Risultato della ricerca: ebron
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Questo è il posto più venerato dagli ebrei dopo il muro del pianto di Gerusalemme; allo stesso tempo questo è un luogo sacro anche per i mussulmani e per i cristiani poiché qui è custodita la tomba di Abramo. Nel 1994, dopo il terribile massacro conosciuto come il ‘massacro di Ebron’, la tomba dei patriarchi fu divisa in due (la parte ebraica e quella palestinese), ognuna con la sua propria entrata e con distinti controlli di sicurezza. La foto è stata scattata dalla parte Israeliana del mausoleo, appena oltre l’ingresso principale che ora conduce alla sinagoga.
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Questa foto è stata scattata ad Ebron, la città dove sono sepolti i patriarchi della religione ebraica. Qui i rapporti tra la fazioni contrapposte sono molto difficili e rischiano spesso di innescare fenomeni violenti e incontrollabili. Proteste e manifestazioni sono all\'ordine del giorno. Il fatto è che, a poco a poco, gli insediamenti israeliani si sono fatti strada all\'interno del reticolo urbanistico, occupando ora un appartamento, poi un intero immobile, quindi una strada. L\'esercito israeliano è stato, poi, chiamato a proteggere ogni piccola enclave sorta nel corso degli anni determinando una frammentazione del tessuto cittadino e ponendo i presupposti per la creazione di una città mutilata dalle innumerevoli roccaforti protette con i check point. La vita quotidiana non è affatto facile a Ebron, lo scontro ideologico e fisico è continuo: tra coloro che si vedono privati, ogni giorno, della propria terra e della propria dignità, e quelli, gli \'invasori\', che vivono ossessionati dalla continua minaccia delle ritorsioni.
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Questa è la corte esterna del luogo più venerato dagli ebrei dopo il muro del pianto di Gerusalemme; allo stesso tempo questo è un luogo sacro anche per i mussulmani e per i cristiani poiché qui è custodita la tomba di Abramo. Nel 1994, dopo il terribile massacro conosciuto come il ‘massacro di Ebron’, la tomba dei patriarchi fu divisa in due (la parte ebraica e quella palestinese), ognuna con la sua propria entrata e con distinti controlli di sicurezza. È strano, ma come uscivamo da quel luogo attraverso il ‘gate’ ebraico, ho notato un uomo che urinava in un angolo. Questa circostanza è molto anomala e inspiegabile, visto che il santuario è dotato di bagni e di ogni altra comodità a servizio dei turisti.
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Shuhada è stata una delle vie più importanti di Ebron, piena di negozi, turisti e di vita. Dopo il terribile massacro conosciuto come il ‘massacro di Ebron’, la strada fu stata forzatamente chiusa dalle truppe israeliane: i negozi sigillati, le case evacuate. La strada è ora delimitata dai check point ed è permanentemente pattugliata dall’esercito israeliano. È una grande pena passeggiare per Shuhada Street e vedere solo desolazione e rovine, immaginare cosa potesse essere quella via sono qualche decennio fa. Oggi solo dieci famiglie vi sopravvivono. In una di esse io e mia moglie siamo stati ospitati per una notte.