Proverò a farvi un racconto, la cronaca breve del mio primo viaggio in Africa nera, in particolare nel sud della Tanzania, percorrendo in Macchina un lunghissimo itinerario da Dar El Salam fino ai 2 grandi parchi del sud, il Selous e il Ruaha.
Si parte fra grandi entusiasmi ed allegrie. Questo è ancor piu vero quando si ha la fortuna di viaggiare con un figlio già grande che condivide fra l'altro il gusto per l'avventura e le riprese fotografiche.
L'uscita dalle grandi città del terzo mondo, come sempre è una esperienza difficile per un cittadino dei paesi ricchi. Miseria e sovraffollamento ma anche nonostante tutto allegria e gioia di vivere si percepiscono lungo le strade di uscita dalla città, costellate da piccoli empori dove si svolge un piccolo commercio di sussistenza.
E appena ti allontani un pò, quando ancora gli ultimi tratti d'asfalto stentano a lasciare spazio alla terra rosso delle piste, donne che camminano per kilometri con acqua, cibo o masserizie varie. macchine non se ne vedono più. Solo donne a piedi e uomini in bicicletta.
Ma prestoi la terra rossa prende il sopravvento. Piste costellate da villaggi sempre più poveri la cui vita si svolge quasi "sulla" strada. E bambini, tanti bambini dovunque con gli abiti da scolari delle missioni che qui sono cattoliche. L'alternativa alle scuoile delle missioni cattoliche qui sono le scuole coraniche.
Fotografare le persone non è sempre facile in questi luoghi. Diffidenza, paura, aspettativa di una mancia rendono talvolta un pò amara l'esperienza. Per quanto mi riguarda preferisco interagire in modo pulito con le persone e con i bambini in particolare attraverso il gioco.
In particolare il gioco consisteva nel fatto che i ragazzini si divertivano da matti a guardarsi sullo schermo LCD e a prendere in giro "l'allocco" che si era fatto riprendere nonostante le fughe. Alla fine è finito tutto con molte risate anche mie e grandi distribuzioni di caramelle.
Alla fine mi hanno regalato i loro sguardi ed i loro sorrisi.
Qualche volta divertiti.
Qualche volta invece un pò contrariati.
Messaggio modificato da jacoangeli@tiscalinet.it il Oct 8 2006, 06:20 PM
Si parte fra grandi entusiasmi ed allegrie. Questo è ancor piu vero quando si ha la fortuna di viaggiare con un figlio già grande che condivide fra l'altro il gusto per l'avventura e le riprese fotografiche.
L'uscita dalle grandi città del terzo mondo, come sempre è una esperienza difficile per un cittadino dei paesi ricchi. Miseria e sovraffollamento ma anche nonostante tutto allegria e gioia di vivere si percepiscono lungo le strade di uscita dalla città, costellate da piccoli empori dove si svolge un piccolo commercio di sussistenza.
E appena ti allontani un pò, quando ancora gli ultimi tratti d'asfalto stentano a lasciare spazio alla terra rosso delle piste, donne che camminano per kilometri con acqua, cibo o masserizie varie. macchine non se ne vedono più. Solo donne a piedi e uomini in bicicletta.
Ma prestoi la terra rossa prende il sopravvento. Piste costellate da villaggi sempre più poveri la cui vita si svolge quasi "sulla" strada. E bambini, tanti bambini dovunque con gli abiti da scolari delle missioni che qui sono cattoliche. L'alternativa alle scuoile delle missioni cattoliche qui sono le scuole coraniche.
Fotografare le persone non è sempre facile in questi luoghi. Diffidenza, paura, aspettativa di una mancia rendono talvolta un pò amara l'esperienza. Per quanto mi riguarda preferisco interagire in modo pulito con le persone e con i bambini in particolare attraverso il gioco.
In particolare il gioco consisteva nel fatto che i ragazzini si divertivano da matti a guardarsi sullo schermo LCD e a prendere in giro "l'allocco" che si era fatto riprendere nonostante le fughe. Alla fine è finito tutto con molte risate anche mie e grandi distribuzioni di caramelle.
Alla fine mi hanno regalato i loro sguardi ed i loro sorrisi.
Qualche volta divertiti.
Qualche volta invece un pò contrariati.
Messaggio modificato da jacoangeli@tiscalinet.it il Oct 8 2006, 06:20 PM
Delizioso,vero,umano. Complimenti
Sguardi comunque indagatori che rivelano una grande distanza. Saremo noi capaci di colmarla nutrendo l'Africa di aiuti disinteressati e non di rapina come oggi ?
Macchie di colore nella miseria, spesso queste donne hanno una eleganza reale che contrasta con la loro povertà.
Il Selous Game Reserve è una gigantesca riserva che si snoda in parte sulle sponde del fiume Rufiji e risente ancore delle influenze climatiche della regione costiera. Si tratta di un ambiente magico dove si scopre la natura a piedi, in fuoristrada o in barca.
Sembra veramente di aver trovato una terra rigogliosa di vita...
Gli animali più pericolosi di tutta la fauna africana ci guardano, apparentemente serafici.
altre volte con un pò più di attenzione, attenti e pronti a difendere il loro spazio in caso di visitatori invadenti....
Altra presenza onnipresente, i coccodrilli del nilo che sembrano sonnecchiare tutto il giorno, immobili, per poi guizzare all'improvviso, scivolare in acqua e scomparire.
Ma chi sà ..... sta in guardia !, anche se gli uccelli non fanno parte normalmente della cena dei coccodrilli.
Sembrano animali preistorici scavati nella roccia.
Sponde brulicanti di vita, osservate dalla barca. C'è un grande fascino ed una certa solennità che incute rispetto in questi luoghi al quale contribuisce la grandiosità del fiume.
Ed una certa poesia quando inesorabilmente la luce declina.
Anche le giraffe si avviano in un luogo piu sicuro per passare la notte....
Uccelli ed elefanti rimangono ancora a popolare le sponde.
....E quando il tramonto si decide ad incendiare il cielo, si sprigiona una magia che neanche il mago Houdini .... Mi perdonerete, ma questa foto è l'unico montaggio di tutto il life. Gli uccelli li ho presi da un altro tramonto che ho fatto in quel giorno, ma qui la composizione era piu bella ....
Fine della prima puntata, riprendero sullo stesso life questa sera tardi, sperando che vi piaccia.
Fab
Macchie di colore nella miseria, spesso queste donne hanno una eleganza reale che contrasta con la loro povertà.
Il Selous Game Reserve è una gigantesca riserva che si snoda in parte sulle sponde del fiume Rufiji e risente ancore delle influenze climatiche della regione costiera. Si tratta di un ambiente magico dove si scopre la natura a piedi, in fuoristrada o in barca.
Sembra veramente di aver trovato una terra rigogliosa di vita...
Gli animali più pericolosi di tutta la fauna africana ci guardano, apparentemente serafici.
altre volte con un pò più di attenzione, attenti e pronti a difendere il loro spazio in caso di visitatori invadenti....
Altra presenza onnipresente, i coccodrilli del nilo che sembrano sonnecchiare tutto il giorno, immobili, per poi guizzare all'improvviso, scivolare in acqua e scomparire.
Ma chi sà ..... sta in guardia !, anche se gli uccelli non fanno parte normalmente della cena dei coccodrilli.
Sembrano animali preistorici scavati nella roccia.
Sponde brulicanti di vita, osservate dalla barca. C'è un grande fascino ed una certa solennità che incute rispetto in questi luoghi al quale contribuisce la grandiosità del fiume.
Ed una certa poesia quando inesorabilmente la luce declina.
Anche le giraffe si avviano in un luogo piu sicuro per passare la notte....
Uccelli ed elefanti rimangono ancora a popolare le sponde.
....E quando il tramonto si decide ad incendiare il cielo, si sprigiona una magia che neanche il mago Houdini .... Mi perdonerete, ma questa foto è l'unico montaggio di tutto il life. Gli uccelli li ho presi da un altro tramonto che ho fatto in quel giorno, ma qui la composizione era piu bella ....
Fine della prima puntata, riprendero sullo stesso life questa sera tardi, sperando che vi piaccia.
Fab
Bellissimo inizio Fabrizio!
Belli scatti, i ritratti sopra tutti. Aspetto il seguito !
Mirko
Belli scatti, i ritratti sopra tutti. Aspetto il seguito !
Mirko
Wow!
Attendo la seconda puntata!
Attendo la seconda puntata!
....io aspetto...intanto ti dico solo "bel viaggio eh!!"...max16vj
Il risveglio nella savana è un'incanto. Una sinfonia di uccelli che chiude una notte in cui il verso degli ippopotami, il rugito di un leone in lontananza, il grido di una iena hanno fatto da colonna sonora ai sogni del fortunato viaggiatore. é comune uscire dalla tenda ancora intontiti dal sonno e trovare un amico cosi sull'albero di fronte.
E vedere gli impala che sulla riva del fiume si guardano incontro sospettosi.
Si parte presto in esplorazione la mattina. E seguendo i segnali che da sempre gli uomini conoscono, ci mettiamo in caccia di felini che nel selous sono piu difficili da vedere che in altri parchi vista l'enorme estensione delle vie d'acqua e quindi dei possibili posti per l'abbeverata.
Ma la pazienza viene premiata.
Si tratta di un "pride" piuttosto grande con femmine e cuccioli.
Saluteremo presto il Selous che ci saluterà con una delle sue immagini accattivanti....
In rotta per il Ruaha ci imbattiamo in un villaggio Masai. I Masai sono un popolo del nord della Tanzania e del Kenia. Con l'istituziuone dei grandi parchi del nord una parte di loro, in mancanza di territori, è stata trasferita a sud. Questo è il primo giovane capo tribu che non ha mai visto le sue terre d'origine.
I bambini, fin da piccoli aiutano i grandi nell'allevamento del bestiame, e quando sono troppo piccoli tentano di imitarli portando almeno un bastone
Sono un popolo fiero e conscio della sua identità e delle sue tradizioni.
I pericoli per il bestiame sono prevalentemente notturni e legati ai leoni che arrivano dal vicino selous. Ma il pericolo più grande è costituito per il bestiame dalla tripanosomiasi dovuta al morso della mosca tse-tse.
L'incontro, magico, con una femmina di ghepardo che, sorniona, si è mantenuta tutto il giorno a distanza utile da un gruppo di impala. E' la nostra prima sorpresa nel Ruaha.
Paziente.........
Stuzzicata dai piccoli affamati.
La fame è scongiurata, speriamo. A meno che non arrivi un predatore più forte e prepotente.
La madre, apprensiva, chiama i cuccioli nella notte.
Nel Ruaha, accampati sulle rive di un fiume secco, potevamo osservare iol via vai degli animali che venivano ad abbeverarsi nelle buche fatte dagli elefanti sul fondo sabbioso fino a trovare l'acqua. Ma un leone è li ad osservare.....
Per il resto elefanti maestosi dovunque ....
E ancora
Anche davanti alle nostre tende..... Cosa emozionante, ma si impara a rispettare le regole della natura e a non mettersi in situazioni troppo pericolose....
Credo di avervi tediato abbastanza ma spero che la storia vi sia piaciuta anche un pò. Alla prossima amici miei.
Fabrizio
E vedere gli impala che sulla riva del fiume si guardano incontro sospettosi.
Si parte presto in esplorazione la mattina. E seguendo i segnali che da sempre gli uomini conoscono, ci mettiamo in caccia di felini che nel selous sono piu difficili da vedere che in altri parchi vista l'enorme estensione delle vie d'acqua e quindi dei possibili posti per l'abbeverata.
Ma la pazienza viene premiata.
Si tratta di un "pride" piuttosto grande con femmine e cuccioli.
Saluteremo presto il Selous che ci saluterà con una delle sue immagini accattivanti....
In rotta per il Ruaha ci imbattiamo in un villaggio Masai. I Masai sono un popolo del nord della Tanzania e del Kenia. Con l'istituziuone dei grandi parchi del nord una parte di loro, in mancanza di territori, è stata trasferita a sud. Questo è il primo giovane capo tribu che non ha mai visto le sue terre d'origine.
I bambini, fin da piccoli aiutano i grandi nell'allevamento del bestiame, e quando sono troppo piccoli tentano di imitarli portando almeno un bastone
Sono un popolo fiero e conscio della sua identità e delle sue tradizioni.
I pericoli per il bestiame sono prevalentemente notturni e legati ai leoni che arrivano dal vicino selous. Ma il pericolo più grande è costituito per il bestiame dalla tripanosomiasi dovuta al morso della mosca tse-tse.
L'incontro, magico, con una femmina di ghepardo che, sorniona, si è mantenuta tutto il giorno a distanza utile da un gruppo di impala. E' la nostra prima sorpresa nel Ruaha.
Paziente.........
Stuzzicata dai piccoli affamati.
La fame è scongiurata, speriamo. A meno che non arrivi un predatore più forte e prepotente.
La madre, apprensiva, chiama i cuccioli nella notte.
Nel Ruaha, accampati sulle rive di un fiume secco, potevamo osservare iol via vai degli animali che venivano ad abbeverarsi nelle buche fatte dagli elefanti sul fondo sabbioso fino a trovare l'acqua. Ma un leone è li ad osservare.....
Per il resto elefanti maestosi dovunque ....
E ancora
Anche davanti alle nostre tende..... Cosa emozionante, ma si impara a rispettare le regole della natura e a non mettersi in situazioni troppo pericolose....
Credo di avervi tediato abbastanza ma spero che la storia vi sia piaciuta anche un pò. Alla prossima amici miei.
Fabrizio
immagini splendide per un racconto splendido... complimenti per il viaggio e per gli spunti che hai voluto condividere con noi...
Grazie
Grazie
Bel life, ben raccontato. Le foto non mi piacciono tutte: le avrei selezionate con più cura, alcune sono ripetitive ed in alcune avrei tagliato degli elementi di disturbo.
Milko
Milko
Un bel racconto fotografico, ben articolato in tutti i momenti che hanno caratterizzato il viaggio.
Scorrendo le foto ho la sensazione di vedere ciò che hanno visto i tuoi occhi, senza aggiunta di effetti speciali che avrebbero probabilmente potuto impreziosirle dal punto di vista tecnico, ma anche togliere loro spontaneità e verità.
Un bell’esempio di fotografare per raccontare.
Ciao
Scorrendo le foto ho la sensazione di vedere ciò che hanno visto i tuoi occhi, senza aggiunta di effetti speciali che avrebbero probabilmente potuto impreziosirle dal punto di vista tecnico, ma anche togliere loro spontaneità e verità.
Un bell’esempio di fotografare per raccontare.
Ciao
Vi sono grato per i vostri commenti. "Buona luce" a tutti voi.
Fabrizio