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Cornovaglia E Galles - Agosto 2008
come scattare nonostante il clima
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antonio1964
Messaggio: #1
La scorsa estate ho deciso di visitare delle località che da tempo desideravo vedere. Sono alcuni anni che, con la famiglia, tutte le estati intraprendo un viaggio nel Nord Europa utilizzando la mia automobile, modalità che mi permette di visitare i luoghi che raggiungo in modo molto più ravvicinato del classico viaggio in aereo. Sono ormai interessato quasi esclusivamente alle attrazioni naturali, e quindi la destinazione di quest’anno è stata la Cornovaglia ed il Galles. Come al solito ho effettuato un lungo studio preventivo sulle località che mi apprestavo a visitare, ed avevo quindi messo in cantiere l’eventualità che le belle giornate sarebbero state poche, ma una volta sul posto mi sono imbattuto in una catastrofe climatica che gli stessi abitanti del luogo non ricordavano da parecchi anni. Posso affermare che, su tre settimane di permanenza, le giornate accettabili sono state al massimo quattro, per il resto la pioggia ci ha accompagnati fedelmente, spesso costringendoci a rimanere in macchina e, cosa ancor più grave, a lasciare la mia reflex nello zaino. Non voglio mettere le mani avanti, ma sono abbastanza convinto di aver scattato appena un terzo delle foto che potenzialmente avrei potuto eseguire, con la conseguenza di un “leggero” senso di frustrazione che aumentava giorno per giorno. Ad ogni modo, non voglio lamentarmi oltre, il viaggio è stato comunque bellissimo. L’unico dato tecnico che specifico è che le foto in allegato sono state scattate con un Nikon D80, spesso utilizzando il Tokina 12-24. Si parte…

Non potevo evitare una sosta a Londra, durante la quale ho scattato questa foto notturna al Tower Bridge. E’ un monumento fin troppo turistico e inflazionato, ma certe foto vanno fatte.

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Ho sostato anche nella bella cittadina di Salisbury, nota soprattutto per la sua cattedrale.

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Visitare questa zona del sud dell’Inghilterra comporta l’obbligo di una visita alla celeberrima Stonehenge che, per quanto invasa da orde di turisti alla ricerca dei druidi, mantiene ancora intatto il suo fascino. Incredibilmente la statale corre a poche decine di metri e, nonostante il parcheggio e la biglietteria siano ben mimetizzati, la sua vicinanza stride con l’atmosfera millenaria dei misteriosi monoliti di pietra. Infatti è in progetto di deviarne il suo corso, in modo da concedere al complesso megalitico l’isolamento che giustamente si merita. Anche in questo caso fotografare Stonehenge ha un retrogusto di già visto, però ho cercato di conferirgli un minimo di originalità convertendo l’immagine in bianco e nero.

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Nel viaggio verso la Cornovaglia ho fatto tappa a Ottery St. Mary, la cui unica attrazione è la sua chiesa circondata da un vecchio cimitero, sulla quale incombeva il solito cielo plumbeo. La visione di questo spettacolo ha aumentato a dismisura la mia insana attrazione per i cimiteri che, in abbinamento a vecchie chiese, sono una caratteristica di tutta la Gran Bretagna.

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Giunto in Cornovaglia, e appena il clima me l’ha permesso, ho fatto visita a “Land’s End”, la sua punta estrema . Lo spettacolo è a dir poco sconvolgente: falesie altissime alternate a insenature selvagge, costantemente battute da un oceano mai calmo e sferzate da un vento impietoso. Di fronte a certi panorami la natura impone rispetto, intimorisce ed intimidisce, viene quasi da camminare in punta di piedi per quanto ci si sente degli intrusi, si parla bisbigliando con il timore di disturbare il gabbiano che galleggia nell’aria a pochi metri. L’unica nota stonata è il centro di accoglienza turistico posto alla sommità di un promontorio, che non è il solito insieme di biglietteria, negozi di souvenir e ristoranti. Al suo interno sono presenti attrazioni da luna park quanto mai fuori luogo, incredibilmente affollate da persone che attendono il loro turno in code lunghe decine di metri. Non so come, ma ho resistito alla tentazione di andare da chi era in fila, per ricordargli che a pochi metri dall’insegna della “Casa degli orrori” c’era un posto unico al mondo che i nostri antenati, secoli fa, chiamarono “La Fine Delle Terre”.

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Una piccola delusione sono stati i paesini costieri che, per quanto caratteristici, non eguagliano nemmeno lontanamente l’ordine estetico e la cura maniacale dei loro analoghi in Normandia e in Olanda. Urbanisticamente sono molto simili ai nostri paesoni costieri cresciuti caoticamente per motivi turistici, ed in questo gli inglesi sono molto simili a noi italiani, soprattutto per un’incuria di fondo e per il parcheggio selvaggio. Si salva solo Penzance, con un porto discretamente caratteristico (regolato dalle maree) che mi è piaciuto soprattutto in bianco e nero.

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Risalendo la costa nord della Cornovaglia si passa per Tintagel, decisamente più tranquilla, le cui rovine visibili su un promontorio sono attribuite al castello di Re Artù. Peccato che questa sia solo una leggenda, che però nulla toglie al fascino selvaggio di queste scogliere.

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Uno degli obiettivi della mia sosta a Cardiff (siamo già nel Galles) era quello di visitare la Glamorgan Heritage Coast, caratterizzata da una costa frastagliata e molto varia. In particolare avevo già indirizzato il mio interesse verso questa spiaggia semplicemente mozzafiato, che ho visitato più volte per cercare una finestra di tempo durante la quale la pioggia non l’avesse flagellata. Con un po’ di fortuna sono riuscito a carpire qualche immagine di questo posto irreale, caratterizzato da un lastricato di roccia che sembra un’opera umana.

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Ho tentato per due sere consecutive di scattare al tramonto, ma il risultato è stato deludente. Sono rimasto un’ora in macchina, maledicendo la pioggia incessante e guardando le onde oceaniche che s’infrangevano sulle rocce. Nel frattempo nel parcheggio arrivavano poche automobili, dalle quali scendevano uomini del posto che, una volta indossata la muta e messo sulla spalla il surf, se ne andavano tranquillamente a surfare tra le onde, mentre pioveva, con una temperatura di 16° e con un vento teso ed incessante. Tutto questo avveniva dopo il tramonto, con la luce ormai debole e in una situazione climatica che a noi italiani ispirerebbe soltanto una serata davanti al caminetto con una tazza di cioccolata calda tra le mani.

Sempre in zona ho avuto modo di fotografare un’altra chiesa con annesso cimitero, e in particolare quella del paesino LLantwit Major.

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Per raggiungere il Galles del Nord ho attraversato una zona montuosa molto suggestiva, con paesaggi montani naturali e rilassanti.

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Mentre percorrevo la statale mi sono imbattuto nell’ennesima chiesa con annesso cimitero. Non ho saputo resistere alla tentazione di fotografarlo, e per farlo ho lasciato la famiglia in macchina a bordo strada. Il cielo coperto era sempre lì e, dopo una serie di scatti insoddisfacenti, me ne stavo tornando indietro bofonchiando imprecazioni irripetibili… quando a un certo punto un esile raggio di sole ha colpito proprio la scena che stavo cercando di ritrarre. Non ho avuto nessuna esitazione: sono tornato indietro correndo, mi sono arrampicato di nuovo sul muro di cinta ed ho scattato come un forsennato con la certezza che di lì a pochi secondi tutto sarebbe tornato sotto una tetra cappa di grigiore. Ed infatti così è stato. L’unico rammarico di questo scatto è quello di non avere memoria del luogo esatto in cui l’ho eseguito, mai come questa volta avrei voluto un ricevitore GPS collegato alla reflex per immortalare l’esatta posizione in cui ero.

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Prima di abbandonare la Gran Bretagna mi sono fermato nei pressi di Broadway, dove ho visitato una torre che rappresenta l’attrazione locale. Anche in questo caso ho sfruttato la fugace tregua che mi ha concesso la pioggia, approfittando dello squarcio tra le nuvole minacciose.

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Una volta tornato in Italia mi è subito sembrato innaturale godere ininterrottamente del sole per varie ore, ma dopo un’iniziale esultanza ho pensato con nostalgia ai posti che avevo visitato, forse così affascinanti proprio perché incorniciati da un clima così aspro.
gigiodvd
Messaggio: #2
ottimo. hai saputo "raccontare" con estrema semplicità. questa è, secondo me, la miglior forza espressiva. in altri modi c'era il rischio che le foto diventassero banali, ripetitive, qualcosa di "già visto"
saluti

gigiodvd
Black Bart
Messaggio: #3
Belle...potevi anche scattare mentre pioveva,certi luoghi hanno un fascino particolare con la pioggia.

Omar
Luca Moi
Messaggio: #4
La pioggia è certamente una bella seccatura, e anche io faccio spesso l'errore di non tirare fuori la fotocamera quando piove. Del resto, il pericolo che la macchina si bagni e si rovini è una grossa limitazione e anche la voglia di scattare mi passa quasi del tutto. Che poi è sbagliatissimo perchè sotto la pioggia si possono tirare fuori ottimi scatti, ma tant'è.
Quanto alle foto, sebbene sia stato così limitato nelle possibilità di scattare, nel complesso mi sembrano ben realizzate, con quella della chiesa e l'ultima con la torre che hanno decisamente una marcia in più



Messaggio modificato da toad il Jan 9 2009, 09:40 AM
Motivo della modifica: Eliminato link al sito dell'utente, in quanto funzione già prevista nella scheda personale.
 
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