Risultato della ricerca: cariatidi
tatarc
Castello di Masino - Sala dove si ammira il grande biliardo ottocentesco. Le pareti sono decorate da grandi medaglioni che narrano celebri battaglie e da figure allegoriche delle virtù in forma di cariatidi.
antstievano@yahoo.it
Portale d'ingresso alla cave des cariatedes Frejus - Francia Provenza
guido.tagnesi
Il Museo Archeologico dei Campi Flegrei, inaugurato nel 1993, è ospitato all’interno di una fortezza di età aragonese, opportunamente restaurata ed adeguata alla nuova destinazione espositiva, collocata sulla sommità dell’alto promontorio che chiude a Sud il golfo di Baia, e dal quale si domina l’intero golfo di Pozzuoli e le isole di Capri, Ischia e Procida. Nel museo sono esposti reperti archeologici unici e di straordinario valore provenienti dai Campi Flegrei, un territorio la cui fama, legata all’amenità dei luoghi e alla salubrità delle sue sorgenti termali e del clima, è celebrata e tramandata anche nelle fonti antiche. Nella splendida cornice paesaggistica che si ammira dalla fortezza aragonese, l’allestimento museale ricostituisce contesti smembrati di provenienza flegrea, riunendo reperti di vecchio ritrovamento, nora custoditi prevalentemente nei depositi del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, a quelli provenienti dai recenti scavi, secondo una esposizione ragionata per contesti topografici e tematici. Sulla piazza d’Arme è visitabile la Sezione del Rione Terra, con l’esposizione dei reperti provenienti dai recenti scavi e pertinenti alla decorazione architettonica del Capitolium e a quella scultorea di altri edfiici pubblici del foro augusteo: da statue ideali, tra cui la testa di Athena Lemnia, a una serie di ritratti di età giulio-claudia e frammenti di statue di cariatidi e clipei, che ricordano l’attico del foro di Augusto aRoma, di cui si propone all’esterno un’ipotesi di ricostruzione.
mikezinga
Tramonto di Cariatidi - Atene
alessia.fresca
Una delle decine di... sirene? cariatidi? che ornano la splendida facciata del Convento dei Benedettini a Catania
en.giuliani
La chiesa è situata nella parte bassa della città, a ridosso del Castello dei Conti di Modica, che domina sull’altura lungo l’itinerario della via principale, contornata da palazzi e conventi. L’origine, molto probabilmente, risale all’epoca di San Marziano, discepolo di San Pietro e primo vescovo di Siracusa. Si racconta che nella chiesa si conserva un blocco di calcare duro in forma di sedia vescovile chiamato Cattedra di San Marziano e che tale cattedra fu fatta seppellire dinanzi al fonte battesimale della chiesa. Il legame con San Marziano è confermato da un documento che si riferisce a un altare dedicato al Santo Vescovo nel 1480. La prima notizia relativa alla chiesa risale al 1308. A causa del terremoto del 1693 la chiesa subì parecchi danni e la ricostruzione della chiesa cominciò qualche anno dopo il sisma, nel 1697, grazie alle rendite lasciate da aristocratici dell’epoca. I lavori di costruzione e decorazioni continuarono sino alla fine dell’Ottocento. La chiesa venne ricostruita sulle stesse fondamenta della chiesa del Seicento. Dell’edificio seicentesco rimane, all’interno, la Cappella dell’Immacolata, attualmente sacrestia, dove è ancora leggibile la data 1620. La cappella quadrangolare ha un’interessante copertura che rimanda a modelli costruttivi rinascimentali, analoghi a quelli della volta della cappella di San Mauro all’interno della Chiesa di Santa Maria di Betlem. Il maestoso prospetto tardo-barocco sormonta un’ampia scalinata a rampe rettilinee, scandita dalle statue dei dodici apostoli che sono rappresentati in altorilievo sui quattro lati in nicchie incorniciate da lesene con cariatidi. La sistemazione della scalinata esterna è il risultato di vari adattamenti che si conclusero nel 1876. Nella facciata si possono ammirare la minuta decorazione del finestrone centrale, le volute di raccordo a motivi floreali, le statue sistemate sul primo ordine e nella cuspide. Sfarzoso l’interno, a tre navate, riccamente affrescato e decorato con delicati stucchi ottocenteschi Grandi finestre laterali rischiarono la navata centrale; l’abside è resa monumentale dalle colonne binate con una impaginazione ancora seicentesca nel disegno, dagli altari incorniciati da colonne tortili e da tutte le opere di scultura, pittura, oreficeria
cristina.baccolini
cariatidi nel quartiere latino, nel III sec colonizzato dai gallo-romani dando origine alla città \"Lutezia\", siamo nei pressi della fontana di saint michel