Risultato della ricerca: persiano
antoniomichelino
Questo gatto \"Persiano\"(presumo) stava tranquillamente prendendo il sole sul lungo mare di Pozzuoli (NA). Trattasi di un randagio.
artnoir
Sciascia... Gatto Persiano
Tonino47
Siria. I resti di Dura Europos, di fronte all'Eufrate. Ricerche storiche convergono sull'ipotesi dell'uso di gas velenosi da parte dell'esercito persiano che assediava la città (poi caduta). Siamo nel 256 d.C. Scansione da diapositiva. Anno 1999.
guido.tagnesi
Elea, denominata dai romani Velia, è un'antica città della Magna Grecia localizzata nella contrada Piana di Velia, nel comune di Ascea in provincia di Salerno, all'interno del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano. La città è posta sulla Costiera Cilentana, non lontana da Vallo della Lucania, a circa 90 km a sud di Salerno. L'accesso al sito è da via di Porta Rosa.I resti di questa città, sebbene scavati solo in parte, sono sorprendenti. I fondatori di Velia venivano da Focea (Asia Minore), da dove erano fuggiti, nel 545 a.c., per l'attacco militare persiano, finchè nel 540 a.c.si rifugiarono a Reggio. Un oracolo li spinse verso la fonte Hyele, dove fondarono la città di Elea. A difesa del territorio vennero create una serie di fortificazioni quali Punta della Carpinina (presso Licosa) a nord, Torricelli (presso Vallo Scalo) e Civitella (presso Moio) ad est e Castelluccio (presso Pisciotta) a sud. Dell'antica città restano l'Area Portuale, Porta Marina, Porta Rosa, le Terme Ellenistiche e le Terme Romane, l'Agorà, l'Acropoli, il Quartiere Meridionale e il Quartiere Arcaico.
MirellaMurino
La fretta è del diavolo, mentre la lentezza è di Dio. (Proverbio persiano)
undervale
un persiano su un cancello che stava scappando
wildclik
Per sconfiggere la noia non resta che osservare ciò che accade fuori dalla finestra. Per questo gatto persiano la vita domestica è forse troppo noiosa me è l\'unica che conosce.
ilbonfa
La leonessa di casa
laleti88
Un bellissimo persiano dai colori dorati con la lingua perennemente fuori
afran
I Dervisci danzanti(dal persiano darwish, mendicanti)seguaci di Mevlana Rumi, il San Francesco Islamico, che durante le cerimonie, spesso pubbliche, raggiungono l'estasi mistica girando ad un ritmo vertiginoso su se stessi.
en.giuliani
La basilica della Natività è una basilica di Betlemme eretta nel luogo in cui, secondo la tradizione, avvenne la nascita di Gesù. È costituita dalla combinazione di due chiese e da una cripta, la Grotta della Natività, che si ritiene essere la grotta ed il luogo preciso in cui Gesù nacque. Nel 135, prima che l'edificio fosse costruito, l'imperatore Adriano fece piantare degli alberi fino a formare un bosco, che consacrò al dio Adone. Poi, nel 326, l'augusta dell'Impero romano Sant’Elena, dietro l'ordine del figlio Costantino I, distrusse il bosco e vi fece erigere una basilica. Il primo restauro avvenne nel 540, in seguito alla distruzione causata dalla rivolta dei Samaritani del 529. Comportò il rialzo del pavimento dell'atrio di circa un metro e l'aggiunta di un nartece. Nel 614 la basilica riuscì a salvarsi dalla distruzione dei persiani grazie alla presenza, sul prospetto del tempio, della raffigurazione dei Re Magi nel costume nazionale persiano. L'accesso alla basilica è consentito solo attraverso una porta, più simile ad un passaggio, stretto e basso, resa così per non far accedere alla basilica a cavallo. Delle tre porte originarie è rimasta solo questa, poiché le altre due sono state murate.
en.giuliani
La basilica della Natività è una basilica di Betlemme eretta nel luogo in cui, secondo la tradizione, avvenne la nascita di Gesù. È costituita dalla combinazione di due chiese e da una cripta, la Grotta della Natività, che si ritiene essere la grotta ed il luogo preciso in cui Gesù nacque. Nel 135, prima che l'edificio fosse costruito, l'imperatore Adriano fece piantare degli alberi fino a formare un bosco, che consacrò al dio Adone. Poi, nel 326, l'augusta dell'Impero romano Sant’Elena, dietro l'ordine del figlio Costantino I, distrusse il bosco e vi fece erigere una basilica. Il primo restauro avvenne nel 540, in seguito alla distruzione causata dalla rivolta dei Samaritani del 529. Comportò il rialzo del pavimento dell'atrio di circa un metro e l'aggiunta di un nartece. Nel 614 la basilica riuscì a salvarsi dalla distruzione dei persiani grazie alla presenza, sul prospetto del tempio, della raffigurazione dei Re Magi nel costume nazionale persiano. L'accesso alla basilica è consentito solo attraverso una porta, più simile ad un passaggio, stretto e basso, resa così per non far accedere alla basilica a cavallo. Delle tre porte originarie è rimasta solo questa, poiché le altre due sono state murate.