Risultato della ricerca: ivo monticelli
oliviero1946
Sentiero delle cascate -MONTICELLI B.-BRESCIA MIGLIOR VISTA IN SALVA ORIGINALE
albertobrevi
24mm AI 2.8 @ f/11 + CP-L Lago Monticelli (meridionale inferiore - 2419 mt) nel quale si riflette Cima Gavia. Sulla destra Cima Gaviola e Corno dei Tre Signori (3.300 mt).
sassopiatto
Desideravo da tempo ritornare e fotografare questo bellissimo ed allo stesso tempo triste luogo,meta di gite vacanziere,dove da ragazzino mi ci recavo spesso con la mia famiglia. Luogo teatro di un gravissimo disastro: Il 1° dicembre 1923, alle 7.15 avvenne il crollo delle dieci arcate centrali della Diga. Una massa d\'acqua di volume compreso tra 5-6 milioni di metri cubi iniziò la sua folle corsa verso valle. Il calcolo delle vittime fu stimato sulle 500 unità. Le vittime ufficiali del Disastro del Gleno furono circa 360. Un grazie all\'amico Ivo,che ha voluto condividere con me questa bella e faticosa esperienza.
sassopiatto
alle torbiere del Sebino,uscita fotografica con l\'amico Ivo
albertobrevi
Felice Pasqua - Scatto ai Laghi Monticelli (Valcamonica). Sullo sfondo, la suggestiva cima del Corno dei Tre Signori on the background. Attrezzatura: D700 + Tamron 70-300 VC USD
albertobrevi
D700 + Nikkor 24mm AI @ f/11 - Polarizzatore circolare 23 Giugno 4.57 AM . Le prime luci dell'alba illuminano i ghiacciai della Presanella, Busazza e Castellaccio. Vista privilegiata dai Laghi Monticelli (Valle delle Messi, Parco dello Stelvio).
sassopiatto
...sull\'uscita alle torbiere del Sebino con Ivo
mapi2008
Chiesa di Roma situata nel rione di Sant'Eustachio; seconda metà del XVII secolo; architetto: Francesco Borromini.
sassopiatto
Desideravo da tempo ritornare e fotografare questo bellissimo ed allo stesso tempo triste luogo,meta di gite vacanziere,dove da ragazzino mi ci recavo spesso con la mia famiglia. Luogo teatro di un gravissimo disastro: Il 1° dicembre 1923, alle 7.15 avvenne il crollo delle dieci arcate centrali della Diga. Una massa d\'acqua di volume compreso tra 5-6 milioni di metri cubi iniziò la sua folle corsa verso valle. Il calcolo delle vittime fu stimato sulle 500 unità. Le vittime ufficiali del Disastro del Gleno furono circa 360. Un grazie all\'amico Ivo,che ha voluto condividere con me questa bella e faticosa esperienza.
albertobrevi
Laghetti di Monticelli; sullo sfondo Corno dei Tre Signori. Tamron 70-300 vc usd
quinty76
[ ...Il silenzio surreale che circonda oggi questo Borgo, contrasta con gli echi lasciati dalle molte vicende storiche che, a partire dal Medioevo, hanno interessato Castelnuovo. Il vecchio borgo è stato infatti progressivamente abbandonato dai suoi abitanti a partire dal 1963 a causa delle escavazioni di lignite che avevano compromesso la stabilità del promontorio. Gli abitanti si trasferirono nella vicina località Camonti, frazione realizzata ex-novo per ovviare ai problemi creati dall’attività mineraria. Anche se con qualche problema di statica, il nucleo storico del paese ha resistito all’azione del tempo e degli uomini e oggi lo scorcio che ritrae il vecchio Borgo recuperato e restaurato, sede del Museo della Miniera e del Territorio, con alle spalle le alte torri della centrale termoelettrica di Santa Barbara è uno dei più fotografati dai visitatori. Il paese, nel suo complesso, è molto suggestivo ed è stato scelto come set cinematografico dall’attore e regista toscano Alessandro Benvenuti quando ha girato il film “Ivo il tardivo”. Dell’antico maniero si sono salvate ben poche tracce, ma ancora nell’Ottocento si potevano vedere tracce delle mura e della rocca. I resti di quest’ultima sono stati in parte inglobati dalla chiesa del borgo, dedicata a San Donato, che sorge nella parte più alta della collina....] Info prese dal sito del Comune di Cavriglia
simone.porrelli
Sant'Ivo alla Sapienza fu tema difficilissimo per Borromini, condizionato dalla preesistenza del palazzo e del cortile già realizzati che lasciavano uno spazio quadrangolare molto limitato per far costruire la chiesa. Da questi vincoli egli ricaverà un'occasione di grande libertà. È una pianta triangolare che gli consente di creare un corpo organizzato sulle linee; raddoppia il triangolo per creare una stella a sei punte che occupi tutta la superficie a disposizione, ed a questa forma sottrae ed aggiunge spazi circolari secondo un rigoroso schema logico. L'esigenza di sfruttare il più possibile un lotto di forma quadrata, l'interesse per un involucro mistilineo (che gli permettesse di continuare l'esperienza di San Carlino alle Quattro Fontane) e l'idea di trarre spunto da forme simboliche (capaci di legare l'origine e lo schema a dei significati primari) saranno i motivi ispiratori del progetto. Il progetto di Francesco Borromini era molto diverso dalla creazione oggi esistente infatti essendo troppo complicato venne sostituito negli anni. Il risultato è ottenuto con estrema purezza ed apparente semplicità: la pianta centralizzata, mistilinea, disegna una sorta di stella a sei punte, e le mura ne ricalcano il perimetro. (fonte: wikipedia)
quinty76
[ ...Il silenzio surreale che circonda oggi questo Borgo, contrasta con gli echi lasciati dalle molte vicende storiche che, a partire dal Medioevo, hanno interessato Castelnuovo. Il vecchio borgo è stato infatti progressivamente abbandonato dai suoi abitanti a partire dal 1963 a causa delle escavazioni di lignite che avevano compromesso la stabilità del promontorio. Gli abitanti si trasferirono nella vicina località Camonti, frazione realizzata ex-novo per ovviare ai problemi creati dall’attività mineraria. Anche se con qualche problema di statica, il nucleo storico del paese ha resistito all’azione del tempo e degli uomini e oggi lo scorcio che ritrae il vecchio Borgo recuperato e restaurato, sede del Museo della Miniera e del Territorio, con alle spalle le alte torri della centrale termoelettrica di Santa Barbara è uno dei più fotografati dai visitatori. Il paese, nel suo complesso, è molto suggestivo ed è stato scelto come set cinematografico dall’attore e regista toscano Alessandro Benvenuti quando ha girato il film “Ivo il tardivo”. Dell’antico maniero si sono salvate ben poche tracce, ma ancora nell’Ottocento si potevano vedere tracce delle mura e della rocca. I resti di quest’ultima sono stati in parte inglobati dalla chiesa del borgo, dedicata a San Donato, che sorge nella parte più alta della collina....] Info prese dal sito del Comune di Cavriglia