Risultato della ricerca: reperti
FabioCamoli
riproduzione , in base ai reperti ritrovati delle prime civiltà lagunari risalenti al 2000 avanti Cristo, di un capanno con i suoi attrezzi di vita quotidiana, abitato da presunti pescatori e cacciatori....nel frattempo, in Egitto, le piramidi erano già vecchie... (ndr)
F_Pelliccia
Biblioteca Comunale (ex Sala Borsa), Palazzo d'Accursio, Bologna. Sotto la pavimentazione trasparente dell'attuale piazza coperta si possono vedere reperti archeologici dovuti alla stratificazione di varie civiltà: quella villanoviana del VII secolo a.C., quella della Felsina etrusca, e quelli della Bononia romana fondata nel 189 a.C. Nell'area ora occupata dalla Salaborsa sono stati trovate le fondazioni di un monumentale edificio pubblico, probabilmente la basilica cittadina. Essa si trovava infatti nell'area del foro, all'incrocio fra il cardo massimo e il decumano massimo.
MrTozzo81
A pochi km da Roma troviamo un posto veramente bello e ideale per trovare la giusta dose di relax. Parlo del Lago Albano conosciuto con il nome improprio di Lago di Castel Gandolfo. Questo lago, che si trova nell'area di Castelli Romani, è uno dei laghi vulcanici che si trovano in questa zona (l'altro è il lago di Nemi). Sulle coste del lago si trovano dei reperti archeologici come il Villaggio delle Macine.
IvoMarkes
Si trova ai confini del comune di Sant'Anna d'Alfaedo (VR) situato al di sotto della contrada Crestena e della frazione Giare.E' ad una altitudine di 602 m s.l.m. sul percorso del sentiero europeo numero 5. Il ponte è all'incrocio degli impluvi delle vallette di Crestena e Fenile, la continuazione dell'impluvio porta in Valpantena. Il ponte è frutto dell'evoluzione naturale di una grotta. L'ipotesi più plausibile la propone Giuseppe Corrà . In principio vi era un covolo, una caverna carsica. La struttura della caverna era rappresentata da una sorta di architrave costituita dall'attuale ponte con al di sotto calcari più erodibili. Il corso prevalentemente torrentizio delle acque passava sopra il ponte formando una cascata. Molto lentamente si crearono degli inghiottitoi che portarono il corso delle acque all'interno della grotta e che scavarono la parte più debole risparmiando l'arco del ponte, costituito da lastriformi calcari del Rosso ammonitico. Attualmente il torrente scorre al di sotto, tra grandi massi di crollo, alimentato anche dalla sorgente della Grotta dell'Acqua. Il ponte, per la sua struttura insolita, ha sempre attratto gli artisti. Probabilmente il più famoso fu Andrea Mantegna che lo riprodusse a Mantova nel Palazzo Ducale all'interno degli affreschi della Camera degli Sposi. La vulgata popolare riporta che Dante Alighieri, esiliato a Verona e ospite di Cangrande della Scala, vi si ispirò per le Malebolge. Il gigantesco castagno (albero di castagne) presente nelle immediate vicinanze viene tuttora detto il Castagno di Dante. Ai lati della base del ponte vi sono alcune grotte abitate in periodo preistorico. Gli studi e gli scavi iniziarono nel 1932 e furono condotti, tra gli altri, da Achille Forti, Ramiro Fabiani e Raffaello Battaglia. Successivamente l'area fu studiata dal Museo Civico di Storia Naturale di Verona e attualmente dall'Istituto di Geologia dell'Università  di Ferrara. Molti dei ritrovamenti, costituiti da reperti che testimoniano la presenza di una industria litica basata sulla lavorazione delle selci, abbondantemente presenti nelle rocce affioranti nell'area, sono esibiti nel Museo Paleontologico e Preistorico di Sant'Anna d'Alfaedo (VR) che raccoglie reperti che vanno dal Ponte di Veja ai bacini del comune di Fumane. Le stime della presenza umana partono dal Paleolitico superiore e risalgono a 100.000 anni fa, la permanenza dovrebbe essere durata fino alla fine del secondo millennio a.C., periodo di probabile decadenza degli estrattori di selci a causa della diffusione dei metalli in quantità  sufficiente per la realizzazione dei manufatti che prima venivano fatti in selce. Gli abitanti vicino al ponte dovevano essere abili artigiani nel lavoro della selce costruendo frecce, aghi e punte. Come per altre comunità  della zona si sono trovati loro manufatti in molte parti dell'Europa, dal nord della Francia fino in Polonia.
MARINOF55
Il centro storico esiste fin dal I millennio a.C. quando fu un'importante luogo di culto per i Druidi - sacerdoti celti - e sono tuttora presenti alcuni obelischi di pietra. Nel VII-VI secolo a.C. l'area era popolata da Celti e Liguri, uniti in una vera e propria simbiosi economico-religiosa, a cui si aggiunsero presto Greci e Iberici che introdussero la coltivazione dell'ulivo e della vite. I Romani giunsero ad incontrare le varie popolazioni del luogo nel III secolo a.C. e provvedettero innanzi tutto a trasformare l'originario scrigno druidico in una fortezza, tuttora parzialmente visibile............. Nel 1887 il paese venne semidistrutto e gli abitanti decimati: il 27 febbraio la terra tremò ed il tetto della chiesa di San Nicolò (edificata sulle vestigia di un antico tempio pagano sacro al dio Abelio) crollò sui fedeli, riunitisi per il mercoledì delle ceneri: morirono 226 abitanti. A seguito del terremoto e conseguente al crollo del tetto della chiesa, vennero alla luce alcune colonne e reperti del tempio pagano su cui era stata edificata . Sui capitelli, fanno mostra alcune figure di volti che hanno tratti somatici che ricordano popolazioni mongole. Fonte Comune di http://www.comunebajardo.it/Home/Guida-al-paese?IDPagina=2010
luigi_salatiello
La Stazione "Duomo" è stata aperta lo scorso Agosto. Proseguono ancora i lavori di scavo, per riportare alla luce, i reperti archeologici trovati durante i lavori per la sua costruzione.
ashbydelazouch
…due statuette rappresentanti le divinità egizie di Horus (il falco, effige divina del Faraone) e Anubi (lo sciacallo, associato ai riti dei morti) (….e mi perdonino gli egittologi per la semplificazione didascalica…!) provenienti dal corredo funerario dl Tutankhamon ed esposte temporaneamente a Londra (Saatchi Gallery) unitamente ad altri reperti provenienti dal museo del Cairo...
marigaiaa
Thiskey monastery.Appartenente all' ordine dei "Berretti gialli" a cui fa capo Sua santità il XIV Dalai Lama,il monastero racchiude esempi di architettura e colori meravigliosi..un enorme Budda dorato e molti reperti storici..ogni mattina i monaci aprono le porte per chi vuole assistere alla puja (preghiera)
guido.tagnesi
Il Museo Archeologico dei Campi Flegrei, inaugurato nel 1993, è ospitato all’interno di una fortezza di età aragonese, opportunamente restaurata ed adeguata alla nuova destinazione espositiva, collocata sulla sommità dell’alto promontorio che chiude a Sud il golfo di Baia, e dal quale si domina l’intero golfo di Pozzuoli e le isole di Capri, Ischia e Procida. Nel museo sono esposti reperti archeologici unici e di straordinario valore provenienti dai Campi Flegrei, un territorio la cui fama, legata all’amenità dei luoghi e alla salubrità delle sue sorgenti termali e del clima, è celebrata e tramandata anche nelle fonti antiche. Nella splendida cornice paesaggistica che si ammira dalla fortezza aragonese, l’allestimento museale ricostituisce contesti smembrati di provenienza flegrea, riunendo reperti di vecchio ritrovamento, nora custoditi prevalentemente nei depositi del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, a quelli provenienti dai recenti scavi, secondo una esposizione ragionata per contesti topografici e tematici. Sulla piazza d’Arme è visitabile la Sezione del Rione Terra, con l’esposizione dei reperti provenienti dai recenti scavi e pertinenti alla decorazione architettonica del Capitolium e a quella scultorea di altri edfiici pubblici del foro augusteo: da statue ideali, tra cui la testa di Athena Lemnia, a una serie di ritratti di età giulio-claudia e frammenti di statue di cariatidi e clipei, che ricordano l’attico del foro di Augusto aRoma, di cui si propone all’esterno un’ipotesi di ricostruzione.
angelo.alaimo
Il Museo di storia naturale (Natural History Museum) è uno dei tre grandi musei situati a Kensington nella Cromwell Road, a Londra. Ospita circa 70 milioni di reperti organizzati in cinque collezioni principali: botanica, entomologia, mineralogia, paleontologia e zoologia.
capalasante
Panorama mozzafiato dal Monte Cengio, luoghi ricchi di reperti storici della Grande Guerra. Un percorso meraviglioso fra gallerie e strapiombi, da fare in silenzio per non dimenticare....
ALFAMARCO
l trullo ("casìdde" in Apulo-barese; dal greco tardo ??????? trúlos, greco antico ???????? trûllos, "cupola") è un tipo di costruzione conica in pietra a secco tradizionale della Puglia centro-meridionale[1] ("Murgia dei Trulli"). I trulli venivano generalmente edificati come ricoveri temporanei nelle campagne o abitazioni permanenti per gli agricoltori. Buona parte dell'agglomerato di Alberobello nella Città metropolitana di Bari è costituito da trulli. Il trullo costituisce un perfezionamento del modello preistorico del thòlos, presente in varie zone d'Italia e del Mediterraneo; i trulli si distinguono per la continuità d'uso di cui sono stati oggetto. Nonostante nelle zone di sviluppo dei trulli si rinvengano reperti archeologici di epoca preistorica, o fondazioni di capanne in pietra risalenti all'età del bronzo, non esistono trulli particolarmente antichi: i più antichi ancora esistenti sono databili alla fine del XVII secolo a ridosso dell'altopiano pugliese della Murgia. Le origini delle costruzioni a trullo in Puglia e in particolare dei Trulli di Alberobello - dichiarati Patrimonio mondiale dell'umanità dall'UNESCO - sono oggetto di ricerche e dibattiti.