Giusto per condividere qualche dubbio:
dopo dieci anni di fotografia amatoriale, ma rigorosamente autosviluppata e autostampata, vinco il pudore del passaggio al colore e affido i miei rullini ai servizi di sviluppo automatico. E va bene, le stampe sono dignitose. Certo, il colore è sempre un po’ chiasssoso, volgare, però comincio ad abituarmi al fatto che quel pezzo di carta che stringo tra le mani possa essere policromatico e comincio ad apprezzare altri aspetti della fotografia che prima sottovalutavo, tra questi, se volete, anche un po’ di leggerezza e lievità sia dei soggetti che delle inquadrature, panorama, ecc.
In breve successione mi viene a mancare lo spazio per la camera oscura, le stampe in b/w nei negozi normali fanno schifo (bagni unici per tutti i rullini, nessuna accuratezza per piccole correzioni che solo tu sai perché va data, insomma una stampa automatica), per farle bene bisogna spendere un sacco di soldi, insomma il biancoenero sparisce pia piano dalla mia vita e rimane il solo colore, padrone del mercato, ma a cui ormai mi sono abbondantemente abituato. Poi la vecchia macchina comincia con qualche problema, le guarnizioni sono andate e passa luce da tutte le parti, butto a mare diversi rullini e dopo essermi rivolto all’assistenza mi dicono che per la mia vecchia macchina non c’è niente da fare, che la riparazione costa più del suo valore commerciale e dunque è da buttare. Sembra tutto finito, ho chiuso. Poi ti guardi intorno e scopri come, in realtà, la fotografia ancora esista, più che mai: tutti fotografano di tutto, con tutto. Le foto del viaggio di un amico con le usaegetta (inguardabili), della gita nonsodove con qualche compattino (schifose), un ritratto di nonricordochi (penoso), LE FOTO COI TELEFONINI! (orrore). No, così, no! Mi sto per arrendere quando ecco all’orizzonte le reflex digitali “quasi” abbordabili. Un po’ d’informazione e D70 sei mia. Meravigliosa, eccezionale, non ho mai apprezzato così tanto tutte quelle funzioni, automatismi, pulsanti che prima mi facevano anche un po’ senso; l’autofocus… incredibile!
Poi incontro voi, spesso mi sento un po’ come un pesce fuor d’acqua, un sacco di competenze tecniche a portata di mano, provo alcune cose che sono state suggerite e .. funzionano, fantastico. Nel frattempo comincio ad entrare in sintonia con la mia nuova macchina (qualche timore iniziale devo dire di averlo provato); finalmente vinco il mio naturale pudore e scrivo su queste pagine qualcosa: voglio un informazione sulla macro (che avevo sempre snobbato) perché le foto di un nikonista nel forum (Al_fa?) sono veramente eccezionali e mi piace la sua filosofia di scatto; eppure qualcosa ancora non mi torna, c’è qualcosa che mi manca. Apro una scatola di vecchie foto, le guardo, le sfoglio, torno indietro, le avvicino per vedere meglio la grana, il fuoco, HO CAPITO… mi manca la carta stampata. Mi manca il contatto con la carta (forse l’odore del fissaggio, sarò un tossico?). Insomma, ci avrò messo un po’ ad abituarmi a quella carta colorata però adesso non posso farne a meno; il monitor del pc non puoi girarlo e rigirarlo. Ma voi che ne fatte delle vostre foto? Le guardate sul monitor? Le stampate a casa (che poi son destinate a sparire?) le si manda ai negozi normali per le stampe automatiche?
Insomma ha senso la fotografia senza stampa?
Scusate la lunghezza e l’incoerenza. Ho scritto di getto una serie di pensieri accumulati e non ancora espressi. Inoltre sono a casa con la febbre, insomma un po’ sul depresso, ma non è sempre così.
Buoni scatti a tutti
dopo dieci anni di fotografia amatoriale, ma rigorosamente autosviluppata e autostampata, vinco il pudore del passaggio al colore e affido i miei rullini ai servizi di sviluppo automatico. E va bene, le stampe sono dignitose. Certo, il colore è sempre un po’ chiasssoso, volgare, però comincio ad abituarmi al fatto che quel pezzo di carta che stringo tra le mani possa essere policromatico e comincio ad apprezzare altri aspetti della fotografia che prima sottovalutavo, tra questi, se volete, anche un po’ di leggerezza e lievità sia dei soggetti che delle inquadrature, panorama, ecc.
In breve successione mi viene a mancare lo spazio per la camera oscura, le stampe in b/w nei negozi normali fanno schifo (bagni unici per tutti i rullini, nessuna accuratezza per piccole correzioni che solo tu sai perché va data, insomma una stampa automatica), per farle bene bisogna spendere un sacco di soldi, insomma il biancoenero sparisce pia piano dalla mia vita e rimane il solo colore, padrone del mercato, ma a cui ormai mi sono abbondantemente abituato. Poi la vecchia macchina comincia con qualche problema, le guarnizioni sono andate e passa luce da tutte le parti, butto a mare diversi rullini e dopo essermi rivolto all’assistenza mi dicono che per la mia vecchia macchina non c’è niente da fare, che la riparazione costa più del suo valore commerciale e dunque è da buttare. Sembra tutto finito, ho chiuso. Poi ti guardi intorno e scopri come, in realtà, la fotografia ancora esista, più che mai: tutti fotografano di tutto, con tutto. Le foto del viaggio di un amico con le usaegetta (inguardabili), della gita nonsodove con qualche compattino (schifose), un ritratto di nonricordochi (penoso), LE FOTO COI TELEFONINI! (orrore). No, così, no! Mi sto per arrendere quando ecco all’orizzonte le reflex digitali “quasi” abbordabili. Un po’ d’informazione e D70 sei mia. Meravigliosa, eccezionale, non ho mai apprezzato così tanto tutte quelle funzioni, automatismi, pulsanti che prima mi facevano anche un po’ senso; l’autofocus… incredibile!
Poi incontro voi, spesso mi sento un po’ come un pesce fuor d’acqua, un sacco di competenze tecniche a portata di mano, provo alcune cose che sono state suggerite e .. funzionano, fantastico. Nel frattempo comincio ad entrare in sintonia con la mia nuova macchina (qualche timore iniziale devo dire di averlo provato); finalmente vinco il mio naturale pudore e scrivo su queste pagine qualcosa: voglio un informazione sulla macro (che avevo sempre snobbato) perché le foto di un nikonista nel forum (Al_fa?) sono veramente eccezionali e mi piace la sua filosofia di scatto; eppure qualcosa ancora non mi torna, c’è qualcosa che mi manca. Apro una scatola di vecchie foto, le guardo, le sfoglio, torno indietro, le avvicino per vedere meglio la grana, il fuoco, HO CAPITO… mi manca la carta stampata. Mi manca il contatto con la carta (forse l’odore del fissaggio, sarò un tossico?). Insomma, ci avrò messo un po’ ad abituarmi a quella carta colorata però adesso non posso farne a meno; il monitor del pc non puoi girarlo e rigirarlo. Ma voi che ne fatte delle vostre foto? Le guardate sul monitor? Le stampate a casa (che poi son destinate a sparire?) le si manda ai negozi normali per le stampe automatiche?
Insomma ha senso la fotografia senza stampa?
Scusate la lunghezza e l’incoerenza. Ho scritto di getto una serie di pensieri accumulati e non ancora espressi. Inoltre sono a casa con la febbre, insomma un po’ sul depresso, ma non è sempre così.
Buoni scatti a tutti
provo a risponderti
capisco perfettamente le tue sensazioni.....praticamente il ns studio esiste dal 1949 e mio padre ...vecchio fotografo fiorentino....ancora oggi nel vedere le foto sul monitor...fa' una esperessione mista tra lo sgomento ed il velato sarcasmo....premetto era uno di quelli che scattava in studio con banco ottico 13x 18 in esterni con il 20x25 lastre di vetro sensibilizzate da solo sviluppate a mano....ritocco accuratissimo con la mitica mattolina rossa... dei negativi stampa a mano e poi ore di ritocco con raschietto e pennellini con la vecchia china solida che si diluiva all'uso........praticamnete il fotografo era una via di mezzo tra l'alchimista e l'artista...
saltando alla tua domanda.....io posso garantire l'assoluta qulita' di stampa su carta da digitale di qualche laboratorio che sicuramente troverai nella tua regione...per la mia modestidssima opinione le stampe digitali ottenute se ben scattate e ben stampate si avvicinano molto alla qualita' delle foto ottenute da diapo ma qui urge un ma grosso come una casa.........i prezzi stracciati dificilmente si sposano con la qualita'.........quindi.........magari se ne stampano meno ma se lo si fa' lo si fa' fare da chi mira a restituire il migior prodotto possibile.......e non il prezzo piu' basso del quartiere....
altri modi di stampa....bha.le ink jet danno buoni risultati ma a costi esosi.......le sublimazioni idem.....( parlo di quelle da chiosco fotografico).......quindi sceglierei un laboratorio con le caratteristiche che ti ho detto prima.....stampa le tue foto e vedrai che avrai un ottimo connubio tra nuove tecnologie(fantastiche) e vecchia ...manualita' delle foto........
un saluto
capisco perfettamente le tue sensazioni.....praticamente il ns studio esiste dal 1949 e mio padre ...vecchio fotografo fiorentino....ancora oggi nel vedere le foto sul monitor...fa' una esperessione mista tra lo sgomento ed il velato sarcasmo....premetto era uno di quelli che scattava in studio con banco ottico 13x 18 in esterni con il 20x25 lastre di vetro sensibilizzate da solo sviluppate a mano....ritocco accuratissimo con la mitica mattolina rossa... dei negativi stampa a mano e poi ore di ritocco con raschietto e pennellini con la vecchia china solida che si diluiva all'uso........praticamnete il fotografo era una via di mezzo tra l'alchimista e l'artista...
saltando alla tua domanda.....io posso garantire l'assoluta qulita' di stampa su carta da digitale di qualche laboratorio che sicuramente troverai nella tua regione...per la mia modestidssima opinione le stampe digitali ottenute se ben scattate e ben stampate si avvicinano molto alla qualita' delle foto ottenute da diapo ma qui urge un ma grosso come una casa.........i prezzi stracciati dificilmente si sposano con la qualita'.........quindi.........magari se ne stampano meno ma se lo si fa' lo si fa' fare da chi mira a restituire il migior prodotto possibile.......e non il prezzo piu' basso del quartiere....
altri modi di stampa....bha.le ink jet danno buoni risultati ma a costi esosi.......le sublimazioni idem.....( parlo di quelle da chiosco fotografico).......quindi sceglierei un laboratorio con le caratteristiche che ti ho detto prima.....stampa le tue foto e vedrai che avrai un ottimo connubio tra nuove tecnologie(fantastiche) e vecchia ...manualita' delle foto........
un saluto
detto tra noi....le foto digitali stampate su carta fotografica........mantengono un ..odore...molto simile alle vecchie foto.....pero' si potrebbe brevettare un profumo da aggiungere la bagno di fissaggio......non si sa' mai .....fosse l'idea giusta.......
QUOTE(apillosu @ May 6 2005, 11:12 AM)
Giusto per condividere qualche dubbio...ti guardi intorno e scopri come, in realtà, la fotografia ancora esista, più che mai: tutti fotografano di tutto, con tutto. Le foto del viaggio di un amico con le usaegetta (inguardabili), della gita nonsodove con qualche compattino (schifose), un ritratto di nonricordochi (penoso), LE FOTO COI TELEFONINI! (orrore). No, così, no! Mi sto per arrendere quando ecco all’orizzonte le reflex digitali “quasi” abbordabili. Un po’ d’informazione e D70 sei mia… mi manca la carta stampata. Mi manca il contatto con la carta...ha senso la fotografia senza stampa?...sono a casa con la febbre, insomma un po’ sul depresso, ma non è sempre così.
Buoni scatti a tutti
Buoni scatti a tutti
Ciao compaesano
, visto che sto pure io a casa con la febbre ed un fantastico mal di gola fuori stagione, scrivo per condividere le tue impressioni.La foto stampata è sempre il modo migliore per apprezzare appieno un buon scatto. Io ho trovato un laboratorio che lavora bene in digitale, e così ogni tanto mi concedo il piacere di stampare delle foto. Certo, pago 70 cents un 12x18, quando altrove lo si paga anche 45 cents, ma ho provato a far stampare la stessa immagine nei due lab e non c'è paragone! Meglio poche ma buone
Saluti!
QUOTE(everest @ May 6 2005, 11:16 AM)
Ciao compaesano
, visto che sto pure io a casa con la febbre ed un fantastico mal di gola fuori stagione, scrivo per condividere le tue impressioni.La foto stampata è sempre il modo migliore per apprezzare appieno un buon scatto. Io ho trovato un laboratorio che lavora bene in digitale, e così ogni tanto mi concedo il piacere di stampare delle foto. Certo, pago 70 cents un 12x18, quando altrove lo si paga anche 45 cents, ma ho provato a far stampare la stessa immagine nei due lab e non c'è paragone! Meglio poche ma buone
Saluti!
Io sono al nord, anche se sono del sud. Fammi sapere dove mandi in stampa che magari è sottocasa. E quelle via internet? Ho letto di qualche professionista che, certo non per scopi artistici, fa tutto con tiscali o cose simili.
Ma si può fare pubblicità o è contrario alla netiquette?
QUOTE(apillosu @ May 6 2005, 12:47 PM)
Io sono al nord, anche se sono del sud. Fammi sapere dove mandi in stampa che magari è sottocasa. E quelle via internet? Ho letto di qualche professionista che, certo non per scopi artistici, fa tutto con tiscali o cose simili.
Ma si può fare pubblicità o è contrario alla netiquette?
Ma si può fare pubblicità o è contrario alla netiquette?
Eh, io invece sto al sud
Non ho mai provato i servizi di stampa via internet: stampo poco, per cui preferisco caricare i miei tiff su un Cd riscrivibile e portarli sotto casa. Il mio fotolab me li stampa subito e nel giro di dieci minuti mi prendo la foto (senza rischi di piegature o altro) e me la porto a casa
Saluti!
QUOTE(studioraffaello @ May 6 2005, 10:33 AM)
provo a risponderti
capisco perfettamente le tue sensazioni.....praticamente il ns studio esiste dal 1949 e mio padre ...vecchio fotografo fiorentino....ancora oggi nel vedere le foto sul monitor...fa' una esperessione mista tra lo sgomento ed il velato sarcasmo....premetto era uno di quelli che scattava in studio con banco ottico 13x 18 in esterni con il 20x25 lastre di vetro sensibilizzate da solo sviluppate a mano....ritocco accuratissimo con la mitica mattolina rossa... dei negativi stampa a mano e poi ore di ritocco con raschietto e pennellini con la vecchia china solida che si diluiva all'uso........praticamnete il fotografo era una via di mezzo tra l'alchimista e l'artista...
capisco perfettamente le tue sensazioni.....praticamente il ns studio esiste dal 1949 e mio padre ...vecchio fotografo fiorentino....ancora oggi nel vedere le foto sul monitor...fa' una esperessione mista tra lo sgomento ed il velato sarcasmo....premetto era uno di quelli che scattava in studio con banco ottico 13x 18 in esterni con il 20x25 lastre di vetro sensibilizzate da solo sviluppate a mano....ritocco accuratissimo con la mitica mattolina rossa... dei negativi stampa a mano e poi ore di ritocco con raschietto e pennellini con la vecchia china solida che si diluiva all'uso........praticamnete il fotografo era una via di mezzo tra l'alchimista e l'artista...
Ho chiuso gli occchi e ho sognato un minuto.
Grazie (hai capito benissimo quel che voglio dire!!!)
ancora
