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Reportage Fotografico
un approccio diverso...
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gio
Messaggio: #26

Chiedo scusa a Marco per uscire un momento fuori tema... wink.gif
Da quando in qua la fotografia è obiettiva? wink.gif
Nel senso che comunque dietro obiettivo, pellicola e macchina c'è un fotografo che ha una mente unica e interpreta le cose in maniera differente.
Questo poi inciderà sulla scelta dei luoghi da fotografare, sui mezzi da usare e qui ritorniamo al discorso sul come.
In questo caso, appena posso, andrò a Lisbona e vorrei raccontarvi di come sto vivendo il pre-viaggio e la ricerca che sto conducendo per poter strappare qualche buona foto e, soprattutto, dei buoni temi.

Tutto è partito dall'idea che mi sono fatto di questa città ancor prima di partire (che poi è stato il motivo stesso del viaggio) che si traduce in una parola non traducibile se non con un giro di parole: saudade.
La prima cosa che ho fatto è vedere in cosa si può riflettere questo stato d'animo e le immagini che lo caratterizzano: vado all'agenzia di viaggi e faccio incetta di cataloghi.
Subito mi accorgo di alcune contraddizioni: i colori si contrappongono alla decadenza e il nuovo si contrappone al vecchio.
Ma continuo ancora.
Sento l'opinione degli altri sul luogo e ascolto la musica locale.
Compro due guide: una di lingua portoghese e una del luogo.
In quella di lingua scopro due cose importanti: il significato di saudade e i suoi motivi e il fatto che in portoghese sembra che non esistano bestemmie, sembra banale ma questo fatto dovrebbe riflettere una religiosità particolare.
In quella del luogo trovo le espressioni dei contrasti fatti da architetture ultramoderne contro la fatiscenza di alcuni quartieri popolari, le usanze e altre foto a cui ispirarmi (non copiare), il clima, l'importanza dell'oceano come elemento psicologico, gli eventi mondani ecc.
Più o meno ho delineato dei temi.

Tutte queste cose si traducono nell'equipaggiamento: privilegierò i colori brillanti, quindi prima di partire farò incetta di Velvia non trascurando qualche pellicola più veloce per i frequenti cambi climatici e le riprese nei locali caratteristici, lascerò a casa il 20mm (anche perchè il luogo non promette bene in quanto a furti) e forse il tele mentre il 50 sarà essenziale e affiancherò alla f65 la 5400 per alcuni fotogrammi discreti.
Un'occhio di riguardo anche all'equipaggiamento parafotografico: vista la conformazione della città occorre viaggiare leggeri e con poco ingombro quindi un piccolo zainetto può aiutare. A casa le valigie per il classico zaino, scarpe ultra comode ma non tecniche, vestiti versatili.

Sul posto poi valuterò se cambiare i programmi, se sviluppare un nuovo tema o se comprare qualcosa che manca: mi informerò già da prima se vicino all'alloggio è presente un buon negozio di fotografia per le emergenze.

Insomma. Non so se sono fuori tema ma alcune cose bisogna pianificarle prima.
La ricerca è essenziale altrimenti si rischia di arrivare in un posto e farsi travolgere da quello che si vede. Invece in viaggi del genere si ha poco tempo e occorre farsi un po' di esperienza sul luogo senza viverci...

Appena ci andrò vedremo se tutto questo ha portato a qualcosa di buono smile.gif

Ciao, buon viaggio a tutti!
Gio'

ag_adrar
Messaggio: #27
Bel tema davvero, intervengo ora e... scusate l'intromissione unsure.gif

Il discorso del reportage, devo dire mi sta davvero molto a cuore essendo l'aspetto che + amo della fotografia.
Lo amo proprio xche' ogni volta che sfoglio un articolo del NG, mi commuovo (positivamento o negativamente, dipende dal tema) come un bambino di 2 anni che ha di fronte un racconto di Fedro...
Quello che posso provare a dire e' che personalmente cerco sempre di sparire, non essere li, e se mi notano ho sbagliato tutto... (almeno in certi luoghi e' d'obbligo un atteggiamento simile wink.gif ) al limite, cerco di partecipare ma senza intervenire a rovinare quel momento.

Ma mai, davvero mai, faro' di tutto per carpire/scattare quell'attimo unico e privato (del soggetto intendo, mica mio!) solo per poterlo raccontare... anche se nel modo corretto e privo di una mia personale interpretazione.
In molti dei miei viaggi mi trovo di fronte al dilemma: "scatto o no?" e porto sempre a casa centinaia (migliaia a volte) di diapo, ma quell'attimo li, quello sguardo... beh, molte volte resta nella mia memoria.

Ciao e grazie per avermi letto smile.gif
Ag
marcofranceschini
Messaggio: #28
QUOTE (ag_adrar @ Apr 6 2004, 12:05 PM)
Quello che posso provare a dire e' che personalmente cerco sempre di sparire, non essere li, e se mi notano ho sbagliato tutto... (almeno in certi luoghi e' d'obbligo un atteggiamento simile wink.gif

Ma mai, davvero mai, faro' di tutto per carpire/scattare quell'attimo unico e privato (del soggetto intendo, mica mio!) solo per poterlo raccontare...

ma quell'attimo li, quello sguardo... beh, molte volte resta nella mia memoria.

Ciao AG da quello che posso intuire leggendo il tuo intervento immagino che senti come grande problema entrare nell'intimo delle persone e riportare su carta quell'intimo ,così personale ed intoccabile...fotografare la gente è uno degli aspetti del reportage più affascinanti e soddisfacenti.Sono d'accordo con te che in alcuni casi è più difficile puntare una macchina fotografica ,ma là dove non ti venga espressamente vietato dal soggetto (e a quel punto sì che sarebbe come carpire/rubare) puoi ,devi scattare...quella foto è la giustificazione della tua presenza,quello scatto non fatto che tu dici di portare con te nella memoria è uno scatto perso...non che questo sia un dramma ,ma certamente è un autolimitazione che andrebbe superata.
Poi esiste un modo per entrare in sintonia con i soggetti,far capire loro cosa si intende fare,a volte basta solo un piccolo cenno o un sorriso...altre volte si possono utilizzare dei piccoli stratagemmi ,tipo guardare/inquadrare da un'altra parte e poi velocemente scattare...e se si accorgono...un sorriso e altre due foto!!!...non si ruba niente alle persone in questo modo,si racconta solo una storia a volte triste a volte allegra,ma solo una storia...siamo noi che troppo spesso ci facciamo dei problemi...

Guardate questo LINK ...oltre ad essere divertente....è pure interessante...

Saluti a tutti

Marco




Fedro
Messaggio: #29
Il "problema" che solleva Ag è da me sentitissimo, infatti proprio non riesco a vincere la mia riluttanza nel fotografare le persone, quando invece i miei occhi vedono scene che meriterebbero un tentativo di interpretazione..
Non riesco a violare quella che vedo come l'intimità di quei momenti...eppure adoro questo tipo di fotografia e mi rendo conto dell'incompletezza dei mei lavori, troppo spesso orfani di questi attimi.

Grazie a Marco per le sue considerazioni, che ho letto veramente come fossero rivolti a me.
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #30
Credo di aver dato una cattiva impressione sul fatto della documentazione. Quando si parte per un qualunque luogo, è INDISPENSABILE documentarsi, se non altro per sapere che vaccinazioni fare, sapere qualcosa di ciò che si fotografa e chi è chi. Faccio un esempio, se vado in Irlanda devo sapere qualcosa della storia Irlandese e qualcosa in più su quello che vado a fotografare... esempio "L'architettura delle chiese di S. Patrizio"... poi devo sapere qualcosa della popolazione e dei loro usi per non rischiare con culture estremamente differenti di offendere chi vado a fotografare, inutile tentare di togliere il burka ad una Afghana, come minimo ti tagliano un braccio biggrin.gif ... dopo aver saputo qualcosa di quello che andiamo a vedere, un po' di tutto e un po' di niente. Parto. Il tema del reportage c'è, di quel tema si deve sapere tutto (il possibile) ma se si parla dell'architettura, non si può fotografare solo le opere meravigliose e dire che quella è l'architettura delle chiese di S. Patrizio in Irlanda, magari tralasciando la chiesetta distrutta o imbrattata e dire che gli Irlandesi hanno tanto rispetto per S. Patrizio, tanto solo quella chiesa era imbrattata (faccio per dire). Questo è facile se parliamo delle chiesette, chi non fotograferebbe le macerie della chiesetta? Ma con gli esseri umani, e quindi con il reportage etnico e il fotogiornalismo, la faccenda si complica. Proprio Giorgio, in un altro post se non ricordo male aveva accennato a Yamashita,il suo lavoro per il National "Marco Polo" è indubbiamente un reportage (almeno secondo me), si sarà certamente informato prima di partire, ma non credo che abbia limitato più di tanto la sua attrezzatura, proprio perchè non sapeva cosa gli poteva capitare del tema da lui scelto. E' mia opinione quindi che nei reportage che riguardano gli esseri umani, l'attrezzatura debba essere quanto più, logicamente vasta possibile (inutile portarsi un 1200 a lenti, anche se... tongue.gif ). Non sai mai in un certo tipo di reportage cosa ti può servire, possibilmente sarebbe meglio portarsi due corpi macchina, proprio per rubare l'attimo fuggente delle persone, e cosa non secondaria cercare di disporre il tutto in modo che non penzoli. Sembrerà stupido ma credo che un 80-200 2,8 che ti sbatte sul fegato mentre l'Iralndese pazzo prende la curva di casa a palla, non sia il massimo della goduria biggrin.gif . probabilmente nella fotografia architettonica, non la amo molto per cui ho una idea precisa, suppongo che le cose possano essere limitate un bel po'. Nella fotografia delel persone inoltre servono macchine robuste, che resistano alla pallonata del bambino, come alla caduta dal tavolo della signora che vi ha offerto un goccetto, ma ha urtato la macchina. Un piccolo consiglio che del resto già ha dato Marco a Ag, chiedi (o fatti capire) alle persone di fotografarle come vogliono loro e cerca di capire e di fotografarli con ciò di cui vanno più fieri, sappi anche parlare con loro e magari offrigli qualcosa, se vuoi raccontare le persone devi fartele amiche, dopo che loro ti avranno fatto fare un po' di scatti inutili, si abitueranno a te e scherzeranno con te, e alla fine tu potrai scattare le foto che vuoi e loro saranno contenti... qusta non è una mia teoria ma l'ho sentito dalle parole di Stanfield.
Vado meglio così Marco? Ti prego dimmi di sì laugh.gif wink.gif
Giuro che da domani non parlo più del "cosa" fotografare tongue.gif
Cris
ag_adrar
Messaggio: #31
Ringrazio tutti per i preziosi consigli!
In effetti, ammetto essere stato un tantino "stringato" nel precedente msg, un delle cose cui faccio semre attenzione, e' proprio cercare di entrare in sintonia con i soggetti, parlare con loro, stare con loro, etc...
Solo che, credetemi, per arrivare ad ottenere risultati "degni di nota", occorre spesso tempo, troppo tempo... per noi prezioso, e per LORO inesistente...
Quando mi trovo in Africa (e' li che scatto molto, vuoi xche' ne sono attratto, vuoi per la forte presenza di ottime situazioni) il primo problema e' la lingua, ma il secondo (che per loro e' in realta' il + importante) e' come ci presentiamo davanti alla tal situazione... mi spiego:
Ad es. in Guinea (ma anche altrove) capita che arrivi in un villaggio dopo ore di cammino, il posto e' "vero" e apparentemente incontaminato ma, se vuoi scattare devi pagare!
Ora, non che mi tiro indietro, offro sempre qualcosa in cambio (il baratto e' spesso ottimo collante tra i popoli) ma proprio pagare... (pensate che in Etiopia, mi dicono che contano con le dita gli scatti e poi ti fanno il conto... 1 birr a scatto!)

Ma, senza divagare oltre, vorrei tornare al tipo di approccio.
Voi, siete + "wideangle" o + "tele"???
Personalmente preferisco proprio per quanto sopra, un approccio con il grandangolo (raramente scatto con l'80/200-2.8) tanto che in genere uso il 24mm, per stare dentro l'azione, per offrire a chi guarda la mia foto la possibilita' di trovarsi li, ovvio che in tal caso, l'osservatore subira' in toto l'emozionalita' (positiva o meno che sia) che saro' riuscito a fissare...
Viceversa, con l'uso del tele, peraltro comodo in caso di scatto rubato o di impossibilita' ad avvicinarsi, trovo che chi osserva si ponga come "alla finestra" tranquillo e ignaro di cio' che accade di sotto...

Any suggestion?

Ri-grazie!
Ag
marcofranceschini
Messaggio: #32
QUOTE (Cristiano Orlando @ Apr 6 2004, 03:28 PM)
probabilmente nella fotografia architettonica, non la amo molto per cui ho una idea precisa, suppongo che le cose possano essere limitate un bel po'.

Grande Cristiano...hai mai pensato di fare foto di architettura inserendo degli elementi umani....prova, provate ad immaginare un qualsiasi posto senza un elemento vitale...è possibile fare foto di architettura in maniera rigorosa ,lavorando sulla prospettiva,sulla simmetria,giocando con linee e volumi,ci sono mille sistemi per rendere meno sterile la foto di architettura...ma il sistema migliore ,quando è possibile è quello di inserire nella composizione un elemento umano ,ma anche un qualsiasi altro elemento di "rottura"(un colore,un fiore)...se riprendo delle persone in questo modo credo non si possa più parlare di ritratto...ma semplicemente di elemento umano...
Inserisco uno scatto fatto ieri pomeriggio è solo un piccolo esempio...
l'iimmagine poteva al limite essere gradevole anche senza "elemento umano", la composizione,il lampione decentrato,le nuvole,la siluette ,ma quando ho visto sbucare quel palloncino colorato e le due testoline ho pensato di poter fare uno scatto più completo ,dal momento che potevo inserire due forti elementi di attrazione,un colore (il rosso) e due persone ,tra le altre cose che si baciano!!!
Quando parlo di tecniche mi riferisco al fatto che di fronte ad una situazione fotografica bisognerebbe essere in grado di capire al volo come effettuare uno scatto per dare più vita ad un immagine o per inserirla in un racconto ...

un saluto a tutti
Marco


Immagine(i) allegate
Immagine Allegata
 
Luca Moi
Messaggio: #33
Di sicuro con il grandangolare si ottiene una maggiore sensazione di "presenza" all'interno della scena e un maggiore coinvolgimento da parte di chi osserva la foto, il che però comporta ancora di più la necessità per il fotografo di doversi inserire tra la gente. E quando si tratta di fotografare delle persone, in maniera palese, non scatti rubati, allora secondo me si vede la vera abilità del fotografo, o se vogliamo la sua faccia tosta.
Personalmente sono totalmente negato nel fare questo genere di fotografia, e nonostante cerchi ogni volta di essere un po' più sfrontato, o coraggioso, a seconda dei punti di vista, i risultati sono ancora molto scarsi. Infatti, pur avendo una mentalità ovviamente aperta nei confronti della fotografia, non credo che mi farebbe piacere che uno sconosciuto si mettesse a scattarmi delle foto per la strada. In primo luogo mi chiederei il motivo di tante attenzioni: ho fatto qualcosa di strano? sono vestito in maniera particolarmente interessante ? ho una enorme cacca di piccione in testa ?
Questo secondo me è il punto focale dell'intera faccenda: la mancanza di rapporto umano tra il soggetto e il fotografo e di conseguenza la mancata conoscenza degli intenti di quest'ultimo.
La cosa più semplice sarebbe forse quella di presentarsi alle persone che si vuole fotografare e spiegare il motivo del nostro interesse nei loro confronti . La cosa però in talune circostanze non è semplice ,se non si vuole essere ipocriti: a chi non è mai capitato di voler fotografare un personaggio particolarmente pittoresco o stravagante ? e in tal cosa cosa fate ? gli andate a dire - senta, vorrei farle delle foto perchè lei è vestito in maniera davvero ridicola ? - non credo proprio !!
Ma a prescindere da questi casi particolari, secondo me un approccio onesto potrebbe essere la soluzione migliore per ottenere qualche risultato interessante. Di sicuro non è facile, e personalmente devo ancora decidermi a provarci...
Non so poi se capita anche a voi, ma per quanto mi riguarda il massimo imbarazzo in questo genere di situazioni lo provo quando faccio foto "in casa", nella mia città o nella mia regione, mentre quando sono in vacanza, soprattutto all'estero, ho un approccio più disinibito e riesco a espormi di più, anche a costo di fare la parte del turista un po' eccentrico...
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #34
Ag, allora non credo proprio che tu abbia bisogno di consigli, ma caso mai di insegnare tongue.gif ... pensa fra l'altro come sono diverse le esperienze, non molto tempo fa leggevo di un reporter che diceva che fotografare in Africa è fin troppo facile perchè la gente ti corre in contro... da quello che ho capito ti corre con il CONTO in mano biggrin.gif tongue.gif
Architettura con gli esseri umani dentro, secondo me, per naturale affiliazione l'occhio è teso ad identificare nell'essere umano il punto di riferimento, se è un elemento compositivo e spesso anche se non lo è. Per esempio, a me la tua foto piace molto, ma il mio occhio coglie l'umanità più che il contorno. la trovo una splendida immagine, che per esempio ti potrebbe servire, questo è appunto il lavoro di post selezione, magari in un reportage sulla vita di coppia o qualcosa di affine... tienila "a mente" e magari in tanto tempo ti si comporrà un reportage al quale non avevi pensato.
Per le ottiche... dipende moltissimo dal tipo di reportage. Personalmente punto sempre sulle focali "normali" il 50mm in assoluto,di cui ho scoperto la bellezza fotografando il Gay pride di qualche anno fa e che ora è inseparabile da me, per la natura di solito un grandangolare, ma anche nelle manifestazioni, quando stai tra le persone o in una "mischia" di fotografi. Però altrettanto ho diverse foto fatte con le focali medio lunghe tra 135 e 200, molte con l'80 mm utilissimo spesso per isolare, am non troppo il soggetto. Da poco con un moltiplicatore Nikon provo a spingere un po', ma credo che mi sarà soprattutto utile nella foto di animali, di solito, almeno quelli che ho visto io perchè altri hanno fatto foto con il 50,abbastanza sfuggenti. Per i generi che prediligo fotogiornalismo,reportage sociale e etnico, anche se per ora si limita ad una sola nazione, la Finlandia, ho trovato punto fisso nel 50mm, nel 28mm e con l'80-200mm tutti AI, soprattutto usato nelle focali dal 135 in su, magari per i ritratti. Anch'io non ho molto coraggio di "importunare" la gente, anche se, alle manifestazioni e nel fotogiornalismo in genere, non ti si fila nessuno anzi... nel sociale, altrettanto con un po' di discrezione e senza insistere sullo stesso soggetto, che si potrebbe inca... la cosa è tranquilla, nel progetto di mostrare la Finlandia, ci sono tanti aspetti che alla fine sembro quasi dimenticare quanto può influire quello che scatto. E devo dire che le persone hanno sempre avuto una buona reazione,a meno che io non insistessi a lungo, spesso, uno o due scatti mi devono bastare. in questo il motore per l'FM2, mi è d'aiuto.
ag_adrar
Messaggio: #35
In ritardo, ma ci sono... biggrin.gif

Cristiano... ad insegnare ci sono gia' molte persone cool.gif
Per quello che mi riguarda, ancora molta strada e' da fare prima di poter dire davvero "ho fatto un REPORTAGE" certo, probabilmente non sono poi malaccio ma...
Vabbhe, magari un giorno, se riusciro' a mettere su il mio sito (ah, il tempo tiranno etc...), vi proporro' alcune sequenze cosi' mi dite la vostra...

Invece, circa il fatto che in Africa la gente ti corre incontro, ci sarebbe molto da dire.
Il fatto e' che capita spesso di sentir dire da chi e' tornato, "laggiu' sono davvero incontaminati..." o ancora "la gente in quel villaggio e' asolutamente ignara di cio' che capita intorno a loro..."
Io ho sempre trovato che la quotidianita' che costoro vivono/subiscono e' una delle possibili varianti cui si possa ottenere un buon risultato e spesso e' proprio cio' che vado cercando ma, quanto in genere si vede in giro, e' quasi sempre frutto di forti contaminazioni, di lunghe preparazioni, insomma... cio' che si vede pubblicato non e' altro che un vero e proprio set!
Se si pensa che a fronte di un articolo centrale di magari 12-15 scatti ne vengono fatti 15-20mila... si capiscono i contorni.
Proprio ieri sera ho assistito ad una diaproiezione su alcune zone etnicamente "interessanti" della Tanzania e Mozambico, ma il dubbio che non fosse proprio come descritto, mi e' rimasto...

Se posso suggerire un consiglio, l'approcciare al soggetto/situazione con il grandangolo rende + facili le cose per via del fatto che si da molto meno nell'occhio wink.gif ed e' + facile venire accettati...

Un'altra cosuccia:
avete mai avuto occasione di notare come, l'approccio femminile (la fotografa intendo) sia diverso dal nostro di maschietti?
Per loro spesso si aprono realta' a noi celate o addirittura proibite... che @@@*@*#*@#*@ (censured) che mi fa venire sta storia! ph34r.gif

Nessuna aspirante reporter nel forum? sarebbe molto interessante conscere le sue esperienze!

Ciaociao
Ag
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #36
Aspiranti...tanti. Ma veri... rolleyes.gif
Guarda me...! ph34r.gif
ag_adrar
Messaggio: #37
Viste...
beh, direi non male!
a prima impressione, correggimi se sbaglio, mi paiono un tantino datate o, forse, sei riuscito a renderle tali di proposito... comunque, non male davvero (specie il B/N)
-------------------------------------------------------------------------------------------------------
Vedi, il reportage, in definitiva dovrebbe essere (visione moooolto personale):

La cosa dominante, è il sentimento di chi riprendiamo, cosa sta dicendo o facendo e dove si trova. Siamo li, e vogliamo rendere partecipe, in futuro, colui che lì non era…

Non bisogna mai sottovalutare questi aspetti, perché si corre il rischio di ‘spersonalizzare” i contenuti di quel particolare momento che stiamo vivendo.
L’approccio a questo tipo di fotografia, è assai vario e certamente ognuno di noi ha affinato il suo ma, attenzione a come ci sì “propone” nei confronti del soggetto…
Una cosa è “rubare” l’attimo, un’altra è interferire con lui.

Rischi:
· Riportare una visione privata, deformata, di quanto accade.
· Non rendere a proprio agio chi osserva la foto.


C'e' poi l'aspetto compositivo... sempre a mio modesto parere:
è bene ci siano profondità di campo ed equilibrio (o, volutamente, squilibrio) dell'immagine.
-----------------------------------------------------------------------------------------------------

A parte questo breve disquisire tecnico, sperando che possiate dire la vostra nell'ottica di un continuo miglioramento... e soprattutto che non mi faccia apparire "il professore che non sono..." blink.gif
Offro virtualmente una birra a tutti! biggrin.gif

PS: tanto per vedere 4 mie foto (correlate di racconto...) se ti/vi va, prova ad andare su:
Raggiungere Dakar

Oppure:
Mali 2000

Non e' per fare pubblicita', ma al momento e' l'unico modo per farvi visionare alcuni scatti. sad.gif
Ah, mi scuso per la qualita' delle immagini (gli originali sono altra cosa), ma i vincoli tecnici di pubblicazione..........

PLS, ditemi come si sembrano, grazie!
Ciaociao
Ag
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #38
A parte la simpatia con cui racconti per ora sono arrivato a Dakar, in Mali vado più tardi. laugh.gif E' veramente un bell'esempio da cui si possono trarre molti spunti e comunque lo terrò presente come canovaccio...per il mio prossimo viaggio in quel di Frosinone! laugh.gif rolleyes.gif
marcofranceschini
Messaggio: #39
QUOTE (Cristiano Orlando @ Apr 6 2004, 06:52 PM)
il mio occhio coglie l'umanità più che il contorno. , che ti potrebbe servire, in un reportage sulla vita di coppia o qualcosa di affine...

Ciao Cristiano
quello che dici è giusto,ma invece credo di inserirla in una serie di immagini che sto facendo di alcuni ponti a Roma e sul Tevere nella zona che va dall'Isola Tiberina a Castel S.Angelo...mi diverte molto fare il turista...nella mia città ,si scoprono dei luoghi e delle atmosfere incredibili...il problema come sempre è...raccontarle....

...allego un'altra immagine.....anche in questo scatto c'è un elemento umano che accompagna e secondo me arricchisce la ripresa dell'architettura dei ponti che senza quei passanti sarebbe stata oltremodo sterile...
Marco


Immagine(i) allegate
Immagine Allegata
 
paola
Messaggio: #40
QUOTE (ag_adrar @ Apr 7 2004, 01:33 PM)


Un'altra cosuccia:
avete mai avuto occasione di notare come, l'approccio femminile (la fotografa intendo) sia diverso dal nostro di maschietti?
Per loro spesso si aprono realta' a noi celate o addirittura proibite... che @@@*@*#*@#*@ (censured) che mi fa venire sta storia! ph34r.gif

Nessuna aspirante reporter nel forum? sarebbe molto interessante conscere le sue esperienze!

Ciaociao
Ag

Discussione interessante, anche perchè ogni tanto qualcuno si ricorda che anche le donne fotografano wink.gif

Posso dirti la mia opinione....

Sicuramente per me che sono donna, l'approccio con le persone è abbastanza facile..Confesso che io sono anche un po' sfacciata, nel senso che quando riprendo (e spesso scatto al volo) mi avvicino sorridendo e non ho mai trovato nessuno che mi abbia detto di non fotografare...Talvolta dopo che ho scattato mi metto a conversare con le persone riprese e mi lascio coinvolgere dalle loro storie, quindi li riprendo ancora...ma le immagini riprese dopo, hanno perso lo stupore e le espressioni naturali dell'istante rubato...
Tante volte si colgono espressioni fantastiche..emozionanti!!!!
Si, hai ragione credo che in questo siamo piu' fortunate smile.gif
Uso tutti gli obiettivi a disposizione...dipende dalla situazione in cui mi trovo..Ultimamente ho scoperto la luminosità del 50 mm..lo trovo fantastico...!!!

Ciaooooo
gio
Messaggio: #41

Ciao Marco.
Anch'io sono di Roma e mi piace vedere come riesci a trovare dei buoni scatti nelle cose che vedi ogni giorno. Ogni volta che vado in giro per Roma non trovo mai un motivo di interesse e l'occhio perde la sua curiosità.
Avevo pensato spesso anch'io di bazzicare lì intorno all'isola Tiberina ma poi ogni volta mi domando: ma che cosa ci sarà che non ho già visto? E quando ci vado mi lascio prendere da quello strano senso di relax, quando scendi sotto il livello della strada e i rumori arrivano un po' sordi e distanti e finisco sempre per non fotografare nulla e godermi la pace.
A volte non servono i viaggi per fare le foto... serve tanta curiosità!
Ciao, complimenti!
Giorgio

Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #42
Posso aggiungere che serve del tempo?
Io abito molto lontano dal centro e studio sull'Ostiense, quando esco devo studiare e non ho mai tempo per passegiare, oppure non ho la macchina dietro perchè quando devi prendere la metro già con i libri etc dove la metti una reflex manuale con tutti i suoi obiettivi? Era uno dei motivi per i quali mi piaceva la compatta digitale, peccato che il nostro rapporto si è andato deteriorando tongue.gif ... Roma è la mia fonte principale di ispirazione. Quelle poche volte che non ho avuto impegni ho gironzolato spesso,anche perchè mi sono sempre sorpreso che abitando a roma, non ho un racconto fotografico per chi mi chiedesse com'è Roma... così da diverso tempo è un micro-progetto... staremo a vedere se riuscirò a realizzarlo.
Ciao a tutti
marcofranceschini
Messaggio: #43
QUOTE (gio @ Apr 8 2004, 09:33 AM)
ma che cosa ci sarà che non ho già visto?

A volte non servono i viaggi per fare le foto... serve tanta curiosità!
Ciao, complimenti!
Giorgio

Ciao Giorgio
fino ad un po' di tempo fa pensavo che si dovesse sempre uscire di casa con un'idea da realizzare e quindi cercavo le immagini...oggi invece mi capita anche di scattare più istintivamente e quindi succede anche di non produrre nulla di buono o di utilizzabile...però considerò tutto ciò un grande "allenamento" sia tecnico che mentale,riutilizzabile quando invece c'è l'esigenza di tirar fuori da un'idea delle immagini...
Saluti
Marco
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #44
Altro che allenamento Marco, lo spirito del fotografo dovrebbe essere questo... del resto c'è un solo modo per essere grandi fotografi... FARE TANTE FOTO! wink.gif
Ciao
Ciao
ag_adrar
Messaggio: #45
QUOTE (paola @ Apr 7 2004, 09:56 PM)
Discussione interessante, anche perchè ogni tanto qualcuno si ricorda che anche le donne fotografano wink.gif

Si, hai ragione credo che in questo siamo piu' fortunate smile.gif
Uso tutti gli obiettivi a disposizione...dipende dalla situazione in cui mi trovo..Ultimamente ho scoperto la luminosità del 50 mm..lo trovo fantastico...!!!

Ciaooooo

Ciao Paola,
Sono andato a vedere il tuo sito, e ne sono davvero rimasto colpito...
Anche se non mi ci ritrovo molto, approvo la tua scelta del B/N, per la foto alle persone e' super!
Mi e' piaciuto parecchio il lavoro sui ROM...
Avete visto ragazzi? quelle foto sono frutto, oltre che della bravura, certamente di un approccio privilegiato, concesso raramente a noi uomini.

Complimenti davvero!
Che ne dici di spendere qualche parola in + su come ti rapporti con la gente che fotografi? sono sicuro ne trarrebbero vantaggio in molti (io per primo!)

Ciao e Auguri a tutti
Ag
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #46
L'avere il giusto approccio nel fotografare le persone sconosciute è una delle cose più difficili da apprendere ed esercitare, e non è vero che lo si ha da subito; va studiato e imparato...

Io sono per l'immagine rubata, due o tre in fila poi basta. Se doveva venire fuori qualcosa è abbastanza, altrimenti vuol dire che non era il caso, che la situazione non era giusta, o che io non dovevo fotografare..

E' difficile che esco con delle idee in testa precise, diciamo che ho un libro degli appunti dove ho segnato cose varie che vorrei fotografare, ma è poi l'istinto e il caso a farla da padrone.
Non riesco a pensare ad una buona foto tra le mie che non sia capitata quando non ero in giro per fotografare, ma avevo la macchina in tasca.

Per Cristiano: invece di pensare ad una compatta digitale, dovresti pensare ad una fotocamera seria a pellicola, compatta ovviamente...ce ne sono in giro nuove e usate di tutti i tipi, e con un ottica fissa e la pellicola giusta puoi registrare ogni tipo di situazione, senza pensare a rumore e livello della batteria..

In effetti io trovo che molte persone che scattano un ottimo tipo di fotografia si sentano "legati" dal corpo reflex multiottica sempre appresso e finiscano per evitare di fermare certi momenti per una sorta di naturale "timidezza", o "pudore".....ed è un vero peccato, perchè ci sono un sacco di momenti da raccontare!! Se una cosa vi colpisce, c'è un motivo.

Ciao!!
paola
Messaggio: #47
Mi e' piaciuto parecchio il lavoro sui ROM...

Che ne dici di spendere qualche parola in + su come ti rapporti con la gente che fotografi? sono sicuro ne trarrebbero vantaggio in molti (io per primo!)


Ciao Ag,

grazie..
Non so quanto possa essere utile il mio intervento...Io sono convinta che ognuno ha un modo personale di relazionarsi con la fotografia e qiundi con ciò o con chi fotografa..
Mi piacciono molto gli scatti rubati e proprio nel lavoro dei Rom (e le foto che reputo migliori purtroppo non sono ancora nel sito, perchè fanno parte di un progetto non ancora concluso) ho sfruttato molto il 70/200, per rubare espressioni, genuinità che spesso gli altri perdono difronte alla macchina. Non credo si possano dare suggerimenti, chi mi ha visto fotografare dice che ho la faccia tosta, io dico che non mi mettono paura le persone e le persone sentono che non hanno da temere nulla...Come ho già detto, quasi sempre dopo parlo con le persone riprese e a molti in seguito ho inviato o dato la loro foto. Ho invece notato che se, prima di fotografarli, chiedi il permesso oltre a perdere l'attimo giusto, possono dirti anche di no..Quindi ..un bel sorriso, scatto, mi avvicino e poi magari ne faccio un'altra..tanto è digitale smile.gif)))
Ciao, grazie ancora e buona Pasqua a tutti..
rolleyes.gif rolleyes.gif

paola
Messaggio: #48
QUOTE (Cristiano Orlando @ Apr 9 2004, 09:16 AM)
Altro che allenamento Marco, lo spirito del fotografo dovrebbe essere questo... del resto c'è un solo modo per essere grandi fotografi... FARE TANTE FOTO! wink.gif
Ciao
Ciao

Ciao Cristiano

io non sono pienamente d'accordo. Fare tante foto, sicuramente aiuta molto, ma se non si ha occhio, se non si ha sensibilità non si diventa grandi fotografi..ho amici che fotografano da una vita eppure le maggior parte delle loro immagini sono prive di anima.. Non è essenziale che ci sia "la persona" nell'immagine, puo' essere anche un fiore o una moto in corsa, ma lo scatto deve essere in grado di raccontare quello che tu volevi trasmettere, quello che hai carpito in quell'istante unico, irripetibile
Credo poi che, oltre ad imparare le regole, fotografare molto, avere occhio e sensibilità puo' essere utile osservare con attenzione le foto dei Grandi...e cercare di capire cosa il fotografo avesse voluto raccontare con una certa immagine, con quello scatto..E' un esercizio che acuisce l'attenzione, che ci allena ad osservare meglio il mondo intorno a noi..un po' come andare a scuola e leggere molto per poter imparare a scrivere bene smile.gif

E' una mia opinione, naturalmente smile.gif)))

ciao a tutti
paola
 
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