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Gestione Colore
RGB e Coordinate colorimetriche D200
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FineShoot
Messaggio: #1
Un saluto a tutti.
Dopo l'ennesima sgradevole sorpresa avuta al ritiro delle stampe, ho deciso di approfondire l'argomento per capire il motivo di tanta differenza nei risultati, soprattutto tra immagini a video e stampate.
Ho iniziato a leggere diversi articoli, ma la confusione si sta lentamente impossessando di me... Ho capito che stavo mettendo troppa carne al fuoco ed ho deciso di procedere per gradi.

Il primo passo è infatti la caratterizzazione della fotocamera, ossia dare un significato ai numeri che la stessa memorizza sottoforma di "triplette" RGB e la corrispondenza degli stessi con i valori espressi dalle coordinate colorimetriche XYZ, concetto più vicino alla percezione del colore da parte nostra. La teoria dice di procurarsi una tavoletta con le classiche tacche colorate tipo Color Checker (quelle che si vedono nelle recensioni). Il produttore fornisce per ogni tacca colorata il corrispettivo valore XYZ da associare ai valori RGB dello stesso colore. Colore per colore infine si costruisce una tabella di associazione per ognuno (si può anche calcolare..ma come...??!!). Una bella passeggiata di salute, insomma.

Per mantenere infine inalterato il colore a video (o la percezione di questo, cioè "vedere" sul monitor come "ha visto" la fotocamera) sarà "sufficiente" applicare il processo inverso: ossia, dati i valori della corrispondenza colorimetrica prima esposta, la rappresentazione numerica RGB di un colore da parte di un monitor si dovrà modificare affinchè ciò che vediamo sia corrispondente alla percezione iniziale. In poche parole, i valori RGB cambiano, e lo fanno prendendo come riferimento gli stessi valori colorimetrici XYZ, ma della tabella di riferimento del monitor utilizzato. In pratica, a parità di valori XYZ, ogni periferica (stampante, scanner...) ha dei valori corrispettivi rgb diversi per la rappresentare un colore, con l'obbiettivo finale di riprodurre colori che siano percepiti come inalterati, anche se prodotti da hardware/software diversi.

Veniamo alla pratica. E qui scattano le prime domande: come calcolo ad esempio la tabella di corrispondenza della mia d200? Esitono già, suppongo, queste informazioni per ogni modello? E come le associo a quelle del mio monitor per mantenere la corripondenza cromatica? Ho sentito parlare di creazione di profili ICC e di strumenti per calibrare il monitor. Ma per adesso, come detto, mi accontenterei di capire il primo " step"....







buzz
Staff
Messaggio: #2
Sei riuscito a complicare una cosa che credevo facile.
Dove hai letto della caratterizzazione della fotocamera e tutto il resto?
Senza bisogno di sapere determinate cose troppo specifiche, devi solamente avere i sistemi monitor-stampante allineati conun colorimetro per avere una certa precisione della trafila.
Se poi il laboratorio stampa male non deve nascondersi dietro il "latinorum" ma ammettere che è disallineato dal tuo sistema, quindi o tu o lui avete un monitor non calibrato.

Il color checker serve ad avere un riferimento sicuro su colori base, che potrai confontare a fine lavoro per controllare l'allineamento.
Se non stampi in casa, tutto il lavoro che puoi fare è soltanto quello di tarare il monitor, dato che la corrispondenza sulla stampante del lab non potrai mai controllarla da te.
FineShoot
Messaggio: #3
QUOTE(buzz @ Feb 6 2007, 01:33 AM) *

Sei riuscito a complicare una cosa che credevo facile.
Dove hai letto della caratterizzazione della fotocamera e tutto il resto?
Senza bisogno di sapere determinate cose troppo specifiche, devi solamente avere i sistemi monitor-stampante allineati conun colorimetro per avere una certa precisione della trafila.
Se poi il laboratorio stampa male non deve nascondersi dietro il "latinorum" ma ammettere che è disallineato dal tuo sistema, quindi o tu o lui avete un monitor non calibrato.

Il color checker serve ad avere un riferimento sicuro su colori base, che potrai confontare a fine lavoro per controllare l'allineamento.
Se non stampi in casa, tutto il lavoro che puoi fare è soltanto quello di tarare il monitor, dato che la corrispondenza sulla stampante del lab non potrai mai controllarla da te.


Ti assicuro che l'ho fatta pure semplice... A parte gli scherzi, mi interessava per cultura personale sapere cosa c'e' dietro certi concetti ed ho avuto da amici alcuni riferimenti in rete, tra i quali questo:
http://www.boscarol.com/media/pdf/idee_di_base.pdf

Sto cercando di mettere insieme le info e creare un mio workflow, che mi consenta un' impostazione e una gestione controllata e soddisfacente di fotocamera, video e stampante. Per la stampa in lab, ho trovato un sito che a richiesta fornisce i profili icc che utilizzano! Magari saperlo in anticipo può essere molto di aiuto per le aspettative. Gli stampatori "sotto casa" sono assolutamente inaffidabili e si rischia (anzi, quasi sicuro) di vanificare tutti gli sforzi (anche economici) e buttare ore di lavoro nel secchio! Mi è capitato di richiedere ristampe per lavori palesemente contraffatti (non sapevo di avere un figlio ... biondo..!), ma alla fine non è che si migliora... Tra l'altro in un'occasione ho anche visualizzato le mie immagini con il monitor dello stampatore ed ho fatto una semplice stampa con la mia epson r200: in entrambe i casi, pur non avendo utilizzato alcun accorgimento, non c'e' stata storia...

L'esperienza di chi ci è già passato può essere utile per una serie di scelte che vanno affontate e perfezionate in base ai propri gusti/esigenze:
- scelta dello spazio colore sulla fotocamera (adobe tipe I,II,III...)
- impostazione/creazione del profilo icc per il monitor
- impostazione/creazione del profilo icc per la stampante
- scelta della carta (qui non ne so veramente nulla, non avendo mai stampato "in proprio" più di qualcosina "al volo")

Al momento non saprei come orientarmi: potrei utilizzare lo stesso spazio colore su fotocamera e video, ma credo non sia così banale.
Dovrei acquistare il cosidetto "ragnetto" (Spider 2 Pro, o simili) per calibrare il monitor. Tra l'altro per ora uso il display del notebook... e dovrei acquistare un lcd adatto (si, un ctr sarebbe meglio, ma lo spazio sulla scrivania è quello che è...). Tutte cose mai fatte su cui solo la pratica può dare delle risposte.
Chiedevo appunto, a chi ha già fatto questi passi, consigli su come procedere, come impostare il lavoro, nella pratica.


buzz
Staff
Messaggio: #4
Ci sono parecchie discussioni in merito riguardanti sia il profilo del monitor che gli altri. Ti conviene fare una ricerca sul forum.

In ogni caso il ragnetto è parecchio utile, se nonindispensabile. Un avolta taratoil monitor e impostato il profilo della stampante, se non ci sono altre "deviazioni" o traduzioni lungoil cammino (programmi che impongono un profilo dicerso) la stampa sull apropria inkjet o laser dovrebbe essere corrispondente a ciò che vedi a monitor, con l'unica differenza che non tutta la gamma può essere espressa per il motivo che il monitor utilizza la sintesi additiva (emissione di luce) mentre le stampanti usano la sintesi sopttrattiva (riflessione di luce)
FineShoot
Messaggio: #5
QUOTE(buzz @ Feb 6 2007, 08:00 PM) *

Ci sono parecchie discussioni in merito riguardanti sia il profilo del monitor che gli altri. Ti conviene fare una ricerca sul forum.

In ogni caso il ragnetto è parecchio utile, se nonindispensabile. Un avolta taratoil monitor e impostato il profilo della stampante, se non ci sono altre "deviazioni" o traduzioni lungoil cammino (programmi che impongono un profilo dicerso) la stampa sull apropria inkjet o laser dovrebbe essere corrispondente a ciò che vedi a monitor, con l'unica differenza che non tutta la gamma può essere espressa per il motivo che il monitor utilizza la sintesi additiva (emissione di luce) mentre le stampanti usano la sintesi sopttrattiva (riflessione di luce)


Già il non aver proferito sfondoni mi rassicura... Quello che non mi ha rassicurato è il prezzo dell'oggetto. La versione "Colorvision PrintFix Pro Suite" viaggia sui 600 euro e oltre!!! C'e' sia la sonda per i monitor che il colorimetro per le stampe, oltre ai due sw rispettivamente dedicati (Spider2 Pro e PrintFix Pro). Diciamo che se esistesse una versione "light" col solo oggetto sonda per il monitor sarebbe già molto, visto che comunque le stampe le faccio fuori e posso avere i profili di stampa utilizzati per regolarmi. Se proprio devo stampare a casa farò qualche prova, ma al momento non ho questa esigenza, se non per curiosità personale nei risultati e nel controllo del workflow (mi piacerebbe vedere tutto il film, fino alla fine..ma..tengo famiglia...).
Mi tuffo nella rete per vedere se esiste questa soluzione. Sicuramente questo è il primo passo che va fatto.
Grazie, ciao.


buzz
Staff
Messaggio: #6
lo spyder due della pantone colorvision costa meno della metà dell'altro.
e ce ne sono anche di più economici ma altrettanto efficaci.
Massimo.Novi
Messaggio: #7
QUOTE(stemar65 @ Feb 6 2007, 10:47 PM) *

...Diciamo che se esistesse una versione "light" col solo oggetto sonda per il monitor sarebbe già molto...


Ciao

Esiste la versione Spyder2 Express che usa la stessa sonda della pro ed un software semplificato. Costa molto meno.

Saluti
Massimo.Novi
Messaggio: #8
QUOTE(stemar65 @ Feb 6 2007, 01:14 AM) *

Il primo passo è infatti la caratterizzazione della fotocamera, ossia dare un significato ai numeri che la stessa memorizza sottoforma di "triplette" RGB e la corrispondenza degli stessi con i valori espressi dalle coordinate colorimetriche XYZ, concetto più vicino alla percezione del colore da parte nostra. La teoria dice di procurarsi una tavoletta con le classiche tacche colorate tipo Color Checker (quelle che si vedono nelle recensioni). Il produttore fornisce per ogni tacca colorata il corrispettivo valore XYZ da associare ai valori RGB dello stesso colore. Colore per colore infine si costruisce una tabella di associazione per ognuno (si può anche calcolare..ma come...??!!). Una bella passeggiata di salute, insomma.


Ciao

Per creare un profilo colore della fotocamera ti serve un software specifico che converte l'immagine del target in un profilo ICC. Ve ne sono diversi ma non sono economicissimi.

Se devi creare un "profilo" della periferica (che in questo caso è quello della fotocamera) sarebbe preferibile che il software che usi lo accettasse OLTRE allo spazio colore indipendente. Nel senso che sostituendo il profilo della fotocamera ottenuto dall'immagine della ColorChecker allo spazio colore standard potresti ottenere una corrispondenza non esatta su altri software di conversione RAW.

L'idea del profilo della fotocamera non è sbagliata ma considera che è da valutare solo se lo spazio colore che usi normalmente (es. AdobeRGB) non copre l'intera gamma riproducibile dal sensore. Ad esempio lo spazio ProPhotoRGB è quasi sempre molto più ampio degli attuali sensori.

QUOTE(stemar65 @ Feb 6 2007, 01:14 AM) *

Veniamo alla pratica. E qui scattano le prime domande: come calcolo ad esempio la tabella di corrispondenza della mia d200?


Scatti un'immagine del ColorChecker e la dai al software di creazione profilo.

QUOTE(stemar65 @ Feb 6 2007, 01:14 AM) *

Esitono già, suppongo, queste informazioni per ogni modello?


Il convertitore Capture One ha profili ICC predefiniti per alcune macchine ma se vuoi corrispondenza esatta con il singolo esemplare devi creartelo da solo il profilo.

QUOTE(stemar65 @ Feb 6 2007, 01:14 AM) *

E come le associo a quelle del mio monitor per mantenere la corripondenza cromatica?


Non devi associare nulla. Il profilo ICC della fotocamera viene convertito automaticamente dai software in uno spazio interno che poi lo riconverte a video cone le dovute correzioni. E' un processo interno eseguito dal modulo di gestione colore del software (CMM).

QUOTE(stemar65 @ Feb 6 2007, 01:14 AM) *

Ho sentito parlare di creazione di profili ICC e di strumenti per calibrare il monitor.


Per la creazione profili ICC vedi i software specifici.

Considera che è una procedura interessante ma non semplice anche perchè molto dipende dalla temperatura colore e dalla uniformità di illuminaizone del target. Inoltr ein Adobe Camera Raw si fa una calibrazione simile ma senza profilo ICC.

Spero di essere stato chiaro.

Saluti
Massimo.Novi
Messaggio: #9
QUOTE(stemar65 @ Feb 6 2007, 05:29 PM) *

Al momento non saprei come orientarmi: potrei utilizzare lo stesso spazio colore su fotocamera e video, ma credo non sia così banale.
Dovrei acquistare il cosidetto "ragnetto" (Spider 2 Pro, o simili) per calibrare il monitor. Tra l'altro per ora uso il display del notebook... e dovrei acquistare un lcd adatto (si, un ctr sarebbe meglio, ma lo spazio sulla scrivania è quello che è...). Tutte cose mai fatte su cui solo la pratica può dare delle risposte.
Chiedevo appunto, a chi ha già fatto questi passi, consigli su come procedere, come impostare il lavoro, nella pratica.


Ciao

Il workflow completo lo trovi in altri miei interventi sul forum. Comunque per darti risposte dirette:

Lo spazio colore della fotocamera in realtà esiste solo se scatti in JPEG mentre in RAW non viene assegnato dalla fotocamera (anche se scrive il nome del "modo" usato I II II ecc.) ma dal convertitore RAW (es. Capture). La scelta dello spazio colore è in realtà semplice: AdobeRGB se salvi in RAW ed esegui ritocchi con Capture o Photoshop (salvare in TIFF 16 bit durante i ritocchi). I file da mandare in stampa Lab vanno convertiti in spazio sRGB (lo spazio va convertito e non assegnato) a 8 bit. Ovviamente farlo su copie per non intaccare l'originale. Se invece si scatta in JPEG (che è solo 8 bit) usare sempre sRGB.

La calibrazione del monitor ti consente di eliminare dominanti presenti nel tuo esemplare e linearizzare la risposta tonale (il cosiddetto "gamma"). Gli schermi dei portatili non sono il massimo per omogeneità e gamma tonale ma meglio di niente.

Ma considera che si tratta di argomenti da trattare uno alla volta. Vedi altri miei interventi e magari dopo fai domande dirette.

Spero di essere stato utile.

Saluti
FineShoot
Messaggio: #10
QUOTE(manovi @ Feb 7 2007, 11:15 AM) *

Ciao

Il workflow completo lo trovi in altri miei interventi sul forum. Comunque per darti risposte dirette:

Lo spazio colore della fotocamera in realtà esiste solo se scatti in JPEG mentre in RAW non viene assegnato dalla fotocamera (anche se scrive il nome del "modo" usato I II II ecc.) ma dal convertitore RAW (es. Capture). La scelta dello spazio colore è in realtà semplice: AdobeRGB se salvi in RAW ed esegui ritocchi con Capture o Photoshop (salvare in TIFF 16 bit durante i ritocchi). I file da mandare in stampa Lab vanno convertiti in spazio sRGB (lo spazio va convertito e non assegnato) a 8 bit. Ovviamente farlo su copie per non intaccare l'originale. Se invece si scatta in JPEG (che è solo 8 bit) usare sempre sRGB.

La calibrazione del monitor ti consente di eliminare dominanti presenti nel tuo esemplare e linearizzare la risposta tonale (il cosiddetto "gamma"). Gli schermi dei portatili non sono il massimo per omogeneità e gamma tonale ma meglio di niente.

Ma considera che si tratta di argomenti da trattare uno alla volta. Vedi altri miei interventi e magari dopo fai domande dirette.

Spero di essere stato utile.

Saluti


Si, grazie. Il raw è giustamente privo di tutto, inquanto mera accozzaglia di numeri da interpretare, da parte del plug-in (camera raw o altri).
Importando comunque con capture nx, il sw "interpreta" di default le informazioni di scatto della fotocamera (soprattutto l'esposizione) e bisogna fare un reset di queste. In verità, anche sul display della fotocamera viene iterpretato in qualche modo il cambio di profilo, forse dal plug.in interno che ne permette la visualizzazione, presentando delle importanti differenze. Ho testato camera raw, ed a parità (reset) di impostazioni, il plug.in nativo nikon sRGB ha comunque una resa superiore sui raw (dettagli, contrasti, toni). La cosa importante in questo caso, se proprio non si vuole (o non si può) tarare anche la fotocamera, è quella di usare profili con gamut ampio, interpretabile entro i "confini" di quello dello spazio usato nel monitor. In questo modo le coordinate colorimetriche punteranno a valori rgb compresi nello spazio colore del monitor, senza interpolazioni.
Un altro dubbio sulla taratura eventuale della fotocamera e' quello dipendente dall'ottica utilizzata: infatti, teoricamente dovrei creare un profilo per ogni ottica, a voler essere precisi... Ovviamente a parità di altre condizioni/impostazioni (iso, esposizione, settaggi vari).
Dopo tante elucubrazioni mentali comunque ho fatto delle prove e sono riuscito a capirci qualcosa. La pratica è sempre la pratica. Ho già stampato come mai avevo fatto prima, col la mia modesta r200 epson. E soprattutto sono riuscito a riprodurre alcuni problemi, correggendomi.
Grazie ancora, andrò alla ricerca dei workflow proposti.




Massimo.Novi
Messaggio: #11
Ciao

QUOTE(stemar65 @ Feb 9 2007, 03:47 PM) *

Ho testato camera raw, ed a parità (reset) di impostazioni, il plug.in nativo nikon sRGB ha comunque una resa superiore sui raw (dettagli, contrasti, toni).


Veramente è il contrario ma ovviamente una cosa è regolare e calibrare Camera Raw e un'altra è usare il vecchio plugin a 8 bit di Nikon.

QUOTE(stemar65 @ Feb 9 2007, 03:47 PM) *

La cosa importante in questo caso, se proprio non si vuole (o non si può) tarare anche la fotocamera, è quella di usare profili con gamut ampio, interpretabile entro i "confini" di quello dello spazio usato nel monitor. In questo modo le coordinate colorimetriche punteranno a valori rgb compresi nello spazio colore del monitor, senza interpolazioni.


La fotocamera come si è detto non viene tarata ma viene definito il profilo di periferica corrispondente dal quale il software può interpretare i cambi di coordinata verso lo spazio colore interno di lavoro. Stop.

Attenzione: il monitor costringe obbligatoriamente il motore di gestione colore a "ridurre" lo spazio più ampio registrato dal sensore (che va spesso oltre AdobeRGB) in uno molto più ridotto visualizzabile dal monitor (sRGB like). E questo viene solitamente fatto usando un intento percettivo o colorimetrico ma dipende molto dalla qualità del motore colore (CMM) del software. E meno male che la cosa viene fatta "al volo" e solo in visualizzazione altrimenti butteremmo via molto delle capacità del sensore.

QUOTE(stemar65 @ Feb 9 2007, 03:47 PM) *

Un altro dubbio sulla taratura eventuale della fotocamera e' quello dipendente dall'ottica utilizzata: infatti, teoricamente dovrei creare un profilo per ogni ottica, a voler essere precisi... Ovviamente a parità di altre condizioni/impostazioni (iso, esposizione, settaggi vari).


Si, le diverse ottiche forniscono risposte colore diverse. Si consideri anche qui che possono esserci differenze anche sul singolo esemplare di ottica e quindi la creazione del profilo è assolutamente "personale".

Saluti
FineShoot
Messaggio: #12
QUOTE(manovi @ Feb 9 2007, 04:42 PM) *

Ciao
Veramente è il contrario ma ovviamente una cosa è regolare e calibrare Camera Raw e un'altra è usare il vecchio plugin a 8 bit di Nikon.



Intendevo utilizzando Nikon sRGB da capture nx, che lavora a 16 bit. Infatti da qui salvo poi in tiff prima della post su ps ed a fine lavoro modifico il metodo da 16 a 8 bit per poter salvare in jpg. Inoltre, visto che conosco il profilo di stampa finale, faccio un test di soft proofing per valutare la resa e quale intento di rendering restituisce il risultato migliore (evidenzio anche le zone che non saranno riproducibili con avvertimento gamma).
Per la fotocamera, in realtà andrebbero tenute conto anche le diverse condizioni di luce (sole, tungsteno, miste ecc...) e diventerebbe improponibile. Forse in studio, ma scattando in raw sarebbe un grosso ed inutile lavoro.

Massimo.Novi
Messaggio: #13
QUOTE(stemar65 @ Feb 10 2007, 09:43 AM) *

....Per la fotocamera, in realtà andrebbero tenute conto anche le diverse condizioni di luce (sole, tungsteno, miste ecc...) e diventerebbe improponibile. Forse in studio, ma scattando in raw sarebbe un grosso ed inutile lavoro....


Ciao

In pratica la resa di calibrazione del profilo può limitarsi alla luce diurna e artificiale (tungsteno). Si consideri che comunque tali profili sono spesso difficili da ottenere soprattutto per l'emissione non uniforme delle lampade (che a occhio non percepiamo).

Direi però che dopo un'accurata calibrazione del monitor, la scelta di uno spazio colore di lavoro abbastanza ampio e la presenza dei profili di stampa per stampante e carta, il workflow colore è assolutamente soddisfacente per l'uso normale.

Saluti
 
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