Risultato della ricerca: agorà
lucianodagata
Groznjan - Grisignana (HR) - HDR
Maricetta
Segesta. Il teatro non poteva mancare, con il suo bellissimo panorama, specie se pensiamo che, quella che oggi é campagna (arida d'estate), ai tempi degli Elìmi era una immensa foresta. Esso, fondato nel III sec. a. C., sorge alle spalle di quella che fu l'agora, in cima al Monte Barbaro. Ogni due anni (in alternanza a quelle più famose di Siracusa) in questo teatro avvengono le rappresentazioni classiche e vi assicuro che non sminuiscono affatto al confronto.
massimomassarenti
Efeso la biblioteca di Celso La biblioteca di Celso di Efeso fu realizzata in età traianea, in onore di Tiberio Giulio Celso Polemeano, illustre personaggio che ricoprì tutte quante le cariche previste dal cursus honorum romano (fu persino insignito della carica di proconsole d'Asia nel 106 e morì poco prima del 117). L'edificio fu realizzato ad opera del figlio di Celso, Gaio Giulio Aquila, il quale lasciò in eredità alla città di Efeso i denarii per l'acquisto dei libri. L'areté di Celso La biblioteca, che costituisce anche il monumento sepolcrale dello stesso Celso (la sua tomba infatti si trovava al di sotto dello stesso edificio) si trova in una zona nevralgica della città, a ridosso della grande agorà commerciale (agorà tetragona). La tecnica edilizia utilizzata è l'opera laterizia, con l'impiego di pietrame. Pregevole la decorazione della facciata (che è stata interamente ricomposta dagli archeologi austriaci), che prevede l'uso di varie qualità di marmi, tra cui il pavonazzetto: viene riproposto qui lo schema tipico delle quinte scenografiche teatrali, ovvero la sovrapposizione di colonnati di vario ordine, che creano un particolare gioco prospettico con il loro aggettare rispetto alla parete di fondo. La decorazione di questo monumento costituisce un notevole esempio di quello che solitamente viene indicato come “barocco asiatico”. Da ricordare, in particolare, le quattro nicchie presenti nella stessa facciata, che accolgono le statue celebranti le virtù di Celso: sophìa, areté, èunoia ed epistème (saggezza, virtù, benevolenza e sapienza). Si nota infine la presenza di doppi muri con intercapedine, atti a salvaguardare i rotoli di papiro dal pericolo di incendi.
simoneluppino86
La bellezza non è che il disvelamento di una tenebra caduta e della luce che ne è venuta fuori (Alda Merini)
luigi_salatiello
La piazza più antica di Napoli. Essa era al tempo dei greci l\'agora\' e il foro in epoca romana. La Statua del Santo fu eretta nella seconda meta\' del \'600 quando cesso\' la pestilenza. La foto scattata dal sagrato della Basilica di S. Paolo Maggiore mostra anche sulla destra via di S. Gregorio Armeno
guido.tagnesi
Elea, denominata dai romani Velia, è un'antica città della Magna Grecia localizzata nella contrada Piana di Velia, nel comune di Ascea in provincia di Salerno, all'interno del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano. La città è posta sulla Costiera Cilentana, non lontana da Vallo della Lucania, a circa 90 km a sud di Salerno. L'accesso al sito è da via di Porta Rosa.I resti di questa città, sebbene scavati solo in parte, sono sorprendenti. I fondatori di Velia venivano da Focea (Asia Minore), da dove erano fuggiti, nel 545 a.c., per l'attacco militare persiano, finchè nel 540 a.c.si rifugiarono a Reggio. Un oracolo li spinse verso la fonte Hyele, dove fondarono la città di Elea. A difesa del territorio vennero create una serie di fortificazioni quali Punta della Carpinina (presso Licosa) a nord, Torricelli (presso Vallo Scalo) e Civitella (presso Moio) ad est e Castelluccio (presso Pisciotta) a sud. Dell'antica città restano l'Area Portuale, Porta Marina, Porta Rosa, le Terme Ellenistiche e le Terme Romane, l'Agorà, l'Acropoli, il Quartiere Meridionale e il Quartiere Arcaico.
ironmember
La bellissima ed unica "Piazza della Loggia" di Brescia, di notte, con la sua gente che non smette mai di ritrovarsi per un incontro o anche una semplice passeggiata.
luca.lab
La biblioteca di Celso fu realizzata in onore di Gaio Giulio Celso Polemaeno, illustre personaggio che ricoprì tutte quante le cariche previste dal cursus honorum romano (fu anche proconsole d’Asia). L’edificio venne realizzato dal figlio di Celso, Gaio Giulio Aquila, il quale lasciò in eredità alla città di Èfeso i denarii per l’acquisto dei libri. La biblioteca, che costituisce anche il monumento sepolcrale dello stesso Celso (la sua tomba era infatti collocata sotto l’edificio) si trova in una zona nevralgica della città, a ridosso della grande agorà commerciale. La tecnica edilizia utilizzata è l’opera laterizia, con l’impiego di pietrame. Pregevole la decorazione della facciata - interamente ricomposta dagli archeologi austriaci - che prevede l’utilizzo di varie qualità di marmi e il cui schema è quello tipico delle quinte scenografiche teatrali con la sovrapposizione di colonnati di vario ordine, che creano un particolare gioco prospettico. La decorazione di questo monumento costituisce infine un notevole esempio di quello che solitamente viene indicato come “barocco asiatico”
Giacomo980
Antica Agorà di Atene
davidepeluso
Particolare della parte inferiore del tunnel dell\'Umbracle