Con i piedi su uno strapiombo di 400 metri, un cielo ed una vista mozzafiato, perso in un bosco di lecci, penso all'infinito.
"Sempre caro mi fu quest'ermo colle,/
E questa siepe, che da tanta parte/
Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude./
Ma sedendo e mirando, interminati/
Spazi di la' da quella, e sovrumani/
Silenzi, e profondissima quiete/
Io nel pensier mi fingo; ove per poco/
Il cor non si spaura. E come il vento/
Odo stormir tra queste piante, io quello/
Infinito silenzio a questa voce/
Vo comparando: e mi sovvien l'eterno,/
E le morte stagioni, e la presente/
E viva, e il suon di lei. Cosi' tra questa/
Immensita' s'annega il pensier mio:/
E il naufragar m'e' dolce in questo mare." (Leopardi)
un saluto
Alessandro
Grazie mille, Ale! Un saluto a te e grazie per l'apprezzamento! :) Ciao, Ale.
un saluto
Alessandro