Risultato della ricerca: indie
Sergei
Il tapiro dalla gualdrappa o tapiro della Malesia o tapiro asiatico (Tapirus indicus Desmarest, 1819) è un mammifero perissodattilo della famiglia dei tapiridae diffuso nelle foreste del Sud-est asiatico. La specie è facilmente riconoscibile grazie alla cosiddetta \"gualdrappa\" di colore chiaro, che va dalle spalle alla parte posteriore del corpo. Per il resto il mantello è di colore nero, ad eccezione delle punte delle orecchie, che sono bianche. Questa particolare colorazione facilita la mimetizzazione dell\'animale: i potenziali predatori, infatti, possono confondere un tapiro disteso a riposare per una roccia.[2] Lungo dagli 1,8 ai 2,4 metri, il tapiro dalla gualdrappa è alto tra i 90 e i 107 centimetri e pesa dai 250 ai 320 chilogrammi. Alcuni rari esemplari possono arrivare fino a 410 chilogrammi.[3] Le femmine sono solitamente più grandi dei maschi. Come le altre specie di tapiri, anche i tapiri dalla gualdrappa hanno piccole code arricciate e proboscidi molto flessibili. Gli arti anteriori presentano quattro unghie, quelli posteriori tre. Dotati di una vista scarsa, i tapiri dalla gualdrappa hanno però un udito e un olfatto molto sviluppati. T. indicus è la più grande tra le quattro specie esistenti di tapiro e l\'unica a vivere in Asia. Il nome scientifico della specie può trarre in inganno per quel che riguarda il suo areale: questo tapiro, infatti, non vive in India bensì in quelle che un tempo erano le Indie orientali. Un tempo il suo areale includeva la Cambogia, l\'Indonesia, il Laos, la Malesia, la Birmania, la Thailandia e il Vietnam. Tuttavia il numero di esemplari negli ultimi anni si è drasticamente ridotto e ora, come tutti i tapiri, è in via di estinzione.[1] Grazie alla loro taglia i tapiri dalla gualdrappa hanno pochi predatori naturali, e persino i rapporti di attacchi da parte delle tigri sono pochi.[4] La più grave minaccia all\'incolumità di questo animale è l\'attività umana, inclusa la deforestazione per fare spazio alle piantagioni, gli allagamenti causati dalla costruzione di dighe per alimentare centrali idroelettriche e il commercio illegale. In Thailandia, per esempio, la vendita di un piccolo di tapiro può fruttare anche 5.500 dollari americani.[4] In aree come Sumatra, dove la maggior parte della popolazione è musulmana, i tapiri vengono raramente cacciati come fonte di cibo, a causa della loro somiglianza con i maiali, ma in altre regioni sono cacciati per sport o uccisi accidentalmente se scambiati con altri animali. Lo status di animale protetto riconosciuto al tapiro in Thailandia, Malesia e Indonesia per tentare di frenarne l\'uccisione da parte dei cacciatori, ha avuto un effetto limitato nell\'aumentarne o mantenerne stabile la popolazione perché non si è presa in considerazione la perdita di habitat. Le foto di tapiro in natura sono molto rari. Per primo molto raro vederlo nella giungla. Il tapiro conduce stile di vita crepuscolare. Fotografato al tramonto con il diaframma f-2
ValentinoRM55
Piazza Grande, dove si svolge la giostra del saracino che si svolge a giugno e a settembre, si tratta di una sfida tra i quartieri della città. Lo scopo è quello di colpire al galoppo con una lancia il centro di un bersaglio posto sullo scudo di un "buratto" raffigurante il re delle indie, tutto rigidamente in costume medievale. vedere Wikipedia
sdoviddio
Architettura rinascimentale - dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco - Da vedere se siete a Siviglia
PaoloAnchini
06
La street art è coinvolta anche in altri eventi culturali, questo è il caso del murales realizzato da Coché Tomé in occasione del festival musicale Indie Rocket Festival. Soggetto del disegno è una ragazza che forse ascolta proprio la musica del festival. Il suo stereo attira anche i passanti che si siedono sulle panchine del parco per godersi l’atmosfera e l’opera.
johnny.dallalibera
Max posa per la cover di un album per una band indie inglese
luigi_salatiello
Papavero da oppio, da essi si ricava l\'oppio, incidendo la capsula, raccogliendone il contenuto e lavorandolo. La leggenda narra che furono regalati dei semi a Lucrezia Borgia da un mercante che arrivava dalle Indie. Il mercante si raccomando\' affinchè i semi fossero piantati dove c\'era tanta acqua fosse mare o lago. Lucrezia li fece seminare sulla tenuta di Monte Moscano, una volta fioriti fu colpita da questa distesa viola e per evitare che i papaveri fossero raccolti o danneggiati mise delle guardie armate a protezione. Così fu\' ogni anno durante la fioritura. Informazioni tratte da: Tenuta Monte Moscano.
mirkoleo
Frank dei Rovere live at Soundvito Festival
mirkoleo
Nelson frontman dei Rovere live at Soundvito Festival
mirkoleo
Nelson frontman dei Rovere live at Soundvito Festival