Riporto alcune righe:

"La granularità della rappresentazione del colore contenuto in un'immagine è una funzione sia della dimensione dello spazio di lavoro che del numero di bit per canale utilizzato. La maggior dimensione dello spazio di lavoro e il minor numero di bit per canale corrispondono a una maggiore granularità, che in alcuni casi può produrre il bloccaggio o "banding" di parte dei colori presenti in un'immagine. In un workflow a 8 bit per canale la scelta dello spazio di lavoro dovrebbe essere basata sulle caratteristiche dell'immagine per limitare la granularità della rappresentazione. In un workflow a 16 bit la granularità del colore non è normalmente un problema, per cui la scelta più comunemente consigliata in questo caso è di usare ProPhoto RGB come spazio di lavoro per la maggioranza delle immagini."

E due domande:

Quindi a volte usare ProPhoto RGB può essere controproducente?
Su Capture come si fa a capire l'immagine che si sta elaborando quanti bit/canale ha?

Un doveroso ringraziamento anticipato

nei raw converter l'elaborazione interna è SEMPRE a 16bit (non modificabile)

E' solo in fase di esportazione in un formato raster (jpeg o Tiff) che si può scegliere di passare agli 8bit
In realtà nei jpeg la scelta è obbligata, i jpeg sono SOLO a 8bit.

E comunque un jpeg in spazi colore diversi da sRGB non ha alcun senso pratico (ed è rischioso per quello che dice il testo riportato)

Il ProPhotoRGB è controproducente tutte quelle volte che... non si sa come usarlo e cosa implica (e sono situazioni frequenti...)

Il punto è che siccome permette di creare colori non rappresentabili a monitor o a stampa, e talvolta nemmeno visibili dall'occhio umano, quando si fanno certe elaborazioni "enfatiche" tanto di moda, è facile creare fuori Gamut che poi possono creare problemi.
Il che non è un buon motivo per non usarlo, ma non a sproposito.

Rileggiti QUESTA discussione in merito, è stata abbastanza esaustiva.


PS: sarebbe sempre buona norma citare la fonte quando si riporta un testo altrui.

Rileggiti QUESTA discussione in merito, è stata abbastanza esaustiva.
PS: sarebbe sempre buona norma citare la fonte quando si riporta un testo altrui.

Hai ragione: è tratto da un articolo di Stefano Lassini su OsservatorioDigitale.it

Molto bella la discussione che segnali, c'è un modo di stampare una discussione oppure si stampa la pagina direttamente?

A proposito di Capture ho ricavato dal web l'informazione (dovrebbe essere attendibile) che se si importa un jpeg lo spazio di lavoro è di 8 bit. Quindi in caso di importazione mista di raw e jpeg potrebbe convenire impostare comunque la conversione a prophoto RGB in fase di importazione e poi, solo per eventuali jpeg, riconvertire subito in sRGB?

Elaborare un jpeg o un Tiff su un raw-converter?
Mai preso in considerazione l'ipotesi.

Comunque assolutamente evita di fare conversioni multiple (peraltro perfettamente inutili)
Vedi se c'è un modo per dire a capture di comportarsi differentemente a seconda del tipo di file, o almeno di chiedere prima dell'apertura come comportarsi (come può fare photoshop)

Può anche darsi che di default mantenga il profilo incorporato, sinceramente non ne ho idea, come sai non lo uso e quindi nemmeno mi sono mai informato in proposito...

Elaborare un jpeg o un Tiff su un raw-converter?
Mai preso in considerazione l'ipotesi.

Che ci posso fare, ho una grd2 (sai quelle compattine cult per il b/n) che può scattare in raw ma solo uno scatto alla volta, allora preferisco il jpeg

Riporto alcune righe:

"La granularità della rappresentazione del colore contenuto in un'immagine è una funzione sia della dimensione dello spazio di lavoro che del numero di bit per canale utilizzato. La maggior dimensione dello spazio di lavoro e il minor numero di bit per canale corrispondono a una maggiore granularità, che in alcuni casi può produrre il bloccaggio o "banding" di parte dei colori presenti in un'immagine. In un workflow a 8 bit per canale la scelta dello spazio di lavoro dovrebbe essere basata sulle caratteristiche dell'immagine per limitare la granularità della rappresentazione. In un workflow a 16 bit la granularità del colore non è normalmente un problema, per cui la scelta più comunemente consigliata in questo caso è di usare ProPhoto RGB come spazio di lavoro per la maggioranza delle immagini."

E due domande:

Quindi a volte usare ProPhoto RGB può essere controproducente?
Su Capture come si fa a capire l'immagine che si sta elaborando quanti bit/canale ha?

Un doveroso ringraziamento anticipato

Se io estendo lo spazio dei colori rappresentabili, diminuisce la loro distanza nella rappresentazione in bit (abbiamo 2^bit livelli disponibili senza saturare nel nero o nel max colore) e siamo quindi più vulnerabili a rumore naturale e di (ri-)quantizzazione, durante il PP. Il rimedio è aumentare il numero dei pixel colorati (Sigma Merrill, alcune vecchie reflex Fuji, diapositive scansionate 4:4:4) e/o il numero dei bit, abbassando il rumore. Per questo il Prophoto è adatto per processare raw a molti bit (almeno 12), a bassi ISO (non si perde nulla ad alti ISO, ma non si guadagna) e durante il PP. Alla fine, nell'immagine di release conviene convertire nello spazio sRGB o Adobe RGB in modo percettivo o colorimetrico relativo, se supportato, ricontrollando istogramma e saturazione.
L'insufficiente spazio colore digitale è percepito oggi in campo professionale come un problema primario per conservare e migliorare la resa (che ai tempi d'oro delle dia e dei Trinitron non c'era). E' anche vero che una trasformazione sRGB fatta bene in stampa può comunue dare eccellenti risultati percettivi.
In realtà, pur contenendo colori irriproducibili, non è detto che il ProPhoto sia uno spazio sufficiente per tutto: con le dia scansionate si incontrano ancora diversi "out of gamut". Il meglio sarebbe il CIE Lab, ma è difficile da gestire.

A presto

Elio

Alla fine, nell'immagine di release conviene convertire nello spazio sRGB o Adobe RGB in modo percettivo o colorimetrico relativo, se supportato, ricontrollando istogramma e saturazione.

Per immagine di release intendi il jpeg finale?
Il fatto che lo spazio colore sia memorizzato nel file, è sicuro nel senso che diversi sistemi di elaborazione leggono comunque la stessa cosa? Dico questo perchè i nomi degli spazi sono spesso diversi tra loro, tipo sRGB e Nikon sRGB, come io ora ho impostato il MamiyaLF2-ProPhoto RGB...

... i nomi degli spazi sono spesso diversi tra loro, tipo sRGB e Nikon sRGB, come io ora ho impostato il MamiyaLF2-ProPhoto RGB...

Quando sono "personalizzati", in genere non hanno specifiche Standard, ma sostanzialmente sono la stessa cosa.

Il Nikon sRGB differisce dal classico sRGB IEC61966-2.1 solo per il fatto che ha una Look Up Table (la matrice di trasformazione) a 12bit contro quella a 8bit del profilo classico.
Senza entrare troppo nel tecnico, non c'è alcuna differenza pratica.

Io preferisco comunque sempre usare i profili standard per la condivisione.

Io preferisco comunque sempre usare i profili standard per la condivisione.

Oltre allo sRGB IEC61966-2.1 ci sono altri profili standard che conviene avere a disposizione sul pc?

AdobeRGB e ProPhotoRGB, per quello che mi riguarda.
A parte i profili delle carte della stampante, non ne uso altri.

Per immagine di release intendi il jpeg finale?
Il fatto che lo spazio colore sia memorizzato nel file, è sicuro nel senso che diversi sistemi di elaborazione leggono comunque la stessa cosa? Dico questo perchè i nomi degli spazi sono spesso diversi tra loro, tipo sRGB e Nikon sRGB, come io ora ho impostato il MamiyaLF2-ProPhoto RGB...

Controlla i file ICC, sRGB e Nikon sRGB mi sembrano identici come temperatura illuminante e punti di vertice. No problem. ProPhoto è pure uno standard. Puoi scaricarti l'originale ICC da Internet o costruirtelo su PS e salvartelo.
Per release intendo il JPEG 4:4:4 o 1x finale da mandare allo stampatore con la dicitura NON CORREGGERE oppure un TIFF per la propria inkjet. Evita sempre le conversioni automatiche di terzi, uomini e programmi!

A presto

Elio

Controlla i file ICC, sRGB e Nikon sRGB mi sembrano identici come temperatura illuminante e punti di vertice. No problem. ProPhoto è pure uno standard. Puoi scaricarti l'originale ICC da Internet o costruirtelo su PS e salvartelo.
Per release intendo il JPEG 4:4:4 o 1x finale da mandare allo stampatore con la dicitura NON CORREGGERE oppure un TIFF per la propria inkjet. Evita sempre le conversioni automatiche di terzi, uomini e programmi!

A presto

Elio

Scusa ma non ho capito... è tutto il giorno che sto al computer
i file ICC sono i file .ICM?
c'è un software per crearli e/o visualizzare le caratteristiche?
cosa è un jpeg 4:4:4 o 1x?
perchè un TIFF per la inkjet, non posso stampare direttamente il raw ad esempio da Capture?

Scusa ma non ho capito... è tutto il giorno che sto al computer

Secondo me ti stai complicando la vita,

Secondo me ti stai complicando la vita,

Al contrario, la sto complicando agli altri