sconfinare delle vette e i racconti del vento... ... la mia casa è quassù fra le altere pareti e misteriosi silenzi... ... la mia casa è quassù fra garrule acque e dolcissimi ricordi. Qui sono io, qui è la mia casa, qui sono le mie montagne». Antonella Fornari
Amorvena
”... e mirando, interminati Spazi di là da quella, e sovrumani Silenzi, e profondissima quiete Io nel pensier mi fingo...” Giacomo Leopardi
GiulioEscher
Paesaggio di luglio, salendo a Tamion (1538 m. slm., 35 abitanti), frazione di Vigo di Fassa, in Val di Fassa. Quiete assoluta e trionfo della natura. \"... e mirando, interminati spazi di là da quella, e sovrumani silenzi, e profondissima quiete ...\" G.Leopardi, Canti, L\'infinito, 1819, v. 4-6 Grazie.
Djt27
alla ricerca di spazi, di silenzi ... di cibo
Flumazenil
Con i piedi su uno strapiombo di 400 metri, un cielo ed una vista mozzafiato, perso in un bosco di lecci, penso all'infinito. "Sempre caro mi fu quest'ermo colle,/ E questa siepe, che da tanta parte/ Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude./ Ma sedendo e mirando, interminati/ Spazi di la'  da quella, e sovrumani/ Silenzi, e profondissima quiete/ Io nel pensier mi fingo; ove per poco/ Il cor non si spaura. E come il vento/ Odo stormir tra queste piante, io quello/ Infinito silenzio a questa voce/ Vo comparando: e mi sovvien l'eterno,/ E le morte stagioni, e la presente/ E viva, e il suon di lei. Cosi' tra questa/ Immensita'  s'annega il pensier mio:/ E il naufragar m'e' dolce in questo mare." (Leopardi)