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I Gioielli Sardi
Per primi furono i fenici a introdurre in Sardegna il gusto dell\'ornamento e via via negli anni le fogge dei gioielli risentirono dell\'influenza dei popoli conquistatori (punici, romani…) o con cui esistevano rapporti commerciali (toscani, genovesi…) ma fu nel 300 con l\'avvento degli spagnoli che il gioiello sardo ebbe un notevole miglioramento con l\'introduzione di nuove tecniche e nuovi materiali e delle prime rudimentali lavorazioni in filigrana, raggiungendo una tale abilità da essere riconosciuti come orafi e argentieri di notevole fama e di tale importanza, da veder nascere nel 600 le corporazioni o \"gremi\" con uno statuto che definiva le regole di assistenza e formazione degli artigiani. .
Gli spagnoli, in 4 secoli di dominio nell\'isola influenzarono con fogge di stile barocco il gusto degli artigiani locali, che trovarono nel 700, con l\'avvento dei piemontesi, un ritorno a forme più semplici e sobrie. Nell\'800 esercitavano in Sardegna numerosi Maestri orafi e argentieri, locali e continentali, che avevano raggiunto una tale abilità da essere ammirati anche oltremare.
Nei primi del 900 valenti artigiani continuarono l\'opera dei loro predecessori, conservandone l\'impronta originale tramandata attraverso i secoli dai Maestri di Cagliari, Sassari, Iglesias, Oristano, Nuoro, Dorgali, Oliena, Lanusei, Quartu S.Elena e altri paesi ancora.
I gioielli sardi, pur facendo parte integrante del costume, vengono classificati in base all\'uso giornaliero o festivo e alla loro destinazione.