Se fosse così il limite di diffrazione sarebbe lo stesso per una FX 12 Mpix e una FX 24 Mpix.
La storia è un po' più complessa ...
http://www.nikonclub.it/forum/index.php?s=...t&p=2526198
La storia è un po' più complessa ...
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Il cerchio di diffrazione resta lo stesso tra 12 e 24 Mp. Il sensore più denso comincia a sentire prima la diffrazione (mezzo diaframma in questo caso), attorno a f/4.5, mentre quello più rado può accettare un cerchio più largo (f/5.6 per 12 Mp).
Il problema è l'ingrandimento: per esempio, a f/8 il disco di diffrazione sul mio scanner a 5400 dpi copre due pixel in ogni direzione e l'immagine si ammorbidisce di conseguenza: il sistema è quindi "diffraction limited" nel senso più stretto. Dopo f/5.6 non è in pratica più possibile generare aliasing con qualsiasi obiettivo e pellicola: sto solo sovracampionando il segnale, con qualche vantaggio per interpolazione e correzione della distorsione, ma non aggiungo ulteriori informazioni.
Le DSRL hanno un ulteriore effetto di diffrazione dovuto al filtro AA. Esso dovrebbe essere dimensionato in modo da bloccare ogni frequenza significativa oltre quella di Nyquist del sensore, allargando sempre il disco di diffrazione fino al minimo valore consentito per qualsiasi diaframma in uso.
Sotto alla frequenza di Nyquist è lo sharpening/deblur che si preoccupa di riportare la curva MTF a livelli fotograficamente utili e circa uguali in ogni macchina, a scapito del rumore in alta frequenza. Alcume macchine, come la Leica M9 e le Micro 4/3, hanno un sensore relativamente denso, obiettivi che tagliano abbastanza ripidamente la curva MTF attorno alla frequenza di Nyquist e filtri sofisticati, che creano qualche artefatto ma evitano in principio il filtro AA, fornendo circa 10% in più di microcontrasto alle frequenze medie e alte (1 punto di IQ...).
Come vedete, le soluzioni ingegneristiche non sono uniche.
A presto
Elio
Messaggio modificato da pes084k1 il Jul 7 2011, 11:54 AM
Meglio ripassarsi tutta la discusione dall'inizio, visto che l'hai linkata. Azz... quanto mi pento di non aver intrapreso gli studi di Fisica anziché Veterinaria. E per di più l'avevo anche portata all'esame di maturità come materia principale. Sono passati troppi anni però per riuscire a raccogliere nuovamente le basi di tale affascinante materia.
Carlo
Carlo
Carlo, penso tu stia meglio con gli animali....(veterinaria) . Come hai giustamente detto, quello che ne sappiamo ci è sufficiente.
Ma hai fatto bene a insistere sulla discussione. Pur essendo forse poco applicate dalla massa dei fotografi, queste problematiche sviscerate con terminologie che non sempre capiamo, alla fine ci arricchiscono, o almeno a me pare così.
Ciao
Roberto
Carlo, penso tu stia meglio con gli animali....(veterinaria) . Come hai giustamente detto, quello che ne sappiamo ci è sufficiente.
Ma hai fatto bene a insistere sulla discussione. Pur essendo forse poco applicate dalla massa dei fotografi, queste problematiche sviscerate con terminologie che non sempre capiamo, alla fine ci arricchiscono, o almeno a me pare così.
Ciao
Roberto
Ma hai fatto bene a insistere sulla discussione. Pur essendo forse poco applicate dalla massa dei fotografi, queste problematiche sviscerate con terminologie che non sempre capiamo, alla fine ci arricchiscono, o almeno a me pare così.
Ciao
Roberto
Hai ragione Roberto... mi basta sapere che fino a f/11 difficilmente incontrerò problemi di diffrazione, con qualsiasi ottica e qualsiasi sensore abbinato ad essa. A f/16 è meglio avere un sensore FX con pochi mpx e oltre f/16 sperare nella buona sorte con ottiche macro in usi specifici, dove la chiusura è imprescindibile per una sufficiente profondità di campo.
Per il resto, lasciamo che la teoria ad alti livelli faccia il suo corso. Non rimarrà mai fine a sé stessa, ma se saremo fortunati ci ritornerà indietro sotto forme più intelligibili.
Carlo
Messaggio modificato da CVCPhoto il Jul 7 2011, 01:19 PM
Hai ragione Roberto... mi basta sapere che fino a f/11 difficilmente incontrerò problemi di diffrazione, con qualsiasi ottica e qualsiasi sensore abbinato ad essa. A f/16 è meglio avere un sensore FX con pochi mpx e oltre f/16 sperare nella buona sorte con ottiche macro in usi specifici, dove la chiusura è imprescindibile per una sufficiente profondità di campo.
Per il resto, lasciamo che la teoria ad alti livelli faccia il suo corso. Non rimarrà mai fine a sé stessa, ma se saremo fortunati ci ritornerà indietro sotto forme più intelligibili.
Carlo
Per il resto, lasciamo che la teoria ad alti livelli faccia il suo corso. Non rimarrà mai fine a sé stessa, ma se saremo fortunati ci ritornerà indietro sotto forme più intelligibili.
Carlo
La teoria che c'e' dietro e' nata solo a fini pratici, proprio per coloro a cui non basta sapere che si, piu o meno a f/11 non avranno problemi... Dovete pensare che la fotografia e' un settore vastissimo, e ci son campi applicativi, di certo piu specifici, di fotografia scientifica e non artistica, in cui occorre calcolare con alta precisione quanto un fenomeno come la diffrazione incidera' o meno sull'immagine finale.
In realta', non pensate che si tratti poi di casi cosi estremi.... Basta che abbiate necessita' di fare un po di stampe in modo serio, che queste cose vi saltano fuori, eccome si vi saltano fuori, e allora, si torna sui libri e su wikipedia a cercare le formule e si cerca di fare una stima delle condizioni ideali di scatto...
La teoria che c'e' dietro e' nata solo a fini pratici, proprio per coloro a cui non basta sapere che si, piu o meno a f/11 non avranno problemi... Dovete pensare che la fotografia e' un settore vastissimo, e ci son campi applicativi, di certo piu specifici, di fotografia scientifica e non artistica, in cui occorre calcolare con alta precisione quanto un fenomeno come la diffrazione incidera' o meno sull'immagine finale.
In realta', non pensate che si tratti poi di casi cosi estremi.... Basta che abbiate necessita' di fare un po di stampe in modo serio, che queste cose vi saltano fuori, eccome si vi saltano fuori, e allora, si torna sui libri e su wikipedia a cercare le formule e si cerca di fare una stima delle condizioni ideali di scatto...
In realta', non pensate che si tratti poi di casi cosi estremi.... Basta che abbiate necessita' di fare un po di stampe in modo serio, che queste cose vi saltano fuori, eccome si vi saltano fuori, e allora, si torna sui libri e su wikipedia a cercare le formule e si cerca di fare una stima delle condizioni ideali di scatto...
Non nego assolutamente questo, ma voglio dire che anche gli aspetti più complicati della scienza sono traducibili in parole sempli e comprensibili ai più.
Per fare un esempio, la scorsa settimana ero a centa con un professore universitario e si parlava di DNA, studio del genoma e altre cazzatielle varie sulle quali ovviamente non ero ferrato, essendo il mio lavoro molto più tecnico-pratico che scientifico. Ebbene, in poche e semplici parole è riuscito ad aprirmi la mente e a farmi comprendere concetti che, se letti su un libro, avrebbero richiesto giorni di studio.
Il concetto è questo quindi, siamo su un forum che è la nostra unica via di comunicazione, ma non necessariamente dev'essere lo strumento per un trattato scientifico. Per questo ci sono i sacri testi e le varie riviste scientifiche qualificate. Il nostro linguaggio, possibilmente in lingua italiana corretta, dovrebbe essere comprensibile a tutti o quasi. Solo così potrà essere della massima utilità per chiunque.
Ammetto di aver fatto fatica a comprendere tutti i passaggi precedenti, ho dovuto impegnarmi, leggere e rileggere, visto che non è la mia materia, ma non è stata una passeggiata, per poi alla fine capire quanto spannometricamente già intuivo.
Ringrazio tuttavia per l'impegno tutti gli intervenuti, in particolare Elio.... che se mai ci dovessimo incontrare, minimo dovrà offrirmi una birra per lo sforzo che mi ha fatto fare a comprendere le varie tesi.
Carlo
La teoria che c'e' dietro e' nata solo a fini pratici, proprio per coloro a cui non basta sapere che si, piu o meno a f/11 non avranno problemi... Dovete pensare che la fotografia e' un settore vastissimo, e ci son campi applicativi, di certo piu specifici, di fotografia scientifica e non artistica, in cui occorre calcolare con alta precisione quanto un fenomeno come la diffrazione incidera' o meno sull'immagine finale.
In realta', non pensate che si tratti poi di casi cosi estremi.... Basta che abbiate necessita' di fare un po di stampe in modo serio, che queste cose vi saltano fuori, eccome si vi saltano fuori, e allora, si torna sui libri e su wikipedia a cercare le formule e si cerca di fare una stima delle condizioni ideali di scatto...
In realta', non pensate che si tratti poi di casi cosi estremi.... Basta che abbiate necessita' di fare un po di stampe in modo serio, che queste cose vi saltano fuori, eccome si vi saltano fuori, e allora, si torna sui libri e su wikipedia a cercare le formule e si cerca di fare una stima delle condizioni ideali di scatto...
Hai ragionissima Lutz . Proprio io prima di essere un pensionato (e ora amatore) ho lavorato in settori scientifici e mi ero accorto che non potevo spingere il mio povero micro 55 f3,5 oltre i f22 e possibilmente oltre il f16. Ma da operaio imparaticcio quale ero, andavo per pratica. Un 85 PC sarebbe stata la soluzione, ma non c'era..... Il problema del dettagio e della p.d.c. in macro mi ha assillato per lungo tempo.
Non mi piace autoquotarmi, ma quando di recente (per me) ho saputo del focus stacking, mi sono detto: cavolo!!! aver avuto queste tecnologie digitali 20 o 30 anni fa, quanti problemi mi avrebbero risolto, e con modica spesa! Non ho resistito e ho fatto la prova che tu sai.
http://www.nikonclub.it/forum/Massima_Prof...ro-t225727.html
Con un po più di accortezze e di pratica, la ritengo un ottimo sistema. Avere il dettaglio di f8 e la p.d.c. di f32......una goduria , limitatamente ai suoi campi di applicazione.
Buone foto
Roberto
Hai ragionissima Lutz . Proprio io prima di essere un pensionato (e ora amatore) ho lavorato in settori scientifici e mi ero accorto che non potevo spingere il mio povero micro 55 f3,5 oltre i f22 e possibilmente oltre il f16. Ma da operaio imparaticcio quale ero, andavo per pratica. Un 85 PC sarebbe stata la soluzione, ma non c'era..... Il problema del dettagio e della p.d.c. in macro mi ha assillato per lungo tempo.
Non mi piace autoquotarmi, ma quando di recente (per me) ho saputo del focus stacking, mi sono detto: cavolo!!! aver avuto queste tecnologie digitali 20 o 30 anni fa, quanti problemi mi avrebbero risolto, e con modica spesa! Non ho resistito e ho fatto la prova che tu sai.
http://www.nikonclub.it/forum/Massima_Prof...ro-t225727.html
Con un po più di accortezze e di pratica, la ritengo un ottimo sistema. Avere il dettaglio di f8 e la p.d.c. di f32......una goduria , limitatamente ai suoi campi di applicazione.
Buone foto
Roberto
Non mi piace autoquotarmi, ma quando di recente (per me) ho saputo del focus stacking, mi sono detto: cavolo!!! aver avuto queste tecnologie digitali 20 o 30 anni fa, quanti problemi mi avrebbero risolto, e con modica spesa! Non ho resistito e ho fatto la prova che tu sai.
http://www.nikonclub.it/forum/Massima_Prof...ro-t225727.html
Con un po più di accortezze e di pratica, la ritengo un ottimo sistema. Avere il dettaglio di f8 e la p.d.c. di f32......una goduria , limitatamente ai suoi campi di applicazione.
Buone foto
Roberto
Avevo letto a suo tempo quel 3d. Ottima tecnica, anche se non alla portata di tutti. I risultati sono stratosferici.
Carlo
perfetto..praticamente una si compra uan d7000 xche ha 16 mpe quindi dovrebbe avere molta definizione e dettaglio e scopre che cosi non è , in piu se contiamo che una vorrebbe chiudere il diaframma x aumentare la profondità di campo e la nitidetezza puo chiederlo meno che se avesse uan d90 xche la d7000 ha piu mp.ma allora qs mp xche non li lasciano dove sono' o almeno se devonoaumentare quelli xche non aumentanoanche il sensore' altrimenti abbassassero il prezzo della fotocamera xche se spendo 400 euro e mi trovo foto poco nitide, pazienza posso sopravivere, se ne spendo 1500 invece mi arrabbio molto.