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Ostiense Quartiere Industriale Di Roma E Il Gasometro
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andy68
Messaggio: #1
Ostiense quartiere industriale di Roma e il Gasometro..

Lambita dal Tevere, il quartiere industriale Ostiense, rimase praticamente
immutato fino al 1863, quando venne inaugurato da Pio IX il Ponte
dell'Industria, ponte in ferro che serviva al passaggio della ferrovia
sul Tevere. La presenza della ferrovia richiamò nei decenni successivi i
primi insediamenti industriali: il Mattatoio (intorno al 1890)
nell'area del Testaccio, i Molini Biondi e la Mira Lanza (nei primi anni
del '900) sulla sponda destra del Tevere. Ma fu con la politica
industriale della Giunta Nathan (dal 1909 in poi) che l'Ostiense assunse
la connotazione di prima vera area industriale di Roma. Si creò il
Porto Fluviale con gli annessi Magazzini Generali, lo Stabilimento del
Gas (oggi Italgas) con il Gazometro, la Centrale termoelettrica
Montemartini, i Mercati Generali, il Consorzio Agrario, si ampliarono
gli impianti MiraLanza e Molini Biondi. L'uso della ferrovia e del
Tevere (allora importante via di trasporti), la vicinanza dei quartieri
operai di Testaccio e Garbatella, ne favorirono la nascita ma anche il
rapido declino.
Già nel secondo dopoguerra il Tevere perse ogni
navigabilità commerciale, i trasporti su gomma si svilupparono
vorticosamente a svantaggio di quelli su ferro, lo sviluppo urbano di
Roma accerchiò l'area ostiense, ormai zona semicentrale: i siti
industriali furono rapidamente chiusi o trasferiti.
La più grande
area industriale romana a partire dagli anni '60 è divenuto un cimitero
di elefanti, trascurato dalla politica urbanistica ed interessante solo
per mire speculative; ma il possente patrimonio di archeologia
industriale ha creato freni per queste operazioni più volte tentate. È
difficile cancellare siti emblematici, come il Gazometro, dal panorama
romano.
Il gazometro di Roma è ormai una struttura inutilizzata. In
realtà sono tre i gazometri, i due più piccoli sono stati costruiti nel
1910, il terzo e il più grande tra questi, invece, risale al 1937. Fino
agli anni ‘60 queste strutture sono state adoperate per accumulare il
cosiddetto “gas di cittàâ€, abbandonato lì, tra le sterpaglie, la
polvere, i capannoni isolati, insieme ad altri due fratelli, il
Gazometro sembra proprio chiedere un pò di considerazione.


Qualche mio scatto della bellissima mattinata dedicata alla fotografia "archeo-industriale" ...

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bergat@tiscali.it
Messaggio: #2
Belle foto e bella l'hasselblad.
trazom78
Iscritto
Messaggio: #3
Ciao Andrea!
Trovo in questo tuo gradevolissimo reportage tutta la pulizia compositiva e l'impeccabile post produzione che ricordo tipici del tuo stile.
Non so se apprezzare o meno l'effetto "foto-sgualcita" che hai dato alle immagini, ad ogni modo, complimenti!
 
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