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Iperrealismo
Ovvero Pittura vs fotografia
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cuomonat
Messaggio: #1
Mi sono imbattuto nelle immagini iperrealiste... scoprendo che si tratta di quadri.

Perché questa nuova tendenza?

- la pulsione di artigiani virtuosi del pennello incapaci di esprimere contenuti artistici, una specie di idiot savant, o un vero movimento in cui si cimentano pochi eletti?

- un genere commerciale per spingere ad appendere ai muri di case privilegiate ed esclusive manufatti pittorici invece delle solite foto?

- il rifiuto dell’auoreferenzialità con un’apertura alla fruibilità dei contenuti artistici a beneficio delle masse ignoranti?

- l'ennesima affermazione dell’arte come fare manuale vs il fare tecnico?

- Infine: perché molte di queste neo-icone rimandano alla fotografia pubblicitaria? E’ forse quest’ultima (la più photoshoppata) considerata dai pittori una forma espressiva che merita approfondimento culturale e rispetto intellettuale al punto da indurli ad esplorarne le potenzialità superando il vecchio pregiudizio nei confronti della fotografia?

Mi piacerebbe leggere opinioni da chiunque abbia interesse per la materia anche a livello di semplice curiosità.

enrico
Messaggio: #2
Ciao,
non è una nuova tendenza. anzi è già vecchia. Ho un libro di Sciltian acquistato una trentina di anni fa. Per banalizzare, potrei vedere l'iperrealismo nella pittura una antitesi di come, nel campo della fotografia fu il pittorialismo: una ricerca di "dignita" artistica da parte dei primi fotografi per il pittorialismo, una "sfida" alla fotografia da parte dell'iperrealismo.
Contaminazioni fra due mezzi simili e diversi allo stesso tempo, come si è detto nel post di Campanelli-no.
Esperimenti interessanti, correnti, mode che in ogni caso ampliano gli orizzonti.
Enrico
enrico
Messaggio: #3
Prima che nascesse la fotografia, la ricerca dell'arte era quella della verisimiglianza. La nascita della fotografia spiazzò la pittura facendola allontanare da questa strada. Forse l'iperrealismo è un nostalgico ritorno a quei fini? In ogni caso la pittura, dopo Daguerre e Talbot, non è stata più la stessa.
Ho fatto una ricerca su internet e riporto da Wikipedia:

"Il fotorealismo o iperrealismo è un genere di pittura basato sulla riproduzione di un soggetto fotografico. Il termine è principalmente applicato ai dipinti realizzati negli Stati Uniti alla fine del 1960, inizi 1970.

Chiamato anche realismo radicale, l'iperrealismo rappresenta la realtà partendo da un’immagine fotografica, ingrandita il più possibile, e riportandola come disegno, cercando di essere più fedeli della normale percezione, se possibile.

Il movimento nasce negli anni settanta, e si diffonde in Europa nel decennio successivo. Di fatto è derivato della pop art e si è contraddistinto per la maniacalità dei dettagli, sotto tutti gli aspetti esagerata.

La straordinaria fedeltà nei confronti della realtà è stata abbracciata soprattutto dall'ambito pittorico. Tra i più famosi, ricordiamo gli americani Chuck Close, Richard Estes, Ralph Goings, Richard McLean. In italia Roberto Bernardi, Raphaella Spence, Vania Comoretti, Chiara Albertoni, Daniela Montanari, Luciano Ventrone.

Unico esempio, raro nel suo genere ma di grandissima portata e ammirazione, è stato quello di Duane Hanson, scultore statunitense famoso per le sue creazioni raffiguranti persone del tutto normali, spesso in atteggiamento lavorativo, complete di acconciature altamente particolareggiate e abbigliate con vestiti veri."
cuomonat
Messaggio: #4
QUOTE(enrico @ Jul 13 2010, 08:36 PM) *
Prima che nascesse la fotografia, la ricerca dell'arte era quella della verisimiglianza. La nascita della fotografia spiazzò la pittura facendola allontanare da questa strada. ...

Concordo parzialmente. Già alla fine del rinascimento con i composit manieristici e le opere di El Greco e più tardi nei dipinti di Goya, in particolare nei Capricci, la pittura si connotava con un diverso linguaggio e distacco dal realismo di ispirazione classica.

La nascita della fotografia ha indubbiamente favorito il passaggio definitivo dell'arte figurativa verso forme sempre più lontane da quele reali fino all'astrattismo.

In un'altra discussione si è anche fatto cenno a scelte compositive di Caravaggio che oggi farebbero storcere il naso a più di uno... ma perché, ad esempio, Luciano Ventrone propone still-life di canestri di frutta stravolgendo il contenuto allegorico in favore del linguaggio pubblicitario?

Questa cosa mi incuriosisce. Perfino Barthes, Eco ed altri che si sono interessati della sintassi figurativa hanno mostrato una spiccata sensibilità per la cartellonistica pubblicitaria come forma di linguaggio espressivo non solo dotata di una dignità propria ma addirittura portatrice del germe di una sorta di chimera generata dai due progenitori sempre in conflitto.
enrico
Messaggio: #5
In effetti il linguaggio pubblicitario è particolare. Esso è mirato e deve raggiungere l'obiettivo. E spesso lo fa in maniera subdola, arrivando attraverso il subconscio. Dietro la pubblicità, al di là delle attrezzature costose e sofisticate, al di là degli operatori conoscitori raffinati della tecnica fotografica, ci sono consulenti, esperti e raffinati conoscitori della psiche umana. Ci sono soldi, perchè il fine della pubblicità è economico (e ideologico e di potere, se pensiamo alla politica...)
Buona notte
Enrico
cuomonat
Messaggio: #6
QUOTE(enrico @ Jul 13 2010, 10:36 PM) *
... ci sono consulenti, esperti e raffinati conoscitori della psiche umana. Ci sono soldi, perchè il fine della pubblicità è economico (e ideologico e di potere, se pensiamo alla politica...)
Buona notte
Enrico

Quindi prevede un assemblaggio multidisciplinare degli elementi che costituiscono il core del messaggio. I fotografi creano il set per mettere in scena il tutto e i grafici si occupano del confezionamento. Dov'è il gesto artistico?
cuomonat
Messaggio: #7
QUOTE(cuomonat @ Jul 14 2010, 10:53 AM) *
Quindi prevede un assemblaggio multidisciplinare degli elementi che costituiscono il core del messaggio. I fotografi creano il set per mettere in scena il tutto e i grafici si occupano del confezionamento. Dov'è il gesto artistico?

In quale momento della filiera si appalesa il genio dell'artistista? E soprattutto: chi è l'artista? C'è forse un art director ma... chi è (come identità fisica naturale) il fotografo, l'artista, il pittore?
enrico
Messaggio: #8
Quando il prodotto è frutto di più persone, probabilmente il gesto artistico è di più persone. Magari qualcuno contribuisce più di qualcun altro alla riuscita dell'immagine.
E' come per i film: l'opera è frutto di un team di persone, alcune con compiti creativi (regista, direttore della fotografia, attori ecc), altri più tecnici e ripetitivi.
Di chi è il merito del fatto che il film "Ladri di biciclette" è un capolavoro (a mio avviso certo)? Al regista' al bambino? al padre? a ...?
Il fotografo che si dedica, mettiamo senza altri aiuti, alla produzione di un prodotto pubblicitario, è impossibilitato nella sua creatività dal fatto di avere numerosi limiti, dettatigli dalla committenza, da rispettare? Io credo di no. E' proprio quando si deve agire in un campo limitato che viene fuori il genio. Se debbo progettare una villa su un terreno molto grande, posso farlo in grande libertà. Ma se devo farlo in un lotto di forma particolare, piccolo, con altre abitazioni sul confine ecc, avrò più limitazioni, ma dalle scelte che saprò fare all'interno di questi limiti verranno fuori le mie capacità e la mia fantasia.
Mi sa che siamo rimasti solo io e te. Tutti gli altri in vacanza?
Buona giornata
Enrico
cuomonat
Messaggio: #9
QUOTE(enrico @ Jul 14 2010, 02:25 PM) *
...dalle scelte che saprò fare all'interno di questi limiti verranno fuori le mie capacità e la mia fantasia.

Bellissimo, mi convince pienamente.

QUOTE
Mi sa che siamo rimasti solo io e te. Tutti gli altri in vacanza?
Buona giornata
Enrico

Non ho osato evocarli per non disturbare laugh.gif

Grazie Enrico.
nuvolarossa
Messaggio: #10
QUOTE(cuomonat @ Jul 14 2010, 02:33 PM) *
Bellissimo, mi convince pienamente.
Non ho osato evocarli per non disturbare laugh.gif

Grazie Enrico.


Io ci sono... Per le vacanze parto dopodomani rolleyes.gif , però, per la gioia di mia moglie, mi porto dietro l'eeepc da 10 pollici con la chiavetta!...
Il fatto è che è cosi gratificante leggere i vostri interventi che non mi sento di aggiungere nulla per non abbassare il livello della discussione. cerotto.gif
cuomonat
Messaggio: #11
QUOTE(nuvolarossa @ Jul 15 2010, 08:48 AM) *
Io ci sono... Per le vacanze parto dopodomani rolleyes.gif

Ok, allora Una cosa sfiziosa

E buone ferie a tutti Pollice.gif
Giorgio Baruffi
Messaggio: #12
beh, io vi sto seguendo, e con molto interesse, ma prima di intervenire (non vorrei farlo a sproposito) mi sto documentando meglio...

certo è che è una discussione davvero interessante... per ora grazie ad entrambi...
nuvolarossa
Messaggio: #13
QUOTE(cuomonat @ Jul 15 2010, 12:15 PM) *
Ok, allora Una cosa sfiziosa

E buone ferie a tutti Pollice.gif


E già...
I pubblicitari sono sempre stati all'avanguardia!!!
Campanelli-no
Messaggio: #14
QUOTE(enrico @ Jul 14 2010, 02:25 PM) *
E' proprio quando si deve agire in un campo limitato che viene fuori il genio. Se debbo progettare una villa su un terreno molto grande, posso farlo in grande libertà. Ma se devo farlo in un lotto di forma particolare, piccolo, con altre abitazioni sul confine ecc, avrò più limitazioni, ma dalle scelte che saprò fare all'interno di questi limiti verranno fuori le mie capacità e la mia fantasia.
Mi sa che siamo rimasti solo io e te. Tutti gli altri in vacanza?
Buona giornata
Enrico


ciao a tutti.
enrico, mi permetto di commentare il tuo accostamento con l'architettura dicendoti che, a volte, anche avere a disposizione uno spazio molto grande può mettere in crisi. se l'architetto non vorrà realizzare il classico "casermone", dovrà anche in quel caso, mettere a frutto tutto il suo genio e tirare fuori un oggetto, sì grande, ma non meno artistico wink.gif
in ogni caso, comprendo il messaggio che volevi trasmettere wink.gif, ovvero che le difficoltà aguzzano l'ingegno e stimolano il genio (sono d'accordo!)

a parte questa divagazione (della quale chiedo venia unsure.gif ), vi leggo con piacere, ma non intervengo, non avendo gli strumenti culturali per partecipare costruttivamente.

approfitto per augurare buone ferie a quanti sono in procinto di partire Isola.gif
alvaro.1
Messaggio: #15
secondo me la pubblicità non comunica, impone.... messaggi subliminali....
davidebaroni
Messaggio: #16
QUOTE(alvaro.1 @ Jan 2 2011, 12:32 AM) *
secondo me la pubblicità non comunica, impone.... messaggi subliminali....

...Primo Assunto della Comunicazione: Non si può non comunicare. (Watzlawick, 1967)
Se trasmette messaggi "subliminali" (mica tanto, poi... in realtà più che altro si tratta di messaggi impliciti, che è parecchio diverso), allora "comunica" eccome. Comunicare significa trasmettere informazioni, e la pubblicità lo fa egregiamente, molto ma molto meglio del 99.9% dei fotografi presenti su qualsiasi forum. smile.gif
Ti consiglio di leggere ATTENTAMENTE il file linkato pochi post fa da cuomonat... E' illuminante, anche perché parla di linguaggio della fotografia, non solo pubblicitaria... Per chi vuol capirlo. smile.gif
Ciao,
Davide

Messaggio modificato da twinsouls il Jan 2 2011, 12:10 PM
alvaro.1
Messaggio: #17
QUOTE(twinsouls @ Jan 2 2011, 12:09 PM) *
...Primo Assunto della Comunicazione: Non si può non comunicare. (Watzlawick, 1967)
Se trasmette messaggi "subliminali" (mica tanto, poi... in realtà più che altro si tratta di messaggi impliciti, che è parecchio diverso), allora "comunica" eccome. Comunicare significa trasmettere informazioni, e la pubblicità lo fa egregiamente, molto ma molto meglio del 99.9% dei fotografi presenti su qualsiasi forum. smile.gif
Ti consiglio di leggere ATTENTAMENTE il file linkato pochi post fa da cuomonat... E' illuminante, anche perché parla di linguaggio della fotografia, non solo pubblicitaria... Per chi vuol capirlo. smile.gif
Ciao,
Davide


si fa, sempre secondo me, informazione se, si porta a conoscenza del pubblico un prodotto (prodotti) del quale si indica usi, controindicazioni ecc.. ecc... ma se si mette, vedi esempio una mia foto presentata più volte nel forum presenze, una bella ragazza con belle labbra dalle quali colano un liquido non precisato, si presume miele, per pubblicizzare prodotti gastronomici, si va al di là della semplice pubblicizzazioe (comunicazione) di un prodotto. è ampiamente dimostrato che la "comunicazione" la pubblicità, influisce fortemente sui desideri inconsci esacerbando patologicamente i comportamenti delle persone. un famosissimo esempio è un programma radiofonico sperimentato dal famoso attore regista orson vells? credo si scriva cosi, lo sbarco dei marziani sulla terra (primi decenni del '900). quella trasmissione creò panico tra la gente tanto che nella fuga vi furono dei morti. forse il primo a denunciare con forsa la "comunicazione", la pubblicità ecc... attuata dai mezzi di comunicazione di massa radio tv cinema e quant'altro, fu il nostro grande profeta del '900, cioè, PPPasolini che parlò di degenerazione culturale a causa di un martellante uso dei mezzi moderni di comunicazione, ripeto, questa comunicazione imposta in maniera ossessiva, martellante, subliminale, ha di fatto modificato la mentalità delle persone.
davidebaroni
Messaggio: #18
QUOTE(alvaro.1 @ Jan 2 2011, 04:29 PM) *
si fa, sempre secondo me, informazione se, si porta a conoscenza del pubblico un prodotto (prodotti) del quale si indica usi, controindicazioni ecc.. ecc... ma se si mette, vedi esempio una mia foto presentata più volte nel forum presenze, una bella ragazza con belle labbra dalle quali colano un liquido non precisato, si presume miele, per pubblicizzare prodotti gastronomici, si va al di là della semplice pubblicizzazioe (comunicazione) di un prodotto. è ampiamente dimostrato che la "comunicazione" la pubblicità, influisce fortemente sui desideri inconsci esacerbando patologicamente i comportamenti delle persone. un famosissimo esempio è un programma radiofonico sperimentato dal famoso attore regista orson vells? credo si scriva cosi, lo sbarco dei marziani sulla terra (primi decenni del '900). quella trasmissione creò panico tra la gente tanto che nella fuga vi furono dei morti. forse il primo a denunciare con forsa la "comunicazione", la pubblicità ecc... attuata dai mezzi di comunicazione di massa radio tv cinema e quant'altro, fu il nostro grande profeta del '900, cioè, PPPasolini che parlò di degenerazione culturale a causa di un martellante uso dei mezzi moderni di comunicazione, ripeto, questa comunicazione imposta in maniera ossessiva, martellante, subliminale, ha di fatto modificato la mentalità delle persone.

Non cominciamo a fare confusione... "Informazione" è una cosa, "comunicazione" un'altra. smile.gif
E, per inciso, lo scopo della pubblicità, il suo obiettivo, NON é informare, ma vendere il prodotto, creando tutta una serie di associazioni il più possibile sottili ed inconsce...
La comunicazione trasporta informazioni. Questo non vuol dire che "faccia informazione". Anche "fare informazione" si basa sulla comunicazione.
"Informazione" é anche una parola ambigua. Il suo significato muta con il contesto. A un livello, "informazione" é un processo (come appunto in "fare informazione", "informare"). A un altro livello, è un dato: un "quanto" di informazione, un "bit", un'unità di informazione.
Per dirla nel linguaggio fatto di parole, un fonema è una informazione. Il tono di voce con cui esso viene pronunciato è un'altra informazione. La distanza, il volume, la direzione da cui ci arriva, il timbro della voce, la sua eventuale modulazione, ognuna di queste cose (e molte altre...), tutte sono altrettante "informazioni", che, insieme, attivano ulteriori processi che portano chi ascolta ad attribuire (e quindi percepire) un significato alle informazioni ricevute... che è, a sua volta e ad un altro livello, una informazione.
Orson Welles, tanto per restare nella tua citazione, trasmise "La Guerra dei Mondi" di Wells alla radio usando la sua straordinaria capacità di comunicatore, e rendendo la notizia dello sbarco dei Marziani reale per gli ascoltatori e gettando gli USA nel panico: ovvero, Welles era un grandissimo comunicatore, e di conseguenza produsse l'effetto che desiderava, addirittura su una scala più ampia di quello che avesse previsto. Per inciso... ho ancora l'audiocassetta originale della trasmissione, da qualche parte. smile.gif
L'esempio che hai fatto, della ragazza con le labbra che colano miele come pubblicità di qualche prodotto gastronomico, é comunicazione pubblicitaria, e se ti prendessi la briga di seguire con attenzione quella presentazione PowerPoint a cui accennavo lo sapresti anche tu.
Il fatto é che per capire le dinamiche della comunicazione bisogna studiare, e tanto: neurologia, percezione, psicologia, psicodinamica, modelli linguistici... E ho la sensazione che "studiare" sia una parola che fa venire l'orticaria a un sacco di gente, soprattutto quando farlo porta al crollo (o anche solo al "traballamento") dei propri miti... e questo vale 10 volte tanto quando si parla di "arte". messicano.gif

"Tutta l'arte è romantica, perché se togliamo il romanticismo all'arte essa diventa scienza" (Patti Smith)

Ciao,
Davide

Messaggio modificato da twinsouls il Jan 2 2011, 05:08 PM
alvaro.1
Messaggio: #19
QUOTE(twinsouls @ Jan 2 2011, 05:06 PM) *
Non cominciamo a fare confusione... "Informazione" è una cosa, "comunicazione" un'altra. smile.gif
E, per inciso, lo scopo della pubblicità, il suo obiettivo, NON é informare, ma vendere il prodotto, creando tutta una serie di associazioni il più possibile sottili ed inconsce...
La comunicazione trasporta informazioni. Questo non vuol dire che "faccia informazione". Anche "fare informazione" si basa sulla comunicazione.
"Informazione" é anche una parola ambigua. Il suo significato muta con il contesto. A un livello, "informazione" é un processo (come appunto in "fare informazione", "informare"). A un altro livello, è un dato: un "quanto" di informazione, un "bit", un'unità di informazione.
Per dirla nel linguaggio fatto di parole, un fonema è una informazione. Il tono di voce con cui esso viene pronunciato è un'altra informazione. La distanza, il volume, la direzione da cui ci arriva, il timbro della voce, la sua eventuale modulazione, ognuna di queste cose (e molte altre...), tutte sono altrettante "informazioni", che, insieme, attivano ulteriori processi che portano chi ascolta ad attribuire (e quindi percepire) un significato alle informazioni ricevute... che è, a sua volta e ad un altro livello, una informazione.
Orson Welles, tanto per restare nella tua citazione, trasmise "La Guerra dei Mondi" di Wells alla radio usando la sua straordinaria capacità di comunicatore, e rendendo la notizia dello sbarco dei Marziani reale per gli ascoltatori e gettando gli USA nel panico: ovvero, Welles era un grandissimo comunicatore, e di conseguenza produsse l'effetto che desiderava, addirittura su una scala più ampia di quello che avesse previsto. Per inciso... ho ancora l'audiocassetta originale della trasmissione, da qualche parte. smile.gif
L'esempio che hai fatto, della ragazza con le labbra che colano miele come pubblicità di qualche prodotto gastronomico, é comunicazione pubblicitaria, e se ti prendessi la briga di seguire con attenzione quella presentazione PowerPoint a cui accennavo lo sapresti anche tu.
Il fatto é che per capire le dinamiche della comunicazione bisogna studiare, e tanto: neurologia, percezione, psicologia, psicodinamica, modelli linguistici... E ho la sensazione che "studiare" sia una parola che fa venire l'orticaria a un sacco di gente, soprattutto quando farlo porta al crollo (o anche solo al "traballamento") dei propri miti... e questo vale 10 volte tanto quando si parla di "arte". messicano.gif

"Tutta l'arte è romantica, perché se togliamo il romanticismo all'arte essa diventa scienza" (Patti Smith)

Ciao,
Davide

non vedo differenze così marcate tra comunicazione informazione e pubblicizzazione, reclamizzare, cioè, benissimo, pubblicizzare significa, promuovere un prodotto, cantare le sue qualità ecc... insomma, un particolare tipo di comunicazione. convincere oltre ogni raziocinio delle qualità di un prodotto, influenzare i desideri della gente, i mezzi sofisticatissimi di comunicazione, come anche tu dici, utilizzati, riducono un normale cittadino alla stregua, in casi estremi, alla circonvenzione d'incapace, reato penale! e tutto passa inosservato perché non ancora avvertito dalla gente questo tipo di soppruso, questa violenza psicologica. questa violenza psicologica non sarà mai debellata ma, sarà sempre più indistinta, eterea ma, sempre efficacissima man mano che gli uomini comuni saranno coscienti di questi messaggi subliminali. è l'eterna lotta tra il più forte e i più deboli. l'unica difesa è lo studio! sono daccordo.
Gennaro Ciavarella
Messaggio: #20
mah Davide al di là delle questioni "informative" messicano.gif trovo "romantica" l'affermazione della Smith, io credo che a tanti "convenga" (nel senso meramente economico) che "l'arte" sia romantica .... si vende meglio tongue.gif
davidebaroni
Messaggio: #21
QUOTE(alvaro.1 @ Jan 2 2011, 05:29 PM) *
non vedo differenze così marcate tra comunicazione informazione e pubblicizzazione, reclamizzare, cioè, benissimo, pubblicizzare significa, promuovere un prodotto, cantare le sue qualità ecc... insomma, un particolare tipo di comunicazione. convincere oltre ogni raziocinio delle qualità di un prodotto, influenzare i desideri della gente, i mezzi sofisticatissimi di comunicazione, come anche tu dici, utilizzati, riducono un normale cittadino alla stregua, in casi estremi, alla circonvenzione d'incapace, reato penale! e tutto passa inosservato perché non ancora avvertito dalla gente questo tipo di soppruso, questa violenza psicologica. questa violenza psicologica non sarà mai debellata ma, sarà sempre più indistinta, eterea ma, sempre efficacissima man mano che gli uomini comuni saranno coscienti di questi messaggi subliminali. è l'eterna lotta tra il più forte e i più deboli. l'unica difesa è lo studio! sono daccordo.

Non c'é alcuna "violenza": si chiama "persuasione", ed é praticata e studiata da sempre... I Greci la chiamavano "Retorica", L'Arte del Dire (il vocabolo italiano viene dal greco ῥητορικὴ τέχνη, rhetorikè téchne, «arte del dire» appunto), e se davvero credi ancora alle favolette tipo "un mondo giusto", beh, mi sa che sarebbe ora che smettessi di farti fare le lenti a contatto dal Prosciuttificio di Parma. messicano.gif
Fra l'altro, poi... "Giusto" per chi? E rispetto a cosa? laugh.gif
Nessuno "riduce" nessun altro a niente, se non a quello a cui si è già ridotto da solo. E tutti, ognuno di noi, sono pienamente responsabili di sé, della propria vita, e di quello che gli accade... Come diceva la s.ra Roosevelt, "Nessuno può farti sentire inferiore senza il tuo consenso!". laugh.gif

QUOTE(Gennaro Ciavarella @ Jan 2 2011, 05:46 PM) *
mah Davide al di là delle questioni "informative" trovo "romantica" l'affermazione della Smith, io credo che a tanti "convenga" (nel senso meramente economico) che "l'arte" sia romantica .... si vende meglio

Certo che l'affermazione di Patti Smith é "romantica"... ma spiega anche, per chi legge correttamente, che dietro ogni arte c'é pura scienza.
E io sono per la Scienza, tutte le volte, e senza alcun dubbio. messicano.gif

Per dirla con altre parole... La visione e la consapevolezza che ha il "pubblico" è, e deve essere, diversa da quella che ha l'artista. Il pubblico può permettersi di essere romantico. L'artista lo deve solo far credere, perché se il pubblico (che è "romantico") non lo crede romantico a sua volta non compra le sue opere... ma lui non può permettersi di non essere scientifico... wink.gif

Ciao,
Davide
cuomonat
Messaggio: #22
QUOTE
E ho la sensazione che "studiare" sia una parola che fa venire l'orticaria a un sacco di gente, soprattutto quando farlo porta al crollo (o anche solo al "traballamento") dei propri miti... e questo vale 10 volte tanto quando si parla di "arte".

"Tutta l'arte è romantica, perché se togliamo il romanticismo all'arte essa diventa scienza" (Patti Smith)

Mamma mia quanta carne al fuoco. Andrò a quello che secondo me è il punto della questione (come è mia abitudine, poi magari ritornerei su alcuni passaggi).

Non credo che l'arte sia romantica: tutto il secolo scorso testimonia lo sforzo di distaccarsi dall'auraticità dell'arte intesa come tradizione, manufatto, linguaggio. La fotografia percorre il suo cammino autonomamente, ormai, dal quadro per quanto le varie forme di arte visuale e tra queste quelle legate al pittoricismo (esagerato nel pittorialismo) continuino a suscitare interesse ed emozione nella gente in virtù di un estetico immediato, facile, da consumarsi subito, mentre si fanno altre cose, si beve il caffè, si legge il giornale. Sono rari i casi di immagine fotografica apprezzati perché inducono a soffermarsi, a cercare il punctum potrei dire...

L'arte è scienza nei modi della contemporaneità, in qualunque ambito si approfondisca l'indagine; la stessa pittura contemporanea rifugge i modelli tradizionali sia nei contenuti che nella forma.

La fotografia si presta maggiormente a questa pratica proprio per la sua automaticità nel produrre l'immagine ache quando questa venga sottoposta ai più svariati procedimenti di manipolazione sia in pre che post produzione.

Il mio interesse per il pittorialismo nasceva proprio dall'attenzione per questi fenomeni, all'interno della dialettica culturale sui vari contributi portati dalla pittura e dalla fotografia, spesso interscambiandosi i ruoi.


QUOTE
Certo che l'affermazione di Patti Smith é "romantica"... ma spiega anche, per chi legge correttamente, che dietro ogni arte c'é pura scienza.
E io sono per la Scienza, tutte le volte, e senza alcun dubbio.


Azz... m'hai fregato wacko.gif



Messaggio modificato da cuomonat il Jan 2 2011, 06:54 PM
alvaro.1
Messaggio: #23
QUOTE(twinsouls @ Jan 2 2011, 06:23 PM) *
Non c'é alcuna "violenza": si chiama "persuasione", ed é praticata e studiata da sempre... I Greci la chiamavano "Retorica", L'Arte del Dire (il vocabolo italiano viene dal greco ῥητορικὴ τέχνη, rhetorikè téchne, «arte del dire» appunto), e se davvero credi ancora alle favolette tipo "un mondo giusto", beh, mi sa che sarebbe ora che smettessi di farti fare le lenti a contatto dal Prosciuttificio di Parma. messicano.gif
Fra l'altro, poi... "Giusto" per chi? E rispetto a cosa? laugh.gif
Nessuno "riduce" nessun altro a niente, se non a quello a cui si è già ridotto da solo. E tutti, ognuno di noi, sono pienamente responsabili di sé, della propria vita, e di quello che gli accade... Come diceva la s.ra Roosevelt, "Nessuno può farti sentire inferiore senza il tuo consenso!". laugh.gif
Certo che l'affermazione di Patti Smith é "romantica"... ma spiega anche, per chi legge correttamente, che dietro ogni arte c'é pura scienza.
E io sono per la Scienza, tutte le volte, e senza alcun dubbio. messicano.gif

Per dirla con altre parole... La visione e la consapevolezza che ha il "pubblico" è, e deve essere, diversa da quella che ha l'artista. Il pubblico può permettersi di essere romantico. L'artista lo deve solo far credere, perché se il pubblico (che è "romantico") non lo crede romantico a sua volta non compra le sue opere... ma lui non può permettersi di non essere scientifico... wink.gif

Ciao,
Davide

?
davidebaroni
Messaggio: #24
QUOTE(alvaro.1 @ Jan 2 2011, 06:54 PM) *
?

??
Cos'é che non riesci a capire?
nuvolarossa
Messaggio: #25
QUOTE
Tutta l'arte è romantica, perché se togliamo il romanticismo all'arte essa diventa scienza


Bellissima questa affermazione di patti smith, non la conoscevo!!! grazie.gif

E il romanticismo è anche quello che differenzia l'arte dall'artigianato. Infatti ci sono moltissimi bravi fotografi, ma quello che differenzia il bravo fotografo artigiano dal fotografo artista è proprio il romanticismo. Tutti i bravi fotografi infatti sono bravi artigiani e conoscono la tecnica e la "scienza" fotografica, ma sono pochi quelli che fanno il salto da artigiano ad artista, sempre che la fotografia possa considerarsi "arte". E con questa affermazione si apre un altro ampio dibattito rolleyes.gif ...
 
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