... ma questo sarebbe un lungo discorso.
e già! il discorso rischia di farsi lungo anche perchè continuiamo a parlare di posizioni e di situazioni assai differenti tra loro.
torno a ripetere che se si fosse trattato di fotografare una persona non avrei avuto alcuna difficoltà - comme d'abitude - di sfoderare un bel sorriso come è accaduto con questo simpatico gruppo di gente di dublino, ben lieta di contraccambiare così il mio sorriso:
Al Colosseo, ad un torriorne o ad un vetro che riflette .... riesce forse un pò meno naturale sorridere per ottenere in cambio un cenno di concordanza.
Giusto per condividere l'esperienza. Io normalmente fotografo le vetrine che contengono oggetti che abbiano a che vedere col mondo del fumetto per la mia agenzia giornalistica che si occupa, appunto, di fumetto. In tanti anni solo una volta sono stato fermato: la proprietaria di un negozio di abiti mi vede da dentro e esce fuori a dirmi che non si può. Io stavo per scusarmi educatamente e desistere, ma la persona che mi accompagnava mi precede e dice "Ma guardi che questo qui è il "famoso" tal dei tali, dell'agenzia giornalistica afnews.info che si occupa di blablabla!" La proprietaria, allora, mi dice, venga venga dentro, le faccio fotografare il capo più da vicino (era un abito decorato con scene tratte da fumetti). Risultato: foto migliori, che ho pubblicato. Se avesse detto di no, però non sarei stato lì a questionare, anche se ho sempre in tasca il mio tesserino: non l'avrei manco tirato fuori, non ne valeva la pena.
torno a ripetere che se si fosse trattato di fotografare una persona non avrei avuto alcuna difficoltà - comme d'abitude
Beato te, io come dicevo sono un timido... poi capitano i colpi di fortuna, tipo queste due simpaticissime cameriere praghesi che si son messe in posa quando han visto che inquadravo la porta del locale...
La foto in sè non è gran che, ma diamine ogni volta che la vedo sorrido... è un peccato che poca gente reagisca così.
Ciao
L.
Purtroppo la Paranoia Globale è una conquista recente.
Fino a qualche tempo fà si poteva fotografare la gente per strada, i bambini, i treni, e la gente ti scambiava per reporter, uno spirito sensibile, o un sognatore oggi la gente ti vede come uno che viola la privacy, un pedofilo o un presunto terrorista.
Chi si sente spiato dal fotografo reflexmunito dovrebbe innanzitutto porre attenzione al mondo in cui vive, la sua immagine viene catturata centinaia di volte al giorno da telecamere di sicurezza e impianti di videosorveglianza più o meno occultati, ogni azione telematica (esempio bancomat) viene tracciata, ogni movimento può essere monitorato dai satelliti senza contare il telefono cellulare che è come avere un GPS incorporato e con molte probabilità le conversazioni stesse sono filtrate da apparati di controllo.
Il decreto legislativo 196/03, noto come legge sulla Privacy, disciplina il trattamento dei dati personali, e non considera per niente la fotografia all' atto della ripresa, l' Art. 3 espressamente esclude dalla sua applicazione "Il trattamento dei dati personali effettuato da persone fisiche per fini esclusivamente personali", nel senso tutto dipende da l' uso che ne fai a posteriori.
Riporto un passaggio fotocopiato qualche tempo fa da una rivista fotografica:
"L' Art. 615 bis del codice penale sulla tutela della privacy non è applicabile a chi fotografa in luogo pubblico e senza dissimulazioni, in quanto non costituisce interferenza illecita nella vita privata ma documenta solo ciò che le persone hanno già pubblicamente esibito.
La fotografia di animali e oggetti, anche di proprietà privata, esposti alla pubblica visione non è soggetta ad alcuna restrizione legale, nemmeno in caso di divulgazione delle immagini, salvo rarissime eccezioni.
Se qualcuno vi fa oggetto di minacce o vi mette le mani addosso è nel vortro diritto querelare l' interessato per aggressione.
Se qualcuno pretende la consegna del rullino o della scheda di memoria, non cedete: si tratterebbe di sequestro, e il sequestro può essere effettuato solo da un pubblico ufficiale.
Se qualcuno minaccia di chiamare la Polizia o i Carabinieri perchè state facendo fotografie, incoraggiatelo a mettere in pratica il suo proposito, preoccupatevi solo di avere con voi un documento di identità valido e di non essere altrimenti in difetto di fronte alla legge".
Ritornando alla questione proposta in questo topic, fermorestando ovviamente le leggi del singolo stato, è però alquanto probabile vista la natura di pertinenza geografica di S. Marino che le sue leggi non siano dissimili a quelle Italiane, si presuppone che il nostro amico avesse tutti i diritti a fotografare la mitica sfera magica, col beneficio del dubbio essendo comunque uno stato estero.
Fino a qualche tempo fà si poteva fotografare la gente per strada, i bambini, i treni, e la gente ti scambiava per reporter, uno spirito sensibile, o un sognatore oggi la gente ti vede come uno che viola la privacy, un pedofilo o un presunto terrorista.
Chi si sente spiato dal fotografo reflexmunito dovrebbe innanzitutto porre attenzione al mondo in cui vive, la sua immagine viene catturata centinaia di volte al giorno da telecamere di sicurezza e impianti di videosorveglianza più o meno occultati, ogni azione telematica (esempio bancomat) viene tracciata, ogni movimento può essere monitorato dai satelliti senza contare il telefono cellulare che è come avere un GPS incorporato e con molte probabilità le conversazioni stesse sono filtrate da apparati di controllo.
Il decreto legislativo 196/03, noto come legge sulla Privacy, disciplina il trattamento dei dati personali, e non considera per niente la fotografia all' atto della ripresa, l' Art. 3 espressamente esclude dalla sua applicazione "Il trattamento dei dati personali effettuato da persone fisiche per fini esclusivamente personali", nel senso tutto dipende da l' uso che ne fai a posteriori.
Riporto un passaggio fotocopiato qualche tempo fa da una rivista fotografica:
"L' Art. 615 bis del codice penale sulla tutela della privacy non è applicabile a chi fotografa in luogo pubblico e senza dissimulazioni, in quanto non costituisce interferenza illecita nella vita privata ma documenta solo ciò che le persone hanno già pubblicamente esibito.
La fotografia di animali e oggetti, anche di proprietà privata, esposti alla pubblica visione non è soggetta ad alcuna restrizione legale, nemmeno in caso di divulgazione delle immagini, salvo rarissime eccezioni.
Se qualcuno vi fa oggetto di minacce o vi mette le mani addosso è nel vortro diritto querelare l' interessato per aggressione.
Se qualcuno pretende la consegna del rullino o della scheda di memoria, non cedete: si tratterebbe di sequestro, e il sequestro può essere effettuato solo da un pubblico ufficiale.
Se qualcuno minaccia di chiamare la Polizia o i Carabinieri perchè state facendo fotografie, incoraggiatelo a mettere in pratica il suo proposito, preoccupatevi solo di avere con voi un documento di identità valido e di non essere altrimenti in difetto di fronte alla legge".
Ritornando alla questione proposta in questo topic, fermorestando ovviamente le leggi del singolo stato, è però alquanto probabile vista la natura di pertinenza geografica di S. Marino che le sue leggi non siano dissimili a quelle Italiane, si presuppone che il nostro amico avesse tutti i diritti a fotografare la mitica sfera magica, col beneficio del dubbio essendo comunque uno stato estero.
MI COMPIACCIO e TI dico
Trovo che la Tua è la risposta più compiuta e pertinente che abbia sin qui potuto leggere e che finalmente centra il punto all' origine della mia domanda.
L'autore dell'articolo citato tra virgolette dal nostro amico, infatti, coglie esattamente il "sopruso" che si è consumato ed al quale, per quieto vivere, buonsenso (e, perchè no, anche la buona educazione evocata in qualcuno dei precedenti interventi) ho dovuto "abbozzare".
Grazie ancora.