Disteso nel prato le mie orecchie godono del frastuono dei grilli. Il sole si abbassa sempre di più ed io guardo la sua luce attraverso l’erba. All’improvviso ogni filo d’erba da qest’inedita prospettiva mi appare per quello che realmente è. Il caos del prato non è più tale. Ovunque io guardi l’armonia dei colori e delle forme in controluce finalmente mi si mostra. Prendo la macchina, voglio fermare la magia del prato prima che scompaia, voglio che resti nel tempo. Continuo a scattare e non un singolo scatto è vano, ognuno mi rapisce, ed io scatto ancora, febbrilmente, perchè so che forse la magia non si ripeterà mai più.