a me ha ricordato Loos in quel taglio profondo e netto che si inabissa....Hopper ha la sua forza nella presenza dell'essere umano, per quanto simbolo di solitudine, qui la solitudine è totale ed estraniante, perchè apparentemente non presente e la nitidezza del riflesso la rende ancor più cupa. Loos, comunque, non avrebbe mai permesso quegli infissi :-)
architetto versus pittore.. ;-) non amo molto Loos ma condivido ciò che scrivi, anche su Hopper é vero, manca una figura umana qui.. ma chissà magari guardava nella mia direzione da dietro una finestra ;-)
a me ha ricordato Loos in quel taglio profondo e netto che si inabissa....Hopper ha la sua forza nella presenza dell'essere umano, per quanto simbolo di solitudine, qui la solitudine è totale ed estraniante, perchè apparentemente non presente e la nitidezza del riflesso la rende ancor più cupa. Loos, comunque, non avrebbe mai permesso quegli infissi :-)
Più iper-realista di quella porta lunga e stretta che si prolunga nel suo riflesso, senza interruzione alcuna! Condivido il pensiero-citazione, ma anche l'ammirazione per la casa bianca, unica accanto ad altri edifici dai colori caldi (peraltro 'occupati' dalla sua ombra)... R.
sono particolarmente affezionata a questa foto, grazie Roberto per avere colto ancora una volta il senso :)
Più iper-realista di quella porta lunga e stretta che si prolunga nel suo riflesso, senza interruzione alcuna! Condivido il pensiero-citazione, ma anche l'ammirazione per la casa bianca, unica accanto ad altri edifici dai colori caldi (peraltro 'occupati' dalla sua ombra)... R.
Un saluto.
Mario
confesso l'ignoranza verso Stephen Shore.. andrò a cercare! grazie dello spunto ;)
Un saluto.
Mario
architetto versus pittore.. ;-) non amo molto Loos ma condivido ciò che scrivi, anche su Hopper é vero, manca una figura umana qui.. ma chissà magari guardava nella mia direzione da dietro una finestra ;-)
sono particolarmente affezionata a questa foto, grazie Roberto per avere colto ancora una volta il senso :)