FORUM NIKONCLUB

Altrochè, gagliardissimo! Ho cercato di coglierlo durante il lavoro in uno dei suoi sorrisetti maliziosi e furbi, proverò a far meglio una prossima volta, ciao!

Cercherò in futuro di distribuire lo scorrere delle foto di un racconto in modo più...rock
Grazie del passaggio!

Ti ringrazio della precisazione, commenti come i tuoi sono per me sempre utili spunti di riflessione, ciao!

Sarei curioso di conoscere meglio il tuo punto di vista, le imperfezioni che vedi. Grazie del passaggio, ciao!

La sua autofficina è spesso luogo di piacevoli e scanzonate discussioni...

Visto che l'elemento architettonico è preponderante, darei una leggera raddrizzatina, per il resto è magnifica, complimenti!

Hanno tutte almeno un elemento di interesse e/o fascino, complimenti! 2,3 e 5 le mie preferite

No, no, mi servono commenti come i tuoi e mi fanno piacere, intanto perchè mi danno modo di meglio riflettere sul mio modo di fotografare, e non è poco, grazie e alla prossima


Grazie a te per averci dedicato qualche istante della tua attenzione, ciao!


Grazie Ilaria! Visto che citate le vostre preferenze, dico la mia: la 8, col gesto tenero della bambina assonnata, tutta protesa nel suo gesto di attaccamento al padre intento nella sua opera in fase di realizzazione.

Nell'ambito di un lavoro da presentare come organico, sono d'accordo con te. Qui manca evidentemente qualche fotografia che avvicini l'osservatore all'intimità dell'artista ritratto. Ma questo, secondo me, è un obiettivo raggiungibile non tanto, o non solo, mediante un tipo di inquadratura in particolare, che sia unicamente "meno distanziata". Non penso sia solo una questione di focale o distanza di scatto, insomma. Una "conoscenza più interiore" del soggetto rappresentato credo possa essere ottenuta essenzialmente concedendosi tempo e approfondendo il rapporto con lo stesso. Cosa in questo caso difficile, poichè la serie proposta è il risultato di un paio di visite nello studio dello scultore e una sola chiacchierata con lui (la prima delle due). E' stato l'incipit di un lavoro (non solo mio) che doveva seguirlo durante tutta la realizzazione dell'opera e che poi si è interrotto per "cause di forza maggiore". Di cosa possa desiderare l'osservatore potenziale delle mie foto, in tutta franchezza, mi importa poco. Nel senso che quando fotografo non sto a pensare certo a questo. Occhi e mente (forse a volte anche il cuore) si concentrano sull'idea del raccontare, naturalmente dal mio punto di vista, ciò che ho davanti. E al momento non mi pongo il problema se le immagini basteranno a sè stesse, perchè per me anche una semplice breve didascalia è funzionale e parte essenziale del racconto che tento di stendere.
Semmai sono i miei, i desideri (estetico-narrativo-documentari) che cerco di manifestare nel proporre una qualche mia esperienza fotografica. Se poi questa può anche avvicinarsi al "sentire" di chi guarda non può che gratificarmi maggiormente, ma il fotografare, per me, è essenzialmente un modo di rapportarmi al mondo che ho intorno. Per questo parlo di indole personale, perchè fotografando non cerco di ottenere un risultato particolare, o di suscitare particolari sensazioni, ma di essere fondamentalmente me stesso.

Di più non si potrebbe dire, troppo buoni, grazie 1000!


Sei stato chiarissimo, direi, e ti ringrazio delle osservazioni! Mi rendo conto, anche grazie al tuo commento, che normalmente in fotografia tendo più a "descrivere" nelle mie foto che a far "sentire". Raramente ricordo nei miei scatti inquadrature più di dettaglio (se non nelle macro ), forse perchè al "pathos" di cui parli tendo di solito a preferire l'ambientazione che racconti, che aggiunga elementi importanti per un fine forse più documentario che emozionale. Mi capita spesso, personalmente, di emozionarmi più davanti ad una scena d'insieme che ad un particolare, anche se emotivamente più d'impatto secondo certi canoni percettivi.
Sì, gli scatti son stati fatti mentre era al lavoro.
Grazie anche dell'osservazione sulla 5a foto, ciao!

La notizia è di quelle importanti, tale da interpellare stampa e televisioni, e riunire ad un unico tavolo i rappresentanti degli enti pubblici e i diretti interessati:




Si chiamerà Pythagoras, il progetto per la realizzazione di una grande statua in bronzo dedicata al più famoso degli uomini dell’antichità che operarono a Crotone.




Quando faccio visita la prima volta al laboratorio di Gaspare Da Brescia (autore dell’opera commissionata) mi rendo subito conto delle ragguardevoli dimensioni che il matematico bronzeo avrà una volta terminato; l’artista deve salire su una pedana di circa 70 centimetri per raggiungere il modello in argilla della statua:




Ma non è solo la figura di Pitagora ad essere modellata attraverso la sapienza scultorea dell’autore. L’argilla prende forma in svariati altri modelli che si ispirano alla classicità greca, mantenendo comunque una cifra stilista rivolta al presente:






Gaspare Da Brescia opera in questo ambiente vivendolo appieno, tanto da utilizzare la pareti bianche del locale come un blocco di appunti per i suoi bozzetti:




Mentre i suoi disegni preparatori sono riportati direttamente su alcune opere da terminare, come questa plastica figura umana che fa bella mostra di sé su una grande anfora bianca:




Non solo argilla come materia prima delle sue opere ma anche cera, che spesso lavora su tavolette di ardesia, come in questa immagine in cui la sua bambina gli sta accanto:




Un po’ di relax, una sigaretta e quattro chiacchiere con gli amici fotoamatori venuti a documentare il suo lavoro:




Nella seconda visita al suo studio, noto come altre opere stanno già prendendo forma:




E constato con piacere come ci si trovi in una sorta di bottega rinascimentale, in cui il Maestro si circonda di diversi collaboratori, che si consultano sulle scelte decorative per nuove figure in argilla:




Fra gli aiutanti di Da Brescia anche un artista iracheno, rifugiato politico, che mi mostra una tavola pitagorica stilizzata di sua realizzazione:




E questo amico crotonese che ci mostra orgoglioso i suoi vasi in stile ellenico, chiedendoci di immortalarlo in foto mentre ci narra della sua passione per i soggetti che rimandano ai fasti dell’antica Kroton:




Una affascinante realtà ruota attorno al progetto Pythagoras, dunque, fatta di creatività, valorizzazione delle radici magnogreche della mia terra, collaborazione fra diverse sensibilità artistiche e condivisione del bello come strumento di integrazione e partecipazione collettiva ad un importante momento culturale che ha in Gaspare Da Brescia il suo principale autore:

E' appunto a quel "trito e ritrito" che mi riferivo, senza alcuna nota polemica o critica, ma solo esponendo le mie impressioni sulla foto proposta, partendo dal fatto che nessun soggetto è già visto, secondo me, se ripreso con uno sguardo o da un punto di vista che racconti davvero qualcosa (caratteristica che penso manchi alla foto in questione).

Io mi riferivo al commento di Riccardo...

Ecco, quel lancio di fogli in aria sarebbe stato un momento migliore per scattare. Se poi non c'era altro modo che questo per evitare di disturbarlo, beh, allora secondo me era meglio non scattare. La composizione, fra tutte, è l'aspetto più debole dell'immagine, col soggetto troppo di sbieco e un attimo colto che non fa affatto intuire che quei pezzi di carta li ha lanciati il signore....

Mi piace tantissimo questa serie, spontanea e ben pensata, complimenti!

Non credo sia una questione di soggetto ripreso in fotografia, mai. Può essere anche una semplice margherita che attira la nostra attenzione, ma è dal come la sapremo rendere nella foto se riusciremo a comunicare o meno il nostro messaggio, la nostra emozione nel trovarcela davanti.
Forse avresti potuto inquadrare in modo diverso, tagliare la foto secondo una proporzione 2/3 o 4/3; forse avresti potuto approcciare il soggetto in modo differente che...rimanendo a distanza e riprendendolo senza farti accorgere che eri lì...
E' nel come, secondo me, il debole di questo scatto, non nel cosa.

Hai colto perfettamente il mio punto di ripresa. Più in basso, però, non sarei potuto andare comunque, ero in ginocchio sul piano rialzato del lungomare, più alto rispetto alla spiaggia. Guardando la composizione mi accorgo come, inquadrando più dal basso nello stesso istante, la tavola di legno avrebbe impallato almeno due dei ragazzi sullo sfondo, disturbando l'equilibrio fra gli elementi senza il quale, credo, non avrei neppure post-prodotto l'immagine. Non so per altro se inquadrando più dal basso la diagonale braccia-tavola avrebbe avuto la stessa efficacia...
Grazie del commento, sempre attento, buon anno!

...può capitare di assistere a giochi primaverili sulla spiaggia, al calar del sole del giorno di vigilia del Natale!




Buon 2013 a tutti!

Apprezzo tantissimo i suoi lavori ed i suoi pensieri sulla fotografia. A fine giugno scorso ho avuto la meravigliosa opportunità di poterlo avvicinare per rivolgergli una serie di domande, dodici, a cui ha risposto con grande disponibilità (nonostante il caldo pressante nel Castello Ducale di Corigliano Calabro, in cui si svolge da dieci anni un importante festival della fotografia).
Ne è venuta fuori un'affascinante chiacchierata di oltre 50 minuti! Grande parlatore Scianna, erudito e forbito, dal fascino irresistibile di chi la vita l'ha vissuta sino in fondo, con pienezza.
Per leggere le tre parti dell'intervista basta cliccare qui accedendo al mio blog.
Appena possibile renderò disponibile in rete anche la versione video.
Spero di fare cosa gradita nel linkare in questa sezione la mia esperienza col Sig. Scianna (guai a chiamarlo Maestro!).

Grazie Ilaria! Spero di tornare più spesso possibile quando avrò di che postare, ciao!

Grazie per questa ulteriore lettura!



Sul taglio stretto concordo con voi. Non potevo fare altrimenti, però, avrei incluso una bolgia di persone che avrebbero disturbato la scena. La presenza del musicista credo sia essenziale per la lettura che ho dato all'immagine, senza la quale la foto assume tutt'altro senso.
Grazie del commento, ciao!

Torno qui dopo questo tempo trascorso e mi accorgo che era l'unico post a cui non avevo dato risposta.
Mi sembrava giusto rispondere a chi ha voluto scrivere il suo commento.

...evidentemente pensa ad altro, nonostante il "frastuono" di chitarra, basso e batteria durante la seconda serata del Maveric Rock'N Roll Festival 2012.

Grazie a tutti delle critiche, sempre utili e costruttive!

...che bel tipino!